martedì 4 maggio 2021

Estraneo A Bordo (2021)

 

Regia: Joe Penna
Anno: 2021
Titolo originale: Stowaway
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (5.6)
Pagina di I Check Movies
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Una pura storia di fantascienza che non ci porta troppo in là nel tempo prendendo spunto dalla nuova rincorsa spaziale e più nello specifico nelle missioni scientifiche verso Marte. Un equipaggio composto dal comandante (Toni Collette), una ricercatrice medica ed un biologo in rotta verso il pianeta rosso. Incredibilmente e con molta semplicità, ai limiti del possibile, trovano un quarto membro, un tecnico, rimasto per errore a bordo. La missione è quindi già alterata e oltre ai problemi relativi all'avere un estraneo a bordo si aggiungono quelli della rottura del modulo per lo smaltimento dell'anidride carbonica e di conseguenza la mancanza di ossigeno per consentire l'autonomia vitale di tutti. Le premesse sembrano abbastanza assurde se guardiamo al realismo, ma vengono sistemate all'interno della trama in maniera più che accettabile. La sceneggiatura inserisce quindi tanti altri elementi tra cui anche l'aspetto morale del dover fare i conti con una persona di troppo. Dubbi quindi tra i protagonisti sulla scelta giusta da intraprendere: sacrificare l'ultimo arrivato? In che modo? Le riprese inizialmente  sono tutte concentrate sulla vita all'interno del piccolo abitacolo e resta quel senso claustrofobico che può essere tipico di alcune pellicole di fantascienza, per poi allargare leggermente gli orizzonti e spostarsi anche all'esterno. Cresce quindi il dinamismo, ma in maniera un po' troppo rallentata e ripetitiva. Ad ogni soluzione trovate, di contraccolpo ecco un nuovo problema. Manca secondo me la prestanza filmica che riguarda la pressione e l'urgenza del pericolo, sebbene la possiamo ritrovare spesso nei dialoghi o o nei volti sconvolti, questa non riesce a colpire lo spettatore e la narrazione non è mai avvincente. Il dilemma etico resta l'unica costante di valore, ma seppur pesante e sviluppato il tema, resta un po' nell'aria per poi essere messo da parte. Il quarto resta il più sacrificabile del gruppo e questo è accettato da tutti, noi compresi, ma è anche ovvia la ricerca di una soluzione alternativa che in seguito si rivelerà anche forzata: l'ossigeno presente risulta sufficiente solo per due persone, e non più per tre. Così anche le basi del cruccio morale saltano per far spazio alla sopravvivenza degli altri. Nel suo crescendo ecco che la prevedibilità dilaga.

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