Dopo Per colpa di un gabbiano, in cui Corto Maltese navigava nel mare incerto della perdita di memoria, Teste e Funghi segna il momento del ritorno: la memoria riaffiora, ma l’essenza resta la stessa. Corto torna sé stesso, o forse non aveva mai smesso di esserlo davvero — perché anche nel vuoto dei ricordi, la sua bussola interiore aveva continuato a puntare verso l’avventura.
In questo nuovo capitolo, ritroviamo tutta l’atmosfera tipica di Hugo Pratt: dialoghi sottili, misteri che si srotolano con calma, e quella sensazione che ogni incontro nasconda un significato più profondo. Il titolo, curioso e un po’ surreale, introduce a una trama che gioca con il simbolismo e con il limite tra realtà e sogno — un territorio che Pratt ha sempre esplorato con eleganza e ironia.
Corto Maltese è tornato, e lo fa con la consueta aria di chi sa troppo e dice poco. Il mistero resta, l’ironia pure, ma soprattutto ritorna quella libertà assoluta che lo rende uno dei personaggi più moderni del fumetto europeo. Teste e Funghi è un’avventura che parla di ritrovamenti, ma anche di continuità: perché Corto, con o senza memoria, resta sempre fedele a sé stesso — e al suo destino di viaggiatore inquieto.
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