martedì 20 marzo 2012

1,2,3, IV

Il ritorno mette sempre una certa tristezza, ti butta giù, e la prendi male. Specialmente se riattacchi subito a lavoro, senza avere tempo di riprenderti un attimo. Questa volta, la IV° gita a Londra è stata una po' atipica: un solo articolo scritto, una manciata di fotografie fatte. Ho cercato però di ottimizzare al meglio i tempi lasciandomi i ricordi per quando fossi tornato a Piombino. Per le foto vabbeh, sarebbe stato un controsenso farle, essendo sempre insieme a TimeWalk, dotato di capacità e passione superiori alle mie (nonostante la luce). Il bello di Londra è che puoi visitarla alla quarta volta, senza annoiarti o ripetere le esperienze già accumulate. E tutto questo puoi farlo assieme a chi non l'ha mai vista. Se il primo giorno è stato una sorta di zapping tra loghi e monumenti di maggior spessore, il secondo è stato orientato al mondo dello shopping, osservando diversi modi di farlo o in cui viene proposto. Avendo la fortuna di capitare di sabato, sono riuscito ad immergermi in Portobello Road, a Notting Hill, durante il mercato. Meta decisamente turistica, appare comunque come un luogo suggestivo e caratteristico. La varietà di banchetti e negozi presenti permette di ammirare sia cineserie di poco conto che veri e propri oggetti da collezione. Sebbene il tempo non sia stato particolarmente clemente, siamo riusciti a goderci l'up and down per il corso. E' stata poi la volta del consumismo moderno più sfrenato con il grande magazzino di lusso (e non solo) Harrods. Con i suoi sette piani e gli interni ispirati all'antico egizio può essere un'esperienza sconvolgente anche se non accompagnati da signore cinguettanti. Del resto c'è quasi tutto, quindi è impossibile non essere calamitati nel reparto che più ci aggrada. Nel tardo pomeriggio, come fossimo stati catapultati al di là dello specchio, eccoci arrivati a Camden Town, indubbiamente tra i miei preferiti, sia a livello di fauna che di colori. Caratteristico ed alternativo con  suoi mercatini e negozi fuori dal comune, non abbiamo potuto evitare uno stop al Cyberdog, agli shop di piercing e quelli per i tatuaggi e capatina ad un tipico pub: del resto era San Patrizio e non poteva mancare la birra, così come la serata non poteva non terminare in Brick Lane, assaltati da una masnada di indiani che ci hanno accalappiato nei loro ristoranti. Un tantino piccanti... Il giorno successivo è stato dedicato all'immersione nella natura con Regent Park, che sebbene non ci deliziasse con le rose non ancora sbocciate di ha nuovamente cullati con quel senso di calma ed isolamento. Quindi traghetto sul Tamigi con partenza dal London Eye ed attraversamento di London e Tower Bridge, fino a giungere dagli amici Elisa ed Isiah e la piccola Sofia. Girata domenicale sempre all'insegna dei parchi con la salita fino al famoso meridiano e merenda in una suggestiva sala da tè. DLR attraverso la skyline di Canary Wharf e tappe a Covent Garden, China Town e Soho. Difficile farsi mancare qualcosa. Il giorno della partenza abbiamo avuto il tempo anche per lo spazio da dedicare alla cultura con la visita al museo di storia naturale, forse l'unica nota negativa di tutta la vacanza: troppo didattico. Ed ora è dura tornare al solito tran tran, mentre gli amici svoltosi sono indaffarati con reti anonime, wagamama ed oyster card varie.

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