venerdì 15 luglio 2022

James G. Ballard - Il Mondo Sommerso

 

Autore: James G. Ballard
Anno: 1962
Titolo originale: The Drowned World
Voto e recensione: 3/5
Pagine:  210
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Trama del libro e quarta di copertina:
 Lo scienziato Robert Kerans fa parte di una squadra di ricercatori diretta dal colonnello Riggs che ha l'incarico di perlustrare quel che resta di intere città sommerse dalle acque in seguito a una catastrofe naturale di dimensioni straordinarie. Una sessantina di anni prima delle tempeste solari hanno causato un surriscaldamento globale che a sua volta ha prodotto lo scioglimento dei ghiacci polari e quindi un innalzamento delle acque a livello planetario. Ora, con temperature roventi, tropicali anche ai poli, e in mezzo a lagune malsane, ci si trova di fronte a metropoli irriconoscibili, precipitate come sono in un'atmosfera primordiale, e ai sopravvissuti di una civiltà scomparsa, psicopatici, malnutriti, contaminati dalle radiazioni. Kerans sa che le sue rilevazioni sulle nuove forme di vita sono a questo punto del tutto prive di senso. A cosa serviranno mai infatti quando il pianeta diverrà torrido e non ci sarà più il genere umano? Per chi sa di essere destinato all'estinzione non resta che immergersi nel caos di un mondo primitivo e selvaggio, sprofondando in un abisso primigenio. "L'albero genealogico dell'umanità si stava sistematicamente potando da solo, risalendo apparentemente alle radici e sarebbe giunto un momento in cui un secondo Adamo e una seconda Eva si sarebbero ritrovati soli in un nuovo Eden."

Commento personale e recensione: 

Il Mondo Sommerso, (noto anche come Deserto D’Acqua) è un romanzo di fantascienza ambientato in un mondo posto apocalittico del futuro (il futuro dello scrittore) decisamente simile per temi trattati al successivo L’Isola Di Cemento. Se inizialmente Ballard si era dedicato alla fantascienza, possiamo dire candidamente che il genere utilizzato è solo uno strumento per sviscerare l’animo umano dei suoi personaggi e protagonisti. Infatti ciò che muove le redini della trama è essenzialmente il concetto di solitudine ed autodistruzione che vediamo nei comportamenti distaccati e quasi privi di ogni logica che invadono la mente del protagonista. Differentemente da tanti altri romanzi, Ballard si concentra non tanto sulla figura eroica del suo personaggio, quanto sul suo interagire con un mondo decisamente modificato e differente dal solito. La mutazione è evidente e ben descritta, anche se in maniera prolissa, con poche scene (pagine) dedicate all’azione e tante altre che si concentrano invece sui pensieri malinconici e sperduti del soggetto. Il libro è stato scritto nei primi anni sessanta, quando ancora il problema del riscaldamento globale non era neanche accennato: abbiamo lo scioglimento delle calotte polari ed il relativo aumento della massa d’acqua che sommerge quasi ogni città, oltre ovviamente a mutazioni biologiche ed al sopravvento di una flora di tipo tropicale che si spinge su tutto il globo rendendolo di fatto un deserto di acqua e lagune. Il fulcro di tutto il romanzo però, come già detto, lo si trova nel regresso mentale dei personaggi che si muovono all’interno di un mondo pericoloso ed a tratti onirico.

 

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