venerdì 18 luglio 2025

Osterman Weekend (1983)

 
 Regia: Sam Peckinpah
Anno: 1983
Titolo originale: The Osterman Weekend
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (5.8)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon
Resta aggiornato sul canale Telegram  VERonTelegram
Resta aggiornato sul canale di VER su WhatsApp   
 

Non è certo il film che ti aspetti da un regista iconico come Sam Peckinpah, quello che ha riscritto le regole del western e dell’action con Il mucchio selvaggio e Cane di paglia. Eppure Osterman Weekend, uscito nel 1983 e tratto da un romanzo di Robert Ludlum (sì, quello di Jason Bourne), è una creatura strana, ibrida, quasi malata. Ultima opera di un autore ormai provato fisicamente e psicologicamente, è un thriller paranoico che sembra vivere in uno specchio deformante, dove la CIA fa la parte del Grande Fratello e gli amici del weekend diventano sospetti, burattini e potenziali traditori.

La trama in breve: un giornalista televisivo (Rutger Hauer, che pochi mesi prima era il replicante più figo della storia in Blade Runner) viene avvicinato da un misterioso agente (John Hurt) che gli rivela che i suoi amici più intimi sono in realtà spie sovietiche. Bastano pochi minuti e sei già nel delirio: sorveglianza, manipolazione, giochi mentali, intrighi che si accartocciano su sé stessi.

Peckinpah ci mette dentro tutto quello che può: telecamere ovunque, montaggi sincopati, flashback schizofrenici, una regia che alterna momenti di autentica tensione a sbalzi da thriller televisivo anni '70. Il problema? È tutto un po’ sopra le righe. Il romanzo di Ludlum è già un mattone incasinato, il film riesce nell'impresa di renderlo ancora più contorto, aggiungendo il malessere del regista e un'atmosfera straniante da incubo post-Watergate.

Il cast è da urlo: oltre a Hauer e Hurt, ci sono Dennis Hopper (che sembra uscito da un trip acido), Burt Lancaster (quasi in autoparodia), e Meg Foster, con quegli occhi da aliena che inquietano più di mille effetti speciali. Tutti sembrano sapere qualcosa che tu spettatore non capisci fino in fondo. E forse nemmeno loro.

Alla fine, Osterman Weekend è un film imperfetto, malato, invecchiato male ma affascinante. Un esempio di cinema che prova a dire troppo, quando forse sarebbe bastato dire meno ma meglio. Però è anche l'addio amaro di un regista che aveva fatto la guerra al sistema hollywoodiano, e che qui sembra circondato da nemici invisibili.

Insomma: un pasticcio di classe, un bignami di paranoia anni '80. Se ti piacciono i film dove non ti fidi di nessuno (nemmeno del regista), è da vedere almeno una volta.


DVD:
Versione di poco conto che comunque non presenta criticità video, sebbene la qualità non sia certo esaltante. Traccia audio in multicanale, ma con voci dialoghi sul centrale veramente troppo basse. Gli extra:
  • Trailer 

Nessun commento:

Posta un commento