giovedì 13 ottobre 2011

Daniel F. Galouye - Universo senza luce


Autore: Daniel F. Galouye
Editore: Editrice Nord
Pagine: 164
Voto: 4/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Dopo una guerra nucleare che ha devastato e reso inabitabile la superficie del pianeta, l'umanità è costretta a vivere in caverne sotterranee dove non arriva nessuna luce: sono generazioni ormai che nessuno l'ha più vista, tanto che su di essa si è formata una vera religione, una leggenda. Solo l'eccezionale sviluppo del senso dell'udito e del tatto permette ai pochi superstiti di sopravvivere ai gravi pericoli che minacciano la loro precaria esistenza e i pochi beni loro rimasti: pipistrelli giganti e altri mostri delle tenebre, i Veggenti, esseri misteriosi dotati di poteri sovrumani, e soprattutto la mancanza d'acqua, l'esaurimento dei pozzi. Iared, uno dei superstiti, non si lascerà tuttavia intimorire e, sfidando i mostri notturni, i demoni della Radioattività, le credenze della comunità e le accuse di blasfemia, si addentrerà nelle regioni ignote che si trovano al di là della Barriera, alla ricerca del mitico e remoto Mondo Originario.

Commento personale e recensione:
Fiat lux. E luce sia. Ecco un libro illuminante, con una storia magistrale ed iridescente. Quando la fantascienza non si limita ad essere tale e sconfina anche nel sociologico e nella teologia, riusciamo ad avere opere di siffatto spessore. Unica nota negativa? Il finale, scontato e frettoloso. Per il resto un mondo, anzi un universo, un infinito senza luce, dove gruppi di sopravvissuti hanno sviluppato in maniera eccezionale altri sensi come l'udito e l'olfatto. Oppure, per colpa probabilmente di radiazioni, riescono ad essere "veggenti" riuscendo a distinguere il calore, come in una visione agli infrarossi. Nessuno però sa cosa sia la Luce o il Buio. Anzi, mitologia e religioni fanno sì che questi siano due concetti ancestrali, immateriali, irraggiungibili. Siamo di fronte quindi ad una storia con due facce: quella fantascientifica in cui con estrema scorrevolezza e dovizia l'autore si addentra in un mondo di suoni e di echi e quella più volta alla riflessione dove il lettore si pone domande sulla ricerca dell'infinito e di Dio. Ad ogni passo nel buio, i protagonisti sentono la strada, gli ostacoli, i pericoli e non conoscono assolutamente il senso della vista, per loro decisamente ignoto, forse mistico. Perduto da generazioni. Un libro inizialmente senza pretese che si rivela qualcosa di più grande ed interessante.

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