giovedì 25 novembre 2021

Pieces Of A Woman (2020)

 
Regia: Kornél Mundruczó
Anno: 2020
Titolo originale: Pieces Of A Woman
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.1)
Pagina di I Check Movies
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Innanzitutto i complimenti a Vanessa Kirby (con Shia LeBeouf) e all'audacia del regista per il lungo piano sequenza iniziale (oltre venti minuti) in cui la protagonista partorisce. Tra l'altro non so se fosse incinta veramente o dobbiamo ringraziare anche i maghi del trucco. Però ecco, come scena non mi ha detto nulla, anzi quella sezione più empatica e diretta del film che ci proietta dentro la vita della coppia è quella che ho trovato maggiormente noiosa. E con il senno di poi (inteso una volta terminato il film) pure fine a se stessa in quanto la pellicola dura più di due ore e quindi passa quel senso di appartenenza dello spettatore alle dinamiche relative alla nascita e in questo caso (SPOILER) della perdita di un figlio appena nato. Poi il film prosegue in una dramma di allontanamento e sofferenze, giuste, giustificate, comprensibili. Anche se purtroppo anche troppo ricercate con inserti all'interno della sceneggiatura che sterzano e divagano dal focus iniziale: al distaccamento emotivo della donna per il trauma subito ed alla, contrastante e maggiormente esplicita disperazione dell'uomo si aggiungono inutili tradimenti, ma soprattutto i diverbi madre figlia ed il difficile rapporto tra le due o addirittura le differenze di "classe" tra suocera e compagno. Senza che la regia ci faccia mancare una bella retorica, scontata, abusata e perbenista sul fatto che mai nessuna giustizia, penale o civile, potrà mai riaccendere la vita a chi l'ha persa. Grazie al cazzo. Per poi concludere, con un lieto fine carino che sistema tutte le cose. Incomprensioni che si risolvono, redenzioni che arrivano nei confronti di tutti, l'albero delle mele (finalmente colorato in contrasto con il grigiume spento della fotografia per il resto) che continua a dare frutti e quindi la vita che continua nonostante tutto. Grazie al cazzo di nuovo. Il risultato è che sono rimasto distaccato da tutto, seguendo la storia senza mai emozionarmi, nè con il virtuosismo iniziale nè con il proseguo che mischia il dramma per la perdita, i conflitti in famiglia ed addirittura un processo che si prende diversi minuti, ma come gran parte del film si svolge in maniera repentina. Molta sostanza, anche sapientemente snocciolata, ma anche auto compiacente.

 

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