giovedì 1 giugno 2023

Albania #6: trekking da Valbona a Theth

 

Soddisfatto al cento per cento, di tutto. Oggi c'è stato l'elemento clou di questa gita, ovvero il trekking per antonomasia qui in Albania. Decisamente poco conosciuto a livello italiano o europeo, trovo moltissimi altri escursionisti del mondo anglosassone: statunitensi, canadesi e pure australiani. Ieri, arrivando nella Valle di Valbona, avevo già adocchiato un territorio incontaminato, completamente al naturale, e ritengo quindi sia normale che in molti arrivino da così lontano per poterlo apprezzare con mano (e con i piedi). E già il fatto di arrivare a Valbona non è una cosa immediata da turismo mordi e fuggi di massa. Il mio viaggio per questa parte del Nord dell'Albania è infatti stato abbastanza lungo con bus, pulmini ed imbarcazioni. Ad un certo punto inoltre qui la strada finisce, o meglio c'è "la fine dell'asfalto" e si vuole andare da qualche altra parte è bene mettersi in cammino. I sentieri non mancano di certo, e quello più battuto e di grande richiamo permette di raggiungere Theth in circa quindici chilometri (dipende da dove partite e dove arrivate: ad esempio da Vila Dini  alla Shpella Guesthouse dove sono stasera siamo a 21 chilometri) e con quasi mille metri di dislivello in salita e qualcosa di più in discesa. Nei giorni passati, essendo caduta neve ed essendosi formato del ghiaccio, il sentiero è stato ufficialmente chiuso per ragioni di sicurezza. È possibile però fare una deviazione, la cosiddetta invernale, che aggira la parte più problematica. Gli unici aspetti negativi nel seguire questa alternativa winter route sono che non è segnalata se non attraverso gli "omini" e che si tratta di una sorta di direttissima, quindi con una maggiore concentrazione di dislivello positivo in un minor numero di metri. Esclusa questa parte comunque è tutto ben segnalato, nonostante serva un minimo di orientamento in ambiente montano (io come sempre avevo anche una traccia gpx), ma non si tratta di un percorso banale. Come sempre, c'è da fare attenzione, anche se la maggior parte dei miei contatti, lo può fare tranquillamente dal punto di vista fisico e tecnico. Facendolo in questa direzione inoltre secondo me si hanno minori difficoltà nel gestire la discesa, poiché quella del versante di Theth risulta più dolce, sebbene più lunga. Nel tratto finale della deviazione infatti si devono usare in minima parte anche le mani su roccette, il terreno è più sdrucciolevole e alcuni passaggi prevedono un po' di neve (non servono assolutamente i ramponi o le ciaspole ovviamente), e farlo in salita secondo me è meglio. L'inizio del trekking può trarre un po' in inganno sulla prestanza fisica da utilizzare in quanto, dopo l'asfalto si deve iniziare quasi da subito a seguire il corso del torrente (e fare un paio di guadi) che non prevede chissà quali dislivelli. Però avremo sempre di fronte il muro da dover superare, quindi tenete di conto che prima o poi (e una volta iniziata non spiana) la salita arriverà. Non li ho contati in maniera precisa, ma lungo il cammino si trovano almeno tre "rifugi" o chioschi in legno se preferite, in cui è possibile ricaricare le borracce o prendersi qualcosa di caldo / fresco a seconda dell'esigenza. Quello sulla prima parte "Simoni Kafé" è importante perché poco dopo averlo passato avrete l'opportunità di agganciarvi alla deviazione invernale (oggi siamo a giugno, ma ci siamo capiti) e mi pare sia l'unico durante la salita e da qui in poi è più impegnativa. Arrivato al passo, Qafa e Valbones che sta a 1795 metri, mi son fatto ingolosire: li vicino c'è una vetta di cui non so il nome in cui vedevo alcuni appollaiati. Non potevo rinunciare e così mi sono fatto altri 50 metri di dislivello che son sempre un piacere quando c'è la possibilità di avere un panorama come quello di oggi, aperto in basso e con nuvole che venivano grattate dalle altre cime. Se soffrite di vertigini lo sconsiglio però perché la sommità è molto esposta e un passaggio in discesa non è semplice. Una volta scollettato è poi tutta discesa, non impervia tranne pochissimi metri iniziali, fino a Theth. Qui non ci sono difficoltà di nessuna sorta ed anzi, il paesaggio è boschivo, ombroso e con terreno mai complicato se non piove. Io l'ho presa con calma, ma ho dovuto un po' accelerare il passo quando ho capito che la Shpella Guesthouse era a circa due km dalla fine del percorso ed il meteo non prometteva niente di buono. Infatti è tutto il pomeriggio che viene giù come Dio la manda. La Shpella è veramente carina e caratteristica, mi son pure già accordato per il furgon che domani mi dovrebbe portare nuovamente a Scutari. Siamo in 5, ma parte con un numero maggiore di persone, anche se non credo ci siano problemi. Male che vada domani esploro altri sentieri in zona. Pubblico intanto l'articolo anche se le foto non sono pronte perché la connessione internet è debole ed a singhiozzo.

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