sabato 6 marzo 2010

Irvine Welsh - Il lercio

 

Autore: Irvine Welsh
Pagine: 381
Editore: TEA
Data di Pubblicazione: 2001
Voto:  
 Pagina di Anobii

Descrizione del libro:

Il figlio dell'ambasciatore del Ghana viene ucciso a tarda notte nel centro di Edimburgo. Il caso viene affidato al sergente Bruce Robertson, un poliziotto efficiente ed ambizioso. Ma Robertson non è il buon poliziotto che tutti credono, in realtà è il più depravato di tutti i personaggi che si potrebbero mai concepire. Astuto e crudele, sadico e gonfio di pregiudizi, ossessionato da un erotismo bestiale, "Robbo" genera insieme orrore e compassione. Così, se per quell'omicidio in un primo momento i sospetti cadono su una banda di teppisti di destra, via via che le indagini proseguono le cose si complicano.

Opinione personale:
Di sicuro un libro strano e particolare. Mi ha spiazzato subito, appena portato a casa e sfogliato velocemente. La mia edizione infatti prevede una stampa un po' particolare, che può farti nascere il dubbio che si tratti di un errore. Ci sono infatti delle specie di "nuvolette" con dei pensieri scritti che vanno a coprire parti del testo normale. Deve essere così, ho controllato altre copie del libro in librerie differenti e chiesto a chi lo aveva già letto. "Dice" sia un modo moderno di scrivere... Mah vabbeh, passiamo alla storia. Ho alzato il voto semplicemente per il finale, visto che si risolleva e si salva un po' maggiormente. Il lercio inoltre inizia bene, ti prende e segui il personaggio attraverso una scrittura cruda e pesante. Dopo un po' però il turpiloquio ti stanca, lo vedi fine a se stesso. Sembra addirittura che la storia sia una parte di vita presa a caso, tra il lerciume di "Robbo". Ti domandi se viene seguito un filo logico nel proseguimento dell'indagine, o se questa è solo un qualcosa di marginale, che ha poco a che vedere con il viscidume del personaggio. Un personaggio odioso, antipatico, arrogante, sudicio, vendicativo, sadico con cattiveria gratuita. Insomma fa schifo, difficile rimanerne impressionati positivamente se non si hanno problema mentali e sociali. Serve a poco nella parte finale, la chiarificazione di determinati atteggiamenti, se lo scopo è quello di scusare gli atteggiamenti venuti fuori durante il romanzo. Nessuna giustificazione per quel poliziotto più simile ad una bestia che ad un uomo, anche se si trovano molte risposte a domande relative alla sua psiche deviata. Da leggere sì, ma consci del fatto che Welsh ci va giù pesante, forse troppo.

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