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venerdì 8 gennaio 2021

La Strada Scarlatta (1945)

 

Regia: Fritz Lang

Anno: 1945

Titolo originale: Scarlet Street

Voto e recensione: 6/10

Pagina di IMDB (7.8)

Pagina di I Check Movies

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Film:

E' semplice, ma non è immediato. Per niente. Parte del successo forse lo dobbiamo al soggetto originale La Chienne, ma credo che Fritz Lang ci abbia messo del suo, almeno per quanto riguarda la veste con cui ricopre una pellicola decisamente noir, dalle tonalità scure, che vive la notte. I personaggi sono ben scritti, sconfitti entrambi da se stessi e dagli altri. Non riescono a tenere tra le mani il proprio sogno, anche se sembrano andarci entrambi vicini. Molto vicini. Eppure è solo una menzogna, per un qualcosa che soltanto fugacemente viene afferrato. La bella vita l'una e l'amore l'altro. Bugie e sotterfugi non sono esclusivamente il modo di fare di Kitty (Joan Bennett), che già dall'apparenza ammicca fin da subito ad essere una "poco di buono", ma anche il signor Cross (Edward Robinson) non è cristallino e sincero. Questi due personaggi si muovono attratti l'uno dall'altro per mezzo di un forte desiderio che questi hanno per poter riassestare le proprie esistenze. La nota triste e malinconica che segue tutto il film non è mai però ben visibile, staziona segretamente nascosta, misera e silenziosa, per poi venire fuori al termine delle pellicola, quando ormai tutto è andato perduto, peggiorando scena dopo scena.


Edizione: DVD

Tranquillissima versione in DVD con traccia italiana in stereo, non sporca e un video che approssimativamente ci permette di godere del girato, senza poter essere definito però buono. Soprattutto nella seconda parte, quando luci ed ombre si fondo intermittenti ed in più occasioni sgrana. Gli extra sono tutti composti da schede testuali:

  • La strada scarlatta
  • Il racconto
  • Lo sapevate che...
  • Chi è Fritz Lang
  • Il Lang americano
  • I suoi film

mercoledì 8 aprile 2020

Il Testamento Del Dottor Mabuse (1933)




Regia: Fritz Lang
Anno: 1933
Titolo originale: Das Testament Des Dr. Mabuse
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Moveis
Acquista su Amazon (cofanetto 3 DVD)

Film:
Ad undici anni di distanza dal primo originale Dottor Mabuse, prima di abbandonare la Germania per sistemarsi a Parigi, confeziona un nuovo film utilizzando il medesimo protagonista. Il "Testamento", seppur non brevissimo, ha una durata accettabile e far sì che questo vecchio thriller poliziesco possa essere gustato senza il peso dell'età. Nonostante si possa credere che un film tedesco del 33 visto oggi possa essere acerbo, il mio consiglio più spassionato è quello di provare a rispolverare Lang. Semplicemente un genio così grande, che i suoi lavori toccano profondamente anche comuni mortali, con poca cultura cinematografica come me, alimentando in loro una passione sempre maggiore per la settima arte. La trama è piacevole, astuta, resa grande al montaggio e la messa in opera di un sonoro incalzante. Peccato che il doppiaggio italiano, soprattutto su determinati personaggi, non risulti all'altezza e questo sì, soffre molto degli anni passati, ma che non fa soffrire il contesto. Anche il sistema di raccontare le vicende parallelamente, così come parallela è la figura di Mabuse a quella di Hitler, risulta intrigante e non stancante. Sebbene i personaggi si muovano in maniera indipendente all'interno della storia abbiamo tutti i tasselli che stano elegantemente al loro posto, con un montaggio ed una fotografia davvero degni di nota.

Edizione: cofanetto 3 DVD “Dr. Mabuse Collection
Il cofanetto contiene 3 dischi DVD: i primi due sono dedicati al film Il Dottor Mabuse, mentre il terzo è relativo a quello in oggetto. Si tratta di una versione restaurata ed integrale con audio italiano in stereo, tranne che per le parti in cui manca il doppiaggio, che prevedono il tedesco originale ed i sottotitoli. Gli exra sono:

  • Galleria
  • Intervista a Rudolf Schundler (15 minuti)
  • Le Testament Du Dr. Mabuse (1933) - versione francese del solito film di 1 ora e 30 minuti in lingua originale con sottotitoli impressi in tedesco.

giovedì 7 settembre 2017

Il Dottor Mabuse (1922)



Regia: Fritz Lang
Anno: 1922
Titolo originale: Dr. Mabuse, Der Spieler
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.9)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto 3 DVD)

Film:
Non è semplice e lo ammetto. Non è che siccome si tratta di un film cult della storia del cinema espressionista tedesca e opera di un grande maestro come Fritz Lang debba essere elogiato senza mezzi termini ed a tutti i costi. Consideriamo alcuni fattori che ne complicano la digeribilità: film muto in bianco e nero che dura oltre le quattro ore. Guardarlo è una sfida, anche con tutta la curiosità e l’impegno che volete, risulta un bel boccone da buttare giù. Non è una cosa per tutti e non è una cosa per ogni situazione. Se lo guardi devi essere consapevole di ciò e riuscire a seguirlo, perchè come storia prende, è sottile, intrigante e se visto senza troppe interruzioni (ho scelto di guardare la pellicola divisa in due parti) è possibile apprezzarne tutte le sfaccettature. Il Dottor Mabuse va inoltre contestualizzato andando a coglierne quel senso metaforico che fa da specchio per la Germania povera e naufraga delle Prima Guerra Mondiale: lui è il Male, il sotterfugio, l’inganno, l’avidità.  Montaggio e trucco portano lo spettatore a vedere le varie manipolazioni che Mabuse finalizza in maniera sempre più audace. Se nella prima parte si fa più fatica a seguire le vicende, la seconda risulta più fruibile, specialmente verso la fine, non so se perchè ormai abituato allo stile ed assimilata la lunghezza, o semplicemente per un ritmo più sostenuto della trama. Moltissimi sono gli elementi di interesse specifico per il cinema espressionista e documentaristico, e per poterli non solo capire, ma anche apprezzare secondo me è opportuno anche dedicarsi agli extra (cosa che ho fatto) o anche a recensioni scritte da esperti o forse anche manuali sul cinema e la sua storia.

Edizione: cofanetto 3 DVD “Dr. Mabuse Collection
Si tratta di un cofanetto contenente due film di Fritz Lang: Il Dottor Mabuse e Il Testamento Del Dottor Mabuse. Il titolo in questione è diviso su due dischi che rispondono alla divisione fatta in due parti dallo stesso regista: Dr. Mabuse, Il Giocatore. Parte I: Il Grande Giocatore. Un Quadro Dell’Epoca (Dr. Mabuse, Der Spieler. Erster Teil: Der Grobe Spieler. Ein Bild Der Zeit) e Dr. Mabuse, il Giocatore. Parte II: INFERNO. Un Dramma Di Uomini Della Nostra Epoca (Dr. Mabuse, Der Spieler. Zweiter Teil: INFERNO. Ein Spiel Von Menschen Unserer Zeit). Si tratta della versione restaurata ed integrale che prevede audio su due canali e sottotitoli in italiano che sono davvero di basso livello. Gli extra sono divisi in maniera asimmetrica, ma preferisco così per comodità di visualizzazione:
Disco 1:
  • Galleria
Disco 2:
  • Per esempio Fritz Lang (27 minuti)
  • Identità cinematografiche (29 minuti)
  • Norbert Jacques (10 minuti)

giovedì 3 novembre 2016

La Donna Del Ritratto (1944)




Regia: Fritz Lang
Anno: 1944
Titolo originale. The Woman In The Window
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.8)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Dal grande Fritz Lang era lecito aspettarsi qualcosa di più. O forse no, perchè è un esercizio "di stile", un thriller particolare in cui l'assassino risulta essere impacciato e con un modo di fare da dilettante allo sbaraglio: è un uomo comune. Interessante il doppio gioco proposto: quello dell'azione investigativa che vede il nostro ingenuo Edward G. Robinson cacciarsi all'interno di un guaio molto più grande di lui e quello del realismo metodico confrontato con il nulla di fatto onirico. Paure, sogni  desideri che si svolgono, ma lo scopriamo in un finale da commedia, all'interno della mente stanca ed inebriata da un bicchierino di troppo. La semplicità solo apparente della trama tiene attento lo spettatore che si immedesima nel protagonista, ma senza una totale empatia: gli errori da lui commessi sono tanti e coordinati, così da farci dubitare della sua integrità mentale. La femme fatale (Joan Bennett) porta con sè guai, è pericolosa, seducente, ma al tempo stesso degna delle attenzioni e dell'interesse, non solo sessuale, che il buon professore prova per lei. Un film abbastanza datato che però non è una scusa per il pessimo riversamento della pellicola sul DVD della Ermitage che insiste con il marchiare con il proprio bollino impresso le sue pellicole. Gli extra sono solo didascalici, divisi in sei capitoli.

martedì 28 aprile 2015

M - Il Mostro Di Dusseldorf (1921)


Regia: Fritz Lang
Anno: 1931
Titolo originale: M - Eine Stadt Sucht Einen Mörder
Voto: 8/10
Pagina di IMDB (8.4)
Pagina di I Check Movies
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Fritz Lang con il suo M meriterebbe un approfondimento particolare. Approfondimento che scaturisce dalle sensazioni che provoca nello spettatore che si affaccia su quella parte di cinema che ha fatto storia. Ieri come oggi, come domani. Impossibile non restarne affascinati. Eppure la sorpresa non avrebbe dovuto essere così tanta, del resto il suo Metropolis è tra i miei film preferiti. Qui però il genere è ben diverso: non più fantascienza distopica, ma un thriller che introdurrà il noir e dalle numerose sfaccettature sociali. Il protagonista M è un Mostro (morder, assassino in tedesco), di quelli della peggior specie: probabilmente un pedofilo, le sue vittime sono tutte bambine. E’ introvabile, le forze dell’ordine cercano in ogni dove, ma è sfuggente, una persona ordinaria che vive nell’ombra e nell’anonimato. Anche la criminalità organizzata ha tutto l’interesse affinchè venga catturato e reso innocuo. Già, perchè il Mostro è un male per tutti quanti, madri esasperate e timorose, poliziotti con il senso del dovere, delinquenti comuni che non possono più agire tranquillamente come un tempo. M impersona la paura più alta di tutte: colui che, introvabile, si aggira per le strade e miete giovani vittime che non faranno mai ritorno a casa. Piccole ed innocenti. La trama è semplice quanto spietata, Lang non perde tempo con iperbolici giri di parole o di macchina da presa. Porta su grande schermo il timore più nascosto e terribile che esista. La società tedesca è profondamente spaccata, ma si unisce inconsapevolmente ed inizialmente per motivi differenti, nella ricerca spasmodica di colui che è tra loro. Il fatto che il pedofilo aguzzino possa essere chiunque, è un’ulteriore ingrediente di terrore che alimenta il disagio collettivo. L’opera di Lang è completa e circolare dal punto di vista sociale e psicologico.  E’ il primo film sonoro del regista tedesco e non a caso riesce a sfruttare al meglio questa tecnica: l’assassino verrà riconosciuto, da un  cieco per giunta, grazie al motivetto che fischietta di tanto in tanto mentre adesca le bambine. Il sonoro quindi non è solo una mera trovata commerciale o d’intrattenimento: è uno strumento essenziale per la riuscita del film. Anche la cantilena iniziale ne è un assaggio indiscutibile e Lang non si limita ad infiocchettare musica e dialoghi come hanno fatto altri, ma rende l’audio complice quanto l’aspetto visivo. Basti pensare all’ombra dell’assassino mentre parla con la ragazzina, o alla palla che rotola solitaria sul prato ed il palloncino che si scontra con i fili telefonici. Immagini e suoni quindi, ma anche i volti dei protagonisti come quello di Peter Lorre che soprattutto nella parte finale con la propria straziante autodifesa riceve primi piani che ne evidenziano la follia. Già, follia o pazzia che caratterizzano gli efferati delitti di cui si macchia. A questo punto sarà il tribunale popolare a decidere delle sue sorti. Può meritare un uomo del genere di vivere? Può la società rischiare che la pena non sia adeguata e permettere che un cavillo o la sorte lo facciano tornare a fare del male? E se il suo essere un mostro deriva da una malattia psicologica che gli impone determinati atteggiamenti, senza la facoltà di poter prendere una decisione, è giusto condannarlo o è giusto cercare di curarlo? A quale prezzo? Lang conosce gli umori del tempo in cui vive, e sembra anticipare anche quelli dei decenni a venire: gli interrogativi del tribunale composto da criminali e derelitti dà voce ai dubbi ed ai timori delle persone comuni che vogliono giustizia e tranquillità ed il prezzo da pagare non risulta poi così chiaro e cristallino. Il volere della giuria rispecchia le emozioni a caldo, quelle umane, che spesso si ritrovano a dover fare i conti con le istituzioni, non sempre in linea con loro. Bellissimo, superbo, contemporaneo

sabato 14 maggio 2011

Metropolis (1927)


Regia: Fritz Lang
Anno: 1927
Titolo originale: Metropolis
Voto: 8/10
Pagina di IMDB
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Non sono un fanatico dei vecchi film, ma posso dire di averne visti alcuni grazie anche al lavoro perpetrato con Cultura Libera P2P e Metropolis resta uno di quei capolavori senza tempo a cui sono legato maggiormente. Da amante della fantascienza e della distopia, non posso fare a meno di inserirlo tra i miei favoriti, non tanto per il film in sè, quanto per cosa rappresenta e per gli innumerevoli spunti che ha dato a pellicole successive. Mi ha talmente colpito, che sono stato un amante inconsapevole di quasi tutto ciò che ha tratto ispirazione da Lang. Oltre alla locandina in formato originale, ho preso quindi il bluray con la versione completa di Metropolis. Infatti fino a poco tempo fa potevamo goderci soltanto la pellicola censurata, con profondi tagli nella parte centrale e finale. Grazie al ritrovamento delle parti mancanti a Buenos Aires, adesso le quasi due ore e mezzo di fantascienza anni venti, sono a nostra disposizione.