sabato 2 luglio 2011

In fuga dalla tempesta

Ciò che sto per narrare ha dell'incredibile, ma ho tre testimoni (il Capitano Achab, il pirata LeChuck e la bucaniera Anne Bonny) che potranno confermare il mio racconto. Come molti avranno notato quella di questa mattina non era una ridente giornata di sole, ma ormai la gita in gommone era stata organizzata ed andava fatta. Piombino era sotto una cattiva luce (o)scura, tenebrosa, malvagia. Un'altra acquata con fuga dalla spiaggia non mi sembrava il caso di prenderla, ma ho affidato interamente il mio asciutto destino al capitano dell'imbarcazione - messaggio promozionale -  con il motore più silenzioso del mondo. Mentre un ciclone di proporzioni mai viste prima inglobava la città, abbiamo fatto appena in tempo a salire a bordo e ad allontanarci a tutta gargana da Marina. Lo spettacolo è stato quasi allucinante: abbiam visto le nostre abitazioni scomparire in una turbinosa massa d'acqua, mentre noi tranquilli, cavalcavamo le onde, sempre più alte e numerose. I gommoni non affondano mai, così mi è stato detto, e per questo mi sentivo al sicuro. Il nostro viaggio fino a Palmaiola poteva sembrare interminabile, ma solo a causa della mia posizione in piedi, con un solo appiglio sicuro: adesso ho il braccio destro grosso come quello di Agassi. Arrivati a destinazione, abbiamo potuto apprezzare la fortunata e illuminata giornata di mare: il vento che ci soffiava addosso da ogni posizione non era poi così fastidioso, e le nuvole che coprivano il sole ci impedivano di sudare copiosamente. Una volta riacceso - messaggio promozionale - il motore più silenzioso del mondo, e messi al riparo da alcune insistenti folate, il Capitano ha accolto le nostre (disperate) richieste, ed ha quindi volto la sua attenzione verso lo tzunami che di lì a breve ci avrebbe investito. Un tantino in anticipo rispetto al 21 dicembre 2012, la fine del mondo ci veniva incontro inesorabile. Pronti attenti via, è iniziata la nostra fuga in mare aperto dalla Tempesta perfetta. Mentirei se dicessi di non essermi bagnato, ed infatti non lo dico. Ma siamo riusciti a scamparla davvero bella, in una corsa contro il tempo. Il tutto è stato anche prontamente filmato con la videocamera HD per sport estremi .Mi son messo anche in posa, cercando di avere la faccia meno sofferente possibile. Peccato che non era inserita la scheda di memoria... Quindi un filmino girato a vuoto. Ma resterà sempre nei nostri ricordi, così come la profonda ferita al dito del Dija nel porticciolo di Baratti, Una tracina? Un sasso appuntito? Un morso di uno squalo? Una fiocina sparata da un incauto pescatore? Una sciabolata tirata con destrezza da un temibile pirata? Un'arma di distruzione di massa sfuggita ai controlli?   Non ci è dato di saperlo, ma le urla strazianti mi riecheggiano ancora adesso nelle orecchie e mi devastano il cuore. Ho volutamente escluso la possibilità che il nostro capitano sia un ficoso, perchè è un racconto di fantasia, ma fino ad un certo punto... Certo che se avessimo avuto a disposizione un iPad2, sarebbe stata tutta un'altra storia.

Questo articolo è sponsorizzato da una nota casa nipponica che produce motociclette, amplificatori, batterie ed anche silenziosi e maneggevoli motori nautici.

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