mercoledì 5 novembre 2025

MasterChef Italia [Stagione 10]

 

Titolo originale: MasterChef Italia
Anno: 2020 - 2021
Numero episodi: 24
Stagione: 10

Ultima stagione disponibile su Sky per me, e una delle poche che mi mancavano da recuperare, almeno tra le ultime. Curiosamente, è anche l’unica di cui conoscevo già il vincitore, Francesco Aquila, visto che in una delle edizioni successive era comparso come ospite e quindi il risultato mi era già spoilerato da tempo. Poco male, perché in fondo MasterChef non vive soltanto del nome inciso sulla coppa, ma del percorso dei concorrenti, delle dinamiche tra loro e del ritmo generale del programma. E sotto questo aspetto la decima stagione è una delle più equilibrate e piacevoli che mi sia capitato di vedere.

Siamo nel periodo complicato della pandemia, ma la produzione riesce a non farsi schiacciare dal contesto, gestendo la situazione con discrezione e professionalità, senza pietismo o retorica. Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli formano una giuria ormai rodata e perfettamente affiatata: l’alchimia tra i tre è evidente, il tono è costruttivo, raramente sopra le righe, e finalmente si respira quell’aria di cucina vera più che di reality spinto. I concorrenti sono tecnicamente preparati, con percorsi personali interessanti ma senza che nessuno venga costruito come personaggio negativo o come caricatura da detestare. E questo, sinceramente, è ciò che ho apprezzato di più. Meno antipatie forzate, meno teatrini da social network, più attenzione al piatto, al lavoro e alla crescita personale. È come se dopo qualche stagione di “rumore” mediatico (non ho visto le altre stagioni in ordine cronologico) , la visione del programma avesse deciso di tornare all’essenza: persone che cucinano, imparano e si mettono in gioco.

La narrazione resta comunque molto curata, con le classiche prove in esterna e le Mystery Box a tema emotivo. Certo, c’è sempre un pizzico di costruzione scenica, perché MasterChef resta pur sempre televisione, però in questa edizione si avverte una misura diversa: non ci sono le fazioni interne, i “buoni” e i “cattivi”, ma solo un gruppo di persone che provano a dimostrare di meritare quel titolo. E quando il livello tecnico è alto come in questa stagione, la mancanza di drama artificiale è quasi un sollievo.

Aquila, da parte sua, si dimostra un concorrente costante e lucido. Non il più simpatico né il più carismatico, ma di certo uno dei più solidi e coerenti, ed è anche per questo che la sua vittoria risulta credibile. La finale non è tra le più memorabili di sempre, ma resta coerente con il tono generale: pulita, lineare, poco teatrale. È una stagione che punta più alla sostanza che alla spettacolarità, e secondo me questo le giova.

Nel complesso direi che la decima edizione rappresenta un momento di maturità per MasterChef Italia. Ha imparato a bilanciare la componente emotiva con quella gastronomica, a non forzare le dinamiche e a restare interessante anche senza cercare per forza il colpo di scena. Dopo aver visto in ordine sparso diverse stagioni, questa mi ha dato la sensazione di ritrovare un equilibrio, un piacere più genuino nel guardare la cucina prendere forma davanti alle telecamere. Nessun urlo, nessuna rissa, nessun villain da eliminare. Solo piatti, giudizi e un percorso ben costruito. E, francamente, va benissimo così.


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