martedì 10 marzo 2020

VER ai tempi del COVID-19

I giorni strani in cui stiamo vivendo si susseguono, continuano, si allungano. Qualche volta su VER mi è capitato di parlare di un argomento di attualità, tra quelli più gettonati, ma di solito me ne sto alla larga da determinati temi.  E' che oggi mi è impossibile. Questo virus ha fagocitato ogni cosa, dai nostri polmoni, alle nostre abitudini, dalle nostre paure, ai discorsi (siano quelli sempre più ridotti faccia a faccia o quelli in chat) e persino ai nostri sogni. E' un qualcosa di surreale, ai limiti del distopico e dell'apocalittico. C'è chi ancora la prende con ironia per sdrammatizzare, chi è preso dal panico, chi non sa bene ancora come realizzare mentalmente il tutto. Alterno le varie categorie, non sto in un posto ben preciso (a parte casa e lavoro?) e questa cosa da un parte mi innervosisce, dall'altra mi fa sperare (è gratis) che tutto finisca abbastanza presto. Tre settimane? Basteranno? Sono chiuse pure le chiese e non si fanno i funerali, non c'erano riusciti neanche i russi. Eppure lo sforzo, se visto con lucidità neanche sembra troppo oneroso. Stiamo a casa il più possibile, limitiamo le uscite non necessarie, cerchiamo di annullare il contagio. Mi ero costruito una vita concentrata molto sui viaggi e l'attività fisica, posso tornare alle vecchie abitudini da divano, al piacere di leggere un libro, ad addormentarmi di fronte alla TV. Che poi è quello che ho sempre fatto durante la settimana, non sono un mondano, niente feste, niente discoteche, pochi contatti con le persone. E' l'imposizione che mi turba. E' il doverlo fare, pur sapendo che ha un'utilità. Magari neanche mi ammalerò mai (ho più la concreta paura di un tumore o di un incidente in auto), ma potrei essere (come tutti) un veicolo per farne ammalare altri. Quindi VER continuerà come se niente fosse, perchè ci sono appunto i libri, i film, le serie TV e tutto il resto. E appunto si va avanti, con le sentinelle alle finestre, i messaggi terroristici, la consapevolezza di fare qualcosa di buono, la speranza che il 3 aprile sia un giorno bello da ricordare e festeggiare. Non solo per noi, ma per tutti.

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