lunedì 7 febbraio 2011

William Gibson & Bruce Sterling - La macchina della realtà

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Autore: William Gibson, Bruce Sterling
Editore: Mondadori
Pagine: 408
Voto: 3/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Londra, 1855. Il Radical Industrial Party di Lord Byron è al potere, dopo che Charles Babbage ha completato la sua macchina analitica diffondendola in modo capillare. La Gran Bretagna ha un impero coloniale con aviazione e carri armati, a Manhattan governa Karl Marx e la Germania è frammentata. Laurence Oliphant, dei servizi segreti britannici, indaga sulla sparizione su un set di schede forate su cui vi sarebbe un programma per fare scommesse "sicure", ma in realtà si tratta di un programma che dimostra i due teoremi noti come teoremi di incompletezza di Gödel su cui Ada Lovelace tiene una conferenza in Francia.
Alla fine del libro, si getta uno sguardo distopico al futuro 1991, governato da un'intelligenza artificiale di cui gli uomini sono succubi.


Commento personale e recensione:

Il mio primo libro del genere steampunk. Non una apertura assoluta in quanto già per sentito dire, o per aver visto altri esempi, sapevo più o meno cosa avrei trovato. Nella letteratura quello che può in qualche modo avvicinarsi di più, tra quelli ovviamente che ho letto, è "L'era del diamante. Il sussidiario illustrato della giovinetti" di Neal Stephenson. In questo caso non si tratta però di vero e proprio steampunk, ma di una ricreazione futuristica dell'era vittoriana. Ho letto anche Paul di Flippo, il vero padrino del genere anche se meno famoso, però solo un racconto, non un vero e proprio romanzo. Nel cinema invece l'esempio più calzante è dato da "La leggenda degli uomini straordinari".


Il romanzo che vede le penne di Gibson e Sterling unirsi non è poi tanto (o troppo) fantascientifico. Più ucronistico forse. Il mondo che ci propongono non ha infatti le sole caratteristiche di essere più innovativo ed avanzato rispetto a quelo che dovrebbe essere il diciannovesimo secolo. Anche dal punto di vista politico abbiamo un Ameica differente da quella che conosciamo noi, frammentata, così come l'Europa che segue una Gran Bretagna ancora più potente. Bellissimo il concatenarsi di usi e costumi dell'epoca, con una società che vede i mezzi di computazione analitica far parte della vita quotidiana. Alcuni personaggi storici come Lord Byron, sua figlia Ada e Babbage che vivono all'interno di questa Inghilterra ed hanno posti chiave nella scienza e nella politica. La parte bella, forse però termina qui. La storia manca di pathos ed è decisamente noiosa quanto lunga. Arranca ad arrivare ad un dunque, che non ha niente di spettacolare. Un mezzo thriller fanta politico, un mezzo giallo storico, ma non di quelli che ti prendono. La colpa non so sia di Sterling o di Gibson, ma di certo il genere poteva avere un altro romanzo rappresentativo di se stesso.

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