lunedì 6 settembre 2010

Jeffery Deaver - Il filo che brucia

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Autore: Jeffery Deaver
Editore: Rizzoli
Pagine: 531
Voto: 3/5
Pagina di Anobii

Trama del libro

La notizia raggiunge Lincoln Rhyme nella sua casa-laboratorio di Central Park West: l'Orologiaio, l'unico criminale a essergli sfuggito, è stato avvistato all'aeroporto di Città del Messico. Rhyme sta già pregustando l'occasione di regolare i conti con la sua nemesi, quando al quartier generale dell'NYPD scatta l'allarme per un caso che richiede il suo intervento. Perché in pieno centro a Manhattan un autobus di linea è stato colpito da una violenta scarica elettrica che lo ha ridotto a una carcassa di metallo incandescente. La scena del crimine non lascia dubbi: qualcuno si è divertito a giocare con la rete elettrica della città, e quello che poteva sembrare un incidente è in realtà un attentato riuscito solo a metà. Poco dopo, infatti, il misterioso attentatore si fa vivo con la polizia per avanzare la sua esorbitante richiesta: una riduzione dei consumi elettrici così drastica da condannare New York alla paralisi. Mentre la task-force guidata da Rhyme segue la pista di un gruppo di ecoterroristi, i blackout e gli incidenti letali si moltiplicano, la città precipita nel caos e la minaccia elettrica rivela tutto il suo devastante potenziale distruttivo. Solo Lincoln Rhyme può sperare di sventare il piano criminale di chi sta trasformando New York in una gigantesca trappola mortale. Ma prima di incastrare il colpevole, Rhyme dovrà affrontare i fantasmi più reconditi della propria coscienza e del proprio passato. Evitando di lasciarci la pelle.
Commento personale e recensione (rischio spoiler)

Resta sempre un piacere leggere Deaver, anche se ultimamente l'interesse si affievolisce. Tema interessante quello scelto, con un'ambientazione riguardante l'elettricità e possibili risvolti alternativi ed ecologici. In questo contesto e nella solita New York ritroviamo i colpi di scena ormai noti, anche se un po' macchinosi. Nonostante alcune pecche resta un libro interessante che difficilmente ti annoia, per questo il voto non può essere più basso. Il ritorno dell'Orologiaio inizialmente sembrava stucchevole, quasi una storia parallela tanto cara ad alcuni telefilm. Fortunatamente si rivela invece un personaggio chiave nella storia, e sempre fortunatamente Rhyme riesce ad incastrarlo (anche se troppo precipotasamente) chiudendo, si spera questa lunga parentesi. Altro aspetto negativo sta nel fatto il cattivo di turno prende le sembianze del cattivo visibile in alcune storie di super eroi: Joker, Pinguino, l'enigmista... Un personaggio troppo legato al tema del racconto. Quasi ossessionato dall'utilizzo dell'elettricità in questo caso, anche se per un movente differente da quello che si crede inizialmente. Già, il problema sta qui: forse i cattivi a cui dare la caccia stanno terminando e la fantasia dell'autore deve fare salti carpiati con avvitamento per stuzzicare l'interesse dei lettori. Io sinceramente ne facevo anche a meno, mi bastava un killer qualsiasi. In ogni caso piacevole lettura in attesa di altri thriller.

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