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giovedì 18 agosto 2016

I Soliti Ignoti (1958)


Regia: Mario Monicelli
Anno: 1958
Titolo originale: I Soliti Ignoti
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
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Valore storico inestimabile e ci sono più o meno tutti: Gassman, Mastroianni, Totò, la Cardinale...  Trama celebre con un tentativo di furto maldestro che vede come protagonisti cinque poveri disgraziati. Il piano è semplice, ma scaltro ed ovviamente non privo di insidie, cambi registro, difficoltà che si accumulano una dietro l'altra per lasciare spazio a nuove idee e stratagemmi. Una commedia divertente, spassosa, ma non per questo totalmente comica. Uno spaccato del dopoguerra dalle tinte colorite nonostante il bianco e nero della fotografia, sagace in alcune scene. Abbraccia anche il genere poliziesco pur essendo colmo di quella umanità spicciola insita nei protagonisti. Un film corale in cui si mettono in scena disoccupazione, miseria, malavita: una svolta per la commedia italiana. L'edizione DVD de Il Grande Cinema Italiano è restaurata e rimasterizzata, offre un doppio audio (mono e 5.1) e pur non avendo contenuti extra all'interno del disco, all'interno della custodia troviamo un libretto esplicativo di 14 pagine.

martedì 24 maggio 2016

La Grande Guerra (1959)




Regia: Mario Monicelli
Anno: 1959
Titolo originale: La Grande Guerra
Voto: 8/10
Pagina di IMDB (8.4)
Pagina di I Check Movies
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Questa è la storia del cinema. Non solo italiana. Monicelli riesce ad ottenere il giusto, anzi il perfetto, equilibrio tra commedia e dramma legato alla guerra. Lo fa in una pellicola sublime che annovera nel cast, tra tutti, Alberto Sordi e Vittorio Gassman. Si respira aria di eroismo ed ironia, con una sensibilità comica che non risulta pesante o fuori luogo. Uno dei compiti più difficili, difficilmente raggiunti in futuro (risultato ottenuto anche da Benigni con La Vita E' Bella) in cui lo spettatore, come i protagonisti, riesce a sentire quell'oppressivo senso di disagio che la guerra porta con sè, ma al tempo stesso si rilassa e si gode i dialoghi, alle volte spensierati, altre colmi di timore. Situazioni realistiche, umane, che tirano fuori la vivacità dei soldati, persone normali che usano l'arte dell'arrangiarsi, ma non tralasciano i buoni propositi. Colpisce inesorabile, come una freccia lanciata da Cupido che ti trapassa il cuore, la scena in cui incontrano la moglie dell'ormai defunto Bordin. E' la mia preferita sotto ogni punto di vista: commovente, poetica, vera. E ti apre il cuore. Non da meno le altre, meno drammatiche e pienamente ironiche in cui i due uomini diversi in tutto, si punzecchiano con battute e gag divertenti, ma mai sopra le righe. E sì, questo possiamo definirlo un capolavoro, senza scadere nel banale.

lunedì 2 maggio 2016

La Ragazza Con La Pistola (1968)



Regia: Mario Monicelli
Anno: 1968
Titolo originale: La Ragazza Con La Pistola
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
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La commedia all’italiana: un genere senza tempo, ironico, profondo e suggestivo. Monicelli, grazie a Monica Vitti, contrappone l’arretratezza nostrana (andando a pescare la protagonista in un angolo della Sicilia, un po’ come fece Pietro Germi in Divorzio all’italiana) con il mondo anglosassone, più preparato ad affrontare alcune tematiche. Una ragazza, innamorata, che si è lasciata sedurre senza troppo lottare, deve difendere il proprio onore, inseguendo l’amato (e infame traditore) per ucciderlo. Inizia così una divertente avventura nel Regno Unito, con quel profumo di thriller improvvisato, una caccia all’uomo fortunata e fortuita, con la protagonista che si imbatte, si scontra e si assuefà modellandosi agli usi e costumi decisamente più moderni dell’Inghilterra. Quel ’68 di grandi cambiamenti che vede un personaggio femminile alla ribalta: coraggioso ed audace, nonostante la donna, come più volte ribadito anche nella pellicola, debba starsene al suo posto e fare la donna. Ma il soggetto è decisamente forte, tiene bene la parte, dà un’ottima prova recitativa riuscendo ad essere spaesata e tenace al tempo stesso. E’ il 68 dell’emancipazione d’altra parte, e se ci riesce Assunta, possono riuscirci tutte. Il riscatto del mondo femminile, attuato con astuzia ed ironia. Numerose le scene memorabili ed i freschi dialoghi, in parte in dialetto, in parte in inglese maccheronico. 

venerdì 2 novembre 2012

Amici Miei Atto II (1982)


Regia: Mario Monicelli
Anno: 1982
Titolo originale: Amici Miei Atto II
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.4)
Pagina di I Check Movies
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La commedia all'italiana di Mario Monicelli è qualcosa di inarrivabile concettualmente per tutto il resto del cinema mondiale. Purtroppo localizzata e circoscritta pur creando elementi cult, resta per forza di cose di nicchia. Il secondo atto di Amici Miei ricalca fedelmente il successo del primo con la storia che inizia sette anni dopo, in un cimitero per rendere omaggio allo scomparso Perozzi. Nulla però è cambiato, gli amici restano ad ogni modo indissolubilmente legati alla goliardia, talvolta anche troppo sfrontata e pesante. La struttura della pellicola è composta da lunghi flashback in cui si ricorda il compianto compagno di scherzi e lo stile malinconico e drammatico aleggia fin dal primo minuto. Se nel precedente film l'amarezza e la nostalgia per i tempi ormai danti, venivano in parte sostituite dall'allegria del momento, qui hanno un ruolo ancora più centrale e determinante. I personaggi sono sempre più consapevoli della loro età, dei loro acciacchi e del loro stato mentale, e forzatamente cercano di abbattere l'inevitabile. Al di là della trama, che vede anche alcuni errori per incongruenze temporali, è il film in sè che va messo su piedistallo. Anche il solo riguardarlo ti porta consapevolezza e nostalgia: gli amici miei, sono quelli di tutti, più giovani e più anziani. Chi spera di rivivere la prorpia terza età in quel modo e chi invece guarda indietro e sa che un tempo ci avrebbe sperato. Qui si va oltre però il genere comico e da commedia, creando un patchwork con la drammaticità e la battuta immediata, anche irriverente e volgare. Triste, ma definitivamente da conservare gelosamente nel proprio cuore.

martedì 1 maggio 2012

Amici Miei (1975)


Regia: Mario Monicelli
Anno: 1975
Titolo originale: Amici Miei
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
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Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione [Perozzi docet]. Ed ecco quindi che Amici Miei è geniale. Va oltre la goliardia ed va oltre tutto ciò che insegnato alle generazioni future. Monicelli trasforma la cinica commedia irriverente in uno spaccato tragico e drammatico di chi non vuol smettere mai di essere giovani. Non serve stare qui a recensire il film, sarebbe un inutile perdita di tempo: impossibile non averlo visto ed apprezzato, addirittura amato più volte. E' lo spunto irraggiungibile ed inarrivabile per molti di noi, cresciuti con il conte Maschetti, il Perozzi, il Necchi, il Melandri ed il Sassaroli. La supercazzola è divenuta un'abitudine quotidiana, talvolta sgamata altre volte riuscita perfettamente con un orgoglioso rigonfiamento del petto. Chi non ha apprezzato la scena dello schiaffo con il treno in partenza? Chi non ha mai provato ed emulare le gesta della zingarata proiettandosi in nell'incertezza del non avere una meta? Molto di ciò che siamo e di ciò che il Fondo è stato lo dobbiamo a questi amici nostri. Che si tratti della domestica, tedesca, severissima, in divisa incontrata a Lugano o del culo alto ci fo un salto visti sulla spiaggia. Ma Amici Miei come dicevo non è solo un percorso formativo di spassose e divertenti gag: è la sfrontatezza del sorriso a tutti i costi. Fino alla morte, ed anche più in là. Un antani lanciato durante l'estrema unzione e la maschera mai gettata, forse tristemente per nascondere una vita che senza amici e senza sorrisi sarebbe la più brutta possibile. Grazie amici miei.