sabato 30 maggio 2020

Into The Night [stagione 1]

Anno: 2020
Titolo originale: Into The Night
Numero episodi: 6
Stagione: 1

Prima serie originale Netflix prodotta in Belgio: molto breve, appena sei episodi, in cui praticamente l'unico personaggio negativo è l'italiano. Vabbeh non è per fare il patriottico, ma preferivo che fosse qualcun altro. La seire ha un che di fantascientifico e post apocalittico: appena sorge il sole si muore. Quindi un volo di linea partito da Bruxelles e diretto a Mosca si ritrova a dover fare il giro del mondo fuggendo l'alba ed inseguendo l'oscurità.  Per questo soltanto sei episidi nella stagione inziale che lascia presumere che ne venga fatta un'altra: non potevano continuare a girare all'infinito pur facendo fermate per i rifornimenti. Nel breve tempo a disposizione comunque si riesce a dare il giusto spazio ad ogni personaggio, o almeno ci provano, anche grazie a qualche flashback. La serie è curiosa, ma abbastanza limitata perchè la narrazione deve essere veloce e catturare l'attenzione oltre che creare aspettative e suspanse. Gradevole da guardare in attesa di qualcosa di meglio.

Val d'Orcia - Il meglio ad anello, 24 km #2

Si riparte, alla grande. Anche con i gruppi. E sì, mi mancava tutto questo, ma ho deciso di non farmi mancare proprio niente in questo lungo weekend con ponte. Oggi un'escursione già fatta lo scorso anno, ma che avevo voglia riprovare. Il periodo è decisamente il solito, ma la pioggia di ieri ha aiutato il clima ad essere più fresco. Il tragitto è il medesimo, i colori potrebbero essere gli stessi, ma dopo gli oltre due mesi di quarantena forzata essere in Val d'Orcia ha un sapore di novità che ti dà forza e speranza.Partiamo da San Quirico d'Orcia in grande spolvero, tutti talmente vogliosi che forziamo le marce e siamo in anticipo sul tabellino, ma c'è tempo anche per riposare ed ammirare i paesaggi colorati di questa splendida primavera. Pienza quindi abbondantemente prima di pranzo e Bagno Vignoni poco dopo. Maestoso percorso che rifarei ancora, chissà, magari in autunno.

Album fotografico Val d'Orcia - Il meglio ad anello, 24 km #2

venerdì 29 maggio 2020

Silence (2016)

Regia: Martin Scorsese
Anno: 2016
Titolo originale: Silence
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (7.2)
Pagina di I Check Movies
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Mamma mia che lentezza esasperante. Ma qui il problema non tanto è la trama, quanto il tema. Lo ho trovato penosamente noioso. L’inquisizione giapponese nei confronti delle comunità cristiane del Paese a fine 1600… In un polpettone girato recentemente quando lo vedevo più adatto qualche decina di anni fa. E no, può essere girato bene, avere buoni costumi ed una location alternativa che ha quel gusto di originalità, ma la sceneggiatura se vuole arrivare a qualcosa di più costruttivo dovrebbe essere molto più profonda. Al di là del contesto storico e geografico, Scorsese non aggiunge nulla dal punto di vista teologico, facendo passare il silenzio assordante del Dio cristiano non solo dal titolo. Non che dovesse accadere qualcosa di divino, ci mancherebbe, ma i protagonisti non hanno mai quei tratti compassionevoli che possono essere visti ad esempio ne La Passione di Cristo… vabbeh, quella è un’altra storia e ci sono personaggi di altro spessore, ma insomma, questo film viene fuori quasi come na specie di documentario storico di avventura con alcune torture. E come molti film di stampo religioso dura uno sbotto di tempo. Per me è stato soporifero.

mercoledì 27 maggio 2020

Enemy (2013)


Regia: Denis Villeneuve
Anno: 2013
Titolo originale: Enemy
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies
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Non tra i miei preferiti, assolutamente, anche se visivamente ha un suo perchè e del suo, Villeneuve ci ha messo anche dal lato sceneggiatura. Perchè il romanzo L'Uomo Duplicato da cui ha preso ispirazione è differente. Cerca di dare un senso all'unicità del rapporto che viene a crearsi tra i due sosia (Jake Gyllenhaal), ma secondo me con scarso risultato. Buona invece la prova dell'attore stesso che riesce a gestire due tratti simili, ma comunque distanti nell'atteggiamento, della medesima figura. Molto più profonda e studiata quella di Adam che dovrebbe essere il soggetto principale. Un film di una fotografia nitida e ben accesa, eppure riesce a colpire la cupità di carattere che ci viene proposta. La sensazione è quella di avere tra le mani un thriller e quando ti accorgi che è troppo tardi per un vero colpo di scena che rientra invece nei piani iniziali della storia, è ormai troppo tardi. Quello che arriva nel finale, purtroppo non è niente. Ho guardato questo film per cercare di completare la filmografia del regista, in attesa di quello che al momento credo sia il film che attendo maggiornamente, con ansie, preoccupazioni, ma anche molto hype: Dune.

martedì 26 maggio 2020

Lola Darling (1986)




Regia: Spike Lee
Anno: 1986
Titolo originale: She's Gotta Have It
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
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Primo vero lungometraggio del grande, ma giovanissimo Spike Lee: qui, come attore, sceneggaitore e regista aveva giusto 29 anni. Netflix ci propone la versione rimontata, della durata più breve di circa nove minuti rispetto all'originale proiettata solo durante il Festival di Cannes. Questa è quindi quella più conosciuta, per la quale era previsto anche il foppiaggio in italiano, ma Netflix ce lo propone in lingua orginale con sottotiroli. E già da lì si nota come il titolo nella nostra lingua sia stato parecchio rimaneggiato, cmabiando addirittura il nome del personaggio principale in Lola, come la mucca, invece che Nola, come New Orleans.Quindi abbiamo il nomer, camuffato, della protagonista invece che quello nello slang americano She's Gotta Have It che ha un chiaro richiamo erotico. Il film è infatti molto audace ed esplicito, anche se non visivamente. Se dobbiamo definire Spike Lee acerbo in considerazione diq eusto suo primo lavoro, mi viene soltano da ridere. Sia i temi come l'emencipazione sessuale femminile o la ricerca di un amore monogamo, sia il modo in cui è stato girato, con la maera che segue indagatrice i personaggi o diversamente li immortale come fossero parte di un documentario. fanno sì che l'intera storia risulti non solo interessante, ma anche bella da vedere. E', non solo era, un film nuovo in cui la protagonista di colore ha una forte caratterizzazione e socialmente risulta essere una donna indipendente pur con i suoi dubbi ed incertezze, pur con alcuni tratti superficiali.

domenica 24 maggio 2020

Melancholia (2011)




Regia: Lars von Trier
Anno: 2011
Titolo origianle: Melancholia
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.2)
Pagina di I Check Movies
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Un Lars von Trier ogni tanto ci sta bene, anche per come dice il mio amico gettons,  perchè in effetti fa un po' figo. Puoi discuterne alla giusta distanza sociale con gli amici e snocciolare pareri contrastanti per arrivare ad un dunque. Ansie, depressioni, limiti del proprio io, che vengono fuori nei modi più disparati quando ci si trova di fronte ad un qualcosa di talmente grande che va fuori dall'ordinario. Non è stato forse così in questi tre mesi di pandemia globale in cui ci siamo ritrovati vittime non solo di ciò che si presentava fuori e delle leggi restrittive da seguire, ma anche di fronte a noi stessi? Tutto è cambiato ed il pericolo, virale e medico, o di default economico, sociale e psicologico era ed è dietro l'angolo. Ed i protagonisti di questo dramma dalla leggera, ma importante virata fantasciantifica, debbono fare i conti con se stessi e le proprie turbe. Il disturbo depressivo è bene studiato dal regista e messo in campo da un cast che risulta preaticamente perfetto, così come la camera che indugia curiosa e segue i personaggi alcune volte in maniera nervosa e non lineare. Siamo all'interno di un mondo reale con passioni e reali e motivazioni psicologiche dettate da malumori crescenti. In cui le persone mutano, i ruoli si ribaltano, le debolezze proprie o altrui vengono accettate o viste come fastidi a seconda dei casi con estremi che alla fine combaciano. Un disagio sempre posto in evidenza e che si riperquote per tutta la pellicola, sebbene divisa in due parti non esattamente simili tra loro.

sabato 23 maggio 2020

Anello del Corbezzolo

Si riparte. O meglio si continua imperterriti, anche senza gruppi. Rimandate le uscite che mi interessavano alla prossima settimana, quindi eccone una che avevo in programma da un po' in solitaria o comunque senza alcuna organizzazione da parte di terzi. La partenza è da San Carlo, frazione di San Vincenzo (LI) e prendo il percorso del Corbezzolo, che si estende per circa 8 km, che allungherò di un paio di chilometr. Breve, ma abbastanza impoegnativo in alcuni tratti sia per la salita che per la discesa: alla fine il mio tragitto avrà un dislivello di oltre 600 metri che in alcune zone si concentrano in maniera massiccia. Il percorso abbraccia bellissimi posti naturalistici con vedute mozzafiato con gran parte del litorale della Val di Cornia arrivando fino alla Versilia, il promontorio di Piombino e le isole dell'Arcipelago Toscano. Non finisce qui però, perchè oltre flora, fauna (beccati dei cinghali) e vedute che riempiono la vista, abbiamo scorci che richiamano la storia passata come la Rocca di San Silvestro o più recente, come le cave che hanno sì dato lavoro nella zona, ma anche deturpato i colli. La parte più significativa è stata raggiungere e proseguire per òa Buca del Serpente, ma la vista è stata ancora più suggestiva che dalla Rocca e il tratto del percorso Manienti sembra quasi una passeggiata. Il giro, visibile nell'album fotografico lo ho percorso in senso antiorario, seguendo una parte di un tragitto trovato su ViewRanger.

Album fotografico Anello del Corbezzolo

The Man From Nowhere (2010)




Regia: Lee Jeong-beom
Anno: 2010
Titolo originale: Ajusshi (아저씨)
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.8)
Pagina di I Check Movies
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Ultimo film su Chili con al promozione di TIM che prevede un vaucher da 10 euro su una serie di titoli limitati. Quindi sono andato ad esclusione e fortunatamente mi sono fatto incuriosire dal titolo (in Italia uscito anche con L'Uomo che Veniva Dal Nulla) che mi pareva abbastanza intrigante. Già dalla locandina si capiva che era asiatico, successivamente ho scoperto essere coreano, ma con mio stupore mi ha preso bene. La storia ricalca tante altre già viste, ma con una location nuova: mi viene a mente una sorta di Leon quasi in stile John Wick, sebbene proprio con molte differenze di trama. Anzi, ripensandoci, ma ormai lo ho scritto e non ho voglia di correggere, le differenze sono abissali, ma come genere mi è venuto in mente più o meno quello. Il protagonista è un troio taciturno con i cepellini a modello che spacca il culo ai cattivi.Ecco, tra questi c'è uno di quei personaggi che dovrebbero essere un po' l'alterego combattente del protagonista con cui fare lo scontro finale, che in effetti c'è, ma è davvero poco curato. Non si capisce se è un finto malvagio o no, se erano a corto di idee nella sceneggiatura oppure deve risutare effettivamente così sfuggente. Comuqnue a parte questo, il film non è uno di quelli esclusivamente da botte da orbi, ma pul risultare intrigante eppure crudo quando serve. Il voto in più è essenzialmente perchè da una cosa del genere, coreana per giunta, mi aspettavo solo il peggio.

venerdì 22 maggio 2020

I Check Movies #1900

Continua la rubrica che raccoglie il progressivo dei film recensiti su blog ed inseriti nella mia lista di I Check Movies. Questa volta però ho forzato le tappe perchè per la quarantena forzata a casa mi sono dato parecchio da fare e così sono passati davvero pochi mesi dall'ultimo aggiornamento risalente ad inizio gennaio. In questo modo la lista presente qui sotto si concentra su un periodo relativamente breve in cui ho guardato gli ultimi 100 film, ma le vari classifiche hanno un balzo in avanti davvero incredibile:

Checked: 1900 (+100)
Rank: 5655 (- 529)
Awards: 29 (+4)

Bronzo su Rotten Tomotaoes Top 100 = 
Argento su iCheckMovies - Most Checked (+1)
Argento su MovieSense 101 =
Bronzo su 2010s =
Bronzo su 2000s =
Bronzo su Independent =
Bronzo su Reddit top 250 =
Bronzo su FOK! top 250  =
Bronzo su The 100 Greatest Sci-Fi Movies =
Bronzo su Drama =
Argento su 1990s (+1)
Bronzo su Top 250  =
Argento su Crime (+1)
Argento su Adventure (+1)
Argento su Thriller (+1)
Bronzo su AFI's 100 years... 100 thrills  =
Bronzo su Mystery =
Bronzo su All Time Box Office (PERSO)
Bronzo su 1970s =
Oro su FilmTotaal top 100 (+1)
Bronzo su AFI's 100 years... 100 movies =
Argento su 50 Greatest Sequels =
Oro su Sci-Fi (+1)
Bronzo su Action =
Bronzo su Horror =

Bronzo su Animation (NEW)
Bronzo su Commedy (MEW) 
Bronzo su 1980s (NEW) 
Bronzo su Family (NEW) 
Bronzo su Empire's the 500 Greatest Movies of All Time (NEW) 

Per ottenere le medaglie il funzionamento è il seguente:
Bronzo: 50% dei titoli in una lista
Argento: 75% dei titoli in una lista
Oro: 90% dei titoli in una lista
Platino: 100% dei titoli in una lista
Ed è da considerare il fatto che i film inseriti nelle liste possono variare nel corso del tempo.

Aggiungo inoltre la lista della mia collezione di supporti fisici:

Bluray: 426 (+15)
Cofanetti bluray: 50 (+1)
DVD: 223 (+12)
 

Cofanetti DVD: 5 (+2)

giovedì 21 maggio 2020

Il Grinta (2010)




Regia: Joel Coen, Ethan Coen
Anno: 2010
Titolo originale: True Grit
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies
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Avendo visto abbastanza recentemente (e volutamente) Il Grinta del 1969 un po' di sano paragone ne esce spontaneo. E quello più recente, il nuovo adattamento dal romanzo originale, ne esce vincitore. Dice tra l'altro sia più fedele, cosa che non posso valutare in quanto non lo ho letto, ma sicuramente è più prestante e moderno. Ed anche qui non mancano attori di grido come Jeff Bridges, Matt Damon e Josh Brolin. Siamo soliti pensare al genere western come a qualcosa di antico ed oggi anacronistico, ed in parte è vero, almeno se si va dietro ai gusti personali: a me attirano poco onostamente. Però pur non essendo una rivistazione questa prova dei fratelli Coen ha un suo perchè e rende la storia avvincente, ma soprattutto ben curata. Le differenze iniziali sono davvero poche, anzi alcune scene sono quasi ripetute segno della fedeltà di entrambi rispetto alla trama originale, via via però ci si discosta un po', anche se lievemente in alcune circostanze: piccoli arrangiamenti da cui ne beneficia il ritmo. Certo c'è da aggiungere che pure le tecniche moderne di fotografia e montaggio, la scenografia ed i costumi derivanti da un budget di tutto rispetto, ci possono mettere lo zampino per la riuscita del film. Inoltre ha un aspetto più ironico e divertente, senza mai cadere nel ridicolo, che si confà bene per il racconto di una ragazzina di quattordici anni come la protagonista.

mercoledì 20 maggio 2020

The Forest Of Love (2019)




Regia: Sion Sono
Anno: 2019
Titolo originale: Ai-naki Mori De Sakabe
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.4)
Pagina di I Check Movies

Ci ho messo quattro giorni per finirlo. E sì, è lungo, ma non tanto da prevedere queste continue interruzioni. E' vario, strano, violento in crescendo, malato con amore, odio e morte sempre in pieno piano, oppure leggermente velati da follia e pazzia. Io i film asiatici non li digerisco bene e questa opera originale Netflix mi è risultata parecchio pesante soprattutto nella sua prima parte. Poi cresce con una serie di svisionate realistiche che possono sembrare senza senso così come il finale ad effetto che non dà l'idea di una sorpresa quanto piuttosto della coearenza di un prodotto malato in cui i personaggi si dividono in sadici e mosochisti, succubi e calcolatori. Non sempre in questo ordine e non sempre in maniera così distinta e netta. Il ritmo è quello corretto, nonostante per me sia stato troppo lento, ma sicuramente serve per portare lo spettatore all'interno della trama. Una trama volendo semplice, ma colma di personaggi che arrivano come fulmini e scompiano con altrettanza disinvoltura. Nonostante non sia un qualcosa che apprezzo nella sua totalità secondo me è uno di quei prodotti che meritano di essere visti. Con i dovuti tempi, con la dovuta calma.


martedì 19 maggio 2020

Frederick Forsyth - La Lista Nera



Autore: Frederick Forsyth
Anno: 2013
Titolo originale: The Kill List
Voto e recensione: 2/5
Pagine: 280
Acquista su Amazon (libro - ebook

Trama del libro e quarta di copertina:
Tutto ha inizio con una lista di nomi. Non sono nomi qualunque, ma quelli di pericolosi terroristi che minacciano la sicurezza internazionale tanto da dover essere eliminati uno a uno. Solo sette persone nelle segrete stanze di Washington conoscono lesistenza della "lista nera", tra queste il presidente degli Stati Uniti. La minaccia è reale, ma deve rimanere top secret o si scatenerà il panico. Il primo di questi nomi è anche il più temibile: "il Predicatore", un fondamentalista islamico senza scrupoli che ha come unico scopo la distruzione degli infedeli. Incita all'odio attraverso messaggi che diffonde tramite il web e riesce a raccogliere attorno a sé una folla di proseliti che scatenano una serie incontrollabile di eventi mortali. Gli omicidi si moltiplicano, non solo negli Stati Uniti ma anche sul territorio inglese, dove cadono altre vittime. Troppe. Solo un uomo può compiere quella che sembra una missione impossibile: l'ex marine Kit Carson, soprannominato "il Segugio", che viene prontamente incaricato di trovare e uccidere il responsabile di quell'inferno. Kit, però, non sa che faccia abbia il suo nemico, dove si nasconda e quale sia il suo vero nome. Sarà un giovane ed espertissimo hacker a rintracciare per lui le postazioni del Predicatore e dei suoi complici utilizzando solo la tecnologia. Si scatena così una guerra tra due schieramenti, totalmente diversi tra loro ma con un obiettivo comune: la distruzione dell'avversario. Con La lista nera Frederick Forsyth si riconferma un maestro del genere firmando un thriller che non lascia scampo, in cui attualità e fiction si mescolano grazie a un eccellente lavoro di documentazione che svela i retroscena dei servizi segreti britannici, americani, pachistani e israeliani.

Recensione e commento personale:
Niente di nuovo, tutte cose già lette o anche viste. Missioni contro i terroristi, tattiche, tecniche di qui e di là, un combattimento finale e tanta preparazione. Anche troppa. Spesso sembra di leggere un manuale, di quelli semplici, con alcune nozioni illustrate (si fa per dire) per farlo capire a tutti. Nemici cattivi ed astuti, soldati buoni e astuti. Tutto fila sempre per il verso giusto, ma risulta scritto, seppur in maniera alle volte avvincente, con un che di puerile che rovina l'atmosfera. Forsyth nel 2013 era già vecchiotto, aveva già dato tanto e probabilmente si è messo a raccontarci questa storia con alcune lacune di troppo. Facciamo passare i Blackberry che magari qualcuno utilizzava ancora negli ambienti governativi sette anni fa, ma alcune scene si sviluppano in questo modo:
Ciao hacker, sei il migliore al mondo, ma è possibile che ci sia qualcuno che spippola meglio di te?
No, non è possibile ma parlano bene di questo nerd
Ok lo vado a trovare, assumo lui al tuo posto. Grazie e buon cyberspazio

Hey ciao siamo dei servizi segreti e ci devi aiutare col tuo super impianto di sicurezza in barba a tutto ciò che è etico.
Col cazzo
Si dai, anche se non posso dirtelo perché top secret, il tipo nella casa è un terrorista
Ahochei mi fido anche se non so chi siete e anche se non mi fornite le prove. Del resto lavoro nella sicurezza, quindi chi se ne fotte.

Deskolo2 è arrivato

Articolo giusto per promemoria e memoria storica per il futuro. Ho appena cambiato il pc. Il vecchio non era così vecchio e continuava ad andare assai bene. Però la sua "base" era datata 2003 e l'ultimo aggiornamento hardware risaliva al 2010. Insomma sono passati un po' di anni e una rinnovata generale era nell'aria già da qualche tempo. In previsione di una futura (non la auspico di certo, ma non si sa mai) chiusura totale come il precedente lockdown ho temuto che se rimanessi a piedi senza pc sarebbe stata una cosa decisamente negativa. Così via con un case più piccolo, un ssd da 500 GB, un hard disk per archivio da 1 TB, un bel provessore AMD Ryzen 5 3600. due banchi da 4GB di RAM e comunque al di là delle specifiche tecniche, finalmente un qualcosa che si accende e si spegne più velocemente di uno smartphone. Ci voleva. Il tutto grazie ad EMMECI SERVICE

TIM UNICA: pareri e impressioni (e disdetta)

Durante la pandemia, era fine aprile, quindi nel bel mezzo della crisi, mi sono fatto prendere dalla necessità di avere giga illimitati sullo smartphone e così ho approfittato dell'offerta TIM UNICA per clienti di linea fisse e mobile TIM. In cosa consiste? Detto in parole povere, se aderisci unisci le fatture del fisso e del mobile in un'unica offerta. Che prevede il mantenimento dei soliti costi, ma all'interno della bolletta fissa. Il vantaggio è che hai giga illimitati sul tuo numero mobile e la possibilità di avere questo vantaggio anche su altre SIM sebbene non siano a tuo nome. Tutto bello tutto ganzo, anche se pensandoci bene in un momento in cui dovevamo stare forzatamente chiusi a casa, utilizzando la wifi della fibra, non c'era certo pericolo di terminare il traffico. Anzi, neanche di intaccarlo minimamente essendo già abbastanza massiccio: tra piani e promozioni attive ho infatti ogni mese 5.5 +10.9 +5.5 +5 +20 +10 per un totale di 56.9 giga e minuti illimitati di traffico voce. Questa mattina mi è arrivato il messaggio d parte TIM in cui veniva effettuata una ricarica automatica (prevista dal piano) per il rinnovo del piano, gravando i costi sulla mia bolletta del fisso. Non ci sarebbe stato niente di strano se non fosse che ho già un credito molto alto nel mio portafoglio. Questo avviene perchè spesso sfrutto promozioni con bonus di ricarica tramite pagamento PayPal o Satispay o altro. Quindi preferisco gestirmi le spese in questo modo. Chiamando l'operatore ho scoperto che attivando UNICA il sistema non tiene conto di eventuali residui e di conseguenza fa partire in automatico la ricarica anche se non ce ne è bisogno. Così ho dovuto disattivare: ed a questo punto, avendo adesso oltre 100 euro mi sa che non al riattivo più perchè per finirli dovranno passare dei mesi e neanche so se mi conviene. Sarebbe stato tutto più semplice se fosse stato gestito come la ricarica automatica che già ho attiva sulla rete mobile e che parte solo se sono sotto una certa soglia.

domenica 17 maggio 2020

Anello a caso a Castiglione della Pescaia ai tempi del COVID-19 #5

Da quando hanno liberato la possibilità di fare trekking e potersi quindi spostare con un proprio mezzo, ciò che mi interessava maggiormente era il poterlo fare, non tanto il farlo effettivamente. La mia zona, quella del promontorio di Piombino, specie per riprendere l'attività, ha più o meno tutto ciò che conta. Dopo un po' viene però voglia di variare e così le mie uscite ai tempi del COVID-19 si sono spostate dal comune. Questa spero sia l'ultima di tale serie, in quanto è appena uscito il nuovo Decreto del Governo ed io lo interpreto che da domani sarà possibile fare questo tipo di sport, con le dovute distanze di sicurezza, anche in gruppo. Oggi comunque ho cercato di ripetere il Castiglione della Pescaia Rock fatto appena tre mesi fa: è indubbio che le GAE siano figure essenziali, senza le quali anche i più volenterosi possono trovarsi in difficoltà. L'intenzione era quella di fare un anello più breve, attorno ai 15 km e variando un po' il percorso. Il risultato è stato invece un rock ancora più rock ed un tragitto quasi esclusivamente casuale. Non ci siamo solo perchè non c'era da perdersi. La pettata prima di pranzo mi ha messo a dura prova questa volta, quindi c'è da lavorare per migliorarsi, ma i paesaggi e la sensazione di libertà restano il giusto premio per la fatica. La prossima magari sarà in gruppo, vediamo.

Album fotografico

sabato 16 maggio 2020

Shield Of Straw - Proteggi L'Assassino (2013)




Regia: Takashi Miike
Anno: 2013
Titolo originale: Wara No Tate (藁の楯)
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.2)
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Continua la mia carrellata random di film girati da Takashi Miike e continua la mia confusione: passa da un genere all'altro nella sua lunga filmografia e se alcuni possono essere più stilosi, alcuni un'accozzaglia di elementi tecnici, altri come questo risultano più piatti. L'idea di base della sceneggiatura è però intrigante, sebbene mi sarei aspettato da LUI, una fuga molto più adrenalinica. Ci sono sparatorie ed inseguimenti ok, ma tutto avviene in maniera pacata con molte scene più ragionate che ne spezzano il ritmo. L'azione sebbene sia alla base della trama, evidentemente non viene considerata come l'elemento principale. Assai interessante resta quindi il tema del pedofilo assassino che deve essere protetto da alcuni agenti per salvaguardarlo da una taglia privata da un miliardo di yen che grava sulla testa. Tutto il Giappone quindi, polizia compresa, è alla caccia di questo meschino e farabutto assassino, che però va protetto a tutti i costi. Viene fuori quindi una certa etica ed una certa moralità su cosa sia giusto o meno: facile stare grossolanamente dalla parte di chi vuole vendetta e di chi vuole incassare il denaro. La figura dell'assassino però non è ben disegnata e resta quasi al limite della comparsa che ogni tanto ride o fa battute per le quali andrebbe anche preso a schiaffi.

venerdì 15 maggio 2020

Meross Smart Plug

Dopo circa quattro anni di onorata carriera ho deciso di sostituire la mia unica smart plug (la spina che si collega ad internet via wifi) non tanto per andare alla ricerca di funzioni più avanzate, ma perchè sia funzionale. La mia prima smart plug fu un prodotto D-Link, ma si scollegava spesso, una volta messa la fibra. Così passai per pochi giorni ad una ciofeca (Ankuoo) che prontamente restituii tramite il servizio resi di Amazon ed infine alla comoda e duratura Edimax. Tutto è sempre filato liscio, nonostante l'applicazione davvero scarna e la presa molto ingombrante, fino a quando non si trattava di installare gli aggiornamenti firmware. Lo ho fatto un paio di volte: macchinosamente utilizzando il pc. Non era possibile infatti gestire queste operazioni tramite applicazioni o tramite Android. Ultimamente ne richiedeva uno nuovo, che non avevo voglia di installare: davvero troppa fatica. Il problema è che io a questa presa ci collego il boiler che mi permette di avere l'acqua calda: se provavo ad accedere da rete esterna a quella casalinga non funzionava più, quindi mi toccava fare la doccia ghiaccia o attendere una volta giunto a casa. Mi sono rotto ed ho preso questo Meross Smart Plug. Piccolo, per niente ingombrante, si infila che è un piacere. La configurazione avviene nella solita maniera delle altre, in maniera veloce. L'applicazione è tradotta in italiano e sembra davvero ben curata, sicuramente più moderna ed addirittura compatibile con Alexa o Google Assistant o SmartThings o Apple HomeKit. Insomma, davvero versatile e con al possibilità di creare alcuni scenari o una routine con orari prestabiliti. Quello che a me serviva di più era però il fatto che potessi comandarla da rete esterna, e così è. E l'ho pagata proco più di 10 euro, quindi un terzo rispetto gli altri prodotti.

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giovedì 14 maggio 2020

Anello di Prata e Belvedere ai tempi del COVID-19 #4

Ai tempi del COVID-19, sto maledetto, è possibile svoltarla. Anzi, inizio a pensare che sia un obbligo. Perchè giorni chiusi in casa, regole ferree da seguire, limitazioni scellerate delle libertà, non fanno certo bene alla persona. Aiutano senza dubbio a stare più al sicuro ed a far sì che non si diffonda, ma dobbiamo anche imparare a conviverci e soprattutto a vivere. Dal 4 maggio è possibile spostarsi, almeno in Toscana, al di fuori del proprio comune per fare trekking, ovvero attività sportiva. Ed essendo una delle cose, se fatta con occhio, meno pericolose in assoluto ed al tempo stesso più salutari, sono tra i fortunati che possono apprezzare ancora di più questi momenti. Per la prima volta oggi ho quindi varcato i confini comunali per svolgere questo tipo di attività e mi sono recato a Prata, frazione di Suvereto, da cui è possibile fare (tra gli altri) un bellissimo percorso ad anello che percorre i numeri 12 - 17 -7 -5 creati e gestiti dai volontari di Suvereto Trekking. Quindi partiamo dalla parte nord del territorio, quella che confina con Sassetta e passiamo per Poggio Agliai incrociando poi il Molino del Pancione e Poggio Castello, tra boschi ed orchidee in fiore per poi giungere al Belvedere, tappa sempre gradita anche con la foschia umida all'orizzonte causata dallo scirocco. Questa camminata è durata 10,8 km totali per un dislivello positivo di 414 metri, dati raccolti con ViewRanger, che al momento sto preferendo al già collaudato Strava, in quanto la versione free mi pare sia più completa almeno per quanto riguarda la creazione di percorsi e tracce da seguire.

Album fotografico

Dolemite Is My Name (2019)

Regia: Craig Brewer
Anno: 2019
Titolo originale: Dolemite Is My Name
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.3)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (vinile con soundtrack)


Eddie Murphy era decisamente sparito dal mio radar per un bel po’ di tempo, e me lo ritrovo in questa sorta di commedia biografica sulla figura di un certo Rudy Ray Moore, esponente di spicco negli anni settanta di film blaxploitation. Ignoravo l’esistenza sia di questo intrattenitore che del genere su citato: un vero cult per la gente di colore ed il cinema indipendente. Sarebbe magari carino recuperare qualcosa di valido, che sembra decisamente trash, ma piacevole. Eddie Murphy, dicevo, lo ritrovo abbastanza lontano dalla figura comica o demenziale che si era costruito nei decenni passati, con quella sua risata contagiosa, ma al tempo stesso stancante dopo un po’: resta nell’ambito della commedia sì, ma vuoi per il soggetto biografico, vuoi per le aspettative forse basse, sembra cresciuto notevolmente. Tutta la storia, sebbene lunga, è ben gestita ed equilibrata inserendoci nel contesto degli anni settanta e del mondo di colore, con costumi, dialoghi anch’essi trash e scurrili ed uno spaccato di una certa cultura andata adesso quasi perduta. Bel lavoro secondo me anche per il doppiaggio e le traduzioni in italiano: non ci dobbiamo affidare ai sottotitoli e parlato originale, ma abbiamo una nostra versione con tanto rime e parolacce nella nostra lingua. Yo man, yo uomo.

martedì 12 maggio 2020

You Are Wanted [Stagione 1]

Anno: 2017
Titolo originale: You Are Wanted
Episodi: 6
Stagione: 1
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Emre Can, il villain di questa serie TV, ha smesso di giocare a pallone e si è dedicato un po' a tutti, con risultati più che ottimi. Sa fare l'hacker in una maniera tale da far impallidire pure Elliot. Ma va oltre: è anche un terrorista e può costruire bombe di ogni tipo, sa picchiare, sa come muoversi, insomma un vero genio dell'azione. Questi sei episodi della prima stagione, sembravano portare a qualcosa di buono, ma secondo i miei gusti sono stati pessimi, almeno dal secondo in su. Non che il primo fosse chissà cosa, ma almeno non sapevi cosa aspettarti. Il punto debole è la trama, troppo forzata e mai credibile. Anche lo spessore dei personaggi è davvero basso e l'unica cosa che la rende più appetitosa rispetto ad altri produzione di serie V è magari che si tratta di una produzione moderna. Quindi hanno versato qualche euro tedesco per avere varie location cittadine e alcuni monitor messi in serie così da far sembrare tutto molto tecnologico. Fortunatamente è finita, non passerò alla seconda stagione, perchè nel frattempo posso guardare altro.

domenica 10 maggio 2020

Parasite (2019)




Regia: Bong Joon-ho
Anno: 2019
Titolo originale: Gisaengchoong (寄生蟲)
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.6)
Pagina di I Check Movies
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Non avrei mai creduto che un film coreano mi prendesse così tanto. Sì, ho dei pregiudizi: il cinema asiatico, anche quello che fa alzare il pubblico in piedi ad applaudire non è che mi abbiamo mai regalato grandi emozioni. Questo, sebbene abbia vinto l'Oscar come miglior film, per la prima volta nella storia essendo non in lingua inglese, non era da meno: ok tanto clamore e tante ne parlavano, ma non mi son mai fatto condizionare. Qui però il livello è davvero alto, e non mi riferisco agli aspetti tecnici che non sono in grado di recensire, quanto alla storia. L'essenza della trama ed il modo in cui viene raccontata, passando da un genere all'altro con piccoli aumenti di ritmo senza che ciò avvenga in maniera netta e traumatica. L'entusiasmo che ne deriva è quindi comprensibile: si parte con una sorta di commedia, si passa al drammatico con venature thriller, si toccano momento di tensione e la fotografia segue di pari passo ogni singolo cambiamento. Le scene si susseguono ora lente e cadenzate, poi più ritmate, poi ancora c'è spazio per il ragionamento e di nuovo via con un pizzico di adrenalina e dialoghi che non sono a (s)comparsa. La colorimetria e la scenografia, così come le musiche ed il montaggio, riescono a dipingere adeguatamente i differenti stili di vita dei protagonisti, suddivisi in famiglie di classi sociali opposte. Una differenza che si trasmette anche attraverso gli odori. E questo film sa davvero di buono e genuino.

sabato 9 maggio 2020

Trekking semi urbano fino a Baratti ai tempi del COVID-19 #3

Questa volta nessun album fotografico, ma alcune riflessioni, su quanto sia comunque bello camminare e almeno fare ciò che ci piace. Eh, bella scoperta, lo so. Ma oggi è stata un'altra giornata estremamente positiva, nonostante la quarantena e nonostante le direttive restrittive che ancora ci avvolgono. Il trekking fa parte delle attività permesse per cui è possibile anche muoversi con mezzo per iniziare raggiungere il luogo dove verrà svolto, ma orma mi sono affezionato alla partenza da casa e quindi si fa tutto da lì. 25.56 Km, 638 metri di dislivello positivo: e onestamente li sto sentendo tutti. Da Calamoresca su fino al campo del Mariti e poi il semplice sentiero che da Campo alla Sughera arriva al Reciso, giratina verso Baratti e ritorno costeggiando tutto il promontorio. Poca gente sulla mia strada, qualche biker, qualche trekker, tutti come al solito ben educati e mascherina indossata quando ci incrociamo. Magari con queste cose potevamo partire un po' prima, non c'è certo pericolo di assembramento nel bosco, e anche prima del COVID-19 difficilmente trovavo gruppi ammucchiati a starnutirsi in faccia. I sentieri sono ancora belli e ben curati, tranne la parte che congiunge la spiaggia del Canessa a Buca delle Fate. Al di là dei soliti problemi noti relativi alla parte franata, il sentiero era davvero sporco: due mesi totali di inattività si notano, e presumibilmente sono stato tra i primi a passarci. Magari, in futuro mi piacerebbe anche collaborare al mantenimenti di alcuni di questi percorsi, che necessitano perlomeno di essere liberati da rovi, legni e detriti caduti che rendono difficoltoso il passaggio.

Ricomincio Da Capo (1993)




Regia: Harold Ramis
Anno: 1993
Titolo originale: Groundhog Day
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB
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Certe volte senti l'improvviso impulso di riguardarti un film, e sei felice di averci pensato. O meglio, se ne parlava casualmente e così mi è venuta la voglia pensando anche al fatto che sarebbe stato perfetto in questi giorni di quarantena forzata. Credo sia la prima vola che sfrutto TimVision in cui è disponile gratuitamente anche con il piano base. Un'altra cosa particolare è che per me Ricomincio Da Capo è più o meno da sempre stato Il Giorno Della Marmotta (ma non solo per me): eppure la pagina di Wikipedia non annovera questo nome tra i possibili con cui è stato distribuito o conosciuto negli anni novanta. Veniamo però al sodo: Ricomincio Da Capo è una favola essenzialmente, che inizia in maniera da incubo; rivivere lo stesso medesimo giorno n volte, non può certo considerarsi piacevole. E il burbero e cinico Bill Murray lo fa nei più svariati modi. Prima incredulo, poi sfruttando la propria "abilità", quindi affranto e disperato ed infine rassegnato, altruista, innamorato. E' una bella parabola che riesce a sfruttare l'idea di potersi migliorare, o fare qualcosa di buono, anche se questa parte secondo me avviene più per la noia che invade il protagonista che per un vero senso di redenzione. Nonostante la ciclicità degli avvenimenti ed il tema già sfruttato e visto in racconti di fantascienza, risulta divertente e ben fatto, con Murray appunto che spacca lo schermo con grandissima disinvoltura. In passato lo ho visto come un grandissimo film, oggi perde un po' qualche colpo nella fase finale con alcune incongruenze a livello di trama, come i cittadini che in una giornata singola diventano tutti amiconi del meteorologo che scambia giusto due chiacchiere con alcuni di loro o salva vite nel momento più opportuno. Speriamo che questi giorni di costrizione ci possano insegnare a migliorare e sfruttare la quotidianità.

venerdì 8 maggio 2020

L'Ultimo Treno Da Mosca (1937)



Regia: Jacques Feyder
Anno: 1937
Titolo originale: Knight Without Armour
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.8)
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Film:
Film d’epoca a metà tra lo spionaggio e una sorta di romantica storia d’avventura è conosciuto in Italia anche con il titolo  La Contessa Alessandra con cui veniva distribuito. Una bella ambientazione, quella russa, con la perenne fuga dei protagonisti che sono legati agli orari, decisamente sballati quando va bene, dei treni. Non so però quanto questo spaccato sia realistico: di sicuro ci provano e le lotte tra bianchi e rossi riescono ad incutere nei personaggi, non solo in quelli principali, un discreto terrore. Protagonisti del cast sono Marlene Dietrich e Robert Donat, in buona parte più di presenza scenica questa prima, almeno nella parte iniziale. Il ritmo è un po’ blando, perché a tratti si spezza, soprattutto quando le due storie ancora non convergono tra loro.

Edizione: DVD
Nel disco sono contenute (selezionabili tramite il menù relativo alle lingue) sia la versione integrale da 104 minuti sia quella cinematografica da 80 minuti. In entrambi i casi è disponile la traccia italiana con il doppiaggio dell’epoca, ma nel primo abbiamo le parti in più in lingua originale e sottotitoli in italiano. Qualche fruscio, non solo sull'audio. Come extra:
-          Colonna sonora di Miklos Rozsa
-          Galleria fotografica

giovedì 7 maggio 2020

Crows Zero II (2009)

Regia: Takashi Miike
Anno: 2009
Titolo originale: Kurozu Zero 2 (クローズZERO 2)
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.3)
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Si può parlare di un sequel abbastanza fedele all’originale? In questo caso sì perché si tratta quasi di un secondo lunghissimo tempo rispetto a quanto avvenuto in Crows Zero. Possiamo quasi parlare dello stesso identico film, non per la trama, che un pochino inevitabilmente muta, ma per le dinamiche e per come viene rappresentata quella marmaglia di gang giovanili, ognuna delle quali ha un proprio codice d’onore. Anche se ricalcando per l’appunto il primo capitolo si può pensare che diventi noioso  questo non accade: cioè dipende da cosa vi aspettate, ma sicuramente non manca il ritmo serrato nei combattimenti che sono davvero tanti. Forse troppi. O magari troppo lunghi, come quello finale, ma che sono davvero interessanti da osservare. Pur somigliandosi tra loro (sia i giapponesi che gli scontri) abbiamo una diversità abbastanza spalmata nelle due ore di pellicola. Pellicola che sicuramente avrà qualcosa in più rispetto alle lotte, come i codici, le alleanze e così via, ma per me passano in esimo piano. Questa volta visivamente forse Miike ha fatto uno sforzo in più per assecondare noi occidentali: c’è meno confusione nel distinguere le fazioni rivali durante gli scontri. Il risultato è dato da bimbetti mezze seghe, dal fisico curato ed un po’ metrosexual che se le danno di santa ragione a scuola.

mercoledì 6 maggio 2020

Chiamami Col Tuo Nome (2017)




Regia: Luca Guadagnino
Anno: 2017
Titolo originale: Call Me By Your Name
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.9)
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Allora, la storia è bella, sarei curioso anche di leggere il libro. Però è anche abbastanza noiosa, un po' come se fosse lontana e distaccata. La cosa strana è che si tratta di quella noia piacevole. Così come la presentazione dei personaggi e della famiglia soprattutto. A me personalmente è stata un po' sul cazzo fin da subito, forse per invidia: non è la famigliola del Mulino Bianco, ma una di quelle con una marcia in più su tutto. Sono benestanti, sono ricchissimi culturalmente, ma anche eticamente e moralmente. Genitori, come amici e figli. Liberi, aperti mentalmente, inseriti in un contesto in cui affrontare alcune tematiche come l'omosessualità poteva essere ancora più difficile che oggi. Ma la cosa bella è che questi problemi vengono affrontati dagli adulti come dovrebbero essere: non problemi. Semplici dati di fatto, o anzi opportunità per star ben ed essere felici. Non è quindi una delle solite storie in cui il mondo è duro e difficile (quello lo sappiamo che è così), in cui si è incompresi, ma è una di prime esperienze ad ogni modo non semplicissime. Ed in cui il protagonista deve imparare a conoscere se stesso. Imparerà ad essere felice, come a soffrire, perchè comunque niente è easy e non è detto che finisca bene. Colonna sonora direi abbastanza strepitosa.

martedì 5 maggio 2020

12 Anni Schiavo (2013)




Regia: Steve McQueen
Anno: 2013
Titolo originale: 12 Years A Slave
Voto e recensione: 8/10
Pagina di IMDB (8.1)
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Lo ho iniziato e credevo fosse un film horror. Di quelli violenti, in cui rapiscono il protagonista, lo incatenano, lo torturano senza motivo ed infine lo rendono schiavo. Che poi è proprio la trama della biografia di Solomon Northup, non un racconto di fantasia. La messa in scena è davvero incredibilmente bella, anche volendo fingere che la storia non sia appassionante: il cast credibile, la fotografia sana e precisa, il ritmo sempre corretto, e soprattutto quel senso di oppressione, ingiustizia, inadeguatezza di un sistema errato e vergognosamente tollerato da tutti. Questa pellicola, come impatto, non è da meno ai grandi capolavori che portano ad esempio l'Olocausto sul grande schermo. Il tema della schiavitù sembra lontano nel tempo, ma sappiamo che anche una volta abolita, i problemi (tuttora irrisolti) relativi al razzismo non sono cessati. E qui la rappresentazione dello schiavo come oggetto è davvero forte: uno strumento utile per lavorare, ma anche per sfogarsi a suon di frustate o per divertirsi. Per questo motivo le terrificanti figure recitate da Fassbender e Dano, sono davvero stratosferiche. Da guardare, senza chiudere gli occhi.

domenica 3 maggio 2020

Trekking urbano a Piombino ai tempi del COVID-19 #2

Dopo la giratella del Primo Maggio, oggi sono ripartito per ammirare le bellezze che ci offre Piombino. La giornata è stata non solo clemente, ma magnifica: peccato solo non poter fare il bagno o prendere il sole, anche se in solitaria. In questi giorni abbiamo visto che la gente ha saputo affrontare la parzialissima riapertura alle libertà principali, e lo ha fatto con garbo e le dovute distanze. Oggi mi sono inoltrato nel sentiero che da Calamoresca porta a Spiaggia Lunga e la voglia di libertà e stata tanta, accarezzata dai ricchi paesaggi mediterranei che sono tipici del nostro promontorio. Mi sono avventurato, lungo la strada del ritorno verso il Parco di Punta Falcone, altrettanto bello, colorato e profumato. Ecco alcuni scatti:

Album fotografico Trekking urbano a Piombino ai tempi del COVID-19 #2

Jumanji - Benvenuti Nella Giungla (2017)




Regia: Jake Kasdan 
Anno: 2017
Titolo originale: Jumanji: Welcome To The Jungle
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.9)
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Sequel, o forse remake, del Jumanji degli anni novanta: uno di quei rari casi in cui, anche se non ce n'era bisogno, rivitalizzare il franchise può avere senso. Infatti al sceneggiatura ha ringiovanito l'originale, per molti un cult, per me nulla di che. La trama non ricalca più il gioco da tavola, ma un più "moderno" videogame inserendo molte parti che strizzano l'occhio all'avventura ed all'azione. Non è noioso grazie ad un ritmo acceso, anche se scontato nella direzione. Però ha un che di divertente ed abbastanza originale nella gestione dei personaggi principali. I protagonisti infatti, ragazzini decisamente stereotipati, si ritrovano all'interno del gioco nel corpo di personaggi che sono altrettanti clichè con sembianze e capacità opposte a quelle nelle vita reale. Di conseguenza si ha una crescita interiore, un po' spicciola, non certo da romanzo di formazione, ma comunque interessante. Il tutto è aiutato da una composizione da vero film d'intrattenimento con combattimenti, immagini accattivanti, effetti speciali divertenti e ben inseriti senza un'esagerazione fine a se stessa.

sabato 2 maggio 2020

Upload (Stagione 1]

Anno: 2020
Titolo originale: Upload
Episodi: 10
Stagione: 1
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Decisamente bomba. Fatta bene, con quel tipo di fantascienza ambientata in un futuro prossimo che è accettabile e realistico. Ok, c'è questo sistema dell'upload della memoria umana che è decisamente avanzato, ma in un contesto ben curato. Questo riversamento dei ricordi e dell' "anima" in un contesto virtuale non è niente di nuovo: c'è qualcosa di simile in Vanilla Sky ad esempio, o anche in un episodio di Black Mirror, o in maniera non esclusiva per i morti, ma con riversamento in corpi, anche in Ghost In The Shell o Altered Carbon. Quindi niente di estremamente nuovo, ma i dieci episodi, volano come non mai. Perchè oltre ad essere graficamente curata, ha un plot narrativo con sfumature divertenti da commedia. Ci sono dei buchi e delle forzature purtroppo: alcune cose lasciate in sospeso (non solo il finale) dovremo attendere la seconda stagione per vederle sviluppate, altre invece restano un punto debole della storia. Che però come detto evolve in maniera interessante e ci propone uno spaccato di vita futura governato (come oggi) da grandi multinazionali, marketing sfrenato, dislivelli tra ricchi e poveri, in una sorta di distopia soft. Finita in una notte e una mattina, direi che è più che positiva.

venerdì 1 maggio 2020

Trekking urbano a Piombino ai tempi del COVID-19 #1

Inizio con alcune note legali: da oggi Primo Maggio, festa del Lavoratori, la Toscana con l'Ordinanza 46 della regione ha concesso l'attività motoria ed il Comune di Piombino con l'Ordinanza 75 ha riaperto l'accesso alle spiagge. Così oggi, dopo un numero incalcolabile di giorni, ho ripreso la mia attività da passeggio. Ho diviso le mie uscite in due parti: una la mattina ed una, più leggera il pomeriggio, per un totale di circa 27 Km., che non è affatto male. Ha prevalso la scelta di percorsi urbani, avendo comunque mancanza della mia città e non volendomi allontanare troppo in un'unica uscita. Forse nei prossimi giorni tenterò Baratti dalla Sedia. Questa mattina il meteo non era un granchè, molta foschia e nuvoloso, infatti ho trovato veramente poca gente a giro. Come se ogni strada fosse a mia disposizione. Le cose sono cambiate nel pomeriggio, quando i piombinesi hanno deciso di uscire dalle proprie celle e si sono civilmente sistemati a spasso, con mascherine e le dovute distanze sociali. I punti di maggiore affluenza sono quelli vicini alle spiagge, ma in entrambe le occasioni ho trovato Calamoresca deserta, Piazza Bovio invece un po' più affollata. Ho fatto alcuni scatti:

Album fotografico Trekking urbano a Piombino ai tempi del COVID-19 #1

L'Imbalsamatore (2002)




Regia: Mattero Garrone
Anno: 2002
Titolo originale: L'Imbalsamatore
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.0)
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Bello, crudo, veramente fatto bene e soprattutto realistico. Matteo Garrone, di cui finora ho visto davvero troppo poco, si rivela una sicurezza. Sa come gestire i protagonisti al meglio e la parte introspettiva è altissima. Così come anche i loro dialoghi che sembrano così improvvisati da essere genuini e naturali. Come lo è anche l'ambientazione: mai una fotografia da cartolina. Spesso invece terre fredde, spoglie, un po' cupe. Ma non per questo le vicende sono tenebrose. Anzi, Garrone mette nero su bianco spaccati di vita comune e si concentra su aspetti che generalmente non vengono affrontati. Come nel caso de L'Imbalsamatore in cui viene fuori in maniera prepotente, ed anche malata, l'amicizia tra due personaggi con caratteristiche fisiche e psicologiche diametralmente opposte. Sempre questo realismo, costante in ogni dove, che accende anche il ritmo cadenzato del film in più occasioni. Un applauso anche ai protagonisti che sanno muoversi e destreggiarsi all'interno di una trama non certo semplice.

Thomas Wolfe - Angelo, Guarda Il Passato




Autore: Thomas Wolfe
Anno: 1929
Titolo originale: Look Homeward, Angel. A Story Of The Buried Life
Voto e recensione: 4/10
Pagine: 424
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Trama del libro e quarta di copertina:

Thomas Clayton Wolfe, morto di tubercolosi a soli 38 anni è uno scrittore e poeta statunitense. È famoso soprattutto per la sua scrittura moderna, poetica, impressionista. Questo è il suo romanzo più famoso, il cui titolo si ispira ad un verso di Milton, e ripercorre , attraverso le vicende dei protagonisti, la vita dell'America di inizio del secolo. Con occhio disincantato ,vengono sezionati i modi di vivere e di pensare degli Americani, questi ''esuli in patria'', che non riescono mai a sfuggire alla loro brama di viaggi, di orizzonti diversi, di cieli più ampi. E, dietro tutto questo, una domanda ricorrente: perché tutto questo? E, sempre, la sensazione di una morte che si avvicina, a liberare dall'inutilità dell'esistenza, a permettere il ricongiungimento con un mondo e un incanto perduto. Libro ricco di elementi autobiografici, ha ispirato, col suo stile, Jack Kerouac e la beat generation.

Recensione e commento personale:
Lungo e pesante, non certo semplice. Ma altrettanto maestoso e completo. Lo ho trovato per caso, mentre guardavo la seconda stagione di Ozark. E così ho deciso di provarci.  I romanzi di formazione non sempre riescono a catturare la mia attenzione completa, perchè spesso sono autobiografici (pure questo è il caso) e si distanziano enormemente nel tempo e nello spazio da ciò che sono abituato a vivere. Di sicuro leggere dell'America del primo 900 mi ha entusiasmato nonostante l'essere prolisso dell'autore in molte circostanze. Qui la storia non è però quella di confine, quella generazionale di un mondo andato ormai perduto e dimenticato, o meglio è pure questa, ma si concentra essenzialmente sulla figura del protagonista e con lui intraprendi un viaggio poderoso come la lettura delle pagine che sembrano infinite. Infinite come il futuro che ci attende, limitato dal tempo e dai luoghi che possiamo visitare e vivere, ma con un numero incalcolabile di ragionamenti ed emozioni.