lunedì 21 luglio 2025

Lois McMaster Bujold - Miles Vorkosigan L'Uomo Del Tempo

 Miles Vorkosigan. L'uomo del tempo
Autore: Lois McMaster Bujold
Anno: 1990
Titolo originale: Wheatherman
Voto  e recensione: 3/5
Pagine: 124
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Trama del libro e quarta di copertina:
 Dopo aver completato l'Accademia Imperiale, il cadetto, tenente Miles Vorkosigan, figlio del primo ministro di Barrayar, nonostante i pesanti handicap fisici ambirebbe entrare nella Marina Imperiale, invece si vede assegnato un incarico di secondaria importanza nel corpo di Fanteria e relegato su una remota isola ghiacciata del pianeta per svolgere mansioni di meteorologo, materia di cui non sa niente. Non può credere ai propri occhi, quando il vecchio sergente dell'Accademia gli consegna la busta con gli ordini, ma dopo un turbolento colloquio con il comandante, capisce che dietro quella mansione c'è il disegno di formare il suo carattere per una carriera ben più importante. Sembra quindi che il periodo che dovrà trascorrere sull'isola Kyril, situata a pochi chilometri dal circolo polare, debba essere unicamente una dura gara di resistenza alle proibitive condizioni del posto, ma, si sa che quando c'è di mezzo Miles Vorkosigan i guai e le complicazioni gli si attaccano addosso e lo obbligano a mettersi in gioco per risolverli.
 
Commento personale e recensione:
 Letto tutto d’un fiato sotto l’ombrellone, mentre il mare era placido e i vicini ciarlavano beati: “L’uomo del tempo” è una piccola gemma nel vasto universo dei romanzi di Bujold dedicati a Miles Vorkosigan. E per piccola intendo sia come lunghezza che come formato – ma non come intensità.

Siamo su Barrayar, ma lontani dalle trame di palazzo o dai campi di battaglia. Qui c’è una tranquilla stazione meteorologica tra i ghiacci, isolata dal mondo, che ovviamente tanto tranquilla non resterà. Perché ovunque vada Miles, i guai lo seguono come una nuvola radioattiva.

Miles Vorkosigan è uno di quei personaggi che ti rimangono incollati addosso. Non è il classico eroe tutto muscoli e carisma: è fragile, deforme, iperintelligente, con una lingua più affilata di una lama di plasma e una testardaggine degna di miglior causa. E sì, è raccomandato: figlio di papà, cresciuto in ambienti nobili, ma che cerca (spesso goffamente, spesso genialmente) di guadagnarsi un suo posto nel mondo militare. E in questo racconto breve, ce la mette tutta, tra malintesi, sospetti e una tensione che cresce come una bufera in arrivo.

La Bujold, che non conoscevo, non sbaglia un colpo. Ha il talento raro di infilare personaggi vivi, dialoghi brillanti e ambientazioni credibili anche in poche pagine. Questa storia si legge velocemente, ma lascia quella piacevole sensazione di aver fatto un giro completo, di aver vissuto un’avventura compatta ma intensa.

Un ottimo modo per avvicinarsi alla saga di Miles, oppure per rituffarcisi dentro con leggerezza.
E diciamolo: serve coraggio per scrivere un personaggio come Miles. Uno che non può contare sul fisico, ma che ribalta tutto grazie al cervello, al cuore e a una buona dose di faccia tosta.

Se cercate una space opera d’azione, qui c’è poco da sparare. Ma se volete una storia intelligente, ironica e umana, infilatevi questa tra una nuotata e una birra fresca. Dura poco, ma si fa ricordare.



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