lunedì 6 maggio 2024

Povere Creature! (2023)


Regia: Yorgos Lanthimos
Anno: 2023
Titolo originale: Poor Things
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (7.9)
Pagina di I Check Movies
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E pensare che avrei dovuto guardarlo al cinema se qualcuno non avesse già fatto 4 volte (e dico QUATTRO eh) le scale di casa e fosse stanco. Meglio così però, con calma, in sala e con  Prime Video. E mi bastano pochi minuti per stoppare e dire WOW ad alta voce senza paura di disturbare nessuno. Che Povere Creature abbia una marcia in più infatti lo si nota fin dalle prime immagini. E sto parlando di qualcosa che va oltre il semplice piacere di guardarlo: è un film che si distingue per la sua profonda complessità e la ricchezza di dettagli, sia nella narrazione che nella realizzazione tecnica. La regia di Yorgos Lanthimos si conferma unica nel suo genere, con una visione cinematografica che spazia tra il feroce e il disilluso, raccontando storie di umanità crudele e violenta attraverso una lente quasi fantascientifica. Il soggetto scelto non è originale, ma riadatta un romanzo di trent'anni fa ambientato nella Londra Vittoriana, e lo fa anche utilizzando colori in maniera tanto cupa quanto vivida a seconda della parte da raccontare. La fotografia del film gioca un ruolo cruciale nell’accentuare l’atmosfera vittoriana con un tocco surrealista, creando un’estetica ricca di riferimenti e colori che contribuiscono a definire il tono e lo stile del film. La scelta dei colori, l’uso della luce e la composizione delle inquadrature lavorano in armonia per trasportare lo spettatore in un mondo dove il reale e l’irreale si fondono in modo indistinguibile. Il montaggio si rivela essere un altro aspetto tecnico di grande importanza, con un ritmo che si adatta perfettamente alla narrazione, alternando momenti di tensione a momenti di riflessione. La struttura del montaggio contribuisce a costruire la psicologia dei personaggi e a guidare lo spettatore attraverso le varie fasi della storia, mantenendo sempre un equilibrio tra le diverse componenti narrative. I costumi, curati da Holly Waddington, sono un elemento fondamentale del film, riflettendo il viaggio di autodeterminazione e liberazione della protagonista Bella. I costumi seguono fedelmente l’evoluzione del personaggio, passando da abiti che simboleggiano la sua condizione di “donna in catene” a quelli che rappresentano la sua maturità e indipendenza. La scelta dei tessuti, dei colori e dei tagli non è solo esteticamente impressionante, ma serve anche a sottolineare l’arco narrativo di Bella e il suo sviluppo personale. In conclusione, “Povere creature” è un’opera che lascia il segno, grazie alla maestria con cui ogni aspetto tecnico è stato curato e integrato nella visione artistica del regista. Un film che non solo intrattiene, ma invita anche alla riflessione, offrendo uno sguardo critico sulla società e sulla condizione umana.

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