venerdì 2 settembre 2011

La legge Levi sull'editoria

Eccoci, passato il primo settembre, siamo abbondantemente entrati in pieno regime dittatoriale per quanto riguarda il commercio di libri nuovi. Ricardo Franco Levi non è nuovo ad idee liberticide di puro stampo stalinista. Si è già reso popolare e famoso con il Disegno di legge Levi - Prodi che prevedeva la fucilazione, tra gli altri, di tutti i blogger ed una pira per l'informazione che circola su internet. Adesso ecco che in Italia si introduce una manovra che in teoria ha lo scopo di salvare i librai, ma in pratica è un ulteriore macigno per i già pochi lettori del nostro Paese. L'applicazione degli sconti da parte di chi vende un libro è limitata al 15%, così da non favorire i grandi gruppi (soprattutto quelli online vedi Amazon, IBS o Webster) e mettere tutti sullo stesso piano. Il consumatore alla fine, come sempre,. sarà colui che ci perderà maggiormente. I costi di acquisto da parte dei grandi distributori saranno sempre minori rispetto a quelli del piccolo libraio, con o senza sconto. Il franchising ed i negozi online continueranno ad essere avvantaggiati in quanto il loro potere di acquisto resterà come sempre maggiore. Ma questo non vale solo per i libri. Vale anche per le Coop o i supermercati che fanno concorrenza al fruttivendolo o al negozietto a conduzione familiare, ed è sempre esistito. Levi proporrà una tassa sul francobollo virtuale visto che la gente ama scambiarsi email o cartoline digitali invece di andare al tabacchino? I libri secondo me saranno sempre meno accessibili, per una nazione di poeti dove però la lettura è all'ultimo posto tra gli interessi ed i piaceri quotidiani. Niente IVA al 4% quindi per invogliare la circolazione della cultura, quanto piuttosto una manovra che ha il sapore di Fahrenheit 451 . Amazon dal canto suo non esiste solo nella versione .it ed i libri nella nostra lingua possiamo trovarli anche in Germania o nel Regno Unito (salvo avere maggiori spese di spedizione). Inoltre sarà possibile scegliere anche in un vasto catalogo di libri usati. Sarà illegale anche quello prima o poi?

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