mercoledì 30 maggio 2012

Daniel F. Galouye - Simulacron 3


Autore: Daniel F. Galouye
Editore: Sigma 
 Titolo originale: Simulacron 3
Voto: 3/5
Pagine: 206
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Vero, Falso, Simulato. Sono queste le categorie che sfidano oggi la nostra capacità di osservare e capire la realtà. Ma la fantascienza l'aveva già capito, con gli autori, noti e meno noti, che negli anni '50 e '60 hanno insinuato i semi di una coscienza inquieta nella letteratura di genere. Tra essi, l'americano Daniel F. Galouye, con questo singolare romanzo finalmente ripresentato al pubblico italiano.
Fuller ha messo a punto un simulatore in grado di creare un mondo virtuale popolato di personalità fittizie, programmato per riprodurre specifici aspetti della società e sperimentare nuovi prodotti da lanciare sul mercato. Fuller muore in un misterioso incidente e Douglas Hall assume la direzione del progetto. Ma c'è un problema: uomini e oggetti cominciano a sparire in misteriose circostanze e, stranamente, Hall sembra il solo a rendersene conto. Si proietta quindi nel mondo del Simulacron per indagare, e qui incontra Morton, l'unico abitante del mondo virtuale che è consapevole di vivere in una creazione artificiale. Morton sta cercando di fuggire appropriandosi del corpo di un tecnico, ma viene scoperto e riprogrammato... non prima però di rivelare a Hall che anche il suo mondo, quello apparentemente "vero", non è altro che una simulazione. Se ogni certezza svanisce in una vertigine di mondi fittizi, dove cercare a questo punto la realtà?


 Commento personale e recensione:

Se lo avessi letto alcuni decenni fa avrei apprezzato tutta la genialità e l'originalità che sta alla base di questo thriller psicologico vestito da fantascienza. Purtroppo, forse anche a causa di un'innata conoscenza del racconto che ha limitato anche la sorpresa del colpo di scena. Il lettore comune deve fare alcuni sforzi di enorme portata perché risulti accettabile. Il futuro immaginato dall'autore, risulta forzato in maniera quasi fastidiosa. A questo aggiungiamo un modo di scrivere non avvincente ed una traduzione di Donatella Cerutti sicuramente non all'altezza. Non auguro a nessuno di leggere un libro di così grande portata scritto in maniera tanto approssimativa quanto forzata. A tratti si fatica ed a tratti si inciampa in visioni poco chiare e di bassa lega. Siamo nel 1964 e sebbene sia complicato immaginarsi l'avanzare della scienza e della tecnologia, magari uno sforzo di immaginazione in più non avrebbe fatto male. Ma diamo a Cesare quel che è di Cesare: intelligenza artificiale (Tamagochi e The Sims più evoluti) e realtà virtuale come temi principali, solleticano di sicuro la curiosità di molti. Non a caso è uno dei primi libri ad esporre tali argomenti, ponendo la questione di cosa è effettivamente reale e cosa non lo è. Matrix ci campa (giustamente) tuttora. La situazione che viene a crearsi è alienante e ricorda un po' alcuni lavori di Dick (oppure Dick si ricorda di Galouye) in cui tutto viene messo in discussione.

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