lunedì 24 ottobre 2022

GDF #2: Marrakech parte 1


 Primo vero giorno a Marrakech, questa stupenda ed importante città marocchina, tra i monti dell'Atlante ed il deserto. Un posto lontano da tutto ed al tempo stesso vicino: storia, cultura, religione e geografia, si fondono per avvicinarsi ed allontanarsi nel corso dei secoli e Marrakech mostra fin da subito i segni lasciati da ogni sorta di popolazione con cui ha avuto a che fare. Che si tratti di arabi, di romani, di francesi o di spagnoli, poco importa: ogni testimonianza la possiamo ritrovare qui. Eppure il suo fascino esotico resta intonso e cristallino, anche se a guardar bene possiamo notare frammenti di globalizzazione e multi etnicità. Dormendo in pratica nella Medina (patrimonio UNESCO), tutto ciò che mi interessa è a portata di sandali. Qui, siamo nel vero centro della città, composto da vicoli strettissimi e tortuosi, con gente, animali, botteghe ovunque e soprattutto poca possibilità di capire i nomi delle vie o delle strade, a meno che non si conosca la lingua araba. E non è il nostro caso. Una scusa in più per perdersi davvero in un luogo che ti cattura anche architettonicamente oltre che culturalmente. Passando nella Medina abbiamo colto il segno e visitato anche i souk, nome locale per quelli che comunemente chiamiamo "mercati". Ma io continuerei a chiamarli souk, perchè sono una cosa a parte, simile sì, al concetto di mercato che abbiamo noi, ma anche differente ed ancora una volta pienamente esotico e tipico, sebbene sia chiaro che ai giorni d'oggi siano prevalentemente una meta turistica. Non c'è angolo di strada in cui non si possa vedere un banchetto con ogni tipo di prodotto in vendita. Dalle babbucce alle spezie, passando per le ruote degli scooter fino ai tappeti o alle tartarughe. E non c'è angolo di strada un cui tu non venga chiamato in arabo, francese, inglese, spagnolo o più semplicemente italiano. Ogni scusa è buona per attaccarti bottone, ed il gioco consiste anche in questo. Loro lo sanno, e tu lo sai. Marrakech però, anche se può sembrare così, non è solo souk e banchetti, ma non può mancare una visita poi alla Madrasa di Ben Youssef, quello che un tempo è stato il collegio islamico più grande della nazione ed oggi restaurato, oppure alla Casa della Fotografia o al Minareto Koutoubia o ancora alle tombe dei Saaditi ed al Mellah, l'antico ghetto ebraico della città. Insomma ci siamo fatti un discreto culo di camminate e scorpacciate culturali. La Formazione continua. Ed anche i té come aperitivi. 

Album fotografico Marrakech Parte 1

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