martedì 29 aprile 2025

Lepanto e Mykines

 


Dopo aver ricevuto rassicurazioni dall'Oracolo di Delfi – che oggi non prevedeva incidenti, invasioni persiane o altri imprevisti – lascio il sacro santuario e mi incammino verso sud. La strada che scivola lungo il golfo di Corinto è uno spettacolo continuo: ulivi, montagne e scorci marini da cartolina. A un certo punto compaiono all’orizzonte i bastioni di Nafpaktos, l’antica Lepanto, con il suo porto veneziano perfettamente conservato, chiuso da due torri semicircolari che sembrano ancora oggi pronte a respingere navi turche o pirati. Non mi trattengo troppo, ma la vista merita ogni minuto della deviazione.

Poco dopo, attraverso il ponte di Rio-Antirio, un’opera d’ingegneria sorprendente che pare lanciarsi nel vuoto, sospesa tra mito e modernità, lasciando la Grecia centrale per approdare nel Peloponneso.

La mia meta è Mykines: cuore della civiltà micenea, regno del leggendario Agamennone, condottiero della guerra di Troia. Qui, nella terra dei re dalle maschere d’oro e dei palazzi fortificati, visito prima il sito archeologico con la sua imponente Porta dei Leoni e i resti del palazzo reale, poi il museo, piccolo ma ricchissimo. L’emozione cresce davanti alla tomba di Agamennone – la cosiddetta "Tomba di Atreo" – una cupola di pietre perfettamente incastrate, una delle più maestose tombe a tholos mai ritrovate. Acustica significativa, quasi quanto essere patrimonio UNESCO. 

Fan quale sono di Dune, non posso fare a meno di pensare che i nobili Atreides, da cui discende il Muad'Dib, abbiano le loro radici proprio qui. Paul, figlio del deserto, erede dei re micenei… e io, oggi, seguo le sue orme. Un giorno lui seguirà le mie. 

Nel frattempo, ispirato da cotanto spirito epico, invento “Il Cammino di Agamennone”, un trekking di circa 13 km tra ulivi, rovine sparse e sentieri che attraversano il paesaggio aspro e bellissimo dell’Argolide. Più che un’escursione, una piccola epopea personale sopportando raffiche di vento che avrebbero spettinato la mia folta chioma se non avessi fatto il taglio estivo in previsione di un caldo inesistente. 

La giornata si chiude nel paese di Mykines, tranquillo e quasi immobile nel sole del tardo pomeriggio. Dormo al Le Petite Planete, nome che già evoca tenerezza e poesia. Scopro infatti che il Wi-Fi si chiama Asteroid B-612: ne parlo col proprietario, una persona squisita, e ci ritroviamo entrambi a sorridere pensando al Piccolo Principe, ai pianeti lontani, e forse anche agli eroi che vi abitano.

Album fotografico Lepanto e Mykines 

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