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venerdì 31 luglio 2015

L'Anima Gemella (2002)




Regia: Sergio Rubini
Anno: 2002
Titolo originale: L'Anima Gemella
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.4)
Pagina di I Check Movies
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Jennifer Aniston, Penelope Cruz e James Franco in un intreccio amoroso a tre ambientato nella suggestiva e magica New Orleans. No, niente affatto. Niente America, niente Hollywood, niente cast da blockbuster, ma ancora una preziosa gemma tutta italiana a firma di Sergio Rubini con protagonisti Violante Placido, Valentina Cervi e Michele Venitucci che si muovono nel sud, nella nostra Puglia. Tradizione e mistero che si mescolano al romanticismo tipico delle storie ben riuscite e che si rifanno ad elementi consolidati nel tempo: i due innamorati, il principe azzurro e la cenerentola, la strega cattiva. Ma non lasciatevi ingannare dalle sembianze fiabesche: Rubini fa muovere sè ed in suoi personaggi all’interno di una commedia dai risvolti grotteschi e drammatici. I personaggi, anche quelli marginali, sono sempre mossi da un sentimento forte, che sia amore, rabbia, invidia, vendetta, avidità o timore poco importa. Non sono macchiette allo sbando che si muovono a caso, ma perseguono un proprio ideale emotivo. Simpatici equivoci che danzano tra loro con una vena ironica molto genuina, tanto quanto il dialetto pugliese, e quella storta di leggerezza rilassante che non va confusa con la banalità.

giovedì 30 luglio 2015

Mystic River (2003)



Regia: Clint Eastwood
Anno: 2003
Titolo originale: Mystic River
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
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Alcuni film sono fatti talmente bene ed hanno una tale carica che da loro ti aspetti il meglio su di ogni fronte. Clint Eastwood in questa storia ispirata da un romanzo di Dennis Lehane riesce ad evidenziarne l’aspetto drammatico che sovrasta quello poliziesco. Il punto di forza, prepotente ed irriducibile sta nel rapporto tra i protagonisti: Sean Penn, Tim Robbins e Kevin Bacon. Magnifici, graffianti, commoventi, sensazionali. Dolore ed odio, sconfitta e passione, sono i sentimenti che vengono mostrati attraverso i tre volti riflessivi e tormentati. Riescono a sollevare il pathos e la tensione, riuscendo a coinvolgere lo spettatore, anche emotivamente. La scelta di anticipare, senza colpi di scena, il finale (già ad 1 ora e 38 minuti è tutto esplicitamente chiaro) è forse legata alla sceneggiatura che si ispira al romanzo (non lo ho letto) oppure una cristallina scelta di regia per mettere volutamente da parte il lato thriller e farci concentrare esclusivamente sul rapporto tra i protagonisti. In questo modo evitiamo di impegnare le nostre menti su altri fattori, marginali in questa pellicola, ma principali per altri generi, legati allo scoprire il vero assassino. Così mentre guardiamo chi si fa giustizia da sè, pur in maniera sofferta e chi cerca la giustizia in maniera legale e chi la giustizia non l’ha mai avuta, noi sappiamo già cosa è accaduto e cosa accadrà. I personaggi che si contendo il premio per il più complesso sono quello di Robbins e quello di Penn sicuramente, ma anche la figura collante di Bacon ha un suo perchè. Caratterialmente e psicologicamente tutti hanno tratti ben delineati, compresi i comprimari senza i quali si perderebbe moltissimo. Un dramma che ne porta con sè tanti altri, a catena, uno dietro l’altro. Bellissime le atmosfere, d’impatto la location con una Boston di sfondo che mostra i denti e l’ossatura dei suoi cittadini più genuini. Grandissimo film in ogni suo punto. Poi si sa, ho un debole per le storie in cui un gruppo di ragazzini, amici, crescono e restano legati nella loro vita da adulti.

mercoledì 29 luglio 2015

Amazon: anche gli alimentari

Inizia la fine anche del supermercato tradizionale? Un tempo c'era il negozietto sotto casa, poi hanno iniziato a scomparire, perchè molto più comodo e vantaggioso (in alcuni casi) fare la spesa in un unico luogo. Adesso le cose forse stanno per cambiare di nuovo. Grazie alla beta della categoria Alimentari e cura della casa di Amazon. Ancora non è fornitissimo, ma il fatto di avere la possibilità, per i clienti Prime, di ricevere gli acquisti entro il giorno successivo all'ordine, non è cosa da poco. Si parte a settembre, ma già da oggi è possibile provare a riempire il proprio carrello virtuale direttamente da casa. Volete ad esempio della pasta corta? Barilla De Cecco, Divella e così via sono già presenti. Volete la farina? Potete scegliere anche tra Buitoni e Agnesi. Le categorie sono molte e si trovano essenzialmente prodotti da supermercato, ma magari con il passare del tempo non mancheranno anche quelli tipici o più difficili da trovare.

Wall Street (1987)




Regia: Oliver Stone
Anno: 1987
Titolo originale: Wall Street
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.4)
Pagina di I Check Movies
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Grande film cult anni ottanta di Oliver Stone che rappresenta uno spaccato critico del mondo finanziario con la prepotente figura di Gordon Gekko (Michael Douglas) che si muove come uno squalo spostando ingenti quantità di denaro qua e là. Soprattutto nelle sue tasche. Spietato self made man, venuto fuori dal nulla con obiettivi altissimi ed un forte cinismo, prende sotto la sua ala protettiva il giovane ed ambizioso Bud Fox (Charlie Sheen). Gekko il Grande però non si ferma di fronte a nessuno, macina soldi ed abbatte uomini o società come se non ci fosse altro e Stone punta il dito su questo malato meccanismo del libero mercato che riesce a far le fortune di persone senza scrupoli che vivono solo per il dio denaro. Inserendo però le figure di Bud Fox e quella di suo padre (Martin Sheen) dà un barlume di giustizia e speranza: non tutti sono malvagi, c'è pure chi pensa agli altri, magari non subito, ma ha una sua umanità. Inutile dire che il pezzo grosso di tutto il film è dato sia dal personaggio Gekko sia dalla prova interpretativa di un magnifico Michael Douglas che rende tutta la trama accattivante, spietata, realista. Da apprezzare ogni dialogo ed anche il monologo sull'avidità che viene pronunciato dal protagonista e che accende gli animi. Icona anni ottanta intramontabile.

martedì 28 luglio 2015

La nuova sigla di Lupin III

Eh sì, dovevo per forza scrivere qualcosa anche io su questa storia. E da buon hater polemico voglio accanirmi contro tale Moreno. Ammetto che ho saputo della sua esistenza, in quanto Moreno appunto, solo il mese scorso, quando Nedved lo ha falciato. Beh poveraccio, lui ha fatto il numero ed il ceco non c’ha più visto. Mi è un po’ dispiaciuto per tuta la situazione. Partita di beneficienza, ragazzino che gioca assieme ai campioni. Poi vabbeh finita lì, neanche sono stato ad immaginare cosa avesse mai potuto aver cantato nella sua carriera. Non necessariamente il mio genere preferito immagino. E forse neanche quello di Nedved. Comunque leggo in rete, sento alla radio, vedo in tv, apprendo addirittura dai giornali di carta che l’Italia è in subbuglio ed è di nuovo colpa sua. Ma che avrà fatto? Semplicemente gli hanno dato la possibilità di cantare la nuova sigla di Lupine III e per la maggior parte del volgo fa cacare. Vabbeh non sono un grande fan del cartone animato anche se mi è sempre piaciuto guardarlo, quindi penso, che chi se ne frega che sarà mai. Oggi cazzeggiavo su Youtube e sono inciampato nella nuova sigla: catzo, hanno ragione tutti. Non stanno affatto esagerando: tutto il mondo si è accorto che la sigla fa veramente schifo. Ora, non è che mi diverto ad infierire su questo qui, che tanto i soldi li ha presi e magari è pure contento. Sia se pensa di aver fatto un buon lavoro e che crede che le critiche siano solo invidia, sia nel caso l’abbia voluto mettere nel culo a tutti ed in realtà è una fanboy di Zenigata. Ci sta infatti che l’abbia voluto fare apposta. A sparare a zero si fa presto, ma ascoltatevela. Vi assicuro che se dite che vi piace siete in mala fede o avete una rara malattia che riesce a capire le supercazzole. La parte rap infatti è un farfuglio sputacchiato. Io boh, a Mediaset avranno anche l’esclusiva per la fottuta Coppa dei Campioni, ma c’hanno pure Moreno che canta sta roba. Oibò. Ecco, provate a sentire:

Che Nedved sapesse di questa cosa?

Agente 007 - Una Cascata Di Diamanti (1971)




Regia: Guy Hamilton
Anno: 1971
Titolo originale: Diamonds Are Forever
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
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In ordine cronologico è il settimo film dedicato a James Bond, meglio conosciuto come l'Agente 007, ed il sesto in cui Sean Connery veste i panni del protagonista. Nel precedente Al Servizio Segreto Di Sua Maestà aveva lasciato il testimone a George Lazenby, con un discreto successo almeno per quanto mi riguarda. Evidentemente ci ha ripensato e due anni dopo è tornato sui propri passi legandosi ancora al mondo dello spionaggio. Indubbiamente c'è un salto qualitativo che gli anni settanta possono mostrare sul decennio che li precede, ma come era anche ovvio aspettarsi le storie iniziano ad assomigliarsi. Qualcosa che agisce dallo spazio si era vista in Si Vive Solo Due Volte sebbene con al più esotica ambientazione orientale. Di un certo fascino ed impatto comunque anche il Nevada ed Las Vegas, così come la piattaforma petrolifera utilizzata come ultimo avamposto di Blofeld (questa volta interpretato da Charles Gray). Tra le scene memorabili il lungo inseguimento per le strade di sin City e la lotta con Bamby e Tamburino. Forse tra i titoli più conosciuti ed apprezzati della vecchia guardia, resta un film da vedere per gli amanti del genere ed i fan di 007.

lunedì 27 luglio 2015

Star Trek (2009)




Regia: J.J. Abrams
Anno: 2009
Titolo originale: Star Trek
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (Special Edition 2 Dischi)

Finalmente! Disco sul serio, finalmente! Non ne potevo davvero più. Star Trek stava diventando uno strazio totale, noioso, girato con le solite tecniche, sceneggiato in maniera banale e mai intrigante. Poi è arrivato J. J. Abrams e le cose finalmente sono cambiate. Ha donato vitalità a questo reboot che parte proprio da capo, dando un senso ad ogni personaggio. Che sia Kirk (Chris Pine), Spock (Zachary Quinto), McCoy, Scott, Sulu e così via. Potrà essersi preso anche troppe libertà, ma ha fatto bene. Del resto il prendersi delle libertà ed imbrogliare, senza seguire le regole alla lettera è un punto cardine di tutta la trama. Lo ha fatto con astuzia, giocando con i viaggi nel tempo, i paradossi e tutto quanto poteva servirgli. Grandissimo davvero, non si poteva rimanere ancorati agli anni settanta. Le modifiche e le correzioni applicate non hanno comunque stravolto il mondo di Star Trek che continua a vivere rinnovato e più fresco. A qualcuno staranno anche antipatici i ragazzini che guidano le sorti dell'umanità, ma per me è arrivata invece la manna dal cielo. Mai noioso, sempre accattivante, tanta azione, tanta ragione e tanta logica, effetti speciali degni di nota, ritmi giusti. Non si poteva chiedere di meglio, e questo fa ben sperare perchè con questo continuum temporale i risvolti sono moltissimi. Sono davvero deliziato dalla visione di questa pellicola, perfetta anche dal punto di vista video. Peccato però che il bluray contenga la traccia audio italiana in un Dolby Digital 5.1 compresso, non in sintonia con l'edizione colma anche di numerosi extra (contenuti tutti nel secondo disco ad eccezione del commento)

  • Arrivare coraggiosamente (25 minuti)
  • La scelta degli attori (29 minuti)
  • Una nuova visione (23 minuti)
  • Astronavi (34 minuti)
  • Alieni (24 minuti)
  • Pianeti (21 minuti)
  • Oggetti di scena e costumi (11 minuti)
  • Ben Burtt e i suoni di Star Trek (12 minuti)
  • Musica (6 minuti)
  • La visione di Gene Roddenberry (9 minuti)
  • Scene inedite con commento (13 minuti)
  • Simulatore della flotta stellare (interattivo solo in inglese)
  • Le papere del film (6 minuti)
  • 4 trailer

domenica 26 luglio 2015

Frankenstein (1931)

Regia: James Whale
Anno: 1931
Titolo originale: Frankenstein
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies

Il Frankenstein di James Whale è la prima rappresentazione cinematografica del mostro creato dalla penna di Mary Shelley. Questo horror è quello che più di ogni altro, con il medesimo soggetto, ha contribuito alla crescita in ambito popolare di tale figura. Già il libro, pubblicato oltre un secolo prima ebbe uno strepitoso successo catturando l'interesse di molti grazie anche alle opere teatrali che ne derivarono. Hollywood e più nello specifico la Universal per la sceneggiatura ed il soggetto di questo Frankenstein si basò essenzialmente sull'opera di Peggy Webling e grazie a corpose modifiche ed un riadattamento volto alla "modernità" tirò fuori un lavoro decisamente di forte impatto per quell'epoca. L'idea di sfruttare infatti macchinari futuristici ed adoperare la forza del fulmine per dare vita, in maniera così esplicita è frutto quasi esclusivo del cinema che fonde il mistero, l'horror e quella che potrebbe essere considerata fantascienza. James Whale evidenzia infatti gli aspetti scientifici e sociali della creazione della vita dalla morte, andando a porre degli interrogativi davvero inquietanti. La base della trama non si limita al semplice mostro che vaga per terrorizzare la popolazione semplice ed ignara, ma sfrutta tutti quegli elementi sociali che nel corso degli anni si amalgamano alla scienza facendoci chiedere cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, se esista un limite alla sperimentazione, se l'uomo possa sostituirsi a Dio. La Universal, timorosa che il pubblico potesse rimanere scosso dalla visione del film, inserisce un'introduzione oratoria in cui avverte della possibile inquietudine che esso può suscitare. Tutto ciò che seguirà è storia. L'aspetto grottesco del mostro (un Boris Karloff che nei titoli viene indicato con un semplice punto interrogativo) dalle fattezze mastodontiche e dalla testa quadrata riesce realmente ad impressionare ed impaurire il pubblico grazie anche all'ausilio di luci ed ombre, della colonna sonora, della superba fotografia che si allinea ad una scenografia di teatrale. Karloff è divinamente mostruoso: un make up possente quanto la sua struttura, una mimica facciale che lo rende al tempo stesso macabro e degno di pena. Non è lui che ha scelto di vivere, non è colpa sua se si ritrova a muovere impacciato quel corpo frutto di uno strano patchwork. Grazie alla sua prova attoriale il pubblico riesce a simpatizzare con la creatura, pur non dotata di parola, rendendolo un personaggio passionevole che da quel momento diverrà un'icona del genere horror. Avere il bluray della collezione  Monsters - The Essential Collection (Limited Ed) è una bellissima cosa. Restauro della pellicola che è godibile pienamente, audio in DTS stereo per la nostra lingua e talmente tanti extra che è come partecipare ad una scuola di cinema:
  • I dossier di Frankenstein (45 minuti)
  • Karloff: il mostro gentile (38 minuti)
  • Universal Horror (1 ora e 35 minuti)
  • Gli archivi di Frankenstein 
  • Boo! Un cortometraggio (9 minuti)
  • 2 commenti
  • 5 trailer



Mary Shelley - Frankenstein, O Il Moderno Prometeo




Autore: Mary Shelley
Anno: 1818
Titolo originale: Frankenstein; Or, The Modern Prometheus
Pagine: 276
Voto: 3/5
Finito: 05/02/2010
Pagina di Anobii
Acquista su Amazon

Trama o quarta di copertina (wikipedia)


Un giovane capitano, Robert Walton, scrive delle lettere alla sorella Margareth. Il giovane esploratore, appena diventato ricco per l'eredità di un cugino, decide di intraprendere un viaggio nella speranza di giungere al polo e quindi circumnavigare il globo. Giunti nell'estremità dell'emisfero, la sua nave rimane intrappolata fra blocchi di ghiaccio, e dopo alcuni giorni l'equipaggio scorge fra i ghiacci una figura enorme e mostruosa su una slitta che, poco tempo dopo, scompare. Il giorno successivo appare una seconda slitta, con a bordo un uomo quasi congelato: costui si avvicina alla nave e, dopo l'insistenza da parte dell'equipaggio, sale a bordo. Walton inizia a scrivere alla sorella degli avvenimenti che si susseguono e dell'incredibile storia del forestiero, che si presenta come il dottor Victor Frankenstein, di Ginevra. Il dottor Frankenstein inizia il suo racconto narrando della sua infanzia in Svizzera. Vive un'infanzia felice, con i suoi amorevoli genitori, la sorella adottiva Elizabeth e i fratelli minori Ernest e William, e trascorre il tempo studiando con impegno insieme alla cugina, leggendo con passione le opere di antichi autori come Paracelso, Cornelio Agrippa e Alberto Magno e frequentando l'amico Harry Clerval. L'esistenza di Frankenstein viene sconvolta dalla morte della madre, contagiata da Elizabeth, ammalata di una forma lieve di scarlattina. Caduto in un trauma psicologico, Frankenstein studia coltivando segretamente un sogno impossibile per chiunque: la creazione di un essere umano più intelligente, dotato di salute perfetta e lunga vita. Pensando sempre con affetto a Elizabeth, si reca all'università di Ingolstadt, in Germania, per elevarsi culturalmente. Frankenstein decide di dedicarsi alla filosofia naturale, che gli era sempre stata invisa. Si presenta quindi ai professori Krempe e Waldman, che, ciascuno in un modo diverso, lo spingono a uno studio appassionato della materia fino a che, nel giro di due anni, Frankenstein diventa il più profondo conoscitore della filosofia naturale in tutta l'università. Assimilate conoscenze mediche insperate, il giovane Frankenstein si reca nottetempo nei cimiteri, dove apre le tombe e studia la decomposizione e il percorso degenerativo dei cadaveri, acquisendo così la conoscenza che gli permetterà di generare una creatura vivente (l'intenzione era di dare vita a un essere umano) da materia inanimata. La creatura viene realizzata e portata in vita, ma fin da subito appare deforme e sgraziata alla vista, dotata di una forza fisica smisurata e fugge nella notte, portando con sé il diario personale del suo creatore, che, colmo di disgusto, l’ha abbandonata al suo destino. Terminati gli studi medici, Frankenstein rientra a Ginevra, ma la creatura ritorna in segreto e uccide William, suo fratello minore, facendo ricadere i sospetti su Justine Moritz, la governante della famiglia Frankenstein che, una volta rinchiusa in prigione, morirà impiccata dopo essere stata giudicata colpevole dal tribunale. Durante una breve vacanza distensiva lungo i passi sul confine con la Francia, il giovane scienziato incontra il mostro da lui creato, che confessa il suo crimine e gli racconta di averlo seguito grazie alle indicazioni del diario, imparando la lingua francese, osservando di nascosto la famiglia di De Lacey, un ricco francese caduto in disgrazia e ritiratosi a Ingolstadt. Questa famiglia si dedicava all’agricoltura e all’allevamento e il mostro li aiutava e li osservava in segreto, portando loro di notte legna per l'inverno e ortaggi nei periodi di magra. Quando però aveva deciso di mostrarsi a loro, essi lo avevano scacciato violentemente, disgustati dal suo aspetto esteriore, dandosi immediatamente alla fuga. A questo punto il mostro fa al suo creatore una richiesta insolita: la creazione di una donna come lui, con la promessa che i due mostri si ritireranno insieme nelle terre sconosciute dell’America del Sud. In un primo momento Victor accetta, decidendo di recarsi in Gran Bretagna, con lo scopo di sviluppare le proprie conoscenze, sempre insieme a Harry Clerval. La creatura, in segreto, continua a seguirlo. Ritiratosi su un'isola delle Orcadi, il giovane inizia a creare un altro mostro, di genere femminile, ma in seguito pensa che ciò potrebbe avere conseguenze tragiche e distrugge il secondo mostro ancora prima di dargli vita. Scoperto dal mostro, Frankenstein tenta la fuga ma, approdato in Irlanda a seguito di un burrascoso viaggio, viene arrestato con l'accusa dell'omicidio dell'amico Clerval, ucciso in realtà dal mostro. Dopo essere stato rilasciato grazie all'aiuto del magistrato locale (che lo ritiene innocente), Frankenstein torna in Svizzera accompagnato dal padre e decide di sposare la sua amata Elizabeth. Il mostro però colpisce ancora, uccidendo Elizabeth proprio la notte delle nozze, come aveva preannunciato. La tragedia di Frankestein non finisce: infatti il padre, dopo la notizia della morte della nipote, che amava come una figlia, muore a causa un colpo apoplettico. Victor decide quindi di vendicarsi del mostro, seguendo le sue tracce per il mondo, dalla Svizzera al Mediterraneo, dalle steppe russe fino al Polo Nord, dove incontra l'equipaggio del capitano Robert Walton. Qui finisce il racconto di Frankenstein. Walton scrive un'altra lettera alla sorella, in cui le racconta della morte dell'amico e di come egli gli avesse chiesto di continuare la sua impresa di uccidere il mostro. Il "Demone" - come lo chiamava Frankestein - è piegato e piangente sul corpo del suo creatore e, appena Walton lo accusa dell'assassinio di persone innocenti, il mostro (desideroso solo della morte) gli risponde che il suo odio e la sua malvagità sono state condizionate dal disprezzo e dalla rabbia che gli uomini, primo tra tutti il suo stesso creatore, gli hanno rivolto contro solo per le sue sembianze. Abbandona quindi la nave, decidendo di darsi la morte nell'estremità del polo dandosi fuoco, in modo che nessuno possa capire dai suoi resti come creare un altro essere come lui.

sabato 25 luglio 2015

Wayward Pines [Stagione 1]

Anno: 2015
Stagione:1 
Titolo originale: Wayward Pines
Numero episodi: 10

Era iniziato così bene che mi ero gasato al massimo. Le prime tre o quattro puntata garantivano il giusto compromesso tra suspense e pellicola ragionata, che una volta arrivato alla quinta mi è quasi caduto il mondo addosso. Il repentino cambio di direzione vero la fantascienza non è un vero e proprio male, ma speravo in qualcosa di diverso. Servizi segreti, esperimenti sociali, insomma qualcosa su questo filone. Poi se ti presenti con Matt Dillon tutto parrebbe andare a gonfie vele. La serie, salvo impreviste, dovrebbe essere chiusa, finita, stagione unica.  L'ultimo episodio può lasciare qualcosa in sospeso, i produttori magari giocano su questo fatto, ma avrebbe davvero poco senso. Peccato perchè sebbene potesse essere molto peggio ti lascia un certo amaro in bocca. Risulta frettoloso, poco originale e soprattutto come un qualcosa che ha gettato al vento le premesse e le promesse createsi inizialmente. Tecnicamente è ben strutturata e la narrazione in pochi casi è confusionaria, salvo i giusti adattamenti per creare un voluto scompiglio nelle menti dei telespettatori, ma anche qui mi devo prendere la libertà di dividere i pregi per i primi episodi e le critiche per quelli successivi. D'altra parte esserne rimasto deluso, mi ha ferito. Restta però una serie di cui consiglio la visione, abbastanza elegante e completa.


La Voltapagine (2006)




Regia: Denis Dercourt
Anno: 2006
Titolo originale:La Tourneuse De Pages
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.1)
Pagina di I Check Movies

La vendetta è un piatto che va servito freddo, ed è proprio su questo che si concentra il regista francese, con una pellicola sottile, calma, riflessiva. La trama evidenzia in maniera molto accorta la freddezza calcolatrice di chi è stato ferito profondamente, di chi è stato messo da parte ed ignorato in quello che era evidentemente uno dei suoi giorni più importanti. Le ferite nell'anima di chi è piccolo, maturano e crescono alimentando un piano vendicativo su più fronti. Meticoloso ed inquietante come il volto della protagonista Deborah Francois che non si ritrae di fronte ai primi piani che ne mostrano i sentimenti. Sentimenti comunque ben celati, dietro quella maschera da ragazza acqua e sapone che riuscirà nell'intento di sconvolgere la vita della tanto odiata Catherine Frot. Il torto che l'una ha fatto all'altra circa dieci anni prima, non verrà certo dimenticato:  una vita rovinata nella preadolescenza (per non poter accedere al conservatorio) ed una successivamente grazie all'abilità della bambina ormai cresciuta e divenuta spietata. L'evolversi della storia ha un ritmo che ricorda quello di una composizione musicale, scandito con tempi consoni al racconto e con il pianoforte che ci accompagna dall'inizio alla fine. Un gioco di sentimenti che è solo una facciata per il rancore covato e per la finezza con cui si svolge e si completa la vendetta. Indimenticabile il volto soddisfatto e concentrato nelle ultime scene. Semplice e metodico, da guardare con la giusta calma e rilassatezza.

venerdì 24 luglio 2015

L'Amore Bugiardo - Gone Girl (2014)



Regia: David Fincher
Anno: 2014
Titolo originale: Gone Girl
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.2)
Pagina di I Check Movies
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00:24 – sono già passati alcuni minuti, ecco il primo indizio, e memore di The Game mi bullo con me stesso per aver già “capito” l’andazzo del film: Fincher omaggia se stesso e lo fa con una pellicola più moderna cambiando le modalità. No, ho toppato non è così. 1:07 – Oh ecco, qui mi gaso ancora di più, nonostante la figuraccia di poco fa, perchè la trama prende piede, ed altri registi o sceneggiatori si sarebbero accontentati e l’avrebbero finita di lì a breve. Scacco matto, ed il bello deve ancora venire, mi strofino le mani. 2:22 – Mhh le premesse del “primo tempo” erano forse migliori, mi è scesa un attimino la scimmia, troppe forzature e casualità nella seconda parte per fartela prendere proprio bene. Però Gone Girl è un film che piace (a me perlomeno), di successo, tecnicamente ben riuscito, fotografia convincente, cast che si supera: magnifica Rosamund Pike, non vado pazzo per  Ben Affleck, ma apprezzo quanto ha fatto qui. Riuscire a stare a dietro a questa Pike è davvero difficile, ma non fa sfigurare il proprio personaggio, ben caratterizzato come anche quelli comprimari. Un po’ meno accesa, come figura non come prova attoriale, è quella di Neil Patrick Harris, che è inserita in maniera un po’ improvvisata. Al grido di #escile la buona Emily cognome_impronunciabile ce le ha fatte vedere, dabrava. La durata è corposa, ma non si fa sentire. Anzi, proprio a metà film, come nel mio caso, sei contento che prenda un certo andazzo e che sai di poterti godere più di un’altra ora senza doverti annoiare. Quando si superano i centoventi minuti e non si sbadiglia mai, il risultato ha già dato i suoi frutti. Il ritmo è alto, solo in poche occasioni la cadenza è volutamente più rallentata così da permettere una focalizzazione su determinati aspetti che fanno comodo ad un thriller di questa portata. Hitchcock, con tutto il rispetto e le dovute distanze,  ne sarebbe fiero: ottima la ricerca della suspense ed il connubio tra primo e secondo atto riesce a cambiare registro pur rimanendo all’interno della stessa storia. In due ore e passa puoi permetterti di curare moltissimi particolari che esulano dalla caratterizzazione dei personaggi. Infatti anche la vita ordinaria ed ordinata del Missouri, il contrasto con quella della donna che viene da New York (City? Sì, City), una fotografia raffinata e meticolosa, musiche coinvolgenti, contribuiscono al successo del film. Abituato molto bene da Fincher però non riesco a considerarlo un capolavoro o il suo miglior risultato cinematografico. Qualcosina stona, soprattutto nella seconda parte (magari la più Hitchcockiana) che colleziona troppe forzature per giungere ad un risultato non atteso da nessuno dei protagonisti. Tutto fila liscio e questo è un bene per chi guarda un film, una quasi maluccio per l’aspetto dedicato al realismo. Nel complesso devo però consigliarlo a chi ancora non lo ha visto.

giovedì 23 luglio 2015

Miss Violence (2013)






Regia: Alexandros Avranas
Anno: 2013
Titolo originale: Miss Violence
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.1)
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Non sto a parlare della cadenza lenta con cui la camera fissa inquadra i protagonisti ed altre tecniche cinematografiche che magari interessano maggiormente chi se ne intende. Passo direttamente alla trama, perchè anche se non sto scrivendo a caldo, è quella che maggiormente riesce a colpirti. Se l’intento del regista greco infatti era quello di farti montare rabbia e disillusione, complimenti, c’è riuscito. Squallido, ma solo successivamente, opprimente, ma solo successivamente, degradante, ma solo successivamente. Eppure inizia proprio con un suicidio, di una ragazzina undicenne nel giorno del suo compleanno. Che qualcosa non va per il verso giusto è chiaro, ma i primi minuti ti fai scivolare il dolore addosso e pensi a tirare avanti. Il dramma è già di per sè difficile da digerire, che non puoi pensare a tale estremo atto come ad una liberazione. Ciò che sembra normale, per quanto la vita successiva ad una situazione del genere possa essere normale, si tramuta in un incubo all’interno delle quattro mura casalinghe. Rabbia. Il sentimento che claustrofobicamente cresce in te mentre prosegui con la lenta visione del film, è la rabbia. Il mattatore è il padre, nonno, marito, padrone. La bestia celata in una figura calma e tranquilla. Datemi una pistola a chiodi vi prego. Poi del Napalm. E successivamente il telecomando di Funny Games, per rifare tutto daccapo. No, non basterebbe, perchè i crimini di cui si macchia sono troppo profondi, troppo segnati nella vita delle sue vittime. Ora vabbeh è facile scadere nelle frasi da giustiziere senza macchia, ma una bestia del genere va punita. Ed il modo in cui si conclude la storia non lascia alcun senso di giustizia, ormai la spontaneità di un ballo è stata seviziata, ormai si è persa l'innocenza. I brividi vengono pur trattandosi di un film, perchè si ha la certezza che si ispiri ad una o a mille storie vere. Quelle di mostri che tutti vorremmo abbattere. Quelle in cui anche le vittime diventano loro malgrado carnefici o quantomeno complici. Quelle in cui alcune famiglie "non hanno niente da nascondere", quelle in cui il silenzio straziante di grida mai urlate riesce a spezzarti il cuore.

mercoledì 22 luglio 2015

La Bionda (1992)






Regia: Sergio Rubini
Anno: 1992
Titolo originale: La Bionda
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (5.2)
Pagina di I Check Movies
 
Non mi capita spesso di vedere del cinema italiano, forse troppo sottovalutato dai miei interessi, eppure in certe occasioni andrebbe riscoperto. Anche quando non si tratta di titoli blasonati e conosciuti ai più, come nel caso de La Bionda di Sergio Rubini, qui attore principale e regista. La pellicola parte con un mistero da svelare per poi tramutarsi in un vero e proprio thriller poliziesco con qualche sfumatura noir e si conclude utilizzando qualche ingrediente di pura azione e suspense. L’opera si evolve su se stessa, pur potendo sembrare acerba o antiquata per certi versi, risultando inquietante grazie alla scenografia che sottolinea i ruoli dei due, anzi tre, personaggi principali: il ragazzo zoppo (Rubini), la ragazza tedesca (Kinski) e lo spaccino arrogante (Ennio Fantastichini). La trama, semplice all’apparenza ma non proprio nei fatti, è una riscoperta del sentimento amoroso, del feeling tra due estranei, che possono decidere insieme anche di fare il salto che cambierà le loro vite. Se il distino lo vorrà. O se entrambi riescono a trovarsi. Nella seconda parte risulta purtroppo un po’ prevedibile e lento, mentre il vero cuore pulsante del lavoro di Rubini sta nella prima: misteriosa ed ombrosa. Un film godibile con alcune scene emozionanti (l'acquisto dei fiori da parte dell'innamorato) ed altre veramente di forte impatto (il vecchio che urla nel tram). Finale atipico, senza il lieto fine, meno male.

martedì 21 luglio 2015

Waterworld (1995)





Regia: Kevin Reynolds
Anno: 1995
Titolo originale: Waterworld
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (6.1)
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A riprova che i gusti possono cambiare nel corso degli anni c'è il fatto che una ventina di anni fa, quando lo vedi, non mi colpì troppo, mentre oggi riesco a riscoprirlo ed apprezzarlo maggiormente. A quei tempi, ma forse anche ora, poteva essere la copia moderna e marina di ciò che era già stato ampiamente introdotto con Mad Max. Molto infatti è preso dai lavori e dal mondo di George Miller : cataclisma mondiale, eroe burbero e solitario (qui Kevin Costner), i cattivi smoker che rappresentano la feccia inquinante, petrolifera e tabagista della razza. Insomma il velato messaggio ecologista è presente nell'aria, con la ricerca spasmodica sia di acqua dolce che di terra su cui coltivare piccole piante da frutto. Fin da subito ci si cala nell'atmosfera, data da un'enorme distesa d'acqua che ha sommerso tutto quanto il mondo. O quasi. Infatti, c'è il miraggio, il mito della terra promessa, che proprio in questo caso è una terra asciutta, un luogo differente da tutto il resto. Il film non mi pare abbia avuto chissà quale successo ai tempi, anzi è forse uno dei più sottovalutati: l'ambientazione è straordinaria, i costumi ed i trucchi sensazionali, eppure difficilmente viene ricordato come un kolossal fantascientifico di rilievo. Ovviamente la scenografia in alcuni punti è debole e fa acqua, eh già è proprio il caso di dirlo, ed in determinate situazioni vengono inseriti dialoghi al limite dell'ironico che potevano essere evitati, ma nel complesso si mischia azione ad avventura, lasciando sospeso anche un alone di mistero che coinvolge lo spettatore. Alla Universal non si sono arresi, e nonostante i milioni di dollari per girare il film hanno voluto dedicare una delle migliori attrazioni degli Studios (a cui ho partecipato tra l'altro) che sottolinea ed evidenzia il grandissimo lavoro degli stunt che hanno permesso scene coinvolgenti e pirotecniche. Da questo punto di vista è infatti un bellissimo film. Però non mi va di giudicarlo solo per gli gli effetti speciali ed i costumi: tutto secondo me si amalgama bene all'interno della trama. Anche gli ingegnosi ritrovati meccanici che permettono ai sopravvissuti di vagare per l'immenso unico oceano, che proiettano la popolazione in un futuro barbarico. Non solo puro intrattenimento quindi. Il bluray, nonostante l'età del film si fa ben vedere ed apprezzare per il comparto audio video, non sensazionale ma conforme a ciò che ci si può aspettare. Non ci sono extra ad esclusione del trailer, un po' pochino.

lunedì 20 luglio 2015

Highlander - L'Ultimo Immortale (1986)





Regia: Russell Mulchay
Anno: 1986
Titolo originale: Highlander
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.2)
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Highlander è un must. Chi ha vissuto gli anni ottanta lo sa bene, e nessuno può negarlo. E' uno di quei film da vedere sia per riscoprire cosa ci viene offerto sia per coloro che sono stati più sfortunati in passato. Soltanto pensando alla colonna sonora dei Queen, viene voglia di stare lì ad ascoltare le note iniziali cantate da Freddy Mercury. Poi il "ne resterà soltanto uno" ha fatto storia, non ci sono discussioni in merito. Riguardandolo a distanza di anni mi ha fatto poi apprezzare notevolmente Clancy Borwn nella parte del villain piuttosto che Sean Connery, con una parte tutto sommato breve e Christopher Lambert. Già, perchè il cattivo è davvero affascinante in ogni sua movenza ed in ogni sua mimica facciale. Perfetto per una trama sensazionale, epica, potente, di quelle che ti fanno sognare. Un uomo che viaggia nel corso del tempo, senza balzi o salti, ma vivendo tutta la sua vita in quanto immortale. Certamente oggi la pellicola pecca un po' sia a livello di sceneggiatura che a livello di di effetti speciali, ma per i nostalgici come me restarne legati è quasi un diktat morale. Abbastanza crudo in alcune scene (vediamo teste mozzate) è però il sentimento di giustizia e correttezza ciò che spinge l'eroe buono, senza macchia ad andare avanti e lottare contro il destino. Non poter morire non è una benedizione, e come diceva un vecchio zio da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Il bluray ha una qualità audio passabile nonostante il DTS HD Master (soltanto in stereo per la lingua italiana) e presenta numerosi rumori di fondo per la parte video. Granuloso in più scene. Se volete la verità, apprezzo molto tutto questo, mi ha riportato agli anni ottanta. Va bene, è un difetto se pensiamo al formato bluray, ma la fonte è quella che è. Ed il budget per girare il film era da fame, quasi da considerarsi un b-movie. Infatti anche gli effetti speciali sono da considerarsi vergognosi per il 1986 eppure, il successo è proprio sotto gli occhi di tutti. Gli extra sono i seguenti:

  • Documentario (1 ora e 25 minuti)
  • Intervista a Christopher Lambert (8 minuti)
  • Commento del regista
  • Scene eliminate (7 minuti)
  • Trailer

giovedì 16 luglio 2015

Auguri LadyFrancesca Portopiria

Come è risaputo VER è un grande blog, e dietro ogni grande blog c’è una grande Lady. Colgo così l’occasione per fare i miei più sentitissimi auguri (di quelli che vengono esageratamente inaspettati dal profondo del petto, dietro lo sterno) ad una vecchia lettrice, che oggi è diventata ancora meno giovine del solito. Ma per lei è un bene, perchè fa come il rhum. Cioè il rum, come quello del titolo del blog. Sembra fatto apposta nevvero? Comunque torniamo a noi, anzi a lei. Era importantissimo per VER poter scrivere un articolo interamente dedicato a chi ogni giorno che il Signore Iddio ha voluto mettere su questa terra, ha saputo apprezzare ciò che qui viene puntualmente scritto. Non fosse anche per il legame di parentela che la lega a gettons, altro noto lettore e fan sfegatato del blog, in modo tale che ella possa bullarsi a più non posso di avere una pagina a lei stessa dedicata. D’altra parte chi può vantare di un titolo nobiliare inglese ed al tempo stesso essere italiana e vivere in Francia ha VERamente una marcia in più. Donna divina e sensata, immancabilmente degna di essere ricordata con stima ed affetto. Chissà se un giorno in vecchiaia ancora più acclamata, rileggendo queste poche ma sincere righe pinagerà un poco. Ancora auguri, LadyFrancesca Portopiria.

mercoledì 15 luglio 2015

Come è andato il Prime Day di Amazon?

Nella giornata di oggi Amazon ha proposto centinaia di offerte per festeggiare i suoi venti anni di attività, dedicate a tutti gli iscritti del programma Prime. In questi giorni c’è stata moltissima attesa per l’avvenimento con giudizi, pareri e speranze altalenanti: molti gli scettici che temevano il flop del Black Friday, altrettanti invece coloro che non vedevano l’ora di fiondarsi sulle offerte. Ieri (cioè oggi insomma), appena scoccata la mezzanotte, sono stato tra quelli desiderosi di scoprire le offerte più appetibili. Essendo in cerca di un lettore bluray, ho aspettato fino ad oggi, speranzoso che tale modello facesse parte degli oggetti a sconto. Purtroppo non è andata così. Inizialmente poi non ho trovato materiale interessante nelle promozioni: la mia lista dei desideri non ha subito variazioni, così per sfizio, mi sono accontentato della promo (valida per tutti) “5 film a 50%”. Durante la giornata, mi sono sparato un po’ di offerte lampo, di cui ad essere sincero solo una su dieci ha attirato la mia attenzione. Ovviamente il lato oscuro e compulsivo che è in me, mi spingeva ad acquistare i prodotti (Kindle Paperwhite 2013, il router TP-Link Aercher D7, il drone Parrot Rolling Spider), ma mi sono fermato prima di fare troppi danni. Le cose o ti servono o non ti servono no? Per questo motivo ho preso gli occhiali. Mi sono però fatto sfuggire la scheda microsd, perchè già dopo 30 secondi netti era esaurita. Non voglio quindi sbilanciarmi, ma restare misurato: non è stato un avvenimento epico con tagli mastodontici e corse al click, ma se scremiamo una buona parte di cineserie invendute e le solite powebank o i cavetti e le pile, qualcuno è riuscito a portar via a buon prezzo ciò che aveva magari nel carrello da un po’. Di sicuro non capisco chi si lamenta: non c’è nessun obbligo se non erro (e no, non erro) ad acquistare o cercare il prodotto più conveniente. Su centinaia, e lo sono davvero, quando spari nel mucchio puoi trovare di tutto, anche hard disk che ti sogneresti di poter mai acquistare. Nel complesso una grande mossa commerciale, utile per gli utenti più veloci e con occhio da affarista. Gli altri possono lamentarsi, è un’abitudine.

300 (2007)





Regia: Zack Snyder
Anno: 2007
Titolo originale: 300
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.8)
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Non è un documentario storico. Non è un kolossal. 300 però è un bel film d'azione basato sull'avventura grafica di Frank Miller, quello ad esempio di Sin City. Quindi 300 è pompato, con un'ossatura di fantastico ed una fotografia volutamente fumettistica, ai limiti del reale. Il fatto che racconti la battaglia delle Termopili è quasi secondario, ma non del tutto perchè gli scontri, le lotte, i sotterfugi di palazzo si ispirano indubbiamente alla storia. Il codice eroico spartano e la difesa della Grecia (o dell'Occidente se vogliamo) da parte dell'invasore è un tema ghiotto, epico in ogni senso e riportato su pellicola per piacere. La veridicità di determinate scene può anche essere veramente lieve, ma è proprio l'esaltazione dei personaggi come combattenti a risultare godibile. Va visto esclusivamente come una storia a se stante, romanzata e purificata da tutto il resto: intrattenimento puro in un'ambientazione mistica. Anche le musiche potrebbero cozzare con l'epoca in cui tutto si svolge, ma contribuiscono senza dubbio ad accelerare i ritmi già di per sè serrati ed a dare ancora una volta maggiore epicità al progetto. Da salvare nel libro delle citazioni anche alcuni dialoghi ed atteggiamenti eroici degli spartani. Nessuna vergogna per chi può restarne affascinato. Ottima la resa sia sonora che di immagini per il bluray che contiene i seguenti extra:

  • Commento
  • The 300: fact or fiction (25 minuti)
  • Who were the Spartans? (5 minuti)
  • Preparing for battle (7 minuti)
  • Frank Miller tapes (15 minuti)
  • Making of 300 (6 minuti)
  • Making of 300 in images (4 minuti)
  • Webisodes (38 minuti)
  • Deleted scenes (3 minuti)

lunedì 13 luglio 2015

Ocean's Thirteen (2007)





Regia: Steven Soderbergh
Anno: 2007
Titolo originale: Ocean's Thirteen
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.9)
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Delusione completa per il terzo capitolo della saga di Ocean.  Lo si poteva capire, perchè spesso accade così, ma manca tutta quella spensierata e frizzante idea che stava alla base del primo film in cui, cast, dialoghi ed intrigo creavano un mix divertente. Oltre ad avermi annoiato, la trama non mi è risultata avvincente o simpatica. Questa volta non serve pompare le apparizioni per avere un cast stellare. Tutti quanti si ritrovano a fare un qualcosa che non si capisce bene cosa sia, se un colpo, o una vendetta orchestrata in maniera così elaborata che è difficile seguirne il senso logico. Poi capisci che non c'è, ma non puoi rilassarti perchè si inseriscono nuovi personaggi. Tanto per fare un'apparizione. A quei tempi era più in voga avere una piccola parte in questo film, piuttosto che presentarsi ad una cena di beneficenza ad Hollywood. Pacchiano ed insensato in più occasioni, manca di trasporto ed anche i dialoghi non risultano brillanti come un tempo. Certe cose sarebbe meglio finirle quando si è ancora in tempo, ma tanto gli incassi al botteghino sono assicurati.

domenica 12 luglio 2015

Simone e Catia sposi

Eh sì, anche Catia e Simone, Simone e Catia hanno detto ok. Entrambi. Prima l'uno e poi l'altra certo, ma reciprocamente ed è ciò che conta. Il buon vecchio Squama, prima che diventasse il vecchio Leone, partì con la sua valigina e la musica di Hulk di sottofondo,  per insediarsi a Buti, il ridente paesello della sposa. In men che non si dica si è accaparrato un posticino nel cuore della popolazione, ignara di ospitare Il Peggio, quello con il più bello tatuaggio di tutti. Il passo da semplice immigrato a punto fermo della contrada di San Nicolao, ma soprattutto esimo ed esimio portiere dei Warriors, è stato breve. Una galoppata di successo. Durante il suo stazionare a Buti la coppia si consolida e nasce Sofia così dopo qualche tempo decidono di sposarsi in una fresca torrida estate, nonostante Graz. Ecco così che il Fondo, in pompa magna si riunisce come capita sempre nelle migliori occasioni e partecipa ad un matrimonio davvero in grande stile. Lo zampino di Catia lo si nota fin da subito: il Peggio è vestito bene, non sfigura ed ha un certo portamento. Anche noi siamo apprezzabili, sia nei modi che nel mostrarci al pubblico di sala. I corsi online di galateo e dizione si sono rivelati utili, siamo riusciti a mimetizzarci con la fauna autoctona ed al contempo a divertirci. Cerimonia e cena superbi, dico davvero, location bellissima, ben strutturata tutta la sequenza dei piatti alla Villa Medicea: primo step in giardino, poi all'interno e successivamente fuori ancora. Davvero tutto ben riuscito. Brava Catia. E' ovvio che Squama non c'ha messo lo zoccolo. Congratulazioni però ad entrambi e grazie per la bellissima giornata passata insieme.

Alcune foto (Matrimonio Simone e Catia)
Alcuni video (Matrimonio Simone e Catia)

MotoGP 2015: Sachsenring (Germania)

Marquez non ci stava più. Quindi pole position e vittoria netta senza se e senza ma, come per ribadire che lui è sempre presente se chiamato in causa. Aveva qualcosa da dire e lo ha detto, proprio a metà campionato, giusto per spaventare un tantino gli avversari della Yamaha, che sono finiti dietro alla coppia Honda.  Valentino non ha tempi ottimali nelle prove e parte dal sesto posto, ma dopo pochissimo è già secondo, dietro solo a Marquez. Purtroppo le Honda, ed in questo caso Pedrosa, ne hanno di più: schegge irraggiungibili. Finisce con un buonissimo terzo posto, l'ennesimo podio per il Dottore, davanti al compagni di squadra Lorenzo. E l'importante era ancora una volta star sopra di lui, guadagnare altri piccoli punticini per Campionato ed incrementare così il margine di vantaggio che viene portato a +13.

mercoledì 8 luglio 2015

Aukey Quick Charge 2.0

Da quando Qualcomm ha fatto uscire la serie 800, tra le caratteristiche maggiormente apprezzate dai consumatori c’è quella che permette la ricarica veloce del proprio dispositivo. Ogni smartphone o tablet che sia dotato di tali chipset (come nel caso del Sony Xperia Z3 Compact) può vantare una ricarica più veloce del 75% rispetto al normale. Decisamente comodo se si pensa che la durata delle batterie nel corso degli anni è aumentata, ma non a dismisura: si lavora su di un concetto diverso, ovvero quello di averla completa nel minor tempo possibile. Esistono già sul mercato diversi caricatori (come il Sony Quick Charger UCH10), ma la proposta di Aukey con il suo PA-U28 Adapter sembra la più interessante: costa tra la metà ed un terzo rispetto alla concorrenza e vanta della certificazione Qualcomm e delle conformità CE / FCC / ROHS. In poche parole non è una cineseria, neanche sulla carta. Si adatta in automatico ad una tensione compresa tra 110 e 240 V. ed è compatibile anche con quei dispositivi che non supportano la ricarica veloce. Per questi funzionerà in maniera normale, adattandosi e scegliendo la massima velocità di ricarica mentre quelli dotati degli ultimi modelli Qualcomm compatibili per adesso sono (lista presa da Aukey, ma dovrebbero essere di più):
1. Samsung Galaxy S6 / S6 edge
2. Samsung GALAXY Note Edge
3. Motorola Droid Turbo
4. Google Nexus 6
5. Samsung GALAXY Note 4 (Bisogna impostare)
6. HTC Desire Eye
7. New Moto X by Motorola
8. Sony Xperia Z3 Tablet Compact
9. Sony Xperia Z3 Compact
10. Sony Xperia Z3
11. HTC One M8
12. Sony Xperia Z2
13. Sony Xperia Z2 Tablet
14. HTC One remix
15. Xiaomi 4
16. HTC One M9
17. Sony Xperia Z4 Tablet
18. LG G4

 Nella confezione è presente solo la presa da parete a cui collegare il cavo USB, ed un libretto con istruzioni. La garanzia è di 18 mesi, e si consiglia l’utilizzo di un cavo ufficiale che supporti il corretto amperaggio. Il caricatore è un po’ più grosso e peso rispetto agli altri che ho, ma compatto e carica molto veloce.

martedì 7 luglio 2015

It (1990)


Regia: Tommy Lee Wallace
Anno: 1990
Titolo originale: Stephen King’s It
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.9)
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Ah quanto mutano le cose nel corso degli anni. E così anche i pareri ed i giudizi. Faccio parte di quella generazione che quando uscì in Italia la mini serie televisiva in due puntate It era davanti allo schermo, impaurito ed al tempo stesso affascinato. Il clown, Pennywise, faceva più che paura, quasi terrore quando si avventava sul braccio del piccolo Georgie o quando usciva dal pavimento della doccia per catturare Eddie Spaghetti. Però poi non era un semplice pagliaccio, ma il male, un mostro, una bestia, un qualcosa di indefinito, ma meno prepotente nella mia immaginazione rispetto a quell'uomo con la faccia tinta di bianco ed il naso rosso. Poi io ho un debole per le pellicole in cui i protagonisti sono dei ragazzini amici tra loro che crescono vivendo una una grande avventura (Sleepers, Stand By Me o I Goonies giusto per tirar fuori degli esempi). Ok il tema sarà pure abusato, ma io ci sono cresciuto ed il mio primo libro in assoluto è stato La Pattuglia Degli Audaci seguito anche da I Ragazzi Della Via Pal, con cui ho scoperto che si può anche piangere leggendo. Quindi, si capisce che It è stato per un bel pezzo (quando il tempo veniva contato in mesi e non in anni) uno dei film horror che mi ha colpito di più. Horror per giunta. Non solo di avventura o di fantascienza insomma. Alcuni anni dopo è proprio grazie ad It che mi sono avvicinato a Stephen King prendendo in prestito da mio cugino quel gigantesco malloppone. Purtroppo ero troppo piccolo per poterlo apprezzare pienamente: decisamente prolisso e molto diverso (inutilmente diverso pensavo) da ciò che fu trasmesso alla televisione. Adesso, dopo aver rivisto il lavoro di Tommy Lee Wallace tutto si capovolge. Escono fuori i limiti di cast, di budget, di effetti speciali e di scenografia. Il prodotto risulta decisamente scarso, ma grazie alla vena nostalgica che è in me resta apprezzabile e consigliato. Ho sentito o letto da qualche parte che c'è chi pensa ad una nuova trasposizione del romanzo o ad un remake del film. Ci spero davvero, i bambini delle nuove generazioni si meritano di essere spaventati dai palloncini che galleggiano.

Stephen King - It




Autore: Stephen King
Anno: 1987
Titolo originale: It
Voto: 3/5
Pagine: 1238
Letto: 1994
Pagina di Anobii
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Trama del libro e quarta di copertina: (Wikipedia)


Ottobre 1957. Il misterioso demonio muta-forma conosciuto come "It" si risveglia dal letargo trentennale trascorso nelle viscere della città di Derry, nello stato del Maine, e assume la forma del clown Pennywise. Il primo incontro avviene con il piccolo George Denbrough che sta tentando di recuperare una barchetta di carta da un tombino. Dal tombino, It avvicina il bambino a sé e lo uccide brutalmente, strappandogli il braccio sinistro. A giugno, Ben Hanscom, un ragazzo obeso, viene attaccato dalla banda di bulli locali, capitanata da Henry Bowers (che incide sulla pancia di Ben una "H"). Ben si salva inoltrandosi nelle lande, dove fa conoscenza con Eddie Kaspbrak e Bill Denbrough, il balbuziente fratello maggiore di Georgie. I tre ragazzi stringono amicizia con Richie Tozier, Stan Uris, Beverly Marsh, e Mike Hanlon (l'ultimo a unirsi al gruppo), con i quali formano il gruppo dei "Perdenti" (costruiranno anche una piccola diga). Presto si rendono conto che ciascuno di loro ha avuto un incontro personale con It: a Ben è apparso come un clown-mummia sulla superficie del fiume, a Eddie come un vagabondo lebbroso, a Bill nell'album di Georgie sanguinante, a Richie come un lupo mannaro, a Beverly in un lavandino sanguinante, a Stan come i fantasmi dei bambini morti alla cisterna cittadina e a Mike come un mostruoso uccello gigante. I ragazzi scoprono che It esiste da secoli a Derry e Bill trova un antico incantesimo chiamato "Il Rito di Chüd", con il quale crede di poterlo sconfiggere, infatti, da delle ricerche scopre che It è un Malia (una creatura capace di trasformarsi in ciò che più terrorizza la sua vittima). Prima di andare nelle fogne, sulla struttura della quale Bill si sta informando, i Perdenti (a cui manca ancora Mike) decidono di andare nei Barren (una zona disabitata ai confini di Derry, dove hanno impostato la loro base) per far scoppiare petardi, vengono però raggiunti da Henry e dalla sua banda (a cui si sono uniti altri due ragazzi), che stanno inseguendo Mike a cui hanno anche ucciso il cane. I Perdenti decidono di difendere Mike e ingaggiano una battaglia a colpi di sassi e petardi (di cui anche Henry è rifornito), vincendo e mettendo in fuga la banda di bulli, e trovando così il settimo e ultimo membro: Mike. It minaccia di morte i Perdenti se proveranno a fermarlo, prendendo la forma delle loro paure in una foto di un album del padre di Mike, consultato dai Perdenti nei Barren mentre costruiscono il loro complesso rifugio sotterraneo. I Perdenti, sotto consiglio di Ben, si sottopongono a un'antica prova indiana, la prova del fumo, al termine della quale Richie e Mike scoprono che It esiste da milioni di anni ed è giunto sulla terra, in un non meglio identificato meteorite o su un'astronave. Richie e Mike lo descrivono come una sfera luminosa avvolta da fiamme e scariche elettriche, definendolo simile all'arca dell'alleanza cristiana, a differenza che nel vederlo intuirono subito che non avrebbe portato niente di buono. Quattro giorni dopo, Eddie (dopo aver saputo da un farmacista che la medicina della sua asma non è altro che un placebo a base di acqua e canfora) viene attaccato e pestato a sangue da Henry e dalla sua banda, composta da Victor, Belch e Patrick, un ragazzo sociopatico (si scoprirà che da piccolo ha ucciso il fratellino neonato). Eddie si romperà il braccio scatenando le eccessive preoccupazioni della madre che lo mette in imbarazzo di fronte ai suoi amici. Eddie riesce a contrastare per la prima volta la madre ed è libero di vedere i suoi amici. Il giorno dopo, mentre Beverly cammina per la discarica, scorge la gang di Henry e si nasconde. Dopo che Victor e Belch se ne sono andati, Patrick offre a Henry di praticargli del sesso orale, ma Henry rifiuta, minacciando di rivelare il segreto di Patrick: egli rinchiude degli animaletti in un piccolo frigorifero per soffocarli. Henry si allontana e Patrick decide di dare un'occhiata al suo frigorifero, ma quando lo apre viene brutalmente ucciso da It che ha preso la forma di sanguisughe alate. I Perdenti tornano nella discarica e scoprono all'interno del frigorifero un messaggio di It, scritto con il sangue di Patrick, che intima loro di fermarsi. I Perdenti forgiano dei proiettili di argento usando delle monete di Ben: secondo Bill lanciando uno di questi proiettili contro It usando la fionda "Alta Precisione" di Bill ucciderebbero il mostro. I Perdenti si incontrano nella casa abbandonata dove Eddie ha incontrato It: l'interno magicamente si ingrandisce e It li attacca sotto forma di lupo mannaro puntando su Bill. Ma i Perdenti riescono a salvarsi e costringono It alla fuga; infatti Bev usa la fionda e colpisce It con il proiettile d'argento, il mostro è ferito e si ritira ma Bill capisce che i proiettili d'argento non saranno più utili. In agosto, It fornisce a Henry un coltellino, con il quale egli uccide il padre adottivo Butch (Henry ha raggiunto la follia, le sue condizioni mentali sono sempre peggiorate perché It ne ha preso il controllo). Henry richiama Victor e Belch e insieme inseguono Bev (fuggita da casa), che si nasconde nella base dei Perdenti e poi fugge con il gruppo intero. Henry insegue i Perdenti costringendoli ad inoltrarsi nelle fogne di Derry (Bill ha capito che It sta strumentalizzando Henry perché ha paura che i Perdenti lo uccidano nel caso si mostri personalmente). Qui It uccide brutalmente Victor e Belch prendendo le sembianze del Mostro di Frankenstein, mentre Henry riesce a fuggire. Tornato a casa, Henry trova la polizia pronta ad arrestarlo, credendolo colpevole degli omicidi per colpa delle macchinazioni di It (che nasconde gli indumenti delle vittime nella camera di Henry). Intanto i Perdenti si scontrano con It, sotto forma di un gigantesco occhio con tentacoli e di un enorme ragno. Bill, praticando il Rito di Chüd, riesce a entrare nella mente di It; il mostro tenta di trascinarlo nella sua vera forma, "i Pozzi Neri", per ucciderlo, ma, con l'aiuto di un'entità benefica chiamata La Tartaruga, Bill lo sconfigge, battendo la paura e la balbuzie e costringendolo a ritirarsi nelle profondità del mondo. I Perdenti si convincono che It è morto, ma per rafforzare il legame mistico che li unisce Beverly decide di avere un rapporto sessuale con ciascuno di loro. I Perdenti finalmente escono dalle fogne e suggellano un patto col sangue, giurando di tornare a Derry ad affrontare It nel caso fosse ritornato. Giugno 1984. Una coppia gay, Adrian Mellon e Don Hagarty, viene attaccata da tre teppisti che scaraventano Adrian dal ponte. I tre giovani vengono più tardi arrestati per omicidio quando viene trovato il cadavere orribilmente mutilato di Adrian, nonostante uno dei tre affermi di aver visto un pagliaccio uccidere Adrian sotto il ponte. Nei tempi seguenti, quando un massiccio numero di omicidi di bambini affligge Derry, Mike (l'unico dei Perdenti rimasto in città e che lavora come bibliotecario) chiama gli altri componenti del gruppo per tener fede alla promessa fatta trent'anni prima. Bill adesso è uno scrittore di libri horror, vive in un cottage di Londra ed è sposato con l'attrice Audra Phillips. Beverly, che vive a Chicago, è una nota designer di moda, sposata con il sadico Tom Rogan. Eddie ipocondriaco, si è trasferito a Manhattan dove dirige un'azienda di noleggio Limousine ed è sposato con una donna chiamata Myra. Richie vive a Los Angeles dove conduce un proprio talk show comico alla radio. Ben è dimagrito, è divenuto un famoso architetto e vive in una fattoria nel Nebraska. Stan è un ragioniere commercialista ad Atlanta ed è sposato con una giovane donna di nome Patty. Nessuno di loro ha concepito figli. I Perdenti si riuniscono, ma all'appello manca Stan, che si è suicidato nella vasca da bagno per paura di dover riaffrontare le proprie paure infantili, e ha scritto sul muro "IT" con il proprio sangue. I Perdenti scoprono che It si risveglia ogni 30 anni circa, per un periodo di 16-17 mesi, per nutrirsi di bambini e tornare poi a dormire nelle fogne di Derry. Ogni volta che It torna in letargo, a Derry accade sempre un incidente tragico. Nonostante i nuovi incontri con la creatura (a Ben appare come un vampiro in biblioteca, a Eddie come i bambini morti nei Barren, a Beverly come una strega e poi come suo padre Alvin, Richie incontra Pennywise con il corpo di una statua di parco, Bill non lo incontra ma ritrova le sue paure nello scioglilingua Stanno stretti sette spettri sotto i letti a denti stretti, Mike lo vede come Stan uccisosi, It usa anche dei biscotti della fortuna con dentro sangue e insetti alla cena di ritrovo dei Perdenti, inoltre scoprono che le ferite che It aveva procurato loro trent'anni prima sono riapparse), i Perdenti decidono di affrontare di nuovo It ed eliminarlo per sempre. Purtroppo altre tre persone vengono coinvolte negli avvenimenti surreali di Derry: Audra, la preoccupata moglie di Bill; Tom, il violento marito di Beverly (che la rintraccia picchiando una ragazza dove lei si era rifugiata quando era scappata) e pure Henry Bowers, che fugge dalla sua prigionia nel manicomio di Juniper Hill grazie all'aiuto di It. It convince Henry che può vendicarsi dei Perdenti aiutandolo ad ucciderli. Henry penetra nella biblioteca dove lavora Mike e lo pugnala, ma questi reagisce e lo ferisce gravemente con un tagliacarte, costringendolo alla fuga. Mike riesce a chiamare soccorso, nonostante It tenti di ostacolarlo. Intanto Bill tradisce sua moglie avendo un rapporto sessuale con Beverly. Henry, guidato da It, viene trasportato all'hotel dove si trovano i Perdenti a bordo della macchina stregata Christine. Dopo un estenuante corpo a corpo con Eddie (Pennywise ha dato a Henry i numeri di camera dei Perdenti), Henry viene ucciso, mentre Eddie si rompe nuovamente il braccio che però si fa semplicemente immobilizzare con una stecca senza ricorrere a cure mediche. It si allea con Tom (che è alla ricerca di Beverly) e gli ordina di rapire Audra (perseguitata dagli incubi inviategli da It). Tom esegue l'ordine e porta la donna nella tana di It. Alla vista del vero aspetto di It, Audra rimane in stato catatonico mentre Tom muore d'infarto dall'orrore. Dopo aver soccorso Mike, Bill, Ben, Beverly, Richie ed Eddie decidono di scendere nelle fogne alla ricerca di It, lasciando Mike in ospedale (mentre si avviano alle fogne Bill trova la borsetta di Audra e capisce che la moglie è bloccata nelle fogne). Raggiunta finalmente la tana di It (nel frattempo Bill è riuscito a sconfiggere mentalmente la creatura vincendo la sua paura e il senso di colpa, anche datogli dai genitori, riguardo alla morte del fratellino George), Bill e Richie lo affrontano praticando il Rito di Chüd. It, che ha nuovamente preso le sembianze di un ragno gigante, ferisce mortalmente Eddie quando questi aiuta Bill e Richie in un momento di difficoltà. Mentre Beverly rimane con il morente Eddie e la traumatizzata Audra, Ben, Richie e Bill inseguono It (intanto Mike deve resistere a un infermiere che, sotto controllo di It, vuole ucciderlo). I tre scoprono che il mostro ha deposto delle uova che sono sul punto di schiudersi. Ben si incarica di distruggere le uova, mentre Bill e Richie terminano il Rito di Chüd: Bill finalmente uccide It strappandogli il cuore a mani nude. Bill, Beverly, Ben, Richie e Audra riescono a fuggire dalle fogne . Alla morte di It però, si scatena una furiosa tempesta che distrugge tutta la città di Derry. Mike conclude che It e Derry fossero un solo organismo. I sopravvissuti del gruppo dei Perdenti tornano infine ciascuno alla propria vita (Ben si fidanza con Bev, Bill, che non balbetta più, porta Audra su Silver, la bicicletta che possedeva da bambino e che aveva ricomprato appena giunto nuovamente a Derry per farla guarire dallo stato catatonico), cominciando a dimenticare nuovamente tutto non appena si allontanano da Derry e dai loro vecchi incubi per l'ultima volta.

lunedì 6 luglio 2015

Ocean's Twelve (2004)


Regia: Steven Soderbergh
Anno: 2004
Titolo originale: Ocean's Twelve
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.4)
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Seguito diretto di Ocean's Eleven  con il potentissimo cast oltre che riaffermato, anche maggiorato: Catherine Zeta- Jones, Vincent Cassel e Bruce Willis. Ed è appunto questo insieme di personaggi il punto di forza della pellicola. Non tanto per la lunghissima lista di nomi di alto livello, ma anche per il loro adoperarsi senza risultare primedonne rendendo molte situazioni divertenti ed acute, anche grazie ad un buon montaggio e dialoghi di livello medio alto. Purtroppo la sceneggiatura non raggiunge quanto fatto con il precedente film, perchè il colpo non è poi così grosso. Elaboratissimo e con molti colpi di scena, addirittura con location che si spostano da Amsterdam al lago di Como e Roma, eppure manca la bellezza della grande rapina intelligente vista al Bellagio. A conti fatti, una volta che Clooney e la Roberts (simpatica l'idea di fingersi... se stessa) ci raccontano il dietro le quinte si tratta di uno scippo fatto in un treno. niente di più. Tutto il resto è un grande bluff decisamente costoso, rischioso ed elaborato che ha come fine solo quello di intrattenere il pubblico della pellicola. Certo, non che ogni cosa debba essere logica, ma nel primo avevamo il giusto compromesso. Qui si ha l'impressione che volessero creare qualcosa di stupefacente, poi si sono allargati troppo e ci hanno ripensato. Il bluray presenta i seguenti extra:
  • Commento
  • HBO first look (13 minuti)
  • Additional footage (28 minuti)
  • Trailer