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martedì 10 giugno 2025

The Accountant 2 (2025)

 
Regia: Gavin O'Connor
Anno: 2025
Titolo originale: The Accountant 2
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.8)
Pagina di I Check Movies
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Il primo The Accountant, uscito nel 2016, era una sorpresa: un action asciutto, quasi autistico (in tutti i sensi), che mescolava contabilità, botte da orbi e matematica da thriller con una formula tanto assurda quanto funzionale. Un John Wick dal cuore nerd, col volto inespressivo e granitico di Ben Affleck. Funzionava proprio perché non si prendeva troppo sul serio. O forse sì, ma noi ridevamo lo stesso.

Nove anni dopo, arriva il sequel. Più rumoroso, più lungo, meno ispirato. Insomma, più di tutto ma con meno anima. Ma del resto... bisogna accountentarsi.
Sì, la battuta è tremenda, ma non peggio della sceneggiatura.

Affleck torna nei panni di Christian Wolff, il contabile/autistico/assassino/supereroe di bilancio. Questa volta si muove in un complotto più grosso, con più spari e più personaggi che sembrano usciti da una serie di Netflix annacquata.
Il problema? È tutto troppo posticcio: le dinamiche familiari sembrano infilate a forza, i villain sono di cartapesta e le scene d’azione, pur ben coreografate, non hanno la stessa secchezza chirurgica del primo film.

Certo, qualche momento funziona. Affleck fa ancora il suo dovere, Jon Bernthal regge bene il ruolo da fratello con i nervi scoperti, e qua e là il film prova a ragionare su temi come la diversità, la vendetta e la moralità grigia. Ma tutto resta in superficie, come se i conti non tornassero mai fino in fondo.

È un sequel che segue il manuale del “facciamo più grande ma non meglio”. Non è una tragedia, ma nemmeno un’operazione riuscita. Se il primo era un B-movie d’élite, questo è un C-movie con ambizioni da blockbuster.

Per gli amanti del personaggio, ci può anche stare. Per tutti gli altri, è un reminder: quando un film nasce dal nulla e funziona, forse conviene non chiedere troppo.
E in ogni caso, come dicevamo prima… bisogna accountentarsi.


venerdì 14 gennaio 2022

Tornare A Vincere (2020)

 
Regia: Gavin O'Connor
Anno: 2020
Titolo originale: The Way Back
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
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Con il titolo italiano, che camuffa un po' quello originale, si ha il chiaro intento di riassumere la metafora dello sport e della vita, per risollevarsi. Perchè la vita del protagonista, Ben Affleck, sembra stia affondando mentre lui stesso affoga nell'alcol. Inizialmente capiamo soltanto che da giovane è stato un astro nascente del Basket, poi la separazione dalla moglie. A livello di trama non c'è molto altro da scoprire sul suo passato, la regia lo fa a piccoli tocchi drammatici. Buona parte della pellicola si concentra però e soprattutto su questa sua nuova "missione" come allenatore della squadra di un liceo cristiano. La classica squadra da campetto dell'oratorio che non ha i mezzi tecnici per sperare in qualcosa di meglio delle ultime posizioni, ma ci prova. Lo spirito sportivo e la sua essenza in effetti è anche questa: tanto lavoro e buona organizzazione, per puntare ai play off. Al di là della figura del protagonista, sono poco esposte le caratterizzazione dei comprimari, ragazzini compresi. Il film non è male, ma decisamente piatto nel suo essere un qualcosa di già rivisto e riproposto in tante altre situazioni. 
 
 

venerdì 1 settembre 2017

The Accountant (2016)



Regia: Gavin O’Connor
Anno: 2016
Titolo originale: The Accountant
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.4)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Era un po’ di tempo che non vedevo un bel thriller, adrenalinico, colmo di azione e colpi di scena, intrigante. Questo ha diverse carte in regola per attirare interesse ed attenzione fin da subito, con una trama intrigata, flashback esplicativi, un ritmo adeguato. E’ un po’ strano eh, perchè a conti fatti c’è un po’ tanta di quella carne al fuoco che non riesci bene a catalogare la pellicola fino in fondo: un thriller alla vecchia maniera? Una sorta di Rain Man super eroe? Un gangster movie alla The Departed? Il personaggio interpretato da Ben Affleck è ambiguo, strambo, eroico, con una sua dose di moralità cinica, eccentrica, ma anche pulita. In questa ricetta ci sono ricche dosi di azione e violenza, con scene di sparatorie e combattimenti corpo a corpo, che superano, non solo visivamente e qualitativamente, quelle più di concentrazione e di investigazione, ma eclissano pure quelle più per così dire romantiche e drammatiche. Il bello è che però questi elementi stanno tutti insieme, lì all’interno di questo film che non ti annoia mai, e segui con curiosità. Secondo me comunque si è provato ad osare troppo, a concentrare qualche spiegazione in più, nelle due ore di pellicola. E quindi si arriva ad un finale che insomma, sta un po’ sotto le aspettative, ma nel complesso funziona tutto e si passa del tempo in maniera piacevole.

Edizione: BD
Bluray semplice con custodia amaray, purtroppo il film gode per la traccia italiana soltanto di un Dolby Digital 5.1 con volume basso rispetto alla media, salvo poi farti trasalire nella scena dell’assalto finale, quando vengono sparati i primi colpi di fucile. Gli extra sono i seguenti:
  • Inside the man (11 minuti)
  • Behavioral science (8 minuti)
  • The Accountant in action (7 minuti)

mercoledì 29 agosto 2012

Warrior (2011)


Regia: Gavin O' Connor
Anno: 2011
Titolo originale: Warrior
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies
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Pronti attenti via e ti gasa subito. In maniera incredibile. Un film sulle arti marziali bello e profondo, come non si vedeva da un sacco di tempo. Mixed Martial Arts, la nuova frontiera del combattimento. Non è un film alla Van Damme solo calci e pugni, ma neanche qualcosa di studiato come The Million Dollar Baby. Diciamo che sta a metà strada tra la semplice pellicola di pura azione e quella drammatica con risvolti umani ed introspettivi. La trama è elegante, incuriosisce e ti tiene con il fiato sospeso per un bel po'. Molto a mio avviso lo si deve alla figura, decisamente misteriosa d Tommy Conlons (Tom Hardy), cattivo, spietato e rabbioso. Un po' meno allo sfortunato Brendan (Joel Edgerton) che fa il professore di fisica, lottatore a tempo perso e cerca di impietosirci con i guai finanziari pur volendo tenersi la villa con giardino. Tra i due sicuramente è il primo che monopolizza la mia attenzione e la mia simpatia. Nel mezzo c'è loro padre (Nick Nolte) ex alcolista, che ha rovinato il legame di tutta la famiglia: riesce a farci avere pietà, ma del resto non è un attorucolo da quattro soldi. Tutta la trama è studiata per appassionare con la voglia di riscatto e di rivalsa che impregna i due fratelli, pronti a partecipare al più importante torneo sulle MMA, Sparta. La linearità della storia lo rende abbastanza verosimile, ma solo fino ad un certo punto. Infatti la delusione maggiore deriva proprio da come si susseguono gli avvenimenti. Manca il cattivone di turno (Ivan Drago o Tong-Po), ma soprattutto manca il realismo nel finale del film. Magari esiste una versione alternativa, ma così non può finire. Scusate lo spoiler, ma il fratello Brendan che praticamente è la mammoletta della famiglia vince e batte Tommy. Questo è una macchina da guerra (in Iraq ha salvato dei soldati strappando il portellone di un tank, neanche fosse Hulk) schivo e con una rabbia dentro che farebbe paura anche a Chuck Norris. Non perde mai nessun incontro, che di solito fa durare meno di venti secondi. E' spietato, veloce, fortissimo: imbattibile. Ed il regista cosa fa? Lo fa perdere contro il fratello in finale nonostante nelle prime riprese lo abbia demolito dai colpi. Delusione immensa. Immaginatevi uno come Ken Shiro (il collo è il medesimo) che perde contro Daniel LaRusso. Oppure Undertaker che esce dalla bara tutto incazzato e si fa slogare la spalla durante una mossa a terra. Anche Casiraghi se la rimise in sesto e contimuò a giocare la partita. Tommy no, lui perde contro il fratello sfigato, che così può mantenersi la villa con giardino. Non è giusto. Voglio rapire O'Connor e costringerlo a cambiare il finale. Tommy deve staccare la testa al fratello con un solo calcio rotante e spedirla fuori campo. Ok, io tifavo per lui e penso di non averlo nascosto. Al di là questo vedo anche un Tom Hardy molto convincente nell'interpretare il suo personaggio, mentre Edgerton è più a suo agio con la vita da professore indebitato. I combattimenti però sono bene fatti ed è proprio Edgerton (l'altro vince con lo sguardo) a farci apprezzare questa nuova arte marziale. I colpi, almeno per come ci vengono mostrati, non sono solo accennati. Ed il bello è che all'interno del film non ci sono soltanto quelli. Tutto sommato, escludendo il voto basso che ho dato per rabbia ed orgoglio, è uno dei migliori film della categoria sport che abbia mai visto.