sabato 6 settembre 2014

Donnie Darko (2001)


Regia: Richard Kelly
Anno: 2001
Titolo originale: Donnie Darko
Voto: 9/10
Pagina di IMDB (8.1)
Pagina di I Check Movies
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So che non si dovrebbero dare voti così alti a film che si odiano. Ecco sì, l'ho detto: odio Donnie Darko. Ma quell'odio, ed esiste, derivante dall'amore. E' come quando passi una vita innamorato di una ragazza e giungi alla fine senza che sia successo niente. Eppure tra inizio e fine hai provato solo amore, hai visto ciò che sarebbe successo se. Donnie Darko racchiude dentro la sua essenza molte caratteristiche di quelle che mi fanno innamorare, e con una sorta di puro masochismo, finale compreso. Sono tra quei sensibili che si esaltano con The Butterfly Effect o Vanilla Sky e che si intontiscono con le seconde possibilità, fantastiche o fantascientifiche che siano. Da quando ho il blog ho sempre cercato di rimandare la visione e la recensione di queste pellicole, perchè trovarsi poi a descrivere i sentimenti che queste scatenano è troppo complicato. Ma sono anche sicuro che non sono l'unico ad esserne affascinato, così chiunque leggerà ed avrà visto il film, capirà. Richard Kelly, regista e sceneggiatore, ha un lampo di genialità sfruttando non solo una trama corposa, curiosa, intraprendente, ma inserendo anche temi filosofici, religiosi, morali e scientifici: il tutto grazie alla famiglia Darko ed a chi ruota loro intorno. La scuola, il bullismo, l'amicizia, l'amore, la pazzia. Dio mio quanto c'è qui dentro. Con tinte drammatiche e spettrali, ma anche con una genuina e prepotente dose di dialoghi reali e situazioni che vanno oltre l'ordinario. Riesce a raccontare una storia non semplice anche grazie ai volti giusti dei protagonisti, delle comparse, degli attori con parti secondarie (Jake Gyllenhaal, Maggie Gyllenhaal, Mary McDonnell, Drew Barrymore, Patrick Swayze, Noah Wyle, Jena Malone)   . Con tecniche interessanti, ma non iperboliche. Effetti speciali non appariscenti, costumi grotteschi, una sorta di slow motion con le giuste colonne musicali. Difficile se non impossibile trovare un aspetto del film che possa definirsi sottotono. E' colmo inoltre di citazioni ed omaggi da ricercare con cura. Inserisco inoltre Mad World di Garry Jules, brano finale della colonna sonora, che è sempre un bel sentire:

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