venerdì 25 gennaio 2013

Calvaire (2004)


Regia: Fabrice Du Welz
Anno: 2004
Titolo originale: Calvaire
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.2)
Pagina di I Check Movies

La mia cultura riguardante i film horror può definirsi scarsa, sebbene non li disdegni e sia attirato da questi. Spesso li trovo però deludenti, scadenti, noiosi e mal fatti. Quando non sfociano nello splatter, che risulta addirittura ironico delle volte, magari sono recitati da attori con poche doti o presentano una trama al limite del ridicolo. In Calvaire non abbiamo di sicuro il capolavoro, ma possiamo vedere un film ben fatto e ben strutturato, con un inizio forse un po' troppo lento e cadenzato, ma che aumenta di ritmo mano a mano che si prosegue.Non ci sono particolari elementi che lo possano elevare rispetto ad altri lavori già visti, ma nel complesso abbiamo un cast che si comporta egregiamente ed una storia malsana che a tratti rientra nel thriller psicologico. La violenza non manca, nè quella sanguinaria nè quella mentale. Atti di sodomia ed una tortura psicologica che terrorizza in quanto portata avanti da una mente malata, insana, decisamente pericolosa. Il senso di disagio lo respiriamo anche quando ancora non è stato dato il via alla danze e ci attendiamo che succeda un qualcosa. E quel che succede non è tanto malvagio quanto malato, depravato; l'impotenza del protagonista di fronte all'evolversi di talune situazioni si contrappone con la tenacia del suo aguzzino. E poi, l'impossibilità di uscire nella normalità. Deprimente, quando [occhio allo SPOILER] anche noi capiamo che pure tutti gli "altri" hanno problemi mentali, e si improvvisano aguzzini sanguinari. La scena più topica secondo me si svolge all'interno della locanda, quando il tizio suona il pianoforte e tutti gli altri ballano convulsamente. Ecco lì, la regia riesce a farti paura, a darti il brivido della perversione malata, senza controllo. Il resto possiamo averlo visto altrove: stupri, mutilazioni, botte... Ok va tutto bene, ma lo sguardo maniaco su più persone non è facile da trasmettere e da far vedere. Prima di andare in qualche bosco belga e perdervi, pensateci due volte, potreste incappare in qualche gruppo di sodomiti o zoofili che vogliono farvi la pelle il culo.

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