venerdì 9 aprile 2021

Holy Motors (2012)

 

Regia: Leos Carax
Anno: 2012
Titolo originale: Holy Motors
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (7.1)
Pagina di I Check Movies
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Non tutto il cinema è intrattenimento. Per fortuna. Alcune pellicole, sono più sperimentali di altre, non solo dal punto di vista tecnico, ma da quello della sceneggiatura e della trama. Ci sono decine di lavori di questo tipo che ti prendono dall'inizio alla fine, altri che hanno un significato profondo e nascosto che riesci a cogliere dopo più visioni, altri ancora che ci provano in maniera autoreferenziale e rivolti ad una nicchia che applaude con il barboncino seduto in grembo. Non tutti sono riusciti. In questo caso ho trovato Holy Motors decisamente noioso, all'estremo. Come se l'autore avesse voluto con la forza prendere un romanzo di Auster e farci un film a tutti i costi.  Solo che qui regia, soggetto e sceneggiatura sono dello stesso Leos Carax che ci propone una sorta di lavoro metacinematografico in cui il protagonista vive in uno mondo surreale ed in una salsa parigina di Barbareschi, come mestiere fa l'attore trasformista e si adopera per gestire varie personalità lungo l'arco di tutta la giornata. Un forte accento postmoderno che si concentra proprio sul fare cinema e sul mutevole farsi e disfarsi all'occorrenza non solo sui personaggi, ma anche sui generi che si contrappongono. Il tutto legato alla performance dell'attore che non si limita a recitare, ma cambia faccia, corpo, si adopera in lunghe sessione di make up e così via. La bellezza però, è nell'occhio di chi guarda. E per me si salva nel finale... Perchè appunto finisce.

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