domenica 5 ottobre 2014

Juventus 3 - Roma 2

Grande Roma. Anzi, forse, per lunghi tratti di gara ha dimostrato di essere migliore. Di metterci in difficoltà e di non farci giocare. Ma non è una novità che sia una squadra degna di rivaleggiare con i bianconeri, e quest'anno hanno una marcia in più. Sono venuti a Torino a testa alta ed hanno giocato. Non che la Juve sia stata da meno, ma con le grandi soffriamo di più ed in una partita dove poteva succedere di tutto, di tutto è accaduto. Cinque reti subite dalle due migliori difese del campionato, ed infatti ci sono voluti ben tre rigori. Peggiore in campo l'arbitro che non vede (maggicamente) rigore con espulsione su Marchisio fin nei primi minuti. Poi ne fischia uno a favore delle Juvenuts, che potrebbe essere dubbio nella posizione. La logica però parla chiaro: la barriera deve stare dietro la linea tracciata dall'arbitro stesso (abbondantemente all'interno dell'area di rigore). Se ci si stacca e la si prende di mano, di cosa ci si lamenta? Appena cinque minuti ed ecco il contentino fischiato ai giallorossi. Trattenute reciproche con palla lontana dai due giocatori ed ecco il fischio riparatore. L'avrei fischiato? Solo se il difensore avesse strattonato l'attaccante o solo se, in caso di trattenuta reciproca, gli avesse causato danno. Secondo rigore per la Juventus: calcio su Pogba, dentro l'area: sacrosanto, ma neanche un'ammonizione. Poi dubbi sulla posizione di Vidal durante il tiro da fuori di Bonucci per la rete del definitivo vantaggio. Non era chiaramente sulla traiettoria della palla, ma obiettivamente copriva la visuale del portiere sulla partenza del tiro. Se era giusto il gol di Gabbiadini con il Genoa è giusto anche questo. Tutto ciò giusto per dare delle risposte ai vari piagnistei che si stanno alzando. Il vecchio detto chi vince esulta chi perde spiega, andrebbe cambiato in chi perde gli rode di brutto. Classifica in parte addomesticata e prime prove di fuga. Salutate la capolista.

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