martedì 7 ottobre 2014

東京 Ormai e’ fatta

C’è paura in questo dojo? No, sensei!!! Quindi, senza timori e remore il mio fidato compagno di viaggio gettons ed io partiremo per la volta del Giappone. Ahhh, il Sol Levante con tutti quei Pokemon che si muovono incessantemente tra viuzze elettriche e luminescenti, il paese dei bimbi yakuza che si sfidano con i videogiochi della Konami, la Nazione che ci ha stregato con Goldrake, walkman e tamagotchi, senza tralasciare il bukkake, ma che nel profondo ha un’anima (e pure anime) dalle radici millenarie che ci mostra i samurai, la tradizionale cerimonia del tè e gli inchini come fossero tic. Insomma ci sarebbe tanto da parlare del Giappone e dell’influenza che ha avuto su tutti noi, o su di me in particolare, che potrei stare qui ad ore a scrivere e scrivere e magari continuare ad annoiarvi. Eppure è sempre stato un tipo di vacanza che non mi ha mai attirato troppo. Non sono un fanatico dei jappo, mi piace il sushi, ma non ne vado pazzo, guardo i cartoni animati, ma non conosco i nomi dei protagonisti a menadito, in pratica so decisamente molto poco sulla loro cultura eccezion fatta per clichè comuni o ciò che è arrivato fin qui. La gita invernale era ad un passo dall’avere come meta addirittura lo Yucatan. Poi in una notte l’improvviso cambio di programma e la luce mi ha destato l’interesse per Tokyo. Una sola mattinata per convincere gettons che pende dalle mie labbra e poi l’acquisto del biglietto aereo (Alitalia diretto da Roma) che mi vedrà per la prima volta nella storia osservatore e studioso dei suoi riti propiziatori e scaramantici. Nonostante millenni di vacanze insieme infatti, mai era capitato che rischiassimo la vita sul medesimo volo. Documenterò a dovere, non temete. Pur nutrendo forti dubbi sulla riuscita di tale gita, mi son piano piano ricreduto con il passare dei giorni. Oltre al volo infatti come avviene nelle migliori compagnie di viaggi faidate ci siamo buttati sulla prenotazione degli alberghi (o simili). E’ fatta ancora di più quindi. Il viaggio a grandi linee (se qualcuno volesse dare suggerimenti o scazzarci pesantemente per le scelte effettuate, può utilizzare i commenti al termine dell’articolo) prevede l’arrivo all’aeroporto di Narita alle 11:00 di mattina. Così anzichè dirigerci direttamente nella capitale, ci proietteremo grazie ai treni super veloci in quel di Yudanaka (vicino a Nagano) dove c’è un parco termale in cui vivono le famose scimmie bianche. Pernotteremo in una sorta di ryokan (Yudanaka Seifuso) immersi nella gelida natura coni suoi suggestivi bagni caldi e vaporosi. Terminato questo raggiungeremo Tokyo, nel centralissimo quartiere di Shinjuku per dormire all’Hundred Stay quattro notti. Le cose da fare sono molte, ma il ruolino di marcia non ci ha mai spaventato. Così già che c’eravamo ecco che fiocca dall’alto anche la prenotazione per lo Skytree (sul sito inoltre è tutto scritto in Klingon). Una volta che riusciremo a fare tutto ciò che ci interessa, prendiamo di nuovo il treno proiettile e voliamo a Kyoto, nel quartiere di Gion dove abbiamo affittato una vera e tipica casetta in stile jappo. Tre notti nella capitale culturale e poi nuovamente a Tokyo, dove per l’ultima strepitosa avventura rilasseremo le nostre stanche membra al Kuyakusho-mae Capsule Hotel . E' fatta, basta non essere claustrofobici. Nel frattempo porterò anche a termine il libro di Murakami che mi diletta. Ormai è fatta...

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