mercoledì 8 aprile 2009

Daniel Pennac - Il Paradiso Degli Orchi




Autore: Daneil Pennac
Anno: 1985
Titolo originale: Au Bonheur Des Ogres
Voto: 2/5
Pagine: 202
Pagina di Anobii
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Trama del libro e quarta di copertina:

Un eroe, Malaussène, che come lavoro fa il "capro espiatorio". Una famiglia disneyana, senza mamme e babbi, con fratellini geniali, sorelle sensitive, una "zia" maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una "zia" femmina super-sexy, ritratto irresistibile del giornalismo alla "Actuel", una misteriosa guardia notturna serba, un cane epilettico. Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull'orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima. Un'altalena tra divertimento e suspense, tra una Parigi da "Misteri" di Sue e una Parigi post-moderna dove proliferano i piccoli e grandi "orchi" che qualcuno crede estinti. Degli orchi si può ridere o si può tremare. Uno scrittore d'invenzione, un talento fuori delle scuole come Pennac, non ha certo paura di affrontarli con l'arma che lui stesso così definisce nel libro: "l'umorismo, irriducibile espressione dell'etica".

Commento personale e recensione:

Questa volta non è stata solo colpa di Roikin che me lo ha consigliato e regalato (assieme agli altri libri della saga). Questa opera mi era già stata consigliata anche da altre persone. Ho letto moltissimi pareri e commenti positivi a riguardo, ma io invece ne son rimasto un po' deluso. Beh, si sa: i gusti son gusti. Forse non lo ho apprezzato pienamente perchè lo ho letto mentre ero influenzato e febbricitante, ma ho trovato l'ironia di Pennac divertente solo nelle prime pagine. poi un po' forzata e sterile. La storia in sè non è malaccio, ma neanche niente di così trascendentale. Surreale, allucinante e scritto con leggerezza, ma anche elaborato in certi punti. Non so, spero di potermi ricredere con i lavori successivi, che però leggerò tra un bel po'.

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