lunedì 22 aprile 2024

Civil War (2024)

Two soldiers are positioned on the Statue of Liberty's torch, which has been turned into a makeshift fighting position.
Regia: Alex Garland
Anno: 2024
Titolo originale: Civil War
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies
Segui gli aggiornamenti sul canale Vomito Ergo Rum di Telegram
 
Alex Garland ci porta improvvisamente in una America messa a fuoco e fiamme dagli americani stessi. In un tempo nel futuro talmente vicino da poter anche essere considerato ucronico, ecco quindi un'altra Guerra Civile americana, di cui lo spettatore conosce poco o niente. Si ritrova appunto proiettato all'interno della guerra, cruda, insensibile, cattiva e senza avere troppi punti di riferimento o una spiegazione sull'evolversi della situazione. Garlang ci mostra la guerra per ciò che è, senza fronzoli. La guerra è brutta ed in guerra si muore e si soffre. Indipendentemente se questa avviene a Sarajevo, Kiev, Mogadiscio o nella improbabile Washington. La sceneggiatura ricalca quella di un road movie post apocalittico (o quasi), ma in una situazione temporale abbastanza anomale, considerando appunto gli scontri relativi alla guerra civile. I protagonisti sono tutti nell'ambito del giornalismo e la regia calca la mano anche su questo aspetto e sul loro ruolo, spietato quanto la guerra stessa, nel ricercare lo scoop, l'intervista o la foto più importante del contesto. Non troviamo risposte alle tue innumerevoli domande e questo può in parte destabilizzare, sebbene grazie ad una fotografia sensazionale ma realistica, ci si concentri anche su altro. La storia non fa sconti, ne ha per tutti, ma al tempo stesso senza aprirsi in giudizi: il film è sempre super partes e sempre oggettivo. Lo spettatore si muove attraverso gli scatti della macchina fotografica in questo lungo viaggio da New York verso la capitale, in una discesa sempre più pericolosa che mette a nudo le brutture della guerra. Morte, distruzione, angherie, paure, incertezze e contraddizioni sono alcuni degli ostacoli lungo il cammino della missione documentaristica e giornalistica, in cui nuovamente lo spettatore si ritrova solo a riflettere (su quel ruolo), perché mancano ancora una volta i riferimenti e le spiegazioni. Un bel film che, per quanto sia voluto, non mi convince pienamente essendo così nudo e spoglio, ma che risulta una nuova grande prova del regista. 

Nessun commento:

Posta un commento