Visualizzazione post con etichetta transumanesimo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta transumanesimo. Mostra tutti i post

martedì 16 novembre 2021

Greg Egan - La Scala di Schild

 
Autore: Greg Egan
Anno: 2001
Titolo originale: Schild's Lagger
Voto e recensione: 3/5
Pagine: 239
Acquista su Amazon
Resta aggiornato sul canale Telegram  VERonTelegram
 
Trama del libro e quarta di copertina:
 Fase 1: su una lontana stazione spaziale, Cass e altri scienziati creano una microscopica area di neo-vuoto, con particelle e leggi fisiche diverse da quelle della materia ordinaria. Fase 2: l'esperimento ha successo e il neo-vuoto si rivela più stabile non solo del previsto ma anche della materia ordinaria. Fase 3: sarà quest'ultima a soccombere. A poco a poco il neo-vuoto si allarga, divorando la stazione e i sistemi solari circostanti. Fase 4 (seicento anni dopo): l'umanità si è abituata all'idea di vivere in una sorta di continua fuga da questo mostro del cielo. Ma non tutti vogliono scappare, tanto più che adesso esiste la "Scala di Schild", il sistema che permette il passaggio attraverso due universi...
 
Commento personale e recensione
Ammetto che a causa di miei mancanze teoriche sulla fisica la lettura, specialmente all'inizio non è stata semplice, salvo poi riuscire ad apprezzare alcune spiegazioni, grazie anche ad alcune mini ricerche sui temi. Resta però un romanzo non semplice se non si ha voglia di approcciarsi alla fantascienza hard di Greg Egan con serietà. Alcune spiegazioni, per me troppo tecniche, restano vere e proprie supercazzole. Ed il "problema" è che tale romanzo è per la maggior parte un insieme di spiegoni e teorie che vanno ben oltre l'immaginabile. Al netto di questo è bellissimo leggere l'universo transumanista e positivo di un futuro lontanissimo sognato e pensato dall'autore in cui il pericolo imminente è quello di un vuoto assoluto che si espande alla metà della velocità della luce per inglobare tutto ciò che si trova di fronte. Le grandezze, che siano infinitamente grandi o infinitamente piccole o infinitamente lontane vengono però descritte con una così bella e realistica lucidità che il lettore è davvero proiettato nel futuro ad oltre ventimila anni da qui. Con un po' di fatica, Egan riesce pure a districarsi in una storia che non annoia, anche se per ovvie ragioni pratiche l'azione è portata al minimo ed i personaggi si muovono al suo interno con il minimo di profondità possibile per un romanzo. Resta però un universo lontano e piacevole da leggere, senza comunque farsi un'abbuffata insensata di pagine.

mercoledì 10 novembre 2021

Self/less (2015)

 
Regia: Tarsem Singh
Anno: 2015
Titolo originale: Self/less
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.5)
Pagina di I Check Movies
Iscriviti a Prime Video
Resta aggiornato sul canale Telegram  VERonTelegram
 
Film banale e semplice, più incentrato sulle inutili e prevedibili scene d'azione che sull'aspetto, quello sì interessante almeno in potenza, legato alla possibilità di trasferire la mente di una persona in un altro corpo. Non un tema originalissimo, ma uno di quei temi che con alti e bassi si fanno apprezzare, nel cinema come nella letteratura di fantascienza. Purtroppo la regia decide di non andare oltre ai fatti nudi e crudi, senza quindi alcuna sorta di approfondimento nè dal punto di vista scientifico (o fanta che sia) n+ da quello etico e morale. E sì, che scomoda pure il transumanesimo. Nella pratica, e non è uno spoiler, visto che già dopo la prima mezzora viene detto chiaramente, c'è un riccone  (cinico, spietato e vincente) che è malato terminale e si affida ad una compagnia estremamente border line che promette la vita eterna travasando la mente dal corpo ormai vecchio ed inutile ad uno più prestante e giovane creato in laboratorio. Il riccone, un asso nel suo campo, si limita ad una ricerca su Google per avere informazioni su questa compagnia. E già qui... Successivamente scopre, grazie ad alcune allucinazioni visive parecchio confusionarie, che il nuovo corpo (Ryan Reynolds) che lo ospita appartiene ad una persona vera che lo ha "venduto" allo scienziato senza scrupoli, per salvare la figlioletta da una terribile malattia. Lacrimuccia. Di conseguenza il vecchio bastardo nel corpo nuovo decide di muovere guerra allo scienziato che lo avrebbe "imbrogliato". Cattivone. In pratica un action movie senza alcuno stratagemma di realismo o di plausibilità travestito da film di fantascienza. La cosa più sconcertante è che praticamente neanche c'è il tempo di capire il carattere del protagonista e vedere un minimo di cambiamento nel suo atteggiamento tra il vecchio ed il giovane. Robaccia.

venerdì 27 marzo 2020

Altered Carbon: Resleeved (2020)


Regia: Takeru Nakajima, Yoshiyuki Okada
Anno: 2020
Titolo originale: Altered Carbon: Resleeved
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.6)
Pagina di I Check Movies

C'è chi parla di spin-off, a me piace più l'idea di anime apocrifo. La base è sempre l'universo creato da Richard K. Morgan con la sua trilogia dedicata a Takeshi Kovacs, ma la storia è a sè stante e si colloca prima degli avvenimenti appena visti con la seconda stagione della serie TV. E' apprezzabile da cui risulta a digiuno? Secondo me no. Troppo breve, troppo concentrato sull'azione: se escludiamo il veloce incipit la spiegazione del mondo in cui è ambientato il tutto, risulta decisamente povera. E' un prodotto che non mi dispiace, perchè adoro il soggetto, e sebbene le trasposizioni si discostino dall'originale dei romanzi, ho piacere nel seguirle. Dall'anime però mi aspettavo qualcosa di più in termini di scenografia. Sapevo che la trama sarebbe stata terra terra (e lo è a tutti gli effetti), ma l'ambientazione è quasi totalmente concentrata in luoghi chiusi anche spaziosi. Poco si vede di esterno pur avendo apprezzato il ninja hi tech ed il ritmo altissimo in cui si sviluppa il plot narrativo. Graficamente quasi tutto ok, anche se si nota un certo effetto "pattinamento" quando i personaggi si muovono nei confronti dello sfondo o del piano su cui camminano, un po' come avveniva con i vecchi giochi Fifa rispetto ai Pro Evolution Soccer per intenderci. Quasi sicuramente avremo almeno un secondo anime, visto che il finale lascia aperto lo spazio ad altre avventure.

martedì 10 marzo 2020

Altered Carbon [Stagione 2]



Anno: 2020
Stagione: 2
Titolo originale: Altered Carbon
Numero episodi: 8
Acquista su Amazon Angeli Spezzati

Non mi è piaciuta molto questa seconda stagione di Altered Carbon, ma resta secondo me una delle migliori serie di fantascienza disponibili. Sulla prima sono stato decisamente più entusiasta, anche vista la novità. Questa è più breve, solo otto episodi, e si nota molto la mano degli sceneggiatori che hanno riadattato il secondo libro (in parte, ma anche lo stesso Bay City) della trilogia Angeli Spezzati. La mia idea è che una serie TV di questo genere debba per forza essere differente dal romanzo originale a cui si ispira: troppi temi, troppo di nicchia altrimenti. Non avrebbe funzionato per il pubblico, e soprattutto non hanno il budget necessario per mostrarci ciò che Morgan ha sapientemente descritto sui libri. Purtroppo il tagliare, modificare, fondere personaggi ha fatto sì che la trama diventasse, nonostante la brevità della seconda stagione, più ingarbugliata a meno precisa. Mancano passaggi fondamentali, manca una caratterizzazione del personaggio principale (è cambiato l'attore perchè ovviamente cambia la "custodia") che lo renda speciale esattamente come nel libro. Qui è un semplice eroe buono. Cosa che non dovrebbe essere. Però, come dicevo, da una parte posso anche preferire il fatto che si tratti quasi di una storia differente, visto che sarebbe stato ripetitivo e ridondante avendo già letti i libri. La cosa importante è l'universo in cui si svolgono le azioni oggi ampliati dalla presenza degli Antichi. Se parlo di differenze non è solo per criticare negativamente comunque, è perchè immagino che questa seconda stagione non possa essere piaciuta a tutti, compresi coloro non hanno letto i libri. Quindi il mio consiglio resta sempre quello di recuperarli, per poterli amare. E di conseguenza apprezzare anche la serie, che ha un suo perchè nonostante le modifiche ed a capirla meglio grazie alle varie descrizioni sula filosofia che mancano nella loro totalità. Inoltre, pur prendendo spunto, i libri seguono storie e vicende differenti (proprio appunto Angeli Spezzati)  A questo punto, la terza è d'obbligo.

martedì 6 febbraio 2018

Altered Carbon [Stagione 1]



Anno: 2018
Stagione: 1
Titolo originale: Altered Carbon
Numero episodi: 10
Acquista su Amazon libro di Richard K. Morgan (vecchia edizione)

Devo iniziare con un po’ di saccenteria o spocchia, del resto mi sono letto la trilogia (Bay City, Angeli Spezzati e Il Ritorno Delle Furie) quando ancora parlare di una anche eventuale trasposizione cinematografica non solo era un sogno, ma pura utopia. Ci siamo arrivati, grazie a Netflix. Grazie davvero, perchè la serie tv (10 episodi questa prima stagione) Altered Carbon è secondo me riuscita nell’intento di portare l’universo in cui si muove Takeshi Kovacs. Un minimo di paragone con il romanzo Bay City, è doveroso, perchè non è che posso fare finta di nulla. Non sto qui a sindacare su cosa sia meglio e cosa sia peggio, certe volte il confronto è impari, ma ritengo che abbiano fatto un gran lavoro perchè anche nel 2018 portare in cyberpunk al cinema, anzi nelle case, non è affatto semplice. Il forte tema al centro della storia è la possibilità transumana di esportare la propria coscienza, mente e ricordi (in maniera differente comunque da quella vista in Ghost In The Shell) da un corpo (custodia) all’altro. Da queste premesse si sviluppa un thriller di concezione noir, che visivamente ricorda per forza di cose Blade Runner. Piccola parentesi: non perchè si tratta di un plagio o di una mancanza di idee, ma perchè l’ambientazione per certi versi deve essere quella. E’ necessario, per lo stesso motivo per cui tutte le macchine hanno le ruote. Rispetto al romanzo, è indubbio che ci siano delle differenze, alcune più forzate, altre lievi, del resto si basa su Bay City, e non è la sua fedele trasposizione. Va benissimo così, a mio avviso, tanto più che Morgan è letto da una percentuale infinitesimale del pubblico di Netflix e la serie può essere guardata a secco, senza avere basi o preconcetti derivanti dalla lettura. Se devo trovare dei punti negativi, quelli che risaltano maggiormente sono nella figura del Kovacs ex Spedi: non è sfruttata molto bene, si poteva rendere molto più psicologica, eroica e mitica, sebbene lui sia un antieroe egoista e cinico. Veniamo però, brevemente, alla serie: nonostante la lentezza dei primi episodi, la parte iniziale è quella che preferisco, più attenta, ragionata, meno confusionaria. Negli ultimi cinque "capitoli" con addirittura un intero episodio dedicato al “massacro” durante gli anni della Rivolta, abbiamo molta più azione, e molti combattimenti, un ritmo che cerca di tenere un passo forsennato ed alcuni repentini colpi di scena. Complessivamente è stata una grande occasione, a mio parere ben sfruttata, soprattutto per quando riguarda l’aspetto visivo. E’ vero che la maggior parte della scenografia è composta da interni, ma Bay City è anche un luogo buio, dark e multimediale non solo palazzi e neon. Spero proseguano con altre stagioni, non necessariamente legate ai romanzi successivi, l’importante è che siano ambientate in quell’universo. Nel senso che vedrei meglio i soliti personaggi, le solite location dei libri, ma maggiore autonomia così da poter sviluppare una serie tv che cammina con le proprie gambe.
 

martedì 16 agosto 2016

Vanilla Sky (2001) / Apri Gli Occhi (1997)






Regia: Cameron Crowe / Alejandro Amenàbar
Anno: 2001 / 1997
Titolo originale: Vanilla Sky / Abre Los Ojos
Voto: 10/10 / 8/10
Pagina di IMDB (6.9  / 7.8)
Pagina di I Check Movies (1 /2)
Acquista su Amazon (Vanilla Sky / Apri Gli Occhi)

Inizio dal remake perchè è il primo che ho visto ed il primo di cui mi sono innamorato. E dopo Vanilla Sky, se guardi Apri Gli Occhi, resti catturato ancora una volta, ma i tuoi sentimenti per la versione americana non cambiano, anzi addirittura si rafforzano, perchè di meglio non era possibile fare. E sì, questa è la riprova che la soggettività ha la meglio sul resto. Non mi sbilancio quasi mai dando un dieci pieno, eppure mi è venuto naturale, senza starci a pensare. A dirla tutta mi risulta anche abbastanza difficile concepire che non esista una versione BD o che i voti su IMDB siano sul bassino, o ancora, che in molti non conoscano i due film, o peggio non li reputino all'altezza. Però appunto, qui la soggettività ha il sopravvento: situazioni particolari, musiche particolari, trama particolare. La presenza di Cameron Diaz e Penelope Cruz come il diavolo e l'acqua santa, Tom Cruise che ricorda Eduardo Noriega, quel senso opprimente da thriller psicologico che ti obbliga a centellinare e divorare ogni minuto prima di andare avanti. E quella fantascienza soft, un po' alla base del transumanesimo che ti esala ogni poro sentimentale. Non vado spesso al cinema, ma ci capitai, a Siena, e lo ricordo come fosse ieri. Uscimmo e fui estasiato. Estasiato come per le due ore della pellicola, e quello stato dura tutt'ora quando ci ripenso o lo riguardo. Ci sono film che fanno parte di noi stessi e sono quelli che porteresti sull'isola deserta (se hai modo di vederli) senza stancarti mai di loro.

lunedì 18 maggio 2015

Transcendence (2014)


Regia: Wally Pfister
Anno: 2014
Titolo originale: Transcendence
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.3)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

S', questi temi mi piacciono ed adoro i film di questo genere. Passano in secondo piano tutti i nomi presenti nel cast, tra cui Johnny Depp, Rebecca Hall, Morgan Freeman, Cillian Murphy, Kate Mara... Finalmente si torna a paralre di fantascienza estropica. E scusatemi se salto alle conclusioni e magari spoilero, ma finalmente il vaillain ultra tecnologico non è cattivo a tutti i costi. E' un'inversione di tendenza non indifferente poichè il cinema (e la letteratura) hanno sempre preferito far leva sulle paure ed i potenziali pericoli che dervierebbero da un abuso incondizionato della scienza. Sono tutte cose che fanno pura certo, e pure qui non vengono lasciate da parte tirando in ballo una sorta di Skynet fobia per farci strizzare un pochino l'occhio ai terroristi neo luddisti che prevedono la fine del mondo. Su come è gestita la trama e la pellicola cinematograficamente dirò solo poche parole: non è stato fatto un granchè ed il film può essere bollato come sterile e senza spina dorsale. Su questo non ci piove. Ma pensate un attimo a Il Tagliarbe, o ai libri di Michael Crichton o a The Island : c'è sempre un utilizzo sbagliato del potere tecnologico. Può sembrare anche qui, per tutta la durata del film in effetti, ma la singolarità raggiunta non è un'entità malvagia. Sicuramente no. Anzi, è spinta proprio dall'amore e dal bene per il pianeta. Il messaggio è chiaro è forte: fa più cool mettersi dalla parte dei ribelli, essere complottisti, allearsi anche con il Governo e con scienziati rinomati, am se non si accettano le vere motivazioni e non si un po' di fiducia si va poco lontano. In questa trama però ritroviamo moltissima fantascienza, tantissimi autori, tantissimi generi. Da ognuno riesce a prendere sia il bene che il male, forse anche risultando non esattamente orginale, ma non posso nascondere che mi sia piaciuto e che abbia trovato qualcosa di interessante da guardare con attenzione.

sabato 23 febbraio 2013

In Time (2011)


Regia: Andrew Niccol
Anno: 2011
Titolo originale: In Time
Voto: 5/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Mi stavo sfregando le mani, non appena ho visto che la regia era di Andrew Niccol l'autore di Gattaca, da sempre uno dei miei film preferiti. Inoltre si parla ancora di fantascienza, d un futuro distopico con tracce di transumanesimo , in cui il vile denaro è stato sostituito dal tempo. Puoi essere immortale se fai parte dei gradini più alti della piramide o vivere alla giornata (letteralmente) se abiti i bassifondi. A corredare il tutto c'era anche il volto di Cillian Murphy, freddo e glaciale. Purtroppo però ha tradito le aspettative e l'attesa per qualcosa di sorprendente è venuta meno fin dalle prime battute. Ok Justin Timberlake, va bene per questa parte, la colpa non è sua. D'altra parte hanno cercato di incentrare il film più su di una sorta di pseudo azione che sulla trama in sè, che oltre allo spunto interessante non è più originale di un Robin Hood del futuro che ruba il tempo ai ricchi per darlo ai poveri. E sottrarre ore, giorni o anni è qualcosa di estremamente semplice: basta toccare il braccio ad un'altra persona ed ecco fatto il trasferimento. Poi ridicolo il fatto di buttarci dentro un po' di morale, un po' di storia d'amore, uno spassoso "avambraccio" di ferro (ma di che sa?) ed un padre misterioso... Tolte queste boiate resta una caricatura mal riuscita dell'impresa venuta fuori nel 1997 Gattaca. La scenografia e la trama sono tutt'altro che perfette, con vari buchi qua e là ed una struttura che non è assolutamente studiata nei minimi particolari. Davvero il fatto di usare il tempo come moneta di scambio è stato tanto interessante quanto abbandonato a se stesso. Un minimo di realismo avrebbe fatto comodo. Vediamo inoltre un minimo accenno per un'ambientazione che dovrebbe farci capire il mondo creato da Niccol, ma anche qui niente di più: solo qualche automobile "strana" con una disign anni ottanta e niente altro. Veramente niente altro. Ambientarlo oggi o tra cento anni non cambia nulla. Niccol strizza l'occhio sicuramente ai botteghini più che al far bene. Manca un'esplosione con i controcazzi ed avrebbe fatto i compiti davvero bene. Peccato, ha perso l'occasione di potersi riconfermare piuttosto di puntare ad un'azione sterile ed inutile di cui il cinema di fantascienza non sente necessità. Sarà per la prossima.

sabato 11 agosto 2012

Moon (2009)


Regia: Duncan Jones
Anno: 2009
Titolo originale: Moon
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Mentre sto scrivendo la recensione Moon è al 36° posto nella classifica Sci-Fi dell'Internet Movie Database e devo dire che è stato il motivo principale per cui ho deciso di guadarlo. Da amante della fantascienza devo dire che tre anni fa, quando uscì neanche me ne resi conti, per cui ho deciso di rimediare. Il film è bello ok, ma senza un coinvolgimento dettato dalla trama che ti faccia stare sulle spine. La clonazione, il riversamento della memoria digitale, l'intelligenza artificiale, tutti bei temi interessanti e che mi piacciono un casino, ma sento che manca qualcosa. In alcuni casi vedo addirittura uno scopiazzamento (oggi per si dice "omaggio") a 2001: Odissea nello Spazio non solo per l'Intelligenza Artificiale GERTY (nell'edizione italiana abbiamo perso Kevin Spacey che gli dà la voce) che vuole assomigliare ad Alper9000 (salvo puoi divenire inutilmente buono), ma anche per l'ambientazione asettica, candida, propriamente anni settanta. Questo non è un male, anzi: la scenggiatura riesce ad arricchirla di particolari piccoli, ma intensi che rendono la vita all'interno della stazione sicuramente più umana. Abbiamo inoltre un cast ridosso all'osso, con un unico straordinario Sam Rockwell che interpreta se stesso ed il proprio clone, interagendo in maniera fantastica. Nonostante tutto questo,  e considerando anche una certa originalità dell'opera, pathos ed azione vengono a mancare: i due Sam sono addirittura troppo arrendevoli, troppo diversi tra loro e troppo buoni. Avrei preferito vedere un sorta di lotta per la sopravvivenza. Non si quelle violenti dal punto di vista fisico, ma almeno mentale: un clone che cerca di fregare l'altro. Invece si vogliono bene... Manca davvero di cattiveria e realismo.Per la trama intendo. Se guardiamo però alle atmosfere, sia quelle della base che quelle lunari, queste risultano più che credibili. Ad ogni modo, un film da vedere, psicologico ed introspettivo e soprattutto non solo per gli amanti della fantascienza. Un po' meno simpatico, per i più cinici.

mercoledì 30 maggio 2012

Daniel F. Galouye - Simulacron 3


Autore: Daniel F. Galouye
Editore: Sigma 
 Titolo originale: Simulacron 3
Voto: 3/5
Pagine: 206
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Vero, Falso, Simulato. Sono queste le categorie che sfidano oggi la nostra capacità di osservare e capire la realtà. Ma la fantascienza l'aveva già capito, con gli autori, noti e meno noti, che negli anni '50 e '60 hanno insinuato i semi di una coscienza inquieta nella letteratura di genere. Tra essi, l'americano Daniel F. Galouye, con questo singolare romanzo finalmente ripresentato al pubblico italiano.
Fuller ha messo a punto un simulatore in grado di creare un mondo virtuale popolato di personalità fittizie, programmato per riprodurre specifici aspetti della società e sperimentare nuovi prodotti da lanciare sul mercato. Fuller muore in un misterioso incidente e Douglas Hall assume la direzione del progetto. Ma c'è un problema: uomini e oggetti cominciano a sparire in misteriose circostanze e, stranamente, Hall sembra il solo a rendersene conto. Si proietta quindi nel mondo del Simulacron per indagare, e qui incontra Morton, l'unico abitante del mondo virtuale che è consapevole di vivere in una creazione artificiale. Morton sta cercando di fuggire appropriandosi del corpo di un tecnico, ma viene scoperto e riprogrammato... non prima però di rivelare a Hall che anche il suo mondo, quello apparentemente "vero", non è altro che una simulazione. Se ogni certezza svanisce in una vertigine di mondi fittizi, dove cercare a questo punto la realtà?

mercoledì 1 febbraio 2012

Dan Simmons - Olympos: La Guerra Degli Immortali


Autore: Dan Simmons
Editore: Mondadori
Titolo originale: Olympos
Pagine: 453
Voto: 3/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Sotto lo sguardo attento degli déi dell'Olimpo, le potenti armate di Grecia e Troia si scontrano ferocemente, seguendo alla lettera il testo degli eterni poemi omerici. Sullo sfondo la Terra di un lontano futuro, dove i pochi uomini rimasti trascorrono la vita tra ozio e divertimento, dimentichi delle più elementari nozioni del sapere... Ma ciò accadeva prima che venisse riportato in vita un professore universitario del XXI secolo specializzato nelle opere di Omero. E prima che l'adirato Achille unisse le sue forze a quelle dell'acerrimo nemico Ettore, volgendo la sua ira contro l'intero Pantheon. E prima che i Voynix, creature terribili e velocissime, si raccogliessero per sterminare la razza umana.

venerdì 27 gennaio 2012

Gattaca - La Porta Dell'Universo (1997)


Regia: Andrew Niccol
Anno: 1997
Titolo originale: Gattaca
Voto: 9/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Non serve un cult cinematografico da botteghino per poter vedere il voto 9/10 su Vomito Ergo Rum. Tanto per far capire il carattere soggettivo e personale con cui vengono giudicati i film. Gattaca è tra i miei preferiti, soprattutto per i temi trattati. Lo considero l'apoteosi della fantascienza: un pellicola che mette in risalto i temi estropici e transumanisti che adoro e li spoglia totalmente mettendone a nudo le ingiustizie e le imperfezioni. Imperfezioni in un mondo perfetto, dove la migliore utopia si trasforma in distopia. Agghiacciante. Sublime. Paurosamente reale. Un mondo alla mercè del genetismo più sfrenato, dove fin dalla nascita possiamo scegliere il futuro dei nostri figli: nessuna malattia, nessun difetto, nessuna propensione ai vizi o alla violenza. Nati per vincere, per sovrastare gli altri, per raggiungere l'obiettivo. Sani principi di perfezione, raggiunta, ma forse non ben apprezzata. Un futuro dove il diverso è il debole, non geneticamente adatto al successo. Il pirata è colui che, invalido (non valido) batte il sistema, con le sue falle, e si fa passare per chi non è. Un mondo dove il DNA risponde alle domande ed il DNA è Verbo. L'unica verità assoluta. Un dramma fantascientifico con gli ingredienti del thriller in cui la natura viene sovrastata dalla perfezione genetica e cerca la sopravvivenza. Il messaggio è che chiunque può farcela. Altro che Dumbo o Kung Fu Panda, qui si va oltre, e giustamente: non si tratta di credere nei propri mezzi o alle percentuali. Non si tratta di abbandonarsi ad un destino preconfezionato. Non si tratta neanche di schiacciare il sistema e combatterlo per fini umanitari. Semplicemente però, si va avanti. Con tenacia, forza, astuzia e con le proprie capacità. Non lasciare che la morale ti impedisca di fare ciò che è giusto, ma neanche che ad impedirtelo sia il destino che hai scritto nelle cellule. Oltre a ciò il regista ha colto nel segno in numerose circostanze. Si va dall'ambientazione di stampo noir con una tecnologia ad altissimo potenziale, ma che ricorda gli anni trenta e sessanta. Negli abiti, come nelle auto, come nelle asetticità architettoniche. Colori per niente vivaci, una fotografia di alto impatto che bene si integra all'interno del dramma. Immenso Jude Law, tra i miei attori preferiti nelle prove fantascientifiche: dà veramente il tocco in più. Soffre con arroganza, tipica dello sconfitto. La scena in cui sale le scale senza l'uso delle gambe è semplice, basilare, ma ti pompa adrenalina a duemila. Uma Thurman è glaciale: sembra la donna ideale (e non è una bellezza mozzafiato) per la storia raccontata. Finale forse troppo buonista, per niente crudele come avrei voluto, ma ben mi sta: il mondo perfetto non esiste.

domenica 15 gennaio 2012

The Island (2005)


Regia: Michael Bay
Anno: 2005
Titolo originale: The Island
Voto: 8/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Non si è mai sentito parlare molto di The Island, ed anche le recensioni scritte non sono moltissime. Inoltre è difficile trovare qualcuno che sia pienamente soddisfatto da questo film. Basti pensare che attualmente su IMDB ha un voto medio di 6.8 e non è inserito in nessuna top list. Io mi dissocio. Per me è uno dei più avvincenti ed interessanti prodotti di fantascienza. Sarà che ritengo Micheal Bay uno dei migliori registi di oggi per quanto concerne l'uso delle nuove tecnologie e degli effetti speciali, e sarà anche che il tema trattato (la clonazione e l'allungamento della vita) non è preso alla leggera, sarà che l'azione è straripante per tutte le due ore e più del film. In ogni caso la grande bugia distopica che annulla l'utopia è qualcosa di sensazionale. E' tutto lì il gioco di ombre tra realtà e farsa che tiene imprigionati i protagonisti. Ewan McGregor e Scarlet Johansson fanno sì la loro particina senza metterci troppo impegno, ma la trama gira intorno a loro. Sono sacrificabili, la pellicola è altro. E comunque neanche fanno schifo: l'azione è alla base di tutto, non sono richieste prove miracolose di recitazione durante i dialoghi. La ricostruzione degli ambienti è perfetta. E Bay sa farlo con gli strumenti e le luci giuste: tutto futuristico ed accettabile. Forse un po' troppo per il 2019 ormai vicino. Ma Los Angeles è gradevole, la prigione ancora di più. Touch screen ovunque, ambienti asettici , ologrammi,check up istantanei e così via. Il sogno insperato di essere liberi dalla contaminazione, la grande bugia riguardante L'Isola, un paradiso terrestre sano, che rappresenta la salvezza, ma anche la più realistica morte. Il tutto ricorda, con le dovute differenze anche Il Mondo Nuovo di Huxley, altra distopia fondamentale. Avendo letto anche la Penultima Verità di Dick ci sono delle analogie riguardanti il lavoro che viene svolto dagli agnati a loro insaputa per il mondo superiore.
La grandiosità del film come detto, sta negli effetti speciali, che sono spettacolari in ogni dove e non ti lasciano mai un momento di respiro. Che ci si trovi in ambienti chiusi o all'aperto, in zone scure o ben illuminati il tutto è creato con una perfezione quasi maniacale che descrive splendidamente ciò che vediamo. La storia poi è elegante, scontata nel suo svolgersi, ma pienamente adrenalinica.

lunedì 2 gennaio 2012

2001: Odissea Nello Spazio (1968)


Regia: Stanley Kubrick
Anno: 1968
Titolo originale: 2001: A Space Odissey
Voto: 8/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Più che un piacere è un onore potersi sedere sul divano per guardare un film del genere. Un onore in quanto c'è solo da essere fieri del fatto che qualcuno è riuscito a tirar fuori dal cilindro un capolavoro del genere. Va bene che si sta parlando del maestro Kubrick, ma è doveroso sottolineare la maestria in cui tutto si svolge. Per la staticità di come è strutturato, la scarsità di dialoghi, la mancanza di qualsiasi tipo di azione è veramente un miracolo che riesca a tenere incollati agli schermi anche ad oltre quaranta anni di distanza. Per il cinema inoltre è l'esempio migliore per l'esaltazione di un regista che si trova a modellare un'idea, niente di più. Già, perchè l'omonimo e contemporaneo alla sceneggiatura, libro di Clarke non è per niente all'altezza. Ciò che fa Kubrick ha del sensazionale e va oltre la storia narrata. Per raccontare la storia sarebbero bastati trenta minuti di pellicola, mentre il dettaglio qui è la cosa principale. Basti pensare alla scena dei primati (o dei primi ominidi) di fronte al monolito nero che ci deliziano con circa mezzora di paesaggi in alta definizione, oppure agli effetti speciali in stile psichedelico durante il viaggio da Giove all'infinito, o ancora l'allarmante passeggiata nello spazio. La devozione per i particolari è genuina ed autentica: nessun suono nello spazio, movimenti rallentati ed impediti, senso di solitudine alienante e soffocante. Pochi personaggi, pochi interpreti e forse il più importante (HAL9000) è soltanto una voce. Calma, riflessiva, spietata.
Le due ore e mezzo sono un connubio tra fantascienza, misticismo e filosofia, con un messaggio ed un'interpretazione decisamente aperti e dai mille risvolti. Troppo presuntuoso dare una spiegazione che sia unica e sola. 2001: Odissea Nello Spazio è di per sè un oggetto di culto, una religione che mal si presenta alla mera interpretazione. Se prendiamo in esame la magnifica colonna sonora con i valzer di Strauss inseriti tra le stelle e lo spazio senza fine, i silenzi disarmanti, i dialoghi minimalisti e li confrontiamo con le panoramiche ad alta risoluzione, i colori accesi e vivaci, il dettaglio per ogni tipo di ambiente, abbiamo un qualcosa di divino. Di spirituale. Di poetico. Il femore (o la tibia) lanciato ed il satellite. Milioni di anni in un semplice stacco ed in una nuova inquadratura. Il vecchio sul letto morente ed il bambino (starchild) separati soltanto da un secondo. Tutto qui: la semplicità attraverso la profondità dell'essere e del divenire. Se poi vogliamo gustarci tutto in maniera ancora più approfondita, oltre la semplice lettura del romanzo di Clarke e la visione del film, consiglio assolutamente il bluray. E' uno di quei (rari?) casi in cui un film decisamente datato risulta godibile all'ennesima potenza grazie ai nuovi formati digitali. La definizione è davvero alta ed il trasporto nella pellicola su questo formato è stato fatto secondo i migliori criteri di conversione. Nessuna sbavatura o artefatto visibili. I contrasti sono superbi così come la luminosità. Unico neo, nella parte finale del film: il nero spaziale attorno alle stesse soffre un po' di effetto alone. Per l'audio dobbiamo "accontentarci" di un Dolby Digital 5.1 in italiano (in inglese c'è un PCM non compresso) e devo dire che la struttura del film però non fa presupporre chissà quali effetti sonori da ammirare. Forse il volume relativo ai dialoghi è inferiore rispetto a quello prepotente dei valzer. Gli extra sono importanti e non di breve durata. Oltre alla sezione con i commenti di Keir Dullea e Gary Lockwood abbiamo circa 40 minuti di documentario 2001: la realizzazione di un film mitico , e (di oltre 20 minuti ciascuno) L'eredità di un grande regista, Vision of a future passed: un film profetico, Uno sguardo oltre il futuro, Cosa c'è lassù?. Trovano posto anche contenuti sugli effetti speciali (10 minuti), un montaggio fotografico (4 minuti), una traccia audio relativa ad un intervista di Kubrick ed il trailer.

lunedì 4 luglio 2011

Dan Simmons - Ilium: l'assedio


Autore: Dan Simmons
Editore: Mondadori
Pagine: 394
Voto: 5/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Thomas Hockenberry è stato un insegnante universitario di letteratura greca antica, con una vita assolutamente normale. Per quale motivo, allora si trova adesso ad assistere alla guerra di Troia, al servizio degli dèi dell'antica Grecia? E perché gli stessi dèi sembrano padroneggiare una tecnologia avanzatissima, con la quale cercano di alterare i corsi degli eventi e uccidersi a vicenda? Intanto, in un futuro lontano migliaia di anni, su una Terra dove i pochi abitanti rimasti hanno come sola occupazione il divertimento, solo un uomo ricorda ancora l'antica arte della lettura e la sfrutta cercando di risolvere l'enigma più grande di tutti: chi ha costruito le macchine che governano il pianeta?

venerdì 17 giugno 2011

Robert Heinlein - I figli di Matusalemme


Autore: Robert Heinlein
Editore: Urania (584)
Pagine: 166
Voto: 2/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

La persecuzione dei «diversi» è stata praticata da che mondo è mondo in tutte le società: diversi per il credo religioso o politico, diversi per le usanze, diversi per il colore della pelle, i gruppi minoritari non hanno mai avuto la vita facile. Che cosa fa credere ai Figli di Matusalemme che a loro sarà riservato un trattamento migliore?
L'immortale e funesta speranza che gli uomini siano, malgrado tutto, ragionevoli, che una «diversità» involontaria, genetica, innocua, possa essere accettata con una scrollata di spalle.
Anche se si tratta di una diversità che riguarda la durata della vita, e che divide la specie in due gruppi: i molti che misurano il tempo in anni, e i pochissimi che lo misurano in secoli.

venerdì 10 giugno 2011

Aeon Flux - Il futuro ha inizio (2005)


Regia: Karyn Kusama
Anno: 2005
Titolo originale: Aeon Flux
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Ero convinto di averlo già visto alcuni anni fa, ma ho appena scoperto di essermi sbagliato. Forse lo ho confuso con qualcosa di simile. Nella sua totalità, lo considero un bel film, nonostante il fatto che poteva durare un po' di più e si potessero sottolineare meglio alcuni aspetti. Tanto per cominciare si tratta di fantascienza, e non di quella scontata o di quella proiettata in un futuro lontanissimo ed inimmaginabile. L'ambientazione post cataclisma non solo è realista, ma anche abbastanza originale con al creazione di una città utopica, che poi vedremo essere una civiltà distopica. Quindi, il solito virus che annienta la popolazione mondiale, ma non il solito futuro devastato dove pochi sopravvissuti cercano di campare tra scorribande ed anarchia. Qui l'ordine c'è, forse anche un po' troppo. Il mondo sembra ovattato in un paradiso terrestre chiuso da mura e sorvegliato da un governo in stile Grande Fratello. E' un mondo che funziona alla grande, ma con i suoi bei compromessi. Grazie all'uso intensivo della clonazione, per sopperire ad una mancata fertilità, viene a mancare quel senso di libertà e di piccante che si ha nel vivere una volta soltanto. Purtroppo questa parte è un po' conflittuale, in quanto al popolazione non sa di essere continuamente clonata. Non ha perso quindi il controllo della propria vita, essendo ignara. E manca qualcosa che renda interessante tale aspetto. La trama non è quindi molto forte, e manca un personaggio forte e carismatico (il protagonista è una Charlize Theron brava, ma non esaltante) che faccia al differenza. La fotografia e gli effetti speciali invece non sono male, e le trovate fantascientifiche sono di tutti rispetto. Nulla che ti sconvolga la vita, ma decisamente piacevoli, così come i combattimenti quasi alla John Woo. Diciamo che mi è piaciuto abbastanza anche se era migliorabile.

mercoledì 2 marzo 2011

Marco Santini - Il progetto Alfa Centauri (thinking worlds)

More about Il Progetto Alfa Centauri

Autore: Marco Santini
Editore: Lulu.com
Pagine:236
Voto: 4/5
Pagina di Anobii


Trama del libro:

Tre etnie: umani, intelligenze artificiali e anime ottenute digitalizzando il cervello dopo la morte. Differenze profonde, interessi inconciliabili. Un viaggio interstellare per evitare la guerra; una setta decisa a ostacolarlo. Miscela esplosiva di suspense e colpi di scena. L'uomo davanti a scelte senza ritorno; l'intelligenza artificiale prorompente strumento dell'evoluzione per progredire verso stati di consapevolezza e condivisione superiori. Raffigurazione possente di un mondo alieno che diventa plausibile per i continui riferimenti alla realtà attuale, fino a sembrarne l'inevitabile evoluzione; confronto inquietante che spogliandoci strato dopo strato da convenzioni e pregiudizi, ci lascia faccia a faccia con i valori fondamentali e la fragilità dell'essere umano...


domenica 6 febbraio 2011

Sono transumanista ed estropico

Foto di datawinds
Ho ritrovato la parola "transumanesimo" questa mattina, mentre mi prestavo alla quotidiana lettura di Lega Nerd , e con gioia ho pensato che finalmente qualcuno ha tirato fuori dal cassetto questo grande movimento di cui mi sento di far parte. Sono anni che ricerco articoli che trattano argomenti estropici tanto più che questo termine lo inserisco spesso nelle brevi note biografiche che mi caratterizzano, quando mi scrivo ad un forum o ad un social network (su FB: "estropicamente liberale"). Perchè quindi non parlare anche qui di questa corrente, di questo movimento culturale, di questa filosofia di vita? Cosa è nello specifico potete andarvelo a leggere su wikipedia attraverso i link che ho messo, ma volevo sottolineare il fatto che tutto ciò riguarda assolutamente gli hobby, le tendenze, i piaceri di molti di noi pur senza saperlo. Volete sapere se siete anche voi transumanisti? Rispondete a queste domande, forse un po' generiche, e dalla risposta quasi scontata per coloro che amano la tecnologia, l'informatica, i progressi della scienza.

sabato 2 maggio 2009

Charles Stross - Accelerando




Autore: Charles Stross
Anno: 2005
Titolo originale: Accelerando
Voto: 2/5
Pagine: 413
Pagina di Anobii
Acquista su Amazon

Trama del libro e quarta di copertina:

Un futuro diverso, molto diverso, ci attende. Grazie alle nuove tecnologie, intorno al 2010, l'economia globale è in ripresa. Al passo - sempre più accelerato - delle nuove informazioni, tutto progressivamente cambia: corpi, menti, società, politica ed economia. Ad affrontare il nuovo mondo sono (nelle nove sezioni che compongono "Accelerando") tre generazioni della famiglia Macx, che coprono tutto il corso del Ventunesimo secolo. Manfred Macx sa capire quali sono le idee che contano: le inventa, le manipola e le fa circolare. È lui, ora, nella posizione migliore per comprendere il mistero che si affaccia dallo spazio, proprio nel momento in cui avverte l'approssimarsi di un punto di svolta allo stesso tempo evolutivo, sociopolitico e tecnologico. Ancora di più, le vite di Amber, figlia di Manfred e pilota spaziale, e quella di Sirhan, figlio di Amber e storico, saranno immerse negli incessanti mutamenti e conflitti, ormai universali, determinati dalla nuova "postumanità". In un vertiginoso tour de force di idee e invenzione linguistica, incontriamo lo sconvolgente evento della singolarità, che modificherà il tessuto stesso dell'universo, aprendo la strada a strane, nuove forme di intelligenza, naturale e cibernetica, aliene e terrestri, individuali e collettive. In un omaggio a tanta fantascienza scritta e cine-televisiva, la galassia "postumana" risultante sarà il teatro epico per dilemmi antichi e scenari imprevedibili. 

Commento personale e recensione:

Esagerando
Più che Accelerando poteva intitolarlo Esagerando. Potevo anche dargli il massimo dei voti, visti i temi estropici trattati, il transumanesimo, una visione del futuro bene descritta.
Ma i troppi tecnicismi lo rendono noioso e di difficile lettura. La storia passa in ennesimo piano