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giovedì 31 ottobre 2024

Furiosa: A Mad Max Saga (2024)


Regia: George Miller
Anno: 2024
Titolo originale: Furiosa: A Mad Max Saga
Voto e recensione: 8/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
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Film:
George Miller è proprio nel più completo agio e controllo se si tratta di di girare un film riguardante la saga di Mad Max. E' da manuale, da esempio, da punto massimo di ispirazione per quanto riguarda il reboot, riuscendo ad innovare senza perdere per strada l'anima ed i concetti che stanno alla base dei progetti iniziali e lo è altrettanto quando si tratta di tirar su un prequel - spin off come nel caso di Furiosa. Mi sono divertito davvero, c'è tanta, ma tanta epicità nell'aria. La grandiosità sta anche nel cambiare registro rispetto a Fury Road: l'aeco temporale è più vasto e diviso in capitoli che seguono la crescita di Furiosa, eroina indiscussa della pellicola. Ancora una volta costumi, trucchi e scenografie sono curati in maniera sublime, a livello estetico manca forse di un po' di violenza mostrata, ma il ritmo è davvero coinvolgente. Non solo nelle tangibili scene degli inseguimenti, marchio distintivo della saga, ma anche in quelle statiche in cui la quiete precede la tempesta. Cast e stuntmen fanno anch'essi un lavoro realistico e convincente, insomma lo ho ammirato ed apprezzato in tutta la sua vastità. Se proprio devo trovare qualcosina di leggermente sottotono lo posso indicare nelle musiche e nei balzi tra un capitolo e l'altro, che in altre occasioni avremmo potuto definire come buchi di trama. Nel complesso un film da consigliare e da guardare più di una volta.

Edizione: bluray
Presa versione in bluray terra terra che però ha tracci audio italiana in DTS HD MA ed i seguenti extra:
  • Highway to Valhalla: in pursuit of  Furiosa (57 minuti)
  • Furiosa: stowaway to nowhere (11 minuti)

giovedì 29 ottobre 2015

Mad Max: Fury Road (2015)




Regia: George Miller
Anno: 2015
Titolo originale: Mad Max: Fury Road
Voto: 9/10
Pagina di IMDB (8.2)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Ero titubante. Anzi, più che titubante, ero in un certo senso consapevole del fatto che potesse trattarsi di una boiata. Ebbene, mi sbagliavo. Non avrei saputo immaginarmi o davvero aspettarmi qualcosa di meglio. Non è un reboot, non è un remake: è Fury Road, una rivisitazione dell'universo di Mad Max, senza che venga sporcato, minimizzato, deriso o mortificato. E' una vera e propria apoteosi moderna creata senza ombra di dubbio per noi fans (ma tutti lo sono) così che non possiamo appellarci ad alcuna mancanza, ad alcuna macchia, ad alcuna cosa storta. Se Gibson non è più il nostro taciturno eroe, c'è da dire che è stato ben sostituito da un ottimo Tom Hardy. Sono molti gli attori che sanno grugnire o monosillabare frasi di fronte alla macchina, ma lui è il migliore in assoluto. Per questo si presta talmente bene che non ho rimpianto l'originale. Dirò di più: fino a che tiene la maschera, gli occhi sono identici ai suoi: sembra proprio il vero Max Rockatansky. ed in un certo senso lo è. Oserei dire che è impareggiabile, così come tutta quella sfilza di personaggi minori, ma che minuscoli non sono, come Nux, Immortan Joe, il Mangiauomini, il Fattore... Lasciando per ultima la splendida (nella realtà) Charlize Theron nei panni di Furiosa. Senza un braccio. Sì, senza un braccio ed imbruttita che neanche sembra la topa che è. Attrice di primo piano quindi.  E poi cavolo, che ambientazione straordinaria che mette insieme tutti i clichè tipici del genere, creando maschere, costumi, situazioni da brivido. Non posso stare a citarli tutti quanti, ma solo l'idea del giullare musicista che suona durante gli inseguimenti e dà una pompata di assurda e spietata musicalità alla colonna sonora è talmente esagerato e fatto bene che già di per sè dovrebbe bastare a farti sognare questo mondo post apocalittico senza eguali. Azione, tantissima, effetti speciali che lottano con l'azione. Tantissimi anche loro, nella spettacolare ambientazione che ci regalano. Sì, cazzo. Un film bellissimo che non ti annoia per circa due ore, quasi tutte incentrate in un unico inseguimento. Se nel secondo Interceptor,  la fuga con l'autocisterna era il pezzo forte, George Miller ha qui voluto osannarlo, migliorarlo, renderlo più sensazionale che mai. Incredibile. Ed i mezzi? Le auto? Maiala vile, tanta roba per davvero. Ma cosa si poteva volere di più? Una trama con speranza, azione, riscatto, malinconia? Sì, mettiamoci anche questo, perchè c'è. Erano anni che non si vedeva roba del genere, emozionante, un richiamo al passato fatto con la tecnologia di ora. Miller ha preso tutto ciò che di buono aveva fatto negli altri film e lo ha potenziato e vomitato pesantemente sul tavolo di lavoro dandogli una Red Bull via endovena. Potente, da acclamare, da miracolo. E chi se lo aspettava? Ad averlo saputo prima sarei corso al cinema. Davvero. Bestiale. Ha fatto il culo a tutti gli altri che ci hanno provato. Si è ripreso ciò che era suo, e lo ha forgiato senza modificarlo, ma solo riproponendocelo in una salsa degna del 2015. Bravo davvero. Grazie, ti stimo. Rispetto infinito. E continuo: ha esaltato gli altri tre film e li ha superati tutti in un botto. Capolavoro definitivo della serie. Esagero, perchè ti porta ad esagerare. Nove su dieci!!! Novesuddieci!

domenica 17 agosto 2014

Mad Max - Oltre La Sfera Del Tuono (1985)


Regia: George Miller, George Ogilvie
Anno: 1985
Titolo originale: Mad Max Beyond Thunderdome
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (6.2)
Pagina di I Check Movies
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Ecco che George Miller conclude (vabbeh, almeno fino al prossimo anno) la trilogia di Mad Max e lo fa in maniera sensazionale. Se spesso siamo abituati a leggere i sequel in chiave puramente commerciale o in discesa nei confronti degli altri capitoli, in questo caso abbiamo invece il corollario di una saga sensazionale. Ed il capitolo finale si inserisce alla perfezione nella storia raccontata, anzi a mio avviso resta superiore al primo Interceptor che mi piace immaginare di più come un prequel. E' un successo sotto ogni punto di vista: continua la narrazione fantascientifica in un futuro desolato e devastato, in cui il post apocalittico è il sale principale, ma l'azione è talmente tanta e ben strutturata che restiamo con gli occhi incollati alla tv. L'ambientazione è quella vincente, già sperimentata ne Il Guerriero Della Strada con il nostro eroe solitario in balia degli eventi e dei predoni motorizzati del deserto. Un capitolo a sè, ma anche legato agli altri lavori soprattutto per quanto riguarda la definizione del mondo barbaro in cui Mad Max vive. A Barbetown incontra aunty Entity (Tina Turner) e Master Blaster: non sempre ciò che sembra in un primo momento è ciò che si rivelerà un istante dopo. Ancora tirannie, ancora bisogno di energia. Fin qui direi tutto nella norma, con scontri, astuzie e lotte per la sopravvivenza. Poi improvvisamente cala la tensione e Mel Gibson si ritrova, con stacco improvviso, quasi brutale, nella comunità dei bambini. Amo questo film essenzialmente per queste scene e per la cura geniale di alcuni dettagli (le storie con la voce narrante racchiusa in un "quadrato televisivo", il Bugs Bunny tenuto da un ragazzetto, le pupille di Max non sono simmetriche, una è danneggiata) in cui capiamo che il futuro è perso, così come il passato. In queste scene viene fuori l'epicità della storia, l'uomo che sfiora la leggenda ed il nostro Gibson, ormai molto più esperto è un'icona inossidabile del guerriero con qualche macchia indelebile. Il personaggio è fortissimo, ma si alimenta anche delle riuscite precedenti, però anche tutti gli altri hanno una loro anima ed una struttura invidiabile, difficile da trovare in altre pellicole. Peccato per l'utilizzo (sprecato) di Spence che recita un altro ruolo, oltretutto marginale, rispetto a prima. Manca forse, se vogliamo una maggiore crudezza, tipica degli altri capitoli: non che qui vadano tanto per il sottile, ma la violenza è soltanto accennata. Non manca inoltre l'inseguimento finale, questa volte sulle rotaie, che è ancora una volta sensazionale sebbene ricalchi in alcuni aspetti quello di Mad Max 2, non eguagliandone per poco l'ottima fattura. E' comunque un terzo capitolo che mi ha stregato e che deve essere visto sopra ogni cosa.

sabato 19 luglio 2014

Interceptor - Il Guerriero Della Strada (1981)


Regia: George Miller
Anno: 1981
Titolo originale: Mad Max 2
Voto: 8/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies
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Prendete ciò che ho scritto nella recensione di Interceptor ed amplificatelo un po': con il senno di poi l'altro potrebbe sembrare un prequel e questo il film originale. E non è una cosa da poco che il secondo film di una saga superi il primo. Per i miei gusti personali era già capitato (anzi capiterà) anche con Terminator 2, ma lì la sotira è diversa, molto più legata al primo di quanto accade con questi due Interceptor o Mad Max che dir si voglia. Infatti ogni elemento, post apocalittico qui è accentuato in maniera tale da dare il via ad uno (forse quello sul gradino più alto) dei miei film preferiti sull'argomento. Non si tratta solo di nostalgia per i vecchi anni ottanta, e non è un discorso in stile "non ne fanno più come un tempo" perchè è indubbio che i primi di un certo genere lascino un segno indelebile nella storia del cinema, ma soprattutto nella nostra memoria. D'altra parte Mad Max 2 ha forgiato parte dei miei interessi, facendomi poi apprezzare alcune letture ed alcuni altri film. Un futuro barbarico in cui le strade tagliano il deserto (in questo caso quello australiano) e la popolazione si divide tra sopravvissuti che inseguono una speranza di vita migliore ed gli auto teppisti degenerati in uomini spietati e volgari. Nel mezzo, c'è Max, l'eroe schivo che guida la V8 Interceptor. Un western di altri tempi insomma se avessimo avuto la pacifica comunità, i farabutti pistoleri e Clint Eastwood a salvare se stesso e tutti. Questa volta anche la sceneggiatura è più definita ed ambientata in quel futuro senza speranze, in cui ancora una volta è il petrolio ad essere la ricchezza più ricercata, petrolio che come si evince dall'introduzione con voce narrante, è stata la causa della guerra che ha devastato la Terra. Abbiamo quindi un punto di partenza su cui si sviluppa la trama relativa ai sopravvissuti e non vengono utilizzati mezzi termini: siamo dentro ad un futuro colmo di sabbia, rabbia e motori. Come scritto poche righe sopra, qui molte cose vengono amplificate: dai personaggi (soprattutto i cattivi guerrieri della strada) alle scene d'azione. L'inseguimento della cisterna, che non dura solo pochi minuti, ma rappresenta una buona parte del finale della pellicola, è tra i migliori mai visti. Le atmosfere sono fantastiche, i costumi segneranno uno standard a cui nessun regista potrà più sottrarsi. Un altro elemento di successo è dato dal volto di Mel Gibson, divenuto più maturo, più autoritario, meno ragazzino scapestrato: un vero e proprio simbolo che dà vita al suo personaggio dalla psicologia varia e forte. Ad aiutarlo abbiamo praticamente solo Bruce Spence, immancabile spalla sui generis ed Emil Minty il bambino che forse e dico forse, verrà spudoratamente copiato anche nella serie di Ken Il Gueriero. Non che i cattivi non facciano la loro porca figura, anzi, senza di essi si perderebbe un buon cinquanta per cento della pellicola, però la regia punta molto sul buono scorbutico in pieno stile Ian Solo. Ha perso la famiglia ed ha già quasi tutto ciò che gli occorre. E' egoista, ma non fino in fondo e l'unico suo scopo è quello di tirare avanti e vivere giorno per giorno. Ad arricchire il tutto ci pensano gli ottimi effetti da stunt godibili nelle scorribande e nel famosissimo inseguimento finale, così come la fotografia che indugia più di una volta sullo sporco mondo che ci circonda. Assolutamente un cult che non ha davvero età e racchiude elementi che si propagheranno nel tempo e nello spazio, dando vita ad una sottocultura che ha avuto un discreto successo.

lunedì 7 luglio 2014

Interceptor (1979)

Regia: George Miller
Anno: 1979
Titolo originale: Mad Max
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.0)
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In principio fu Mad Max... Fece da apripista ad un genere cinematografico (ma non solo)che è stato per lungo tempo tra i miei preferiti. Grazie ad esso abbiamo avuto varie pellicole che raccontano di un futuro apocalittico come 1997: Fuga da New York o Waterwolrd, o persino Ken il Guerriero e L'Implacabile. Anche i primi libri game che ho letto erano i Guerrieri della Strada... Insomma, l'idea di un futuro in preda ai barbari, magari motorizzati, ed un azzeramento delle leggi e della civiltà, con i buoni pronti a viaggiare in desolati deserti radioattivi mi ha sempre affascinato. Eppure Mad Max, o Interceptor per noi italiani, non ha molto di tutto di questo a cominciare dalla fantascienza, i cui elementi sono soltanto accennati, ed in maniera decisamente blanda e tiepida, dalla mitica V8 e da un paio di cartelli stradali che stanno lì più per figura che per altro. Il resto è dato alla nostra immaginazione. Per l'epoca il film era abbastanza violento e pesante, anche nei dialoghi rialleggeriti poi nella nostra versione italiana che peraltro ruba il titolo della pellicola all'auto guidata dall'eroe Max (un giovane Mel Gibson che viene lanciato grazie a questo film) il quale diventerà "mad" soltanto nella parte finale e nei successivi capitoli della saga. Il lavoro di Miller fu vietato ai minori in vari Stati a causa di alcune scene cruente come le violenze (anche se ad oggi sono praticamente solo accennate) su innocenti comparsi, un poliziotto bruciato vivo e l'investimento della moglie e del figlio di Max da parte di un centauro. Come già anticipato in questo Interceptor si intuisce che possa essere ambientato in un qualche futuro non troppo distante, ma con qualcosa che cambiato almeno in parte l'ordine sociale rendendo i personaggi molto più selvaggi. Sembra esserci una sorta di anarchia indotta, in cui le bande di teppisti, possono essere fermate solo grazie all'utilizzo della forza dalle pattuglie stradali di uomini in divisa. Questi non ha poi molto del poliziotto, sono dipinti più come vigilantes o mercenari con il distintivo. Il tutto con l'uso di molti condizionali, perchè Mad Max, pur avendo avuto un'influenza stratosferica ed essendo divenuto un film cult, sotto alcuni resta un B movie, girato con quattro spiccioli. Non che questo sia un male, ma probabilmente senza i successivi capitoli, molti aspetti di questo primo, non sarebbero stati così tanto sviscerati da critici di ogni dove e di ogni quando, me compreso. Però la sua stessa essenza è data da particolari non secondari come l'inseguimento iniziale ed il vestimento - preparazione di Max che viene introdotto fin da subito come un oggetto misterioso, schivo, solitario, anarchico al punto giusto. E' in prima battuta un film d'azione, o almeno questa è la sua cornice, salvo poi sollevare sentimenti come la vendetta o l'egoismo. Visto che il prossimo anno dovrebbe uscire il quarto capitolo (non ho capito però se è un sequel vero e proprio o una sorta di remake - reboot) ho voluto rinfrescarmi la memoria, sebbene sappia già, salvo delusioni dell'ultimo momento, che Mad Max 2 è il mio preferito. Spero nel corso del 2014 di mettermi in pari velocemente.