Oggi la giornata è iniziata con un risveglio “umano”, niente levatacce da escursionista d’alta quota. A Madeira, a metà ottobre, l’alba arriva dopo le otto: un lusso per chi ama viaggiare ma non vuole sembrare un reduce da una maratona all’alba. Una colazione tranquilla (2,05€) e poi via, a godermi Funchal con la calma di chi sa che ha davanti una giornata bella piena.
Il centro storico di Funchal si presta perfettamente a una passeggiata lenta. È raccolto, vivo e sorprendentemente elegante. Mi perdo tra le viuzze acciottolate, i palazzi con le maioliche e i caffè che profumano di caffè tostato e pastel de nata. Uno dei punti forti è la celebre Rua de Santa Maria, la via delle porte dipinte: un intero dedalo di ingressi trasformati in tele da artisti locali e internazionali. Ogni porta racconta una storia diversa, spesso surreale, ironica o poetica. È un museo a cielo aperto e camminarci in mezzo dà l’impressione di sfogliare un libro illustrato.
A metà mattina, cambio scenario: mi aspetta l’oceano. Ho prenotato un’escursione in catamarano per l’avvistamento dei cetacei, una delle attività più iconiche dell’isola. Le acque che circondano Madeira fanno parte del Santuario dei Mammiferi Marini della Macaronesia, un’area protetta che tutela balene, delfini e altre specie marine. Non è raro incontrare gruppi di stenelle che saltano accanto alla prua, oppure intravedere una pinna di balenottera o di capodoglio in lontananza. Oggi la sorte è stata dalla mia: un branco (una masnada?) di delfini curiosi si sono avvicinati, regalando quel misto di stupore e leggerezza che solo l’oceano riesce a dare. Il vento sul viso, il sole alto e la scia bianca lasciata dal catamarano hanno completato la scena. Poco troio?
Rientrato in porto, ho cambiato completamente prospettiva: dal mare al cielo. Mi sono diretto verso la stazione della Teleférico do Funchal, che in circa quindici minuti sale dolcemente fino a Monte, offrendo una vista spettacolare sui tetti rossi della città e sull’oceano. Da lassù inizia la seconda parte della giornata: la visita ai giardini tropicale e botanico, due luoghi che da soli valgono un pomeriggio intero.
Il Giardino Tropicale Monte Palace è un universo parallelo: laghetti, cascate, statue orientali e una vegetazione così lussureggiante da sembrare quasi artificiale — ma è tutta natura. Qui convivono piante provenienti da Africa, Asia e America del Sud, insieme a una collezione di azulejos e sculture che raccontano la storia coloniale portoghese. Camminare tra le sue terrazze è un viaggio dentro il verde, con scorci panoramici che si aprono all’improvviso sull’oceano sottostante.
Per scendere, prendo la seconda funivia, quella che collega Monte al Jardim Botânico, sospesa su un pendio ricoperto di terrazze e vigneti. Il giardino botanico è più “scientifico”, meno scenografico ma altrettanto affascinante: qui si trova una delle più importanti collezioni di piante endemiche di Madeira, insieme a cactus, palme e specie rare provenienti da tutto il mondo. I vialetti geometrici e le aiuole disegnano un mosaico di forme e colori, con la città e il mare a fare da sfondo.
Quando rientro a Funchal è ormai pomeriggio inoltrato ma il tramonto è tardivo. È stata una giornata intensa, ma non frenetica: mare, montagna, arte, natura. Il bello di Madeira è proprio questo: nel giro di poche ore puoi passare da una passeggiata tra porte dipinte a un incontro con i delfini, per finire sospeso sopra una distesa di verde tropicale. Un’isola che sembra fatta apposta per chi ama vivere le giornate fino in fondo, ma senza mai correre.
Album fotografico Madeira: Funchal

 
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