Ieri mi sono ritagliato una giornata di mare, approfittando della spiaggia vicino a Casetta Civinini, dalle parti di Scarlino. Una striscia di sabbia dorata, tranquilla e non troppo affollata: proprio quello che ci voleva. Il mare, seppur un po’ mosso, aveva un colore splendido e un’acqua limpida che restava bassa a lungo, ideale per galleggiare senza fretta.
Tra un bagno e l’altro ci siamo messi a sfogliare una cartina cartacea (sì, proprio una di quelle vere, che si aprono a fisarmonica e finiscono sempre col piegarsi male) per tracciare possibili nuove avventure. La mente è corsa in Veneto, verso la Val di Zoldo — o Zonon, come mi è venuto spontaneo chiamarla al primo colpo — con sogni di Monte Pelmo e Civetta.
Così, sdraiati sulla sabbia calda, ci siamo ritrovati a progettare escursioni in alta quota. Un contrasto curioso: i piedi affondati nella sabbia e la testa già a immaginare sentieri alpini, panorami mozzafiato e quel silenzio speciale che solo la montagna sa regalare.
Il bello di giornate così è proprio questo: stare fermi, ma viaggiare lo stesso.
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