Gitarella semplice ma azzeccatissima oggi: siamo andati a pranzo da Ka Voi, un posto che definire “trash” è limitante. È volutamente sopra le righe, pieno di dettagli goliardici e di un’ironia che non si prende mai sul serio. E proprio per questo funziona: ti ritrovi a ridere, a guardarti intorno incuriosito, e alla fine ti godi davvero l’esperienza.
Ammetto che avevo un dubbio: temevo che tutta questa scenografia potesse servire solo a distrarre da un menù mediocre. Invece no. Il cibo, pur semplice e da trattoria verace, è risultato genuino, ben fatto e con prodotti buoni. Insomma, non è solo fumo e lucine demodè: ci si alza da tavola sazi e soddisfatti, con la sensazione di aver vissuto qualcosa di diverso.
Dopo pranzo, visto che eravamo in zona, abbiamo fatto una passeggiata fino a Lari, un borgo minuscolo ma incantevole, arrampicato su una collina e dominato dal Castello dei Vicari. È una fortezza medievale ben conservata, famosa anche per le sue prigioni e per la vista panoramica che spazia tra le colline pisane. Dentro, oltre alle sale visitabili, oggi c’era pure un piccolo spettacolo teatrale, che ha reso l’atmosfera ancora più viva e curiosa — un modo intelligente per tenere il castello “abitato” e non ridurlo a semplice museo.
Nel complesso una giornata leggera ma piena, tra risate, buon cibo e un pizzico di storia locale. Di quelle gite che ti fanno tornare a casa con il sorriso e la voglia di rifarle presto.
Album fotografico Pranzo da Ka Voi
Album fotografico Lari

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