Mentre scorrevo il catalogo di Prime Video in cerca di qualcosa da guardare senza troppe pretese, mi sono imbattuto in Bad Genius. Dopo una rapida ricerca, ho trovato che si tratta del remake americano di un film thailandese omonimo del 2017 che probabilmente aveva avuto un discreto successo. Alla fine della visione, la sensazione che mi è rimasta addosso è quella di un film carino, adatto a una serata infrasettimanale, ma che fondamentalmente non è niente di che.
La storia ha una premessa decisamente intrigante perché prende i meccanismi tipici dell’heist movie, quei film di rapina stile Ocean’s Eleven, e li trasporta tra i banchi di un liceo d’élite. Qui però non si tratta di svaligiare un caveau, ma di rubare le risposte dei test d’ammissione universitari. Tutto ruota attorno a Lynn, una studentessa geniale che capisce presto come il suo talento possa fruttare soldi veri aiutando i compagni ricchi, ma decisamente meno dotati, a superare gli esami, fino ad arrivare a organizzare un piano complesso per truccare un importante test nazionale.
La cosa più curiosa è che guardandolo sembra quasi di trovarsi di fronte a un thriller senza vittime né assassini. Il regista riesce a costruire una certa tensione usando solo matite, fogli a risposta multipla, sguardi nervosi e il ticchettio dell'orologio, e bisogna ammettere che il film scorre via veloce con una certa ansia di fondo legata alla paura di essere scoperti e di giocarsi il futuro. Tuttavia, il problema principale di questa versione 2024 è che sembra voler puntare "anche" sulla critica sociale del sistema scolastico, ma che lo faccia con poca verve, risultando un po' patinato.
Tutto scorre un po' troppo liscio e, anche se i dilemmi morali sono presenti, sembrano inseriti più per dovere di copione che per dare vera profondità alla storia. Una nota positiva va sicuramente a Benedict Wong, che interpreta il padre della protagonista portando un po' di cuore e umanità in un contesto dove i ragazzi, pur bravi, risultano a tratti un po' stereotipati. In definitiva, Bad Genius è un film da sei politico (o cinque politico che preferisco): tecnicamente ben fatto e capace di intrattenere senza annoiare, ma probabilmente tra una settimana sarà già finito nel dimenticatoio. Se cercate qualcosa di leggero che simuli la tensione di un thriller senza l'angoscia della violenza, dategli una chance, ma se volete vedere la versione davvero riuscita di questa storia, vi consiglio di recuperare l'originale thailandese. Io non l'ho fatto e probabilmente non lo farò, ma mi piace dare bei consigli.
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