sabato 31 agosto 2013

Terapia D'Urto (2003)


Regia: Peter Segal
Anno: 2003
Titolo originale: Anger Management
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.1)
Pagina di I Check Movies

Le commedie con Sandler sono quasi sempre risultate divertenti, soprattutto quelle di qualche anno fa. Anche questa non è da meno, sebbene sia alquanto leggera ed un elemento che la caratterizza sia la presenza del grandissimo Jack Nicholson. A quanto pare i fenomeni si trovano a loro agio in ogni genere cinematografico. Ok, qui non c'è nessuna opzione per vincere il premio Oscar, e lui non fa niente di così particolare da andare sopra le righe, ma è sempre una bella presenza ed un ottimo ingrediente da usare. La trama è semplice e prende aspetti assurdi ed irreali, salvo poi ridimensionarsi leggermente nel finale, in cui si poteva scegliere se abbassare i toni o proseguire con una farsa che avrebbe potuto degenerare. Apprezzo la scelta fatta, perchè preferisco maggiore realismo in talune situazioni anche se se spesso divertenti. Numerosi anche gli attori, forse nomi di minore importanza del cinema (Luis Guzman, John Turturro, Marisa Tomei, Woody Harrelson e Allen Covert), che compaiono a più riprese senza prendere troppo spazio. Si segue ogni passo in maniera leggera e simpatica, senza alcuna esagerazione. Film del giovedì sera con l'autunno che si avvicina.

La Fredda Luce Del Giorno (2012)


Regia: Mabrouk El Mechri
Anno: 2012
Titolo originale The Cold Light Of Day
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (4.8)
Pagina di I Check Movies

Va bene che ora come ora abbiamo già visto di tutto sul genere spionaggio e che quindi ogni cosa che si presenti o è sbalorditiva e ti resta nella mente, o risulta poco convincente, ma non piace molto quando la trama presenta troppe lacune per lasciare spazio solo a qualche inseguimento in macchina. Già il titolo trae in inganno, perchè ti puoi aspettare qualcosa di più profondo, ed invece hai un mix di elementi perdenti già visti altrove. I cattivi che non sono proprio cattivi fino in fondo, i buoni forse sono buoni, ma un pochino no, il tradimento degli amici che ora non sai più se sono fidati, il mitico Mossad che per poco non si fa inculare da una donna vecchia (Sigourney Weaver) con la pistola. Poi ci sarebbe anche Bruce Willis, che però dura poco. Ad un certo punto di aspetti di vederlo tornare e che sia tutto un bluff... Fortunatamente il regista non arriva così in basso, e propone invece alcuni tenui colpi di scena, giusto per stordirti un altro po'. Ad ogni modo non male alcune scazzottate, un po' di sparatorie e gli inseguimenti, sebbene come già detto, tutto già visto altrove, senza nessuna novità interessante. Ovviamente le spie sono sia buone che cattive allo stesso tempo e l'eroe di turno (Henry Cavill) dovrebbe sembrare il ragazzo comune che si trova suo malgrado a risolvere il misterioso caso della valigetta scomparsa. O rubata. O venduta. Trama per niente scoppiettante, elaborata così tanto che non capisci il motivo per cui ci sia tutto questo darsi da fare. Poliziotti corrotti da agenti stranieri, poliziotti che ti inseguono quando sei solo e poliziotti che mancano per almeno trenta minuti di pellicola in cui tutti mettono a soqquadro Madrid con proiettili che volano ovunque. Dai, passiamo oltre.

martedì 27 agosto 2013

Margin Call (2011)


Regia: J. C. Chandor
Anno: 2011
Titolo originale: Margin Call
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.1)
Pagina di I Check Movies

Crisi economica e cinema. Ma non c'è Oliver Stone alla regia, eppure non ne ho sentita la mancanza, con tutto il rispetto parlando. Già perchè il praticamente sconosciuto Chandar riesce a trasmettere alla perfezione ciò che il mondo finanziario sta vivendo in questi anni. Lo fa puntato l'occhio della telecamera negli sgabuzzini del potere, abitati da cinici e materialisti uomini che alla fine forse sono solo uomini. Che hanno sì possibilità di scelta, ma non troppi spazi per manovrare. Alla fine il soldo, quello che ci permette di mangiare, ma anche di avere un'auto, una casa, l'ultimo gadget tecnologico, la vacanza estiva, le cure mediche e così via, è il vero padrone ed è difficile rinunciarci. Non si tratta però solo ed esclusivamente di vile denaro e di giochi di prestigio che arrembanti arrampicatori sociali spostano qua e là. La pellicola non è fredda e tecnica, ma mette a nudo i pensieri di chi, nella normalità della propria vita, svuota forzieri per riempirne altri. E' giusto? Quanto guadagna il capo? Devo farlo? Il destino dell'economia mondiale, delle nostre vite insomma, passa da qualche numero, da qualche previsione, da qualche azzardo. Ciò che ci permette un'apparenza libera e dignitosa, può anche farci crollare il mondo addosso. Tutto nell'arco di una notte. O poco più. E vince chi arriva primo, chi è migliore o chi imbroglia. Tutto questo raccontato in maniera umile e lineare, in spazi chiusi ed azzurrini tendenti al buio della notte e delle decisioni da prendere. Da vedere anche per il cast che vanta Jeremy Irons, Kevin Spacey e Zachary Quinto. Attendo al varco il prossimo lavoro di Chandor, per ora promette bene.

Scemo & Più Scemo (1994)


Regia: Peter Farrelly
Anno: 1994
Titolo originale: Dumb And Dumber
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.2)
Pagina di I Check Movies
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Magnifico. Anche a distanza di anni, la comicità demenziale che consacra Jim Carrey resta esilarante e non preistorica. Situazioni che hanno dell'assurdo, ma non per questo troppo lontane dalla realtà. Battute alle volte geniali che possono far tranquillamente parte del parlare quotidiano ed un insieme di gag che si susseguono per insaporire un trama semplice e lineare. Non si perde tempo in troppi cambi di rotta e si arriva senza fatica al dunque. Quando sembra che una scena sia conclusa ecco che arriva il colpo di grazia, come ad esempio nel finale. "Fagli il culo, Grande Mulo" con il prepotente di turno che si accanisce con il più debole, ma viene battuto per ben due volte, così come i malavitosi, a suon di colpi di fortuna e coincidenze che hanno dell'incredibile. Le parti che fungono da collante sono poche e sebbene non contengano elementi divertenti, possono riunire tutte le altre situazioni che vengono a formarsi dando un senso alla trama. Jeff Daniels inizialmente fa fatica, come personaggio, a stare dietro a quello di Carrey il quale dispone anche di una mimica facciale sempre adeguata a tali circostanze. Via via che si procede però, l'uno non può fare a meno dell'alto, pur essendo impercettibilmente chi spalla chi protagonista. Provate a rivivere sulla vostra pelle alcuni momenti clou della storia, non è poi così impossibile. Chiudo con un magnifico "ascolta Mary, so che può sembrarti un po' avventato..." paladino di mille riproposizioni ed interpretazioni audaci.

Trovata, finalmente! #5

Non ricordo bene la prima volta che la sentii quando fu, ma era ai tempi del liceo, ovviamente come sempre accade, per caso. Internet non era come oggi, quindi anche una volta sentita, se poi la dimentichi o scordi il titolo e l'autore, è un bel casino. Sempre a caso ricordo che la ritrovai tempo addietro con AudioGalaxy. Ci feci anche un cd da ascoltare in macchina, di quelli misti, con tracce di ogni genere. E per la seconda volta andò nel dmenticatoio. Non era importantissima, orecchiabile al punto giusto, ganzetta, ma non di quelle che ti fanno star sveglio la notte per scoprirne titolo e melodia. Però il vuoto per un bel po'. Poi durante la vacanza in America, mentre eravamo a Jackson, Wyoming in un negozio dove poteva entrare qualsiasi animale tenuto a guinzaglio, era la musica di sottofondo. Mi si è accesa subito la lampadina in testa. Eppure questo ritornello lo avevo già sentito... Ma cosa era? Chi erano? Faceva talmente parte di me che mi sono convinto di averla addirittura nella compilation da strada che tenevamo in macchina. Credevo davvero che la stessimo ascoltando tutti i giorni durante il nostro viaggio, e che quindi bastasse andare a spulciare titolo per titolo tutte le tracce in nostro possesso. Avrei quindi potuto perderla nuovamente, facendo affidamento soltanto su di una mia percezione. Ma decisi di registrarla con SoundHound, così poi giorni dopo, quando mi ritornò a mente ( enon era presente nella nostra compilation) scoprii che si trattava di No Rain dei Blind Melon. Eccola:




Un Giorno Questo Dolore Ti Sarà Utile (2011)


Regia: Roberto Faenza
Anno: 2011
Titolo originale: Somaday This Pain Will Be Useful To You
Voto: 3/10
Pagina di IMDB (5.4)
Pagina di I Check Movies

Uno strazio supremo. Come diceva il mio professore della Sorbona, guardare questo film è come tritarsi le palle, buttarle nel cesso e tirare lo scarico. Veramente qualcosa criminale proporlo per una serata, anche in compagnia di chi adora i film drammatici. Qui di drammatico c'è il fatto di star seduti sul divano, cercando di usare lo smartphone per evadere. E' l'unica via d'uscita. C'è questo ragazzetto (Toby Regbo) che è un vero disadattato sociale, nel senso che non ha voglia di fare nulla, non sa fare niente e crede di essere abbastanza alternativo perchè gli piace stare solo. Forse è anche un po' gay, ma invece no, non si sa, non sarebbe importante. La cosa tragica è che non riesce ad adattarsi a niente, ma può vivere tranquillo perchè in famiglia c'hanno diversi soldi e tutti gli vogliono bene. Qualche randellata in più non gli avrebbe fatto che bene, invece lo mandano da una psicologa finto alternativa pure lei (Lucy Liu) che gli scippa soldi facendolo correre. Uno poteva anche pensare che alla fine si ficcasse la strizzacervelli, ed invece niente, neanche si presenta l'occasione. Solo noia allo stato puro con quella faccina da idiota smunto che mangia insalate biologiche e fa gli scherzetti all'amico gaio. Esilaranti proprio, un po' come l'inutile figura del babbo ricco (Peter Gallagher) e del ganzo della mamma che serve per riempire un paio di minuti di vuoto. Se insistono per farvelo vedere cercate di accusare un attacco di morbillo. O di ebola.