sabato 10 settembre 2011

Korn - Korn



Artista: Korn
Data: 1994
Tipo Album: studio
Numero tracce: 13
Pagina di MusicBrainz

Questa volta partiamo dal principio. Il primo album dei Korn, il primo album che ho acquistato ed ascoltato. Il primo di un genere (grunge? nu metal?) decisamente difficile da apprezzare e da condividere. Almeno per le mie orecchie che riescono ad apprezzare pienamente solo questo gruppo che con il lavoro omonimo hanno realmente aperto la strada a nuovi orizzonti musicali. Le mie recensioni peccano forse di aspetti negativi, ma questo perchè raramente ho preso degli album che non mi sono piaciuti. Di conseguenza son molto legato ad ogni tipo di ascolto, e con questi brani inizialmente troppo "nuovi ed alternativi" mi son ritagliato un altro pezzo della mia vita. Le nuove sonorità spinte da una rinnovata cattiveria hanno dato respiro al panorama musicale, buttando le basi per una qualcosa di estremamente innovativo che in futuro crescerà in un verso che non ho avuto modo di approfondire o apprezzare. Ma siamo qui con una voce potente che rivaleggia con le chitarre e con periodi lenti e riflessivi, più chiari e limpidi. Testi duri e violenti come il suono che ci raggiunge, ma anche introspettivi così che ci introducono in un certo ambiente. Esagero a parlare di capolavoro? Non lo so, per me se non lo è ci si avvicina molto. Almeno solo per il contributo che hanno dato al cambiamento in atto durante la fine degli anni novanta. Da Blind a Clown, da Shoots and ladders a Daddy abbiamo sorprendenti modi di cantare che per me erano (e sono tuttora) completamente innovativi. Nell'ultima citata si sente anche il pianto di Davis: la traccia autobiografica tratta il tema della violenza sessuale sui minori. Questo diciamo che è un filo conduttore per tutto quanto l album, che come dicevo è veramente forte e crudo. Possiamo vedere questa sorta di concept anche dalla copertina con la ragazzina sull'altalena e l'ombra minacciosa che le sta accanto. Sul retro della cover, la bambina e l'ombra non fanno più parte della fotografia. Davis, il cantante, interpreta ogni canzone con minuziosa dovizia da cui trapelano rabbia e sofferenza, alternate a una voce più serena e tranquilla volta a sottolineare la spensieratezza dell'essere bambino. Il cambio tra limpidezza e urla gutturali sono una delle tante ciliegine sulla torta.
Metto qui il video di Shoots and ladders con la sua intro di cornamusa e il suo patchwork di filastrocche per bambini.


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