martedì 26 giugno 2018

Tredici [Stagione 2]




Anno: 2018
Titolo originale: 13 Reasons Why
Numero episodi: 13
Stagione: 2
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La prima stagione di Tredici (13 Reasons Why) è un vero piccolo gioiello, per il tema trattato, per come si sviluppa, per la pesante novità di mettere a nudo, in un unico calderone, le ansie, le paure, le speranze e tutte le emozioni di teenager che hanno necessariamente bisogno di aiuto. Puntata dopo puntata devi andare avanti, per conoscere i 13 motivi per cui Hannah Baker ha deciso di mettere fine alla propria giovane vita. 13 cassette che rimarcano 13 cause che hanno portato ad uno straziante effetto, che coinvolge tutti i protagonisti della storia, adolescenti e non. Da parte mia credevo che non si andasse avanti, del resto poteva essere benissimo auto conclusiva. Ma il successo è stato così alto che si è optato per una seconda stagione. I 13 episodi in questo caso, anzichè scandire il ritmo attraverso le audiocassette, lo fanno tramite le dichiarazioni di un processo legale. Soprattutto la prima parte risulta noiosa, con pochi avvenimenti di rilievo, alcune verità che sono state nascoste o taciute, ma il teatrino in tribunale è quanto di peggio potessero inventarsi per far andare avanti la serie. La famiglia cita la scuola, e solo quella, non il ragazzo, le cui prove sono praticamente certe che ha stuprato Hannah (e non solo). L’avvocato della difesa ridicolizza ogni teste, mentre quello preso dalla famiglia Baker è un incompetente che tira avanti solo per far proseguire la trama. Questa si accende un po’ di più nella seconda parte, quando si entra nel vivo, ma i temi sono sempre i soliti: depressione giovanile, bullismo, l’inadeguatezza della società adulta che si guardi alle istituzioni che ai genitori. Questi, tutti differenti tra loro, non sono mai in grado di immedesimarsi nei problemi dei figli. Certo, come nella prima stagione, il tutto è volutamente esasperato, non esiste una linea di condotta perfetta, non c’è via di scambio, è un immenso campanello d’allarme. che serve anche (forse pure troppo) a mettere in guardia chi può cadere in questa trappola mentale e sentirsi con le spalle al muro. L’impegno sociale è indiscutibile., magari troppo ostentato, pure con l’aggiunta del commento audio al termine di ogni episodio in cui la voce amica consiglia di chiedere aiuto qualora ci si trovasse in una stato mentale non semplice. Non mancano le scene forti, soprattutto nell’ultimo episodio  che riporta alla luce la cattiveria dei ragazzi, l’essere vittima, il problema delle armi da fuoco e le stragi scolastiche. E termina lasciando ampiamente spazio ad una terza stagione.

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