venerdì 20 giugno 2025

Note al Calasole a Marina di Cecina

 


Fino a un mese fa, la musica classica per me era un vago sottofondo da sala d’attesa ben arredata. Poi Letizia mi ha messo in cuffia i Notturni di Chopin, e qualcosa si è mosso.
Quel pomeriggio assolato, sdraiato a occhi chiusi, ho visto tende svolazzanti, giardini all’italiana, una caraffa di limonata.
Da lì, a una serata tra gli alberi con violino, violoncello e pianoforte, il passo è stato breve.

Siamo andati insieme a Cecina, alla Riserva Naturale dei Tomboli Sud, per l’evento inaugurale di Note al Calasole, nuova rassegna di musica al tramonto. Il primo concerto si teneva questa sera , con il Trio Boschis–Agostini–Persichini, che ha eseguito brani di Beethoven e Sibelius.

Non so spiegare i dettagli tecnici, e non ne ho la pretesa. Però posso dire che c’era qualcosa di potente nell’ascoltare queste composizioni tra gli alberi, con la luce del giorno che scivola via, le voci basse del pubblico e il profumo di pineta mescolato alle note.
Un palco discreto, armoniosamente inserito nel verde, senza fronzoli. Pubblico vario, tra habitué col programma piegato in quattro e curiosi come me, con poca teoria ma tante orecchie.

Il progetto, curato dal critico Sandro Cappelletto e dal Maestro Federico Rovini, nasce per valorizzare non solo la musica ma anche il paesaggio: il concerto come esperienza totale, naturale, accessibile, pensata per chi esce dal mare o semplicemente dal caos quotidiano. E funziona.
L’atmosfera era quella giusta per chi, come me, è ancora in fase di addestramento: niente sale intimidatorie o palchi da conservatorio, ma uno spazio reale, con il sole che tramonta e il vento che ti sfiora le spalle.

Mi ha fatto venire voglia di sentire ancora qualcosa, magari in un ambiente più raccolto, più immersivo.
Non perché la pineta non bastasse – anzi – ma perché quando una cosa ti piace, vuoi provarla da un’altra angolazione. Un po’ come col vino: la prima volta lo bevi distratto, la seconda cominci ad annusarlo.

Grazie Letizia per la spinta, e grazie Cecina per il contesto.
Con calma, anche la classica si conquista terreno.




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