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mercoledì 9 novembre 2016

Donald Trump alla Casa Bianca

Foto di Sage Skldmore
Ecco i miei 5 cents sulla vittoria del 45° Presidente degli Stati Uniti: Donal d Trump. Non parlo quasi mai di politica, perchè basta poco e si perdono milioni di euro in borsa o milioni di followers. Questa volta però voglio scrivere due righe, visto che sui social tutti, e dico tutti, hanno già espresso la loro contrarietà sul risultato delle Elezioni Americane. Dopo i sessanta milioni di allenatori, ecco a voi e sessanta milioni di esperti di politica. La maggior parte sono quelli che vedevano in Obama l'uomo del cambiamento: d'altra parte bastava fosse nero. O nella Clinton: bastava fosse donna. L'unica cosa che poi sanno riportare è l'Obamacare, senza scendere nei particolari ovviamente. Non sono da meno eh, ci mancherebbe, sappiate solo che negli otto anni di Presidenza di Obama non è stata affatto allargata l'assicurazione sanitaria a tutti i cittadini. Ma veniamo al punto. Trump è la scelta giusta? Secondo me assolutamente no, ma la ritegno la scelta migliore, sebbene dettata da un forte sentimento populista. "Oh hai visto? Ha vinto Trump, ora fuoco e fiamme ovunque, guerra da tutte le parti". Beh resto, stupito da queste affermazioni: se un minimo avete seguito i programmi ed i dibattiti (ma ne dubito) saprete che fa dell'isolazionismo, anche in termini militari, il suo cavallo di battaglia. Poi pronti a crederci o no, ma le bugie in politica son all'ordine del giorno. Purtroppo ha vinto un'idea fortemente conservatrice che per quanto riguarda i diritti civili potrà fare dei terribili passi indietro:
  • Leggi più ferree contro l'aborto
  • Minori diritti per l'ambiente gay (anche se qui in campagna elettorale ha fatto dei passi indietro)
  • Minore libertà riguardante le espressioni religiose (in special modo legato ai permessi di immigrati di fede islamica e protetti con asilo politico)
E che queste siano cose brutte o su cui mi trovo in totale disaccordo non ci piove. Passiamo però al resto, che non lo vedo assolutamente peggiore rispetto alla controparte democratica. D'altra parte che gli USA stessero vivendo un periodo assai allungato in cui lobby, globalizzazione estrema, corruzione e poteri economici concentrati in poche mani, è palese. Accade lì, come accade di qua, in Europa.
  • La rinegoziazione di alcuni trattati economici che riguardano gli USA (NAFTA e TPP, il primo per il Nord America il secondo per l'area del Pacifico). Non so come funzionino e cosa voglia cambiare, ma fa parte del tipico isolazionismo di stampo repubblicano di decenni fa. Anche la Clinton non vedeva di buon occhio il TPP, che apre aver fatto chiudere o fallire diverse imprese made in USA
  • Tagli esorbitanti alla tasse, non tanto per i grandi gruppi economici quanto per i cittadini americani e le imprese "casalinghe". Populismo?  Dall'altra parte invece promessi maggiori investimenti sulle energie alternative (per adesso sempre in mano a grandi gruppi)
  • Un freno all'immigrazione, addirittura creando, rafforzando, rendendo reale il muro di confine tra USA e Messico. O negando i visti dai Paesi considerati fucine di terroristi (Siria). Su questo è come parlare del sesso degli angeli. La giusta misura non esisterà mai.
  • Veniamo ai rapporti militari. Trump vuole alleggerire il rapporto degli USA nella NATO, considerata un carrozzone mangia soldi, risorse, uomini. Di conseguenza anche limitare i numerosi interventi a giro per il mondo da parte delle truppe USA. Rafforzamento dei rapporti con quel pazzo di Putin ed impegno a concludere la guerra contro ISIS anche utilizzando rimedi estremi. Qui non è il massimo, un po' di contraddizioni ci sono, ma si punta sempre all'isolazionismo.Di sicuro in questi anni di Obama, le presenze militari non sono diminuite.
  • Altro punto di forza sta nel cercare di eliminare la corruzione o la presenza di lobbysti in posti chiave del Governo, che non fanno gli interessi del popolo, ma di nicchie commerciali (assicurazioni, case farmaceutiche, compagnie petrolifere etc).
Alla fine sono uscite più di due righe, e sicuramente mi sono perso qualcosa, ma almeno un paio di servizi me li sono guardati. Il bello è che in oltre un mese, entrambi hanno cambiato più volte le proprie posizioni, in base agli umori degli elettori, e sono passati all'attacco dell'avversario, senza concentrarsi troppo sul proprio programma. Quindi da ultimo (o anche dall'inizio) la stampa ha pubblicato essenzialmente gli atti per screditare l'altro.

sabato 14 novembre 2015

VER è Parigi

VER è Parigi. Purtroppo. Come VER è stato Charlie. O Bangkok. O Tunisi. O Madrid, Londra, New York. Basta però. Basta essere queste cose però. Basta davvero. Ma siamo troppo impotenti. Non esiste nessuna soluzione, almeno a breve termine. Che si vogliano parcheggi da Rabat a Islamabad o che si auspichi la scomparsa di tutte le religioni o che si creda al ritiro immediato da ogni luogo in cui ci sono interessi economici o militari. E' la fine, iniziata da sempre. Non c'è tregua, non c'è tranquillità. E' guerra: sul campo di battaglia, come in una pasticceria o su Twitter. Ovunque. Il mio pensiero va alle vittime, essenzialmente quelle della strage di Parigi di ieri sera. Ma anche a noi stessi, che già nostro malgrado siamo e saremo vittime al tempo stesso. Magari non di attentati terroristici, ma del terrore che ci avvolge.  La nottata di ieri, passata con gli amici ad ascoltare gli aggiornamenti live dell'incubo che è toccato alla Francia, all'Europa, al Mondo, è una di quelle che dovrebbe segnarti. Sono sicuro invece che rivelerà il suo aspetto peggiore, ovvero quello per cui si passa avanti, la si mette da parte, come una delle tante, con numeri e dati in crescita, aspettando inermi la prossima. VERamente pessimista oggi, ma succede sempre quando ti svegliano dal torpore ed ammetti che non puoi essere sicuro o libero, da nessuna parte. VER non deve più essere nessun'altra città. Non Roma, non Berlino, non Amsterdam, non Istanbul, non Beirut, non Tel Aviv. Basta dai. 

sabato 26 aprile 2014

Grillo a Piombino, sulla Lucchini

Questo pomeriggio, davanti all'entrata della Lucchini ho pensato che fosse giusto esserci. A prescindere da chi fosse salito sul palco: Renzi, Alfano, Vendola, Berlusconi o appunto Beppe Grillo. La situazione della città di Piombino è drammatica e se un partito o un movimento si presentano qui, anche solo per campagna elettorale, ascoltare cosa avessero da dire e sperare in una qualche proposta, era un impegno a cui non volevo rinunciare. Purtroppo, come era auspicabile, non c'è stata nessuna bacchetta magica. Apprezzo quindi la coerenza e schiettezza. Il danno è fatto, il vaso è caduto e si è rotto. Trovare chi ha dato la spallata al tavolo per farlo cadere ha importanza solo relativa (ma è bene ricordarlo) e anche chi avrebbe potuto prenderlo al volo o posare un cuscino a terra ed ha fallito. Quando i cocci sono sul pavimento, si può provare a rimetterli insieme, ma come noto il risultato non potrà mai essere perfetto. Per questo se la ricetta consiste nello sperare nel reddito di cittadinanza equivale a sperare in una cassa integrazione prolungata, solidarietà, prepensionamenti ed altri ammortizzatori sociali di vario genere. A Piombino serve, o serviva a questo punto, un piano di riqualifica industriale che non c'è stato e forse non sarà mai. Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.

lunedì 16 settembre 2013

Le Idi Di Marzo (2011)


Regia: George Clooney
Anno: 2011
Titolo originale: The Ides Of March
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.2)
Pagina di I Check Movies
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Non un film politico, ma un film sulla politica. Con i suoi retroscena e con i suoi dietro le quinte. Clooney mette nel piatto ottimi attori quali Philip Seymour Hoffman, Marisa Tomei e Paul Giamatti che con un una pellicola incentrata sui dialoghi si trovano decisamente a loro agio, assieme al quasi nuovo (almeno per questo tipo di parti) Ryan Glosling. C’è spazio anche per un tranquillo e pacato se stesso nelle vesti del governatore che dovrà vincere la gara per il potere ed il successo. Ogni personaggio si muove con grazia all’interno di una trama lineare e classica. Stephen Meyers, il personaggi principale, l’addetto stampa della campagna, rappresenta la faccia pulita che si sporca le mani suo malgrado. La politica è selvaggia e meschina anche quando si crede in lei e lo si fa con buoni propositi. C’è chi lo fa per il diritto di stampa, chi per fare un ottimo lavoro, chi perché crede nelle promesse elettorali. Le ambizioni però, portano ad una corruzione non tanto vista in termini venali o raccapriccianti, quanto della moralità e dell’etica. Siamo abituati a vedere la corruzione vicino a mazzette, minacce o abusi, mentre qui molto più leggermente si ha uno stravolgimento delle proprie intenzioni. I protagonisti svolgono un lavoro quasi invisibile, non sporco o vergognoso, ma spesso risultato di una serie di compromessi che inizialmente sembrano voler evitare. La pellicola è abbastanza raffinata, non prevede colpi di scena o cambi di direzione repentini, si lascia seguire ed ascoltare con garbo.

lunedì 15 aprile 2013

5 punti per... Cominciare

Ripropongo qui alcune interessanti proposte promesse da Ascolta Piombino che possono far riflettere (e molto) riguardo il futuro della nostra città. Il modo migliore per poterle giudicare è quello di analizzarle nel complesso, valutandole come un sistema a trecentosessanta gradi. Mi piace pubblicare quanto segue perchè ritengo che facciano parte un modello nuovo, lontano da certi schemi fin troppo utilizzati in passato. Sebbene non tutti i punti mi vedano particolarmente a favore, vedo l'impegno per una sorta di cambiamento. Piombino è sempre stata una cittadina fortemente industrializzata, che ha fatto delle fabbriche il suo punto di forza. Mi auspico, da lavoratore del settore, che tutto ciò che abbiamo oggi possa durare per molto altro tempo, perchè è linfa vitale per tutto il territorio. Resto però convinto che prima o poi qualche passo, anche decisivo e controcorrente, possa essere fatto in altre direzioni e non solo a parole. Di solo turismo non si campa, ma rendere la propria città più a misura d'uomo è un vantaggio anche per chi ci abita e renderla viva non può che essere qualcosa a cui tutti dobbiamo mirare. Certo non si risolve nulla con una gettata di cemento qua ed una struttura alberghiera là, ma il piano lanciato da Ascolta Piombino si rivela essere un ottimo punto di partenza per sradicarci dalla palude di crisi ed incertezza che oggi fa stagnare tutta l'economia. Oltre quanto proposto dalla lista civica (che potete leggere sotto) a me piacerebbe una Piombino in cui i collegamenti pedonali fossero curati ed in numero assai maggiore degli attuali, prevedendo passeggiate che incentivano le persone ad abbandonare i mezzi di locomozione a motore. Per questo anche maggiore attenzione al verde ed ai parchi cittadini, ma no solo: decentralizzare i negozi e riportando in vita alcuni quartieri, che sono solo dormitori. Feste, festicciole e magari anche il mercato settimanale, da collocare al di fuori delle solite quattro mura. Un servizio di trasporti pubblici (servono davvero bus così grandi?) che permetta, almeno chi resta in città di avere un'ampia scelta anche in fasce orarie difficili. Piombino non deve essere solo dal Cristallo a Piazza Bovio e Piombino non deve essere solo Lucchini e Magona.

martedì 26 febbraio 2013

Elezioni finite, tre idioti su quattro?

Ok, ora è tutto finito. Anzi no, si ricomincia da capo. O meglio ancora: da dove avevamo lasciato. Un dato su tutti è certo: con gli attuali numeri in entrambe le Camere non esiste uno schieramento in grado di poter governare. Al di là delle colpe che si possano dare alla legge elettorale, il fatto è che non esiste un solo schieramento politico che abbia una predominanza assoluta sugli altri. Tutto questo è scontato ed è già stato sviscerato in ore ed ore di dibattiti televisivi, radiofonici e sulla rete. Giusto per polemizzare un po', voglio ribadire quanto trovo ridicolo il fatto che ancora in molti continuino a puntare il dito su una parte dell'elettorato che ha idee differenti dalle proprie. Come se d'un tratto ci si svegliasse credendo di poter vincere le elezioni con maggioranza bulgara. Se PDL, PD o M5S hanno raccolto quelle percentuali di voti, significa bellamente che nessuno prevale sull'altro e che anzi, su un gruppo di quattro amici non ce ne è uno che la pensa nel solito modo. Che tre siano idioti? Tre su quattro indistintamente da quale parte la si voglia guardare? Non c'è una linea di pensiero che sia uguale alle altre: voglia di cambiamento vs esperienza politica, europeismo vs distaccamento dai diktat di Bruxelles, sacrifici fiscali vs maggiore libertà economica, etc etc. I punti di incontro possono essere alcuni, quelli di scontro però sono molti di più. Eppure non esiste la verità assoluta, sembra quasi che in questi anni nessuno abbia o mai governato (PD e PDL) o non sia mai stato all'opposizione (PD e PDL) o non abbia mai votato né l'uno o nell'altro (chi ha votato M5S chissà prima chi votava...). Le responsabilità, di qualsiasi cosa, sono di tutti anche se è più facile incolpare sempre l'altra parte. Poi certo, ognuno si fa la propria idea ed è facile vedere tutto ciò che c'è di male in ogni schieramento (Berlusconi e le tangenti, il PD e la Monte dei Paschi, Grillo che sbraita contro tutti senza dare soluzioni tangibili, Monti che tartassa il ceto medio basso) però deh trovo ridicolo che la gente inizi (anzi continui) a scrivere proclami irrazionali sui vari social network, del tipo "se hai votato X toglimi dagli amici" , "per colpa vostra non si ha la maggioranza" , "ignoranti, solo io voto giusto". Insomma tutti fenomeni su FB e su Twitter, tutti con la verità e la soluzione in tasca. Ma chissà perché siamo andati a votare a febbraio con una frammentazione del genere? Ad ogni modo, uno su quattro è un genio, gli altri sono merde. Dovevate votare VER,  io l ho sempre detto.

venerdì 22 febbraio 2013

VER voterà il M5S

Eccoci arrivati all'angolo della politica, visto che le elezioni sono vicine e tutti mi tartassano con la loro propaganda massacrandomi la cassetta delle lettere, i tergicristalli della macchina, e soprattutto inquinano  ogni social network che frequento. Tocca a me quindi. Dopo il forfait delle ultime elezioni mi son quasi deciso ad andare a votare. Tanto alla fine qualcuno ci mettono lo stesso, e la mia protesta vale poco. Specie se fatta da solo o con pochi altri. Il mio voto vale (purtroppo) quanto quello dell'ignorante, del mafioso, del corrotto e del tifoso. Già perché adesso la politica è divenuta una questione di tifo. Dal canto mio ho preferenze di destra, e non è un segreto, però ho già dato voti di protesta all'IDV la penultima volta in senato ed alle comunali son dovuto stare con i rossi di città più di una volta. Poi mi sono spazientito, ma il non voto non può essere una soluzione definitiva. Questa volta vado e segno il Movimento Cinque Stelle. Non Grillo, non Casaleggio, ma il Movimento. Eppure lo faccio con un po' di nodo alla gola (inteso proprio come cappio) perché mi tocca stare con quello che forse è il meno peggio.

Cosa non mi piace del M5S?

- Nonostante in molti fingano che non sia così, l'ombra e la parola di Grillo, in veste di duce e santo portatore di Verità, sono onnipresenti all'interno del Non_Partito. Ancora non sono riusciti a scrollarsi di dosso i diktat del comico che fino ad alcuni anni fa spaccava i computer ed idolatrava l'imprenditorialità che scende in campo  (leggasi Berlusca). La figura dell'urlatore da palco è ancora troppo pesante a mio avviso. Non sempre la colpa è dei male informati, se i male informati esistono.
- Ancora non hanno annunciato una squadra di Governo, nel fortunato (ma non impossibile) caso vincessero le elezioni. Ok, cambia poco, ma almeno sapere chi è il leader o il futuro Premier o il volto su cui punta il movimento non sarebbe male. Se si è contro il Porcellum che si mostrino in maniera totalmente cristallina prima che i giochi inizino.
- Tantissimi bei NO, tantissimi problemi tirati fuori (ma c'era davvero bisogno che qualcuno li urlasse?), tantissimi cambiamenti, ma mai un "come" ben strutturato.
- Il continuo fuggire ad un confronto mediatico (televisivo e non) è a mio avviso mancanza di responsabilità e di rispetto nei confronti delle persone. Si parla di essere più vicini alla gente, ma non bastano le piazze o i teatri.
- Dove erano tutti gli attuali tifosi e perbenisti esaltatori di Grillo fino a ieri? Non hanno mai votato nessun altro? Di botto migliaia di persone si son ritrovate illibate e candide e pronte a sbraitare contro i soprusi della politica? Non hanno anche loro (così come me) contribuito a creare la situazione (drastica, ma non da Grecia) in cui siamo?

Perché lo voto?

- Le facce nuove in politica le inventò Berlusconi nel 1994, ma loro ci hanno aggiunto vari paletti come il non essere iscritti ad altri partiti politici o quello della fedina penale (anche se qui dovrebbero essere meno intransigenti: secondo le loro regole Mandela non avrebbe mai potuto presentarsi... e chi viene condannato per un reato di opinione è fuori gioco). Ad ogni modo un cambiamento ci vuole, sebbene non è detto che porti un miglioramento. Almeno a rubare non sono sempre i soliti
- Più persone riescono a mettere dentro a Parlamento o Senato e più volti nuovi e puliti (sulla carta) ci sono. Che siano capaci o no, non possiamo dirlo fino a che non ci provano. Poi vedremo.
- Più persone riescono a mettere dentro a Parlamento o Senato e meno ci riescono gli altri.
- Il programma non mi piace tutto, è per la maggior parte demagogico, ma è impossibile non condividerne determinati punti salienti. Che non tutto sia fattibile siamo d'accordo, ma anche èuntare su piccole cose andrebbe bene. E ad ogni modo non è opera di fantascienza o una sonda anale. E' stato creato nel corso di mesi, attraverso discussioni e non proposto per un mero fine propagandistico come gli altri prima delle elezioni.
- Tutti gli altri, che sono veramente sempre i soliti, hanno già avuto le loro possibilità, senza riuscirci. Andrà peggio? Avremo una dittatura comica? Stagneremo nell'impossibilità di andare avanti? Non importa, proviamo a vedere se qualcosa può cambiare. In peggio non penso proprio, in meglio ci spero.

E tirando le somme quindi viene fuori un quadro che mi vede fortemente indeciso, con la bilancia che non pende in modo totalmente favorevole o completamente a sfavore. Non si tratta solo di farlo giusto per provare, di lavarmene le mani sperando che succeda qualcosa di buono e di giustificare un possibile fallimento. E' al momento la scelta che più mi fa stare tranquillo, che più mi ritrova a condividere alcune scelte e soprattutto mi dà una parvenza (forse solo illusoria) di partecipazione civile e democratica. Spero davvero di potermi sbagliare sui primi punti che mi fanno titubare, ma non vedo alternative e voglio partecipare al voto.

venerdì 29 giugno 2012

Se l'Italia avesse perso non si stava meglio

L'Italia è arrivata alla finale di Euro 2012. Abbiamo passato un girone non semplicissimo pareggiando con la Spagna e la Croazia e vincendo con con la Repubblica d'Irlanda. Poi abbiamo battuto gli inventori del pallone di Sua Maestà la Regina ed infine abbiamo martoriato ancora una volta quei crucchi che nonostante le due Guerre Mondiali perse, vogliono riconquistare l'Europa con altri sistemi. Insomma, l'Italia è in finale, nonostante alcuni. Non li chiamo gufi perchè non sono superstizioso o neanche loro. Però sono dei tipetti snob a cui piace andare controcorrente (alcuni), o che semplicemente ne approfittano per dire qualcosa contro il calcio (altri), o perchè così anche loro hanno qualcosa da dire sul tema pur avendo una cultura calcistica adatta (taluni). Su facebook , twitter e compagnia bella spuntano fuori come funghi proclami di tifo per le altre nazioni (ci provò Grillo nel 2006 tenendo per "quei ragazzoni del Ghana") come fa Travaglio che sentendo la crisi della politica deve per forza far parlare di sè, sconfinando in un qualcosa che non gli compete. Ma non finisce qui, ci sono poi tutti quelli che sentono la necessità ed il viscerale bisogno di far sapere agli altri che del calcio non gliene frega un'acciderbolina e che non si sa per quale motivo, sperano che l'Italia non vinca. Giusto per spregio a tutta quella masnada di "pecoroni" che seguono lo sport più bello del mondo. Già perchè, se il calcio è vero che non gli interessa, cosa sperano a fare?. Ci sono infine i mediatori politici secondo i quali siamo nella merda solo perchè l'Italia va avanti nell'Europeo. Infatti, se fossimo usciti prima, non avremmo avuto l'IMU, la riforma delle pensioni e quella del lavoro, gli esodati, l'aumento dell'IVA, del bollo auto, della benzina e delle bollette. Sarebbe bastato non passare il girone secondo loro e tutto si sarebbe risolto per il meglio. Che bei tempi quelli del Mondiale in Sudafrica, quando la crisi non esisteva!!!!

lunedì 28 maggio 2012

Io dico NO SAT

Tra pochi giorni il primo lotto della A12 (Rosignano - San Pietro in Palazzi) lungo ben quattro chilometri, sarà a pagamento. Tanto per iniziare dovrebbero essere 50 centesimi all'andata e 50 al ritorno, per divenire poi 80. Ne sono esclusi (per un anno) i residenti nei comuni della Val di Cecina. Tutti gli altri dovranno pagare (ovvio) e chi viene da sud si ritroverà il casello di fronte, senza alcuna via di scampo: del resto la nuova autostrada altro non è che la odierna superstrada rivisitata con cartelli color verde. Niente di nuovo, solo un balzello in più. Come dicevo, questo è il primo lotto, di un progetto più grande, volto a creare una Tirrenica che unisca finalmente il litorale toscano con le grandi strutture presenti in tutta Italia. Sviluppo ed alta velocità. Niente di più vero, se le carte venissero giocate nel modo giusto. Invece la combriccola di sindaci, i partiti di maggioranza, la Regione, le coop rosse, la Monte dei Paschi di Siena e Caltagirone hanno ben visto di creare l'ennesima truffa ai danni dei cittadini. Non sono tra quelli che dicono il loro NO a prescindere, non sono tra quelli che guardano al proprio orticello e solo a quello, non sono tra quelli che danno più importanza ad un fiore rispetto allo sviluppo economico. Ma non sono neanche tra quelli (soprattutto i servi del partito) che abboccano ad ogni proclama dei nostri assessori tramite il Tirreno. Non sono tra quelli che si accontentato di sentire parole come "sviluppo economico, turismo, futuro". Vorrei che qualcuno mi spiegasse in termini pratici ed attraverso degli esempi concreti quali saranno i vantaggi per i cittadini del territorio (Piombino, ma anche Venturina, Follonica, Campiglia, San Vincenzo) nell'accettare il progetto della SAT. Non metto un dubbio l'utilità ed i vantaggi a livello teorico  che la Tirrenica possa portare, sebbene non mi si chiaro il perchè dover utilizzare i tracciati già esistenti dell'Aurelia e della variante.

mercoledì 9 maggio 2012

Il problema dei cassonetti a Piombino

Spesso si parla male di internet in generale o dei social network in particolare, ma questi possono essere strumenti democratici di discussione o semplici media per portare a galla problemi quotidiani. Grazie al gruppo di Facebook "Piccoli & GRANDI Problemi @ Piombino" spesso veniamo a conoscenza di questioni che sulla carta sono risolvibili con un pizzico di buon senso, sebbene il più delle volte il comune cittadino sembra essere catturato da una ragnatela burocratica più che fastidiosa. Sul gruppo non sono nuove le lamentele riguardanti vari problemi legati alla raccolta dell'immondizia: alcune volte la colpa è dei cittadini stessi che sono incuranti del quieto vivere e maleducatamente sporcano il suolo pubblico senza avere occhio per le semplici regole del viver comune. Altre, invece sono le amministrazioni o gli organi competenti che non fanno il proprio dovere. Oggi voglio portare la precisa ed attenta testimonianza di Giampaolo Reggio (che potete vedere nel video ad inizio articolo) che lamenta sprechi di risorse, una mancanza di attenzione per i cittadini da parte degli organi amministrativi e soprattutto i disagi che spesso l'incompetenza (o la malafede? ) comporta.

domenica 6 maggio 2012

Il Pianeta Delle Scimmie (1968)


Regia: Franklin J. Schaffner
Anno: 1968
Titolo originale: Planet Of The Apes
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Non mi è mai piaciuto, nè da piccolo nè adesso. Addirittura le scimmie della serie tv mi facevano un po' ribrezzo e paura e per quanto riguarda i film mi son fermato ai primi due capitoli della tetralogia. Da grande però non poteva mancarmi il cofanetto BD e così è bene che si cominci dall'inizio. Pur apprezzandone meglio i risvolti sociologici e religiosi che stanno alla base del romanzo di Pierre Boulle da cui è ispirato, non riesco a digerire Charlton Heston e il suo essere spocchioso ed arrogante. Non so se è tutta colpa sua o anche del doppiatore (in questo caso Renato Turi), ma davvero non si può sentire. Del resto i suoi dialoghi sono ridotti ai minimi termini e lo preferivo quando cercava di recitare da muto. Bollare un attore storiche per una sua apparizione non mi sembra giusto, visto che anche il resto dei personaggi non mascherati non ci fanno una bella figura. Ad esempio Linda Harrison sarà anche stata topa, ma deh non spiccica parola e non sa tenere la parte dell'umana ritardata. Lasciamo perdere e concentriamoci sulla trama che è molto interessante, anche se debolissima (magari a quei tempi poteva andar bene): viaggio spaziale alla velocità della luce ed ammaraggio di fortuna i nostri eroi si ritrovano in un mondo misterioso. Peccato che il titolo sveli già tutto quindi i primi 30 minuti possono essere anche tagliati. Non per questo però manca la suspense e la curiosità incalza. Ottimo infatti il mistero che aleggia nei confronti della razza umana e in questa sorta di mondo capovolto dove sono le scimmie la razza dominante. Grazie ad un'attenta ed efficace egemonia di stampo religioso, non dissimile dalla nostra del resto, i primati tengono sotto controllo la scienza, che come vedremo è stata male sfruttata dall'uomo che si è auto distrutto con le atomiche. E' Charlton Heston a dirlo, dal film non si capisce affatto. Se però la saga ha avuto un successo strabiliante non credo che lo dobbiamo solo ai costumi (formidabili nel 1968) ed ai belloni di turno: l'allegoria dello scontro tra razze, lo spauracchio della guerra totale e le imposizioni di un governo rendono interessante la pellicola. Poi ci sono almeno due immagini che hanno fatto la storia del cinema e che tutti ricordano: il bacio tra Taylor e la scimmia ed il ritrovamento della parte superiore della Statua della Libertà in riva al mare. Ottima la colonna sonora

giovedì 22 marzo 2012

Il perchè della mia adesione allo sciopero

Foto di Dottorini.com
Raramente aderisco agli scioperi di carattere politico, soprattutto se sono su base nazionale, in quanto non credo nella loro efficacia o semplicemente la maggior parte delle volte mi trovano in disaccordo le motivazioni. Discorso a parte relativamente a quelli che abbracciano cause specifiche riguardanti il territorio o il mio posto di lavoro. Oggi però ho deciso di partecipare alle due ore di sciopero a fine turno indette dalla CGIL (a cui non sono iscritto). Non tanto per la contrarietà alla modifica dell'articolo 18 in sé: ritengo che non abbia poi chissà quale importanza strategica nel mondo del lavoro italiano, che ha comunque bisogno di una rispolverata. Sono del parere però che neanche modificandolo, soprattutto di questi tempi, si risolvano i nostri problemi economici, si dia una spinta all'occupazione e si rendano più tranquille le nostre classi operaie. Pensiamo inoltre che una manciata di anni fa siamo andati a votare ad un referendum che ha visto vincere quella maggioranza che non voleva modifiche (io non ero e non sono tra questi) e che quindi il tema è ancora fresco e sentito. Ma quindi? Perché aderire allora? Perché, per dirla alla francese, mi hanno sghiandellato le palle. Conscio dell'inutilità di questa azione ho deciso di essere solidale e partecipare. Non è giusto che le scelte democratiche di un popolo, giuste o sbagliate che siano, vengano candidamente cancellate da un governo per di più non eletto che si affida ad una classe politica bieca e corrotta per portare avanti le proprie idee. La dittatura impostaci dalle banche fa affidamento sui burattini alle Camere, che appoggiano indistintamente ogni tipo di scelta, che un governo politico non avrebbe mai potuto fare. Non esiste opposizione. Di nessun tipo. Pur di non perdere il proprio status (illegittimo) infagottato di agevolazioni e puttanate di ogni tipo il Commissario Winchester di turno è pronto a vendere anche propria sorella. E chi lo prende nel cacapranzi siamo noi. L'ipocrisia della classe dominante (neanche fossimo nel medioevo) sta tutta nel massacrare i lavoratori, rendendoli schiavi delle tasse e dei debiti con un'oppressione senza pari. Ed importa un cazzo se spariscono trenta milioni dalle casse di un partito (quanti ne girano quindi?) o se ci scippano le pensioni dopo non aver fatto una sega in Parlamento. Poi ci pigliano pure per il culo dicendo che il lavoro fisso è monotono, dimenticando che senza di esso l'uomo comune non può neanche accedere ad un mutuo per il tetto sotto cui dormire. Bastardo di un Monti, te lo sai però, zerbino delle banche che ci hanno messo in ginocchio e dell'Europa arrogante che pretende di avere senza dare. Retorica estremista a parte, ecco che mi hanno fatto arrendere, saltare il fosso, stare dalla parte di coloro con cui non condivido colori ed idee politiche: rivoglio il mio articolo 18 e cazzo, se voglio cambiarlo lo faccio da me, votando.

martedì 17 gennaio 2012

De Falco Vs Schettino

Difficilmente parlo di attualità e non è mia intenzione farlo oggi speculando su di una tragedia, come quella della Concordia al Giglio. Rinnovo anzi le mie condoglianze a parenti ed amici delle vittime, volendo però fare il punto sulla telefonata tra Gregorio De Falco (Capitaneria di Livorno) ed il capitano della nave Francesco Schettino. Ho seguito la faccenda quasi esclusivamente online, grazie ai feed di notizie, ad Ansa e compagnia bella. Ma anche soprattutto al solito tam tam mediatico dei più diffusi social network: su Twitter, Facebook e Google+ praticamente non si parla d'altro. L'audio che potete ascoltare tranquillamente premendo il pulsante "play" è praticamente la hit del momento. Impossibile non rimanere affascinati dalla voce ferma ed autorevole del nuovo eroe italiano (De Falco) come è impossibile non disprezzare le scuse che escono fuori dalla bocca di Schettino. Su quest'ultimo si riversano offese, rabbia, sdegno di quasi tutti i partecipanti alle discussioni. Schettino è forse la faccia della vergogna della nostra Italia? Quella del si salvi chi può, quella del prima io, poi vedremo. Quella dove le responsabilità e gli oneri sono meno importanti degli onori. Segretamente ci rivediamo in lui, nella sua sconfitta, e lo mettiamo alla gogna perchè ci ricorda diversi mali in cui siamo incappati? Oppure applaudiamo De Falco, perchè ammiriamo chi si rimbocca le maniche ed ha il sangue freddo per uscire dalle situazioni disperate? Francamente credo che abbandonando la nave o meno, i morti ci sarebbero stati comunque. Non è quello il punto, è solo il fatto minimizzare l'accaduto, fuggire dal dovere senza pensare a chi ci è stato affidato, guardare dall'altra parte senza cercare una soluzione. La mia è solo retorica, spicciola, da blogghettino di quartiere, ma vedo in questo fatto di attualità qualcosa di più oltre il "venerdì 13" che porta merda. Quando la nave affonda, qualcuno deve scendere per ultimo, e si auspica sia il capitano.

Aggiornamento:

Mi sembra doveroso rimandare anche alla lettura di questa attenta analisi di Piccole Vitalità, dove un blogger descrive cosa è stato fatto per l'evacuazione, che ha permesso ad ogni modo il salvataggio di molte persone

martedì 10 gennaio 2012

Brian di Nazareth (1979)


Regia: Terry Jones
Anno: 1979
Titolo originale: Life of Brian
Voto: 7/10
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Commedia divertente, originale ed intelligente. I Monty Python hanno osato davvero tanto se pensiamo a quest'opera di oltre trenta anni fa. Un'audacia non indifferente per scherzare, senza volgarità sulla religione, la politica e la storia. A volte basta poco, anche una manciata di sterline, nessun tipo di effetto grafico, costumi decisamente e volutamente ridicoli. Pochi attori per tanti personaggi, che si scambiano e si alternano, fanno del gruppo comico inglese una sorta di circo itinerante da teatro. Un racconto unico, ma compost da diversi sketch, ben studiati, non esilaranti, ma con quell'ironia nascosta spremuta da menti geniali. Dal punto di vista della satira religiosa, a mio avviso non c'è niente di offensivo. Almeno ai giorni d'oggi. La figura chiave di Brian ha come sfondo gli avvenimenti di Gesù, ma si punta l'obiettivo sul lato umano, non sulla figura mistica. Proprio per questo volgarità e blasfemia sono un qualcosa di veramente lontano all'interno del film. Scherzano su tutti: dagli imperialisti al fronte rivoluzionario, dagli ebrei a fedeli in cerca di un Messia. Battute fini, sottili che richiamano allo schiamazzo, soltanto ad un sorriso intelligente. Situazioni ridicole e messe in ridicolo così per mostrare il volto alle volte ottuso dei nostri comportamenti. Tra una risata e l'altra c'è lo spazio per pensare, meditare con la propria testa, senza dover seguire il gruppo o la voce più forte del coro. Una delle migliori commedie satiriche di sempre.

domenica 30 ottobre 2011

SIAE, i trailer ed altro ancora

Banner promosso da Lega Nerd
Ammetto di aver sottovalutato il fenomeno, in quanto spesso si tende ad esagerare, a darsi la zappa sui piedi ancor prima di fasciarsi la testa per un colpo ricevuto. Credevo che qualcuno alla Delos avesse ingigantito la VER-gogna con cui SIAE chiedeva 1800 euro annui per la pubblicazione dei trailer. La legge sul diritto d'autore è sempre esistita, sbagliata, corrotta, inadeguata ai tempi che corrono. Ok questo lo si sapeva, ma chi avrebbe mai creduto che i vampiri volessero applicare alla lettera (la loro, quella sbagliata) le disposizioni dittatoriali che regolano il tutto? Ora, sulla rete si sta verificando il solito tam tam di protesta: io non partecipo, se non con questo articolo per informare cosa e perchè sta succedendo. In parole povere SIAE chiede a tutti i siti, i blog, i forum, che pubblicano trailer (brevi spezzoni pubblicitari relativi a film, ma non solo) di pagare un'onerosa tassa - scippo di 450 euro a trimestre. Per chi fosse fuori dal mondo ricordo che può informarsi brevemente su cosa sia un trailer e poi fare una veloce ricerca per vedere quanti siti specializzati e non, amatoriali o meno, diffondono questo servizio. Sempre per chi vivesse fuori dal mondo, ricordo che la maggior parte dei trailer non sono caricati sui server di chi li pubblica, ma embeddati , ovvero linkati con una tecnica particolare direttamente dai grandi diffusori come YouTube o Vimeo (che già pagano soldi alla SIAE). E' difficile trovare qualche sito che ospiti sulle proprie macchine un qualsiasi video. La cosa più preoccupante è che il trailer nel panorama generale interessa una minima parte di persone o di applicazioni, ma il concetto che i porci della SIAE hanno fatto passare è che non importa con quale strumento venga diffuso un video contenente musica, l'importante è pagare. Per assurdo, ma non tanto, visto che espressamente l'illuminata Stefania Ercolani lo ha dichiarato, saranno perseguiti tutti coloro che pubblicano senza pagare. Pensate un attimo a quanti video presi da Yooutube pubblicate su Facebook, Google+, twitter... in pratica non potreste farlo. Io spero per questa tipa che sia veramente malvagia, cattiva dentro. Altrimenti è lampante la sua demenza e la sua ignoranza nei confronti di internet. Non è mia intenzione offendere nessuno, ma qui siamo arrivati all'assurdo, questi vogliono riscrivere internet. I perchè sono presto detti: SIAE ha milioni (mi sembra di aver letto 800) di debiti. Quindi sono alla canna del gas, alle porte coi sassi. Morti che camminano e questo dovrebbe essere il loro ultimo rantolo. Su VER i video, di nessun tipo, non verranno per adesso rimossi. Non ci penso minimamente. Non per spavalderia, ma perchè tanto se mi tormentano qui potrebbero farlo anche attraverso Facebook. Poi VER lo leggono i soliti quattro gatti, non dà fastidio a nessuno, è ospitato da Blogger (ho letto, anche se non credo sia possibile, che i siti ospitati all'estero possono star tranquilli) e tutti i video sono embeddati. Solidarietà invece ai siti di maggiore impatto mediatico, come Lega Nerd , che stanno protestando con la rimozione completa di ogni tipo di filmato pubblicato. Potrei concludere con un bel "SIAE merda" , ma non vedo motivo di offendere il letame. Quindi concludo qui, aspettando nuovi sviluppi e vado a farmi una bella doccia calda. Rigorosamente senza cantare, per paura che mi arrestino.

domenica 9 ottobre 2011

La censura ed il comma Ammazza Blog

Immagine di Des Geeks et des lettres
La protesta preventiva di Wikipedia è terminata, ma non crediate sia tutto finito. Anzi. C'è ancora molto da fare, ma soprattutto da sapere. E' mio obbligo informare, visto anche il grande silenzio indotto dai media sulla questione. Nel mio piccolo, un misero blog di periferia, qualcosina posso farla. Di porcate in politica se ne vedono tante, questa però egoisticamente mi sta particolarmente a cuore. Come se venissero a cacarti sull'uscio di casa insomma.
Il DDL della riforma delle intercettazioni , può anche avere giusti fini e necessità di essere approvato, ma costituisce il trampolino di lancio per una Legge Bavaglio su tutta la rete italiana, grazie al famoso Comma 29. Ecco qui il testo approvato in Senato a giungo 2009, poi modificato a giugno 2010 e qui gli emendamenti di ottobre 2011.
Cosa prevede in breve questo comma 29?  In pratica estende la rettifica, già riguardante la legge sulla stampa, a tutti i siti informatici, blog, quotidiani online, pagine di informazione e così via presenti sulla rete. Questo almeno in via potenziale, poichè il comma è generico e per niente specifico. L'istituto della rettifica , impone ai responsabili dei media (stampa, tv, radio) di pubblicare gratuitamente una correzione per quei soggetti che si sentono lesi quando viene creato un servizio non veritiero o che lede l'altrui dignità. E' quindi un sistema per bilanciare il potere tra cittadini e stampa. I termini temporali per rettificare un contenuto sono 48 ore dalla richiesta che può essere inviata con qualsiasi mezzo: dall'email al piccione viaggiatore. Passati i due giorni di tempo si è costretti (anche i proprietari di un semplice blog) a pubblicare, senza alcun tipo di commento o giustificazione, la rettifica. Pena: 12500 euro di multa. Spiccioli per i grandi gruppi, ma qualcosa di importante per tutto il resto. Ok, quindi per un garantista al 100% potrebbe anche andar bene. Del resto se in un articolo offendo Dart Fener pur pubblicando una serie di prove inconfutabili sul fatto che lui sia un personaggio meschino, dal punto di vista oggettivo, se lui stesso lo chiede, può paventare il diritto ad una rettifica di tutto quanto. E' lui che decide. Ed io che in ogni caso devo obbedire. Il criterio è puramente soggettivo, pur non corrispondendo alla verità. Anche se la Forza fosse con me, non potrei far altro che piegarmi al Lato Oscuro.
Fino a che si tratta di me va bene, alla fine chi se ne frega. Provate però ad applicare questo sistema ad ogni sito, blog, giornale, enciclopedia, forum. Provate ad immaginare un Fiasco Rossi qualsiasi che si sente leso perchè qualcuno ricorda i suoi trascorsi in prigione. O provate ad immaginare un alunno qualsiasi della Classe Politica italiana che.... Ommioddio non ci voglio pensare. Sarebbe da dittatura Koreana solo pensare alla fine della satira... Qui si va oltre: qui si uccide anche la possibilità di scrivere il vero e documentarlo, di esporre le proprie opinioni personali (anche se non documentate), di scherzare su qualcuno. Ricordiamoci infine che le leggi sulla stampa, sulla diffamazione, sullo scrivere il falso, esistono già.

mercoledì 5 ottobre 2011

Rabbia per Wikipedia

E' incredibile ed atroce. Giusto questa mattina scrivevo sulla sospensione di Nonciclopedia e stasera arrivo a casa, e mi trovo chiusa anche Wikipedia. La vergogna assoluta è che non siamo ancora in dittatura. Lo fossimo stati magari ci sarebbe stata una motivazione plausibile. Ovviamente è soltanto una protesta, da parte del sito per urlare al mondo, o almeno agli italiani, che i nostri legislatori stanno cercando di imbavagliarci tutti. Il disegno di legge sulle intercettazioni infatti è qualcosa di mortale per qualsiasi tipo di sito internet, Wikipedia compresa (forse, sebbene non ne sia così convinto). Roba da Cina, da Cuba, da Siberia, da Germania nazista. Roba da matti. O da chiodi.
Riporto integralmente tutto il comunicato:

martedì 4 ottobre 2011

No Vasco no Vasco... Io non ci casco

Foto di ANSA di un nonno rimbambito che sembra Vasco
Eccoci ci risiamo. Ciclicamente arrivano alcuni dinosauri che vogliono sopravvivere ai cambiamenti climatici, ma fanno più danni della grandine. Era successo con i Metallica che miticamente hanno messo fine al p2p, terminato Napster ed ogni tipo di download illegale sulla faccia della Terra. Poi ci pensarono i Pooh a cui dobbiamo la dipartita di ogni sito italiano con link ed2k. Ed adesso arriva nonno Vasco che ha eliminato la satira da tutto il resto (sistema solare, galassia, universo). Non gli bastavano gli arresti domiciliari su FaceBook ed i suoi sproloqui sul mediocre ed arrogante Ligabue, la pubblicità non era abbastanza. Sentitosi tirato per la lunga chioma durante la sua quotidiana lettura di Nonciclopedia ha deciso che... Non si sa cosa abbia deciso, ha comunque fatto chiudere il sito incriminato. Del resto la vita spericolata non prevedeva simili emozioni, ed abbiamo passato il limite. "Liberi liberi siamo nooooooi" un bel paio di palle. Riprendo dal noto sito di terroristi quanto realmente accaduto:

domenica 11 settembre 2011

Ten years ago

Foto di Magic Madzik


In memoria di chi 10 anni fa ha perso la vita durante l'attentato terroristico più sanguinoso della storia. Senza differenze di razza, religione, status sociale. Solo vittime.