venerdì 17 ottobre 2025

Madeira #7: Fanal, Banana Route e Funchal

 

La sveglia suona presto, troppo presto per i ritmi rilassati dell’isola, ma oggi la giornata chiama e io rispondo. Fuori è ancora buio, piove forte e una nebbia densa avvolge tutto come una coperta. La salita verso Fanal sembra non finire mai, chilometri di tracciati senza tornanti, dritti per dritti, e pendenze affrontate praticamente in prima e seconda. Ma questa è Madeira: un’isola verticale, dove ogni spostamento è una piccola avventura.

Arrivo al parcheggio quando l’alba è ancora un’idea lontana, e intorno a me ci sono solo pochi altri escursionisti infreddoliti che indossano l'antipioggia come fosse un talismano. Niente luce spettacolare oggi: la nebbia ha deciso di essere protagonista assoluta. E va bene così, perché Fanal nella nebbia è un luogo magico, quasi ultraterreno. Gli alberi centenari, i famosi “alberi spettrali”, emergono come figure antiche dal bianco ovattato, creando un paesaggio che sembra uscito da una fiaba gotica. 

La maggior parte dei visitatori si ferma qui, per qualche foto suggestiva e un breve giro, ma io continuo oltre e imbocco il PR14 – Levada dos Cedros, uno dei sentieri più belli e meno affollati dell’isola. Questo percorso segue in parte un’antica levada e attraversa una delle zone meglio conservate della foresta laurissilva, che giusto per ricordare a Funflus è Patrimonio Mondiale UNESCO. Il terreno è bagnato  e fangoso, la vegetazione grondante pioggia sembra quasi più viva, e il bosco — fitto, umido e profumato — mi avvolge completamente, proteggendomi persino dalla pioggia più battente.

La levada corre silenziosa, l’acqua scorre placida e il rumore della pioggia si mescola a quello del bosco. Il sentiero non è particolarmente impegnativo, ma ha un’atmosfera intensa: radici contorte, rami coperti di muschio, tronchi piegati dal tempo e nuvole basse che entrano ed escono come fumo. Ogni passo sembra portare più lontano dalla realtà e più vicino a qualcosa di antico.

Terminato il trekking, rimetto in moto e scendo verso la costa sud. Qui succede la magia di Madeira: in meno di un’ora passo dalla nebbia fitta e la pioggia a un cielo limpido e a un sole caldo, quasi estivo. Cambio d’atmosfera radicale, quasi fosse un altro giorno, un’altra isola.

La seconda passeggiata è molto diversa dalla prima: il Banana Route, un sentiero breve ma particolarissimo che attraversa le piantagioni di banane, una delle colture simbolo di Madeira. Basta prendere un piatto di pesce sciabola e te le ritrovi non solo come accompagnamento, ma come ingrediente principale. Le piante crescono fitte, verdi e rigogliose, e camminare in mezzo a questi bananeti è quasi ipnotico. Si passa tra viottoli, muretti a secco e terrazze agricole che raccontano un pezzo importante della storia contadina dell’isola.

L’odore delle foglie bagnate si mescola al sole che finalmente scalda, e questa piccola deviazione ha qualcosa di spensierato e leggero. È il perfetto contrappunto alla malinconica e mistica bellezza di Fanal.

Due trekking in un solo giorno, due climi completamente diversi, due volti opposti della stessa isola. È questa la magia di Madeira: può regalarti nebbia e foreste incantate la mattina, e un’estate tropicale nel pomeriggio. Pomeriggio diverso dal solito però visto che la sveglia presto mi ha permesso di avere un sacco di tempo a disposizione: un salto nel tempo al Museo della Fotografia – Atelier Vicente’s di Funchal. Nel cuore del centro storico, questo edificio conserva uno degli studi fotografici più antichi del Portogallo, attivo fin dal 1848.

Tra fondali dipinti, macchine d’epoca e un archivio sterminato di ritratti e paesaggi, si attraversano quasi due secoli di memoria visiva dell’isola. È incredibile vedere come Madeira sia stata raccontata prima ancora che arrivassero i turisti con gli smartphone.

La visita è breve ma intensa: un luogo perfetto per rallentare e scoprire un volto più intimo e storico di quest’isola. Un pomeriggio silenzioso, pieno di sguardi e storie congelate in un clic.

Ormai uomo del posto, integrato a Madeira, vado pure a farmi la barba. La tradizione continua. 

Album fotografico Madeira #7: Fanal, Banana Route e Funchal 


Nessun commento:

Posta un commento