 
 La sceneggiatura di Kevin Williamson (lo stesso di Scream) sembra costruita con lo stampino dei prodotti adolescenziali anni Duemila: dialoghi banali, personaggi stereotipati, dinamiche amorose e conflitti da high school che nulla hanno a che vedere con l’aura oscura che un racconto di licantropi dovrebbe avere. La storia è piatta e prevedibile, incapace di creare tensione o di giocare con le regole del genere.
Anche sul piano tecnico, il film non convince: gli effetti digitali risultano datati già all’epoca, con un lupo mannaro più vicino al videogioco che alla tradizione gotica. La regia di Craven, solitamente incisiva, appare svogliata, quasi in balia di una produzione travagliata (il film, non a caso, subì numerosi reshoot e interventi dello studio).
Il risultato finale è un horror di serie B travestito da blockbuster, incapace di spaventare, di divertire o anche solo di lasciare un ricordo forte. Per i fan del regista resta un’opera minore da dimenticare in fretta; per chi cerca un buon film sui lupi mannari, esistono decine di titoli più riusciti, sia classici che contemporanei.
In definitiva, Cursed è un’occasione mancata: il tentativo di rinfrescare un mito antico viene affogato in una confezione troppo patinata e in una scrittura poco ispirata. Wes Craven ci aveva abituati a ben altro.
- Convertirse en hombre lobo (8 minuti)
- Los efectos especiales (7 minuti)
- El montaje de la criatura (6 minuti)
- Como se hizo "Cursed . La Maldicion" (8 minuti)
- Escena eliminada / censurada (2 minuti)
- Trailer de cine
 
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