domenica 14 dicembre 2025

Queen - The Miracle

 

Autore: Queen 
Anno: 1989
Tracce: 10
Formato: CD
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Sono un po' all'antica e seguo ogni tanto su Youtube un certo Caravaggio che di musica ne sa e in brevi video riesce a raccogliere sempre la mia attenzione. Visto che ieri mi è capitato qualcosa sui Queen, ecco che mi è venuta voglia di scrivere una recensione su un loro album. Spesso li do per scontati. Anche con album come questo, di cui ho provato a cercare informazioni maggiori prima di buttare giù le mie solite due righe.

The Miracle esce nel 1989 e già dal titolo sembra voler dire tutto senza spiegare troppo. Un disco che oggi si ascolta con un nodo alla gola, ma che all’epoca provava a guardare avanti, a fare finta che andasse tutto bene. Spoiler: non andava affatto, ma i Queen erano bravissimi a trasformare la tensione in musica.

È un album figlio di un momento delicatissimo. Freddie Mercury è già malato, anche se ufficialmente non lo sa (o meglio, non lo dice), e la band decide di lavorare in modo diverso dal passato. Niente ego in copertina, niente brani attribuiti ai singoli membri: qui tutto è firmato semplicemente Queen. Una scelta non solo simbolica, ma quasi politica. Siamo una cosa sola, fino in fondo.

La copertina è forse uno degli elementi più affascinanti del disco. Quattro volti fusi in uno solo, ottenuti con una tecnica allora piuttosto innovativa. Il risultato è disturbante e magnetico allo stesso tempo: non sai dove finisce Mercury e dove inizia May, Taylor o Deacon. Ed è perfetta, perché racconta esattamente lo spirito dell’album: identità collettiva, unità forzata ma sincera, resistenza.

Musicalmente, The Miracle non è un disco rivoluzionario, e nemmeno pretende di esserlo. È piuttosto un lavoro di consolidamento, quasi una dichiarazione di sopravvivenza. I Queen recuperano il gusto per le melodie ampie, per i cori giganteschi, per quel pop-rock elegante che sanno maneggiare meglio di chiunque altro. Il suono è anni Ottanta fino al midollo, ma con una produzione più curata e meno plastificata rispetto a qualche passo falso precedente.

Gli aneddoti non mancano. Pare che l’atmosfera in studio fosse sorprendentemente serena, nonostante tutto. Freddie, già molto provato fisicamente, pretendeva normalità: lavorare, scherzare, creare. Nessuna autocommiserazione, nessun dramma plateale. Anzi, la band ricorderà spesso The Miracle come uno degli album più collaborativi e “democratici” della loro carriera. Possono sembrare frasi fatte, create per fare marketing, ma oggi se guardiamo la loro produzione nel complesso, queste non si distanziano dalla realtà.

Riascoltato oggi, il disco colpisce più per ciò che rappresenta che per quello che innova. È un album di transizione, certo, ma anche di dignità. I Queen non cercano di rincorrere mode né di riscrivere la propria storia. Si limitano – che poi “limitarsi” è una parola grossa – a essere se stessi, con eleganza e orgoglio.

Non è il loro capolavoro assoluto, e nemmeno vuole esserlo. The Miracle è un disco che parla sottovoce, ma dice cose importanti. È l’inizio della fine (una fine lontana ancora però), sì, ma anche la prova che i Queen, quando tutto stava per crollare, hanno scelto di restare uniti. E già questo, alla fine, è davvero un piccolo miracolo.


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