
 
Il ritorno mette sempre una certa tristezza, ti butta giù, e la prendi 
male. Specialmente se riattacchi subito a lavoro, senza avere tempo di 
riprenderti un attimo. Questa volta, la IV° gita a Londra è stata una 
po' atipica: un solo articolo scritto, una manciata di fotografie fatte.
 Ho cercato però di ottimizzare al meglio i tempi lasciandomi i ricordi 
per quando fossi tornato a Piombino. Per le foto vabbeh, sarebbe stato 
un controsenso farle, essendo sempre insieme a TimeWalk, dotato di 
capacità e passione superiori alle mie (nonostante la luce). Il bello di 
Londra è che puoi visitarla alla quarta volta, senza annoiarti o 
ripetere le esperienze già accumulate. E tutto questo puoi farlo assieme
 a chi non l'ha mai vista. Se il primo giorno è stato una sorta di 
zapping tra loghi e monumenti di maggior spessore, il secondo è stato 
orientato al mondo dello shopping, osservando diversi modi di farlo o in
 cui viene proposto. Avendo la fortuna di capitare di sabato, sono 
riuscito ad immergermi in Portobello Road, a Notting Hill, durante il 
mercato. Meta decisamente turistica, appare comunque come un luogo 
suggestivo e caratteristico. La varietà di banchetti e negozi presenti 
permette di ammirare sia cineserie di poco conto che veri e propri 
oggetti da collezione. Sebbene il tempo non sia stato particolarmente 
clemente, siamo riusciti a goderci l'up and down per il corso. E' stata 
poi la volta del consumismo moderno più sfrenato con il grande magazzino
 di lusso (e non solo) 
Harrods. Con i suoi sette piani e gli interni 
ispirati all'antico egizio può essere un'esperienza sconvolgente anche 
se non accompagnati da signore cinguettanti. Del resto c'è quasi tutto, 
quindi è impossibile non essere calamitati nel reparto che più ci 
aggrada. Nel tardo pomeriggio, come fossimo stati catapultati al di là 
dello specchio, eccoci arrivati a Camden Town, indubbiamente tra i miei 
preferiti, sia a livello di fauna che di colori. Caratteristico ed 
alternativo con  suoi mercatini e negozi fuori dal comune, non abbiamo 
potuto evitare uno stop al 
Cyberdog, agli shop di piercing e quelli per i
 tatuaggi e capatina ad un tipico pub: del resto era San Patrizio e non 
poteva mancare la birra, così come la serata non poteva non terminare in
 Brick Lane, assaltati da una masnada di indiani che ci hanno 
accalappiato nei loro ristoranti. Un tantino piccanti... Il giorno 
successivo è stato dedicato all'immersione nella natura con Regent Park, 
che sebbene non ci deliziasse con le rose non ancora sbocciate di ha 
nuovamente cullati con quel senso di calma ed isolamento. Quindi 
traghetto sul Tamigi con partenza dal London Eye ed attraversamento di 
London e Tower Bridge, fino a giungere dagli amici Elisa ed Isiah e la 
piccola Sofia. Girata domenicale sempre all'insegna dei parchi con la 
salita fino al famoso meridiano e merenda in una suggestiva sala da tè. 
DLR attraverso la skyline di Canary Wharf e tappe a Covent Garden, China
 Town e Soho. Difficile farsi mancare qualcosa. Il giorno della partenza
 abbiamo avuto il tempo anche per lo spazio da dedicare alla cultura con
 la visita al museo di storia naturale, forse l'unica nota negativa di 
tutta la vacanza: troppo didattico. Ed ora è dura tornare al solito tran
 tran, mentre gli amici svoltosi sono indaffarati con reti anonime, 
wagamama ed oyster card varie.
 
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