domenica 26 giugno 2022

Cammino dei Borghi Silenti #3: da Collelungo a Baschi

 
Oggi è stata la giornata più dura ed impegnativa. Vuoi perché è il terzo giorno consecutivo ed un po' di stanchezza si è accumulata, vuoi perché è la giornata più calda ed in cui ho camminato con poca ombra nella sua seconda parte, vuoi perché ho unito la terza e la quarta tappa del percorso ufficiale, in modo da completarlo tutto nei giorni che avevo a disposizione. Fatto sta che non credo di aver mai bevuto così tanto in vita mia: 7,5 litri di acqua e 0,5 litri di Powerade. Alla fine infatti ero da strizzare. La partenza da Collelungo è stata tranquilla con il tragitto che fa un giro pesca per riportarmi vicino Merre e quindi proseguire verso il borgo silente numero otto ovvero Acqualoreto, che con i suoi soli quindici abitanti, resta un bel gioiellino ben tenuto. Poco dopo inizia un'avventura all'interno di un fitto bosco, bello fresco e con una discesa molto ripida che mi porta (attenzione attenzione) vicinissimo all'eremo della Pasquarella. Qui, io ed altri escursionisti miei compari, crediamo sorridendo che la salita che ci attende è un gioco da ragazzi, da poter liquidare in quindici minuti al massimo. Una piccola sofferenza insomma. Questo perché abbiamo creduto che la nostra guida cartacea fosse esagerata nelle descrizioni e ci siamo 'tutti' basati su un cartello Cai (?) che indicava i minuti per raggiungere l'eremo, prima di iniziare la discesa che ho già descritto. Ecco, questo eremo si trova dopo pochissimo, mentre la salita maledetta dura 1,2 km. Ed è abbastanza dura in effetti, non sempre in ombra. Farla e sopravvivere però ti dà una bella soddisfazione, anche perché una volta terminata arrivi a Scoppieto, dove un signore (il più anziano del paese) si congratulerà con te e non potrai fare a meno di ascoltare le sue storie legate a questi stupendi posti. Lui è il Galletto, figura mitologica e colonna portante di memorie ormai perdute, e con sé ha pure il timbro per la credenziale. Spettacolo. Mi sono poi spostato verso Civitella del Lago (un tempo Civitella dei Pazzi), che avevo appuntamento per poter visitare il fantastico ed unico nel suo genere Museo Ovo Pinto. Con questa visita e la chiacchierata con Galletto, mi è scomparsa tutta la fatica, così dopo un pranzo veloce mi sono rimesso in moto (ahimè) nelle ore più calde. Ma non era possibile fare altrimenti anche se in certi momenti, non so perché mi veniva in mente il librogame Guerrieri della Strada di Joe Dever e speravo di lanciare un dado che permettesse di far scendere un po' di pioggia. Comunque arrivo a Cerreto godendomi a tratti il panorama sul lago di Corbara per poi giungere finalmente a Baschi con i suoi "buchi" e la dimora Paolina, dove dormo. 

Album fotografico Museo Ovo Pinto 

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