sabato 12 novembre 2011

Scandalo alle Poste

Foto di Lucia Fabbricini
Questo articolo farà parte della mia personalissima rubrica VERgogna, dove appunterò molte delle magagne burocratiche e non che coinvolgono la mia persona o i miei sensi relativi a gusto ed olfatto. C'è chi denuncia di tutto, dagli ecomostri ai falsi invalidi, dalle baby pensioni ai festini dei politici con le minorenni, ma VER non può limitarsi o piantare dei paletti. VER è indignato e metterà alla gogna chiunque si metterà sulla sua strada. Dopo il grandissimo sputtanamento delle Ferrovie delle Stato eccoci di nuovo alle prese contro un altro Big dei soprosi e delle prepotenze nei confronti dei cittadini: le Poste Italiane. Ieri sera, tornato a casa, dopo una stremante giornata lavorativa, noto nella cassetta delle lettere un avviso lasciato dal postino in cui mi viene intimato di recarmi l'indomani (oggi) a ritirare un qualcosa di non meglio precisato alla posta centrale. Dopo essere riuscito a ritagliarmi un piccolo spazio di tempo, questa mattina mi reco in via Volta verso l1:00 (il bigliettino segnava come orario dalle 10:30 in poi). Dopo alcune e normali decine di minuti, grazie anche a chi passa avanti solo per fare una domanda, è il mio turno. Vengo a scoprire che VERgognosamente non è presente ciò che devo ritirare. Perchè? Ehm... Perchè in "elabarozione" da parte dei postini. Sì, ma perchè? Ehm.. Perche deve essere "processato". Ok, quindi? Quindi devo ripassare lunedì, sperando di essere più fortunato. La colpa non è dell'addetto allo sportello. Neanche del postino che ha messo la ricevuta a casa mia. Neanche Gheddafi presumo. Forse però è colpa mia, che non ho predisposto il terrazzo per i piccioni viaggiatori. Un po' di bercchime e via. Intanto leggo che i migliori bookmakers inglesi stanno scommettendo su quanti minuti passeranno dalla pubblicazione di questo articolo a quando inizieranno a saltare alcune teste dei dirigenti di Poste Italiane. Peggio per loro che si sono messi contro Vomito Ergo Rum.

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