lunedì 9 giugno 2025

CIE vs SPID

 

Negli ultimi anni lo SPID è stato il nostro lasciapassare digitale per tutto: prenotare una visita medica, accedere all’Agenzia delle Entrate, firmare documenti, controllare il fascicolo sanitario, e via dicendo. Per chi, come me, ha sempre usato quello gratuito delle Poste (comodo, veloce, legato al telefono e con app ben fatta), arriva però una notizia poco rassicurante: molti fornitori di SPID inizieranno presto a far pagare il servizio.

Niente di scandaloso, per carità — mantenere identità digitali costa. Ma intanto qualcuno ha già alzato il sopracciglio: “E io? Devo pagare anche per entrare sul sito dell’INPS a vedere quanto mi restano da campare?”. Spoiler: no, non devi pagare. Basta riscoprire un oggetto misterioso che già possiedi: la tua Carta d’Identità Elettronica. O richiederne una se già non la possiedi. 


CIE: la sconosciuta (fino a ieri)

Sì, quella carta rigida con il chip, che ti è arrivata per posta dopo un po' attesa in Comune e mille firme. La CIE (Carta d’Identità Elettronica) non è solo un documento, ma è anche una chiave digitale altrettanto valida dello SPID per accedere a tutti i servizi della pubblica amministrazione. E la cosa bella è che non la gestisce un fornitore privato, ma il Ministero dell’Interno. Quindi niente costi a sorpresa, niente app da scaricare da provider esterni (qui il link per avere quelle ufficiali per il proprio smartphone), niente scadenze annuali da ricordare.


Ma quindi… qual è la differenza tra SPID e CIE?

Ecco un mini-riassunto utile anche alla zia:

Caratteristica SPID (Poste o altri) CIE (Carta d’identità elettronica)
Come si usa Username + password + app/OTP App CieID + NFC + PIN
Chi la fornisce Provider privati (Poste, Aruba…) Ministero dell’Interno
Costo Gratis, ma diventerà a pagamento per alcuni Nessun costo extra
Sicurezza Alta, ma dipende dal livello scelto Altissima (chiave crittografica)
Comodità Molto semplice da usare Un po’ più macchinosa, ma sicura
Serve la carta fisica? No Sì (e il telefono deve avere NFC)

Ok, voglio usare la CIE: come si fa?

1. Controlla di avere i codici PIN e PUK

Quando hai richiesto la CIE, ti hanno dato due pezzi di carta: uno con i primi 4 numeri del PIN e uno con gli ultimi 4, insieme al codice PUK. Se li hai persi (ehi, capita!), basta andare in Comune con la CIE in mano e farsi ristampare gratuitamente i codici. Niente appuntamento, solo un po’ di pazienza.

2. Scarica l’app CieID

L’app ufficiale è disponibile per Android e iPhone. Serve per:

  • registrare la tua CIE sul telefono,
  • abilitare gli accessi ai siti pubblici (tipo INPS, Agenzia Entrate, fascicolo sanitario…),
  • gestire notifiche e sicurezza.

⚠️ Il tuo telefono deve avere il chip NFC attivo. Se non lo ha, puoi usare un lettore NFC esterno via USB sul computer.

3. Accedi ai portali pubblici

Vai su un sito della PA (es. www.inps.it, www.anpr.gov.it, ecc.) → clicca su “Accedi con CIE” → avvicina la carta al telefono → digita il PIN → sei dentro.

Se invece con la app si è registrato il proprio dispositivo come gestore della propria CIE non servirà averla fisicamente con s'. Basta generare un codice o consentire l'accesso tramite impronta digitale e funzionerà in maniera del tetto simile allo SPID 


Considerazioni finali (a metà tra lo sfogo e il consiglio)

Usare la CIE è leggermente più macchinoso dello SPID (non se registri il dispositivo con la tua carta elettronica), ma ha due enormi vantaggi:

  • è tua, personale, statale, senza fornitori terzi;
  • non rischia di diventare a pagamento, almeno per ora.

Per questo ho deciso di iniziare a usarla. Lo SPID lo tengo attivo finché regge, ma preferisco non dipendere da un’app che da un giorno all’altro ti chiede 12 euro l’anno solo per vedere la giacenza media sul sito del comune.


In sintesi:

La CIE è un’alternativa valida, sicura e gratuita allo SPID. Serve solo un po’ di pazienza per attivarla. Ma poi fa tutto, e non ti chiede niente in cambio (a parte non buttarla in lavatrice).

Se vuoi iniziare, scarica l’app CieID, recupera il PIN (se l’hai perso) e preparati a riappropriarti della tua identità digitale… statale.



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