mercoledì 29 giugno 2016

Aggiornamento Nvidia Shield TV: Shield Experience Upgrade 3.2

La favolosa e sensazionale Shield TV riceve un aggiornamento OTA che porta l'upgrade alla versione 3.2 inserendo numerose novità con i suoi 900 e passa mega di peso. Il server per il download è prestante e con la fibra impieghiamo quasi meno tempo a scaricare il pacchetto che ad aggiornare le applicazioni ed il sistema. Tutto avviene comunque in maniera indolore e senza che si debbano fare particolari operazioni. Durante la fase di scaricamento è possibile inoltre mettere in pausa o consultare il changelog riassunto in italiano. Ecco quindi una lista delle modifiche sostanziali e delle nuove features introdotte:
  • Shield è il primo dispositivo Smart TV a supportare Netflix in HDR. Per usufruirne è necessario avere l'abbonamento con quattro schermi ed il 4k (quello da 11.99 euro). Al momento per l'Italia c'è solo la serie TV Marco Polo, ma sono circa cento i titoli in arrivo per questa estate, essenzialmente gli originali Netflix.
  • Con Plex Media Center è possibile fare streaming di contenuti video dalla Shield a dispositivi mobili, anche al di fuori della rete casalinga. Fa il transcoding di H.264, H.265 e MPEG2 fino a a 1080p.
  • Dolby Atmos permette un'esperienza home theater con MX Player, Kodi e le app native foto e video preinstallate
  • Youtube supporta la risoluzione 4K a 60fps
  • E' possibile accedere alle cartelle da un PC collegato alla stessa rete andando a selezionare un'opzione nelle Impostazioni
  • Con HDMI CEC è possibile disattivare la TV quando la Shield è inattiva
  • Sempre attraverso le impostazioni relative ad HDMI è possibile agire per migliorare la qualità del colore
  • Vari aggiornamenti di sicurezza e di compatibilità
  • Migliorata la riproduzione video per la velocità di refresh di 23.976 Hz
  • Ottimizzazioni su App, giochi GeForce Now ed altri giochi nativi per Android TV e console.

Loot Crate: Dystopia (giugno 2016)

Bellissima. Già il titolo mi faceva venire l’acquolina in bocca. La mia terza Loot Crate arriva in anticipo rispetto alle altre e mi convince ancora di più. Ovviamente, chiamandosi proprio Dystopia, tra i miei generi fantascientifici preferiti, sapevo già che mi sarei sfregato le mani. Anche questa volta non ho voluto cercare in rete anteprime, unboxing stranieri o spoiler. Il bello di queste scatole sta anche nell’aprirle ed ammirare una ad una le sorprese. Tra l’altro, ma forse è solo un effetto placebo, mi pare molto più bella ed elegante anche la grafica interna della box. Con questa poi mi è pure arrivata la mia tessera Looter e non posso che esserne che fiero. Il contenuto è ancora molto vario e possiamo avere delle belle chicche da collezionare o mettere in bella mostra. Ecco il contenuto nello specifico:
  • Maglietta di Robocop: grigia con disegno originale in esclusiva della Grey Matter Art.
  • Funko di Fallout 4, decisamente carino e poco ingombrante
  • Stampa in metallo di Terminator 2 che celebra il venticinquesimo anniversario
  • Puzzle di Matrix da 300 pezzi
  • Chiave di Bioshock da poter utilizzare per doppiarne una già in nostro possesso.
Foto di Loot Crate: Dystopia (giugno 2016)

EDIT (14/07/2016)

Guardando altri unboxing mi sono accorto che nella mia scatola mancava la spilletta. Ho così scritto al servizio clienti, che prontamente ha risposto ed ha risolto il problema. E' arrivata oggi, in busta, la pin di Follout 4. 

Giochi Di Potere (1992)




Regia: Phillip Noyce
Anno: 1992
Titolo originale: Patriot Games
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (Quadrilogia Jack Ryan)

Attentato Alla Corte D'Inghilterra è uno di quei libri di Tom Clancy che non ho letto e la pellicola in questione si basa proprio su questo. Però i fatti sono antecedenti a quelli dell'Ottobre Rosso (film e libro), quindi vedere un "vecchio" seppur amato Harrison Ford nei panni di Jack Ryan mi ha un po' destabilizzato. Infatti la trama è abbastanza rimaneggiata per portare le vicende alla contemporaneità dell'epoca (primi anni novanta invece che ottanta), ma soprattutto per adattarsi ad un protagonista pesante come Ford. Onestamente preferivo Baldwin, non solo per l'età più vicina al personaggio dei romanzi, ma per la sua figura meno legata all'azione. La pellicola comunque riesce ad esaminare l'aspetto privato di Ryan, riducendo le scene più impegnative e fisiche (che comunque devono esserci) come necessarie e non volute, in modo tale da rendere genuina la prova. Siamo all'interno di un vero e proprio mix tra thriller e spy story moderna, ancora una volta (grazie al soggetto di Clancy) senza un abuso troppo forzato della tecnologia, sebbene questa sia alla base di molte scene importanti. Il realismo, soprattutto negli atteggiamenti, è salvo ed abbiamo così un buon prodotto da guardare. Non tra i miei preferiti e deludente se paragonato al primo film, ma sempre di buona fattura. La qualità video è migliore grazie anche all'ambientazione in spazi aperti, abbiamo sempre DTS 5.1 per l'italiano ed i seguenti extra:

  • Patriot Games da vicino (25 minuti)
  • Trailer

lunedì 27 giugno 2016

Italia 2 - Spagna 0

Matati. L'Italia di Conte, dei normalissimi Parolo, Sturaro, Giaccherini e così via, della granitica e statuaria difesa, del camaleontico opporsi all'avversario, quella che certe volte gioca anche di merda, riesce in quella che neanche può venire considerata impresa: buttare finalmente fuori gli spagnoli. Quelli dell'ormai ammaestrato tikitaka, quelli che negli ultimi dieci anni hanno fatto il bello e cattivo tempo e che ora ti danno la gioia della rivincita. Si parte subito con il botto, tenendo il pallino del gioco per tutto il primo tempo, porzione di gara con il risultato di vantaggio che però ci va stretto. Un primo tempo in cui ti monta un po' di paura, perchè sai di essere più forte, di poterla chiudere, ma che prima o poi gli avversari possano farti lo scherzetto. Eppure eccoci anche nei secondi quarantacinque minuti a giocarcela, certo soffriamo un po' di più perchè loro devono rimontare e te sei un po' più cauto. Le occasioni belle continuano a capitarti e riesci a mettere una pezza a tutti i loro affondi. Sai che ci sarà da soffrire ancora, magari nei minuti di recupero. Invece eccolo lì, Pellè che raddoppia la rete di Chiellini e ci catapulta ai quarti. Forza Italia. continua così, i prossimi saranno i crucchi.

DegustaBox: Giugno 2016

Sono praticamente malato per queste cose, non riesco a resistere. Così, dopo essermi fatto un simpatico abbonamento a Loot Crate per aumentare la mia collezione di inutility e gadget nerd, ho costretto convinto Mamma123 a dotarsi di una box di tipo alimentare. Il funzionamento è simile: ti iscrivi, paghi, ricevi ogni mese una scatola a sorpresa con prodotti alimentari ed infine se vuoi compili un questionario di gradimento, che potrebbe incidere sui contenuti delle prossime scatole (uguali per tutti gli abbonati al servizio). Nel mio (nostro) caso specifico si tratta di DegustaBox (non so se ne esistono altri): l'iscrizione è semplice ed immediata (potete addirittura usare questo link per avere degli sconti), ho anche contattato via email il customer care subito il rpimo giorno e rispondono nel giro di decine di minuti. La prima scatola costa 5,99 euro ed il risparmio è assicurato. Qualche dubbio invece sulle successive che a seconda dell'abbonamento costeranno 15,99 o 14,99 euro. Essendo la spedizione sempre gratuita posso dire, che male che vada ci si può andare pari, sebbene il valore totale del contenuto possa anche "sembrare" maggiore. Infatti un conto è il prezzo di listino, un altro è quello che realmente andrete a pagare se acquisterete i prodotti nei supermercati che fanno sconti, premi, punti e così via. C'è anche da considerare il fatto, ma questo è soggettivo, che magari uno o più prodotti non li avreste mai acquistati di vostra spontanea volontà. Il sistema infatti si basa anche su una sorta di pubblicità: marche che presentano novità al pubblico o prodotti che non sempre troverete sugli scaffali. Questo mese ad esempio il contenuto è stato :
  • Bevanda al cocco Alpro (3,06 euro su Amazon)
  • Kit Cucinabarilla di fusilli al pesto. Costa 3 euro dal sito ufficiale, ma serve l'apposito forno Whirlpool. Sto cercando di scoprire se è possibile cucinare l'interno anche in maniera tradizionale
  • Barrette di pane tostato integrale Pasquier (loro indicano 1,59 euro)
  • 2 confezioni da 4 (limone e pesca) di Estahe Ice. (loro indicano 2,49 euro ogni confezione)
  • 2 bottiglie di Moka Instinct (loro indicano 1,19 euro a bottiglia)
  • Confezione di salamini Beretta (loro indicano 1,99 euro)
  • 1 confezione (piccola) di Tyrrels chips (loro indicano 1,45 euro)
  • 3 lattine: India Pale Ale, Witbier, Porter di birra Poretti. (1,79 a lattina su Amazon)
Il totale, scegliendo i prezzi più bassi online senza spese di spedizione raggiungono 22,03 euro.

domenica 26 giugno 2016

Caccia A Ottobre Rosso (1990)




Regia: John McTiernan
Anno: 1990
Titolo originale: The Hunt For Red October
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (Quadrilogia Jack Ryan)

Un cult dello spionaggio: ripreso molto bene da La Grande Fuga Dell'Ottobre Rosso di Tom Clancy, resta per me uno dei miei film favoriti in questo genere. Un genere spesso sopra le righe, con abusi di fantapolitica o fanta tecnologia, questa volta è credibile, realistico, non sporcato da troppi eroismi. Sicuramente lo si deve molto al soggetto, in quegli anni lo scrittore americano non sbagliava un colpo ed il mitico Jack Ryan (qui Alec Baldwn) è un personaggio costruito così egregiamente che da solo basta per offuscare Sean Connery. Tutta la trama fila liscia, i tasselli combaciano e si incastrano con armonia e tempi giusto. Forse qualcosina a livello di plot narrativo è stata rimaneggiata, non ricordo alla perfezione, ma il senso è quello, ed anche lo svolgimento. Spazi angusti quelli dei sommergibili, ma la fotografia riesce a non renderli claustrofobici. Inoltre i dialoghi e l'azione fanno in modo che la pellicola risulti interessante sotto più punti di vista. Il bluray contenuto nel mini cofanetto è deludente però per il comparto video: troppi rumori di fondo, con luci sfuocate presenti nel bordo basso dello schermo. Su un televisore molto grande è impossibile non notarli. Audio DTS 5.1 anche per l'italiano ed i seguenti extra:

  • Commento audio
  • Sotto la superficie (29 minuti)
  • Trailer

MotoGP 2016: Assen (Olanda)

Giornata nefasta, tragica, veramente devastante per gli animi di noi tifosi di Valentino Rossi. Lo vedi, è il più forte, quest'anno ce la può fare, ha ritrovato quella marcia in più. Ottima la prova in qualifica, il bagnato non lo teme, Marquez è quarto e Lorenzo addirittura decimo. Dai, Assen poi è tra le sue preferite, ma boh questa volta si corre la domenica invece che il sabato, ed il meteo è incerto come Renzi quando parla inglese. Subito un problemino si elettronica prima della partenza ed inizio a preoccuparmi, però la gara risulta bella, emozionante, i nostri italiani vanno come le sfere. Gli spagnoli invece sembrano piantati: Dovizioso, Rossi, Petrucci, poi sventola la bandiera rossa. In effetti piove troppo forte, e devono temporaneamente sospendere. Nel parziale Rossi sta recuperando uno sbotto di punti sui due avversari (Lorenzo è addirittura ventesimo o giù di lì), mi sfrego le mani. La seconda parte invece è catastrofica, cadono uno dietro l'altro, Vale compreso. Vince Miller (chi?) e secondo il bimbominkia che se la prende comoda. Lorenzo senza fare neanche un sorpasso arriva addirittura decimo conquistando punti preziosi.

sabato 25 giugno 2016

Una Pazza Giornata Di Vacanza (1986)




Regia: John Hughes
Anno: 1986
Titolo originale: Ferris Bueller's Day Off
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.9)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Spesso etichetto i film come fossero creature "del" regista, a differenza della maggior parte delle persone che li indicano "dell" 'attore protagonista. Questa volta mi sento di fare il loro gioco, per rispetto a quel magnifico Matthew Broderick che era un mito indiscusso negli anni ottanta. Dobbiamo ricordarlo per forza per Wargames (83) e Ladyhawke (85), ma forse qui per la prima volta riesce ad essere un mattatore, a bucare lo schermo (anche la quarta parete a dire il vero) ed a farse seguire incondizionatamente in una commedia spensierata di formazione. Tiene le redini tutto il tempo, riuscendo anche a far apprezzare la sua spalla (Alan Ruck o Walter Zenga) che occhio: non è l'eroe, è la vittima che calamita tutti gli aspetti realistici della commedia adolescenziale. La crescita è tutta dedicata al suo personaggio, quello debole e problematico: Ferris è l'idolo mentre lui è il prodotto del film stesso. Ora, il lavoro difficile di Broderick sta nel farsi seguire pur interpretando un tipo che la maggior parte di noi vorrebbe al tempo stesso uccidere ed imitare senza successo. E' il diavoletto custode che ogni tanto ti bisbiglia le cose all'orecchio, che ascolti gasato a duemila, ma che poi rimpiangi di non averlo messo a tacere. Non mi sono sbilanciato con il voto, perchè il genere è deboluccio (e la serie di questo genere è lunga, lunghissima), ma regia e sceneggiatura (il cast è super anche senza Broderick, che però c'è e fa da calamita) lo rendono simpatico e divertente. Si alternano le scene volutamente idiote, che rasentano il comico, con quelle puramente di intrattenimento. La colonna sonora ti rende partecipe, i dialoghi hanno quel profumo di filosofia giovanile da cui tutti noi siamo passati, il rapporto tra i protagonisti di primo piani e quelli secondari e ben studiato. Poi mi ha colpito pure Chicago e la visita al museo di arte moderna dove si trova la copia (l'originale è a casa mia) di Nighthawks. Comunque fare sale in questo modo è pazzesco, divertente, autostimolante: Ferris dovrebbe essere il migliore amico di ognuno di noi: un po' da seguire, un po' da combattere, un po' da apprezzare.

venerdì 24 giugno 2016

Anarchia - La Notte Del Giudizio (2014)



Regia: James DeMonaco
Anno: 2014
Titolo originale: The Purge: Anarchy
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.5)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (Collection - 2 Dischi)
 
Subito dopo aver visto il primo, mi è venuta una voglia matta del sequel. Tra l'altro è proprio grazie alla pubblicità di Anarchia che ho scoperto che ne era già stato fatto uno. Comunque già il fatto di volermi guardare di corsa il seguito è positivo per una saga: vuoi saperne di più. E DeMonaco sembra leggere nel pensiero perchè gli spazi claustrofobici vengono sostituiti dalla location metropolitana. Inoltre se prima il punto di vista, la messa a fuoco, era solo quello di una famiglia medio borghese, (tutto il cast è cambiato per non concentrarsi sui protagonisti) adesso si spazia a 360 gradi e possiamo vedere le classi più povere, quelle ricche, chi esce per purificarsi, chi lo fa per vendetta, chi si barrica in casa con mezzi di fortuna e così via. La visione è decisamente globale. Poi la fuga per la città lo rende ancora più emozionante. Ricorda (il titolo italiano con La Notte Del Giudizio spero sia una casualità) un pochino anche Cuba Libre, degli anni novanta. Lo ricordate? Riguardatelo. Ovviamente qui il messaggio è diverso in quanto si tratta di una distopia, messa sotto la lente d'ingrandimento ed analizzata in vari aspetti. La trama è semplice, il messaggio politico non è pressante e tutto è godibile, non siamo di fronte ad un'esasperata critica contro la società odierna o sull'uso delle armi da fuoco e la violenza. Eppure c'è spazio, ampio, anche per questi temi, che si susseguono con estrema naturalezza. Il lavoro eseguito è davvero ottimo: in poche scene si riesce ad avere un quadro chiaro della situazione. Senza togliere spazio alla tensione, che corre in maniera vertiginosa. Bellissime inoltre alcune sequenze che si soffermano sui personaggi che intendono dare sfogo alla violenza: un piccolo Fury Road in miniatura. Poi vabbeh, il prodotto non è confezionato in maniera egregia e priva di difetti, ma ignoro questa parte che mi interessa meno. Gli extra del bluray:
  • Scene eliminato (8 minuti)
  • Making of (8 minuti)

giovedì 23 giugno 2016

La Notte Del Giudizio (2013)




Regia: James DeMonaco
Anno: 2013
Titolo originale: The Purge
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (5.6)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (Collection - 2 Dischi)

E' ganzo. Abbastanza povero nella fattura, ma buona l'idea della nottata di follia in cui ogni cosa è permessa. L'aspetto dispotico è soltanto accennato, niente di troppo oppressivo, ma immagini TV, commenti radio e dialoghi fanno la loro parte introduttiva ed esplicativa. Il prodotto è riuscito, almeno negli intenti: basso budget, buon cast sebbene non sorprendente (Ethan Hawke e Lena Headey) ed un (quasi sempre) intelligente utilizzo di ambienti bui, ambienti stretti, ambienti labirintici. Per certi versi ricorda un Panic Room trasformato a dovere e sebbene il finale sia un po' telefonato (lo stavo per scrivere, ma sarebbe un inutile spoiler) non mancano attimi di tensione, una sana dose di violenza ed i classici atteggiamenti irritanti dei protagonisti che fanno tanta rabbia. Già, questo potrebbe essere un punto debole, intendo il fatto che alcuni si comportino da perfetti idioti, ma è anche la benzina gettata sul fuoco per fare la fiammata più alta. Il bimbo stupido che apre "la porta" agli sconosciuti sarebbe da impalare, così come il babbo che non contratta con gli aguzzini: chiedigli di ridare correnti così cerchi meglio in casa il fuggitivo no? Poi ovviamente non mancano anche forzature nella sceneggiatura infilate qua e là affinchè la storia prosegua come vogliono loro: soldi spesi per avere una casa da mille stanze inutilizzate ed il super impianto di sicurezza non prevede armi che puntano sull'esterno, oppure permette alle porte blindate di venire strappate via da un SUV qualsiasi. Ok, queste sono piccolezze che in altri film avrei sottolineato più volte con la matita rossa, ma qui possono avere un senso. O anche essere messi da parte. Il messaggio distopico della purificazione, accettata da tutti, volenti o nolenti, anche solo per 12 ore. Qualche volte ce ne sarebbe davvero bisogno. Blurey buono, con DTS 5.1 in italiano, ma un solo contenuto extra:
  • Making of (9 minuti)

mercoledì 22 giugno 2016

Italia 0 - Irlanda 1

Oibò, di nuovo che schifo. Ma questa volta invece di vincere si è addirittura perso. Va bene che non conta nulla visto che già siamo qualificati come primi e che rispetto alle formazioni iniziali ci sono stati otto cambi, ma deh, continuare a vedere queste partite viene un po' di mal di stomaco. Credo che nessuno possa avere un voto maggiore rispetto al cinque, e poi ci sono figure come Sturaro, Motta, Bernardeschi che sono da vergogna netta. Manca la qualità, manca il gioco, manca anche l'approccio mentale giusto. Certe giocate sono da femminuccia della primavera. La prossima è contro la Spagna, sarà sicuramente un'altra storia.

Hunger Games: Il Canto Della Rivolta - Parte 2 (2015)



Regia: Francis Lawrence
Anno: 2014
Titolo originale: The Hunger Games: Mockingjay - Part 2
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.6)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Terminata la prima parte de Il Canto Della Rivolta,  ero abbastanza convinto che avessero infilato di prepotenza tutto il bruttume lì dentro per creare un seguito colmo di azione, buoni sentimenti, epicità. Qualcosa di monumentale insomma, che garantisse una chiusura col botto di tutta la saga cinematografica di Hunger Games. Inutile dire che non mi è piaciuto. Così come, a conti fatti, non ho apprezzato neanche gli altri o il primo libro (gli ultimi due non li ho letti). Mi piacciono le storie distopiche, ma questa non è profonda, c'hanno messo la favoletta d'amore, il finale risulta scontato, è complessivamente lento e pieno di interruzioni nelle parti più vivaci. Azione ai limiti dell'inesistente, troppi dialoghi futili. Continuo? Secondo me non ce ne è bisogno. E' noioso e statico. Non lo salvano certamente gli effetti speciali o le potenzialità della trama con i risvolti politici e metaforici, non lo salva la mitica Lawrence.

martedì 21 giugno 2016

Lo Squalo (1975)




Regia: Steven Spielberg
Anno: 1975
Titolo originale: Jaws
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (40th Anniversary SE)

Sono passati quaranta anni (più uno) dall'uscita sul grande schermo de Lo Squalo, secondo film di Steven Spielberg. Quaranta sono tanti, ma colpisce il fatto di come e quanto sia godibile anche dopo tutto questo tempo. Effetti speciali compresi, che non abbassano la qualità della pellicola: un'avventura ai confini dell'horror che vede il grande mangiatori di uomini come protagonista. Consideriamo poi la sua uscita negli Stati Uniti, proprio in questi giorni di giugno a metà degli anni settanta: un'astuta mossa di marketing per il periodo estivo. Perchè la paura del mostro che viene dal mare e può colpirti durante le tue vacanze, ha un certo fascino. Tanto quanto un mattatore che fa a pezzi le sue vittime, giusto un anno prima. Il pericolo qui viene mostrato in maniera più realistica: non si tratta di lasciare chiusa "quella porta", ma di non immergerti nelle acque dell'oceano. E Spielberg crea una sua personale visione dello slasher movie per il grande pubblico, che fa presa anche oggi. Il girato avviene direttamente nell'oceano per rendere più realistica l'ambientazione e più comune la location: un'isola immaginaria sulla costa atlantica degli Stati Uniti, con bagnanti vogliosi di spiaggia, un capo della polizia locale che mette la sicurezza davanti a tutto, un sindaco che invece non ci sta a perdere i profitti della stagione estiva, pescatori e cacciatori che sono l'alter ego dei cawboy del west ed un biologo affascinato quanto timorato dalla più bestiale creatura marina. Lo Squalo è una pura e vera storia di mare, di quelle che contengono azione, coraggio, spacconerie: proprio come ci possiamo aspettare dalla popolazione dei piccoli borghi costieri. E quelli principali sono tutti dotati di una caratterizzazione profonda, palpabile agli occhi del telespettatore, grazie ad atteggiamenti comuni, neorealistici ed a dialoghi profondi e dai racconti di aneddoti che impreziosiscono la trama. Come quello all'interno dell'Orca tra i tre uomini che fanno comunella e si raccontano storie come fossero davanti ad un fuoco nelle praterie selvagge. Qui però siamo in mezzo all'oceano e la caccia è aperta: ancora però dobbiamo stabilire chi sia la preda, se gli uomini o il temibilissimo squalo che supera gli otto metri. Senza poi dimenticare la musica, il motivetto ormai divenuto celebre e conosciuto da mezzo mondo, che anticipa l'arrivo del mostro marino: un film vincente lo è su tutti i fronti. Dalla scenografia ai costumi, dalla trama agli effetti speciali, passando anche per la colonna sonora. Del resto molti film horror hanno donato al mondo intero motivi sensazionali ed indimenticabili: Profondo Rosso, Halloween, Rosemary's Baby, L'Esorcista, e così via. Ecco quindi che ogni tassello si mette al posto giusto, dalla suspense all'azione vera, dalla scene crude ai dialoghi più ragionati, dalla creazione dei personaggi alla crescente paura diffusa. Un film di successo visto da ogni angolazione.
La versione bluray per il 40° anniversario dall'uscita della pellicola (a circa 8 euro in questo momento) merita tanto quanto tutto il film. Versione restaurata che non fa pesare assolutamente gli anni che porta sul groppone, audio italiano sia in DTS 5.1 con il nuovo doppiaggio del 2004 sia con quello originale del 1975 in DTS stereo. Inoltre gli extra contenuti sono una manna dal cielo per tutti gli appassionati:

  • Scene eliminate e curiosità sul set (14 minuti)
  • Making of (2 ore e 3 minuti)
  • L'impatto e il lascito (1 ora e 41 minuti)
  • Il restauro (8 minuti)
  • Dal set (9 minuti)
  • 4 tipologie di archivi 
  • Trailer

domenica 19 giugno 2016

Mi Presenti I Tuoi? (2004)




Regia: Jar Roach
Anno: 2004
Titolo originale: Meet The Fockers
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.3)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Magari non è riuscito ad eguagliare lo strepitoso successo di Ti Presento I Miei, ma queste "vecchie2 commedie con protagonista Ben Stiller si fanno sempre amare. Anche perchè la salsa con cui è stato costruito è la medesima del primo capitolo, senza modificare troppo la storia, il senso o le situazioni imbarazzanti che hanno fatto ridere mezzo mondo quattro anni prima. Mossa abbastanza astuta è stata inoltre quella di impreziosire il cast con l'entrata di due pezzi da novanta: Dustin Hoffman e Barbra Streisand. Sulla riuscita di De Niro come attore da commedia non c'erano dubbi, ma gestire un cast così grande e di tale taratura non deve essere proprio semplice. Equivoci e simpatiche gag, forse non originalissime, si ripetono per tutta la pellicola che questa volta è ambientata nella festaiola Florida. Manca un po' dell'effetto sorpresa che si respirava con Ti Presento i Miei, ma tutto sommato è un buon film per famiglie, con volgarità appena accennate ed una piccola dose di satira politica. Non delude affatto.

sabato 18 giugno 2016

David Baldacci - Il Controllo Totale




Autore: David Baldacci
Anno: 1997
Titolo originale: Total Control
Voto: 2/5
Pagine: 490
Pagina di Anobii
Acquista su Amazon (libro o ebook)

Trama del libro e quarta di copertina:

La vita di Sidney Archer subisce un forte trauma quando l'aereo sul quale viaggia il marito precipita senza lasciare superstiti. Ma questo non è tutto. L'FBI sospetta infatti che l'aereo sia stato sabotato e che il colpevole sia proprio il marito della donna; Sidney però, non può accettarlo senza lottare.

Commento personale e recensione:

 Un thriller come tanti, scorrevole, scritto bene, ma poco realistico o poco investigativo, nel senso che molti fatti si svolgono per casualità o fortuna. Insomma siamo ad un basso livello di credibilità. Di buono però ci sono gli innumerevoli colpi di scena, o cambi di registro: alcune volte puoi aspettarteli, altre sono gradite sorprese. Ovviamente Baldacci fa di tutto per rendere la storia intrigata ed appetibile, ma questo fa a cazzotti con la linearità. Sia chiaro, si legge bene senza fatica, ma alcuni stacchi li reputo troppo repentini ed improvvisi. Lettura estiva, forse non la migliore nel mio caso specifico, amante dei libri, ma fermo da troppi mesi.

The Green Hornet (2011)




Regia: Michel Gondry
Anno: 2011
Titolo originale: The Green Hornet
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (5.8)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Scialbo. Ed il giudizio deve essere conforme alla caterva di altri film su supereroi o presunti tali. Sì, questo è differente dal solito, ma ormai iniziano ad essere tanti anche quelli che fanno parte della categoria "diversi dal solito". Ed il Calabrone Verde, pur non essendo una novità (il personaggio risale addirittura agli anni trenta), è rimasto nel sottobosco degli intenditori di nicchia, per molto tempo. Spero che anche loro ne siano rimasti delusi, altrimenti c'è qualcosa che non gira per il verso giusto. Non è accattivante, l'azione si riduce a combattimenti corpo a corpo di repertorio, il villain è quasi inesistente, la componente da commedia non strizza l'occhio con battute divertenti. Insomma se escludiamo l'ossatura, in cui il vero protagonista è il fido aiutante tuttofare, non resta molto. Resta che Gondry ci prova, con alcuni piccoli accorgimenti interessanti, ma non basta: anche l'inizio, la parte introduttiva, è troppo esteso. Sei lì che aspetti qualcosa di veramente divertente (perchè l'impressione che hai è quella) o che decolli dal punto di vista della trama, ma siamo su livelli molto sterili. Sarà che anche i personaggi non hanno verve e che risultano per quello che sono: un bamboccione ricchissimo, un cinese che fa il cappuccino, una bionda ed un cattivo con l'accento russo.

venerdì 17 giugno 2016

Italia 1 - Svezia 0

Guardare la partita di oggi o una di curling non avrebbe fatto alcuna differenza a livello di emozioni. Pochissimo gioco da parte nostra, avversari (Ibra + altri dieci) mai in grado di impensierirci, occasioni che si contano sulle dita di una mano ingessata. Abbastanza bene la difesa che continua a non subire , ma che non riesce ad  impostare, troppo lento il centrocampo, troppo poco intraprendenti le punte. Però dai, il calcio può essere anche questo, ed analizzando il risultato (che non è rubato, vista anche la traversa) ci si accontenta. E' che siamo abituati a ben altro, e sebbene la formazione non sia delle più accattivanti, aspettarsi qualcosa di più, come sei passaggi di fila indovinati, non sarebbe stato male. Se ti trovi davanti le Chiquita non è che deve finire in goleada, ma una decina di pallonate puoi pure tirargliele. Speriamo che sia un fattore legato alla camaleonticità della squadra di Conte, che riesce ad adattarsi, nel bene e nel male, all'avversario che si trova di fronte. Così quando troveremo qualcosa di più serio, giocheremo al suo livello in maniera esponenziale e lo massacreremo. Il mio fiuto per le scommesse mi ha costretto a puntare addirittura sulla nostra vittoria finale. Se invece è merito del solito culo di Funflus, che era allo stadio, sarebbe da pagargli il biglietto per tutti gli incontri.

giovedì 16 giugno 2016

Gomorra - La Serie [Stagione 2]

Anno: 2016
Titolo originale: Gomorra - La Serie
Stagione:2
Numero episodi: 12
 
Rimasto affascinato dalla prima stagione di Gomorra,  avevo riposto molta fiducia nel lavoro che avrebbe proposto Sollima. Inizialmente ero comunque un po' titubante essenzialmente per due motivi. Il primo, è il più semplice, ed è legato al timore di veder naufragare i sequel: spesso capita infatti che non si riesca a reggere il confronto con la stagione principale. Con gli episodi iniziali infatti credevo, sbagliandomi, che prendesse quella brutta piega. L'altro motivo è più di tipo sociale: ebbene sì, un po' di senso morale mi perseguita, e non mi andava affatto già il successo "da tifo" che si era creato intorno non tanto alla serie, quanto ai personaggi. Specie sui social o con le classiche chiacchiere da bar, non mi è mancato di leggere commenti inneggianti l'uno o l'altro protagonista. Sebbene siano personaggi di immaginazione, sappiamo tutti che le storie si basano su vicende e situazioni purtroppo reali e personalmente non ce ne è uno che mi possa anche stare minimamente simpatico. Fortunatamente entrambi i motivi si sono rivelati infondati. La serie prosegue con la sua brutale bellezza, grazie alla sceneggiatura (quasi sempre) impeccabile, un cast sensazionale che continua su alti livelli ed una fotografia ed un montaggio che ormai sono un marchio di fabbrica ed un esempio da seguire per determinate opere televisive di successo. Infine, i protagonisti si rivelano, se possibile, peggiori rispetto quanto visto due anni fa: infami, immorali, egoisti, vergognosamente senza alcun rispetto per la vita altrui o per la parola data. Non esistono amicizie, amori, legami di parentela che possano tenere. Alle volte neanche il dio denaro riesce a mitigare la brama di onnipotenza. Tutti colpevoli chi più chi meno, forse colei che può salvarsi è solo la Patrizia, vittima più che complice. Ecco, ci sta che questa donna così forte e tenace sia l'unica che possa avere in minima parte il mio rispetto e la mia attenzione. Ma nei dodici episodi che compongono la serie vediamo messe a nudo le debolezze e le paure dei veri cattivi: condizionate soltanto da una sete implacabile di potere, che miete vittime tra i farabutti, tanto quanto tra gli innocenti. E siamo già pronti per la terza...

Truman Capote - A Sangue Freddo (2005)




Regia: Bennett Miller
Anno: 2005
Titolo originale: Capote
Voto: 3/10
Pagina di IMDB (7.4)
Pagina di I Check Movies
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Capote è uno strazio. Tremendo. Poi dicono che Lynch e Montolivo sono lenti. Non serve neanche la bella interpretazione di Philip Seymour Hoffman che si prende pure il premio Oscar (ha ricattato tutti minacciando una performance di altri cinque minuti). E nemmeno che il protagonista, Truman Capote sia un famoso scrittore americano interessante e sopra le righe. No, perchè la storia è orribilmente fangosa. Non nel senso che non scorre lineare, ma nel senso che arrivi, ti impantani e non riesci a fuggire dalla palude di sabbie mobili che ti attira a sè. La cosa migliore (dell’interpretazione da WOW me ne frego) è senza dubbio la fredda e desolante fotografia del Kansas anni sessanta (è così anche oggi?) non solo negli esterni, ma anche negli interni. La trama sarebbe forse stata più viva se per errore il regista avesse sviato: invece che di parlare di Capote si fosse concentrato sul tema dell’omicidio magari avremmo avuto chissà quanti sbadigli in meno. Invece imperterrito fa il suo dovere e non ha nessuna pietà nei nostri confronti. O sei un fan (pazzo) di Capote, oppure svieni esanime. Contrariamente, lo fai per sfida. Per quanto riguarda il disco, vista la bella, ma statica fotografia si ha un buon effetto, senza accorgersene troppo. Anche l'audio italiano DTS HD pare sprecato per un film del genere, ma di sicuro non ci si lamenta in questi casi. Piuttosto il BD Live non si connette a niente, mentre gli extra sono i seguenti:
  • 2 commenti audio
  • Preghiere esaudite (7 minuti)
  • Dietro le quinte (36 minuti)
  • Trailer

lunedì 13 giugno 2016

Belgio 0 - Italia 2

Mi piace poter dire "Io lo avevo detto". E' gratificante e gasante, un po' come fare lo sbruffone patriottico. D'altra parte bookmakers e giornalisti avevano pompato un po' troppo la nazionale del Belgio, famoso forse solo per i cioccolatini (e i cavoletti) . La pizza è molto meglio, sia chiaro, e non iinfastidisce i bambini.  Ed anche se Conte sembra aver messo una formazione da dilettanti di periferia, s'è giocato bene da squadra ed abbiamo meritato il successo. Ok, tanti passaggi sbagliati e un po' di disattenzione, ma oggettivamente più forti "dei più forti del girone". E poi deh, viste Francia, Inghilterra, Spagna, Svezia, e Irlanda mi pare proprio di essere in palla. Con tante di quelle cose da sistemare che se vinci per due reti a zero, puoi anche star tranquillo: basta aggiustare qualcosina qua e là ed almeno per il girone te la cavi egregiamente. Tre punti importanti, con le prime due che passano sicure e le quattro migliori terze... E avanti così, con la BBBC muraglia insuperabile, ed il resto a fare un gioco veloce ed intrigante. Salutate la capolista.

domenica 12 giugno 2016

He Never Died (2015)




Regia: Jason Krawczyk
Anno: 2015
Titolo originale:  He Never Died
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.4)
Pagina di I Check Movies
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Piace. Già, fin dall'inizio. Mi ha ricordato un po' quei personaggi, molto border line, di Andrew Vachss, ma la storia racconta ben altro. Il protagonista, taciturno, cinico, menefreghista, duro, spiegato in parole povere è un immortale. Non vi sto spoilerando, il titolo è abbastanza chiaro. E' forse anche una specie di vampiro (senza tutta l'eleganza ed il romanticismo che li contraddistingue), ma fortunatamente la trama non viene sporcata troppo da questo aspetto, che perlopiù risulta marginale. E non siamo neanche di fronte ad uno scopiazzamento di Highlander se è questo che vi preoccupa, la pellicola vive di una sua particolare originalità dettata dal girato, dalla scenografia, dal ritmo lento e con pochi dialoghi. Un film piacevole, violento, in cui non esistono buoni o cattivi. Ma soprattutto vittime. Buona e vincente anche l'idea di usare come protagonista il non più giovane Henry Rollins, che è decisamente perfetto negli atteggiamenti e nelle mimiche. Netflix inoltre lo propone solo in lingua originale (a proposito: i sottotitoli andrebbero rivisti, presentano diversi errori) così da apprezzare il suo taglio vocale, calmo e profondo. Atmosfere giustamente scure, buona dose di violenza e sangue, la maggior parte delle volte non gratuito, riflessivo ed affascinante. Da provare senza dubbio.

Whatsapp permette di quotare

Whatsapp lo conoscono e lo usano un po' tutti ormai, anche a discapito di altri servizi di messaggistica più completi e soprattutto più cool (vedi Telegram, che puoi usarlo solo se sei un vero troio informatico). Spesso gli utenti più esperti sentono la necessità di alcune funzioni, comode sebbene non basilari, come ad esempio quella di poter di citare conversazioni (proprie o di altri): il cosiddetto "quote" usato essenzialmente sui forum, sui newsgroup e nelle vecchie mailing list. All'interno dei gruppi, poter sfruttare questa nuova opzione è abbastanza comodo, specie se il traffico di messaggi è alto e non si riesce a stare dietro a tutto quanto. In teoria dovrebbe funzionare su tutti le versioni e su tutti gli smartphone (non funziona invece via web che peraltro neanche visualizza il quote se attivato via mobile, quindi può generare un po' di confusione se switchate continuamente da un sistema all'altro). Por poter citare una frase, basta che la selezionate con un tap prolungato, come per copiarla o inoltrarla, e premere poi sulla freccia che curva sinistra (come nello screenshot). A questo punto si creerà un piccolo riquadro che riporta il nome del citato e la sua frase, a cui possiamo rispondere subito sotto. Sono sicuro che non ne farete più a meno. E Aranzulla mi fa una pippa.

Crimson Peak (2015)




Regia: Guillermo Del Toro
Anno: 2015
Titolo originale: Crimson peak
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.6)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (steelbook)

Ok quattro è un voto brutto. Sono stato un po' cattivo lo ammetto, ma è decisamente punitivo non tanto per Guillermo Del Toro che forse ha fatto fin troppi salti mortali giocando con luci (HDR?), ombre, e scenografie gotiche, ma per la trama. A parte che di originale non c'è nulla e butti giù la minestra riscaldata male e fatta con ingredienti pessimi, ma poi è pure noioso. C'hanno infilato i fantasmi... Ed il romanticismo. Ma dai. Giuro, davvero stancante stare ancora dietro a queste cose pseudo fantastiche con gli spiriti che infestano le case. Un minimo di amor proprio lo avete? E tornando alle scelte registiche, va bene che hai provato a fare un buon lavoro, ma hai anche preso spunto (omaggiato? copiato? preso in prestito) un po' troppo Tim Burton. Che neanche mi fa impazzire in maniera esagerata tra l'altro. E rieccoci alla trama: il colpo di scena con l'incesto è stato talmente lento che lo si capiva fin dalle prime pagine sequenze che vedono i due fratelli scambiarsi sguardi e parole. E fregano le giovani ragazze innamorate per ottenere da loro soldi, e poi le uccidono perchè l'amore malato tra i due è... Romantico. Sì vabbeh, provaci ancora, sarai più fortunato. Il bluray ha la custodia in versione steelbox: sono le mie preferite. Molto belle ed accattivanti. ho letto che spesso i clienti che le comprano si lamentano perchè sono rovinate. Non mi è mai successo, am questa volta mi è arrivata imbottita in quella carta trasparente con le bolle d'aria. Bella trovata. Visivamente comunque è un bello spettacolo: colori spettacolari, scuri da paura (il film assolutamente no). L'audio italiano è un normale DTS 5.1 non in HD. Gli extra non sono tantissimi, ma sono sicuramente migliori di tutta la pellicola:

  • commento audio
  • Scene eliminate (4 minuti)
  • Mi ricordo di Crimson Peak (19 minuti)
  • Introduzione al romanzo gotico (6 minuti)
  • Luci e ombre di Crimson Peak (8 minuti)
  • Un gotico cucito su misura (9 minuti)
  • Un essere vivente (12 minuti)
  • Attenti a Crimons Peak (8 minuti)
  • I fantasmi di Crimosn (7 minuti)

venerdì 10 giugno 2016

The Zero Theorem (2013)




Regia: Terry Gilliam
Anno: 2013
Titolo originale: The Zero Theorem
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.1)
Pagina di I Check Movies
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Lo ho atteso per moltissimo tempo, ma poi mi sono dovuto arrendere: in italiano non c'è, quindi via con al versione originale ed i sottotitoli. Con i lati positivi (si apprezza meglio il lavoro del cast) e quelli negativi (più difficile stare dietro ad una trama complicata). Ad ogni modo Gilliam riesce nel suo intento: ti porta in un mondo cyberpunk e distopico che ti fa smarrire e ti abbraccia avvolgendoti, creando pure un senso claustrofobico. Gilliam è un visionario. Ed un artista che sa quello che fa, che sa dove vuole spingersi e che sa esporre al pubblico. Crea una cornice che a mio avviso risulta essere la parte migliore di tutta la pellicola, un'introduzione fantascientifica e realistica in cui risalta i timori, le fobie, gli atteggiamenti malati ed incondizionati dei personaggi. Lo fa in maniera egregia, sublime. Così tanto che si perde un po' il senso filosofico sociale della sceneggiatura. Tutto il film si basa su concetti teorici, sulla ricerca di risposte profonde, ma la parte visiva prende il sopravvento e rischia più volte di non essere capito appieno. Lo si guarda con maggiore leggerezza di quanto lo stesso regista ci propone di osservarlo: gli interrogativi sono alti, altissimi, eppure sono rimasto stregato più dall'ambientazione che dal continuum narrativo, alle volte di difficile comprensione. C'è anche da dire che spesso questa è una costante per quanto riguarda il genere, almeno non tanto per i film (pochi a dire la verità) , ma per la letteratura. Una sorta di satira, per niente scherzosa, del nostro modo di essere, della concezione di vita, del nostro esistere a stretto contatto (ma anche no) con la tecnologia. Il nulla paurosamente dimostrato da un teorema. Il nulla sfruttato ed economizzato come ogni cosa. Il nulla come risultato ultimo del tutto. Come già detto, la prima parte e le ossessioni rivoltate come un calzino, le ambientazioni reali e virtuali mi hanno deliziato all'inverosimile, mentre le parti volutamente più concettuali, che poi risultano quelle meno lineari nonostante la loro semplicità, sono quelle che prendono meno piede. E' comunque qualcosa da non perdere.

The Do-Over (2016)




Regia: Steven Brill
Anno: 2016
Titolo originale: The Do-Over
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (5.8)
Pagina di I Check Movies

Anche questo è brutto. Dico anche perchè è nuovamente un film originale Netflix e  con protagonista Adam Sandler: proprio come il ridicolo The Ridiculous 6. Sebbene questo sia abbastanza meglio, mi ha fatto ridere solo due volte. Le ho contate, era facile. Ed è anche migliore, e ci vuole poco anche qui, nella trama, molto più articolata. Però da una sceneggiatura ai limiti del comico e con questo attore, mi aspetto molto di più. Non per forza vorrei qualcosa di originale, tanto ormai molte produzioni si assomigliano le une alle altre, ma qualcosa che mi faccia ridere. Poi si possono mettere pure da parte i miscuglioni di vari generi ed il più profondo e toccante tema strappalacrime. Servono a poco anche le scene di finto sesso ed il turpiloquio, le frasi a doppio senso e le gag un po' sopra le righe. Sarà che sto invecchiando, ma questi film, se di così basso profilo non mi piacciono più.

giovedì 9 giugno 2016

Ghost In The Shell Arise: Border 1 - Ghost Pain (2013)



Regia: Kazuchika Kise
Anno: 2013
Titolo originale: Kōkaku Kidōtai Araizu -Gōsuto In Za Sheru (攻殻機動隊ARISE -GHOST IN THE SHELL)
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.3)
Pagina di I Check Movies
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Appena ho visto che i quattro OAV di Ghost In The Shell facevano parte dei titoli presenti su Netflix, ormai da moltissimi mesi, li ho inseriti subito nella lista delle cose da vedere. Con la solita accortezza (e titubanza) che uso in questi casi: si tratta del mio anime preferito, di quelli che adoro incondizionatamente, senza vie di uscita. Questo è il primo prequel e non mi ha deluso affatto: certo, immaginavo che potesse essere di un livello inferiore all'originale, ma l'ambientazione come la trama risultano fattori che mi fanno venire acquolina in bocca. Dura poco meno di un'ora ed è forse questo l'unico difetto. Con qualche minuto in più forse avremmo avuto una trama meno complicata ed ingarbugliata, ma sicuramente va valutato complessivamente con gli altri tre, che visionerò con molta calma ed attenzione. Rispetto ad una serie è sicuramente più complesso, più godibile, riesci a stargli dietro in maniera meno distaccata, anche se oggi guardarsi cinque o sei episodi brevi non è certo un problema. Qualitativamente i disegni e la computer grafica restano di un livello altissimo, tanto da farti smascellare e ti ritrovi con la bazza a terra. Se ci aggiungi il cyberpunk e tutti gli altri temi - elementi già scritti nelle recensioni precedenti, non puoi non essere soddisfatto. La trama, ma dovete guardarvela da coi, è slegata da quella originaria, pur essendo inserita nel solito universo narrativo che riguarda la Sezione 9. Ed i prequel mi piacciono un casino, considerando il fatto che ho già iniziato Stand Alone Complex (ma questa è un'altra storia, cioè è la solita, ma non mettiamo troppa carne al fuoco che è meglio). Ora, visto che voglio godermeli pienamente, devo per forza prima finire la serie. Rispetto ai film, il contesto è molto più pulito ed un tantino meno cyber, ma per forza: è tutto antecedente. Comunque: goduria allo stato puro.

mercoledì 8 giugno 2016

Kodi: filmphp è un add-on

Ah, buon vecchio Kodi. In continua evoluzione, c'è da stargli un po' dietro è vero, ma dà soddisfazioni. Da questi giorni sarà un po' più semplice (purtroppo o per fortuna) accedere ai servizi di Filmphp. Non che prima ci fosse un procedimento irrealizzabile, ma per alcuni eseguire un paio di click in più significa la resa. Ecco così che arriva il loro ufficiale add-on: non è più necessario servirsi dello script per LivestreamsPro. Tutto questo permette di vedere in streaming ed in chiaro diversi canali del digitale terrestre e del satellitare. Decisamente comodo, anzi qualcosa di più, in base all'uso che ne fate. Basta scaricare il file zip (ve lo cercate) ed installarlo da lì: tra i contenuti Video quindi vi ritroverete l'add-on specifico per Filphp ed il gioco è fatto. Con tutte le liste in eterno aggiornamento (è un bene).

The Time Machine (2002)




Regia: Simon Wells
Anno: 2002
Titolo originale: The Time Machine
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (5.9)
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Non ha avuto troppo successo ed è considerato un mezzo flop, ma a me è sempre piaciuto. Vabbeh facile, i viaggi nel tempo mi piacciono anche se li fa Topolino e non ho ancora guardato l'originale del 1960 di cui questo dovrebbe essere il remake. Indubbiamente la prima parte è la migliore, con accenno ai paradossi temporali, a quella sorta di misticismo filosofico per cui il passato non può essere cambiato (andatelo a raccontare a Marty McFly), che ti fa venire i brividi di delizia solo a pensarlo. Interessante diciamo fino al primo balzo nel futuro, quel 2030 un po' troppo ravvicinato ma lontano futuristicamente parlando. Poi il resto è una love story d'azione ambientata chissà dove, neanche fosse Il Pianeta Delle Scimmie. Fosse stato un episodio di una serie TV ok, ma quasi tutta la pellicola è ambientato laggiù in quel 800 mila e passa dopo Google. E insomma, a me le ambientazioni di questo tipo non fanno impazzire, sebbene la palla della macchina che viaggia mi ha un po' ricordato (alla lontana) le bolle di Quando Scoppiò La Pace e I Naufraghi Del Tempo. Purtroppo ci si può aspettare ben di più, ma per fortuna siamo anche ing rado di accontentarci. Sublime il tema, sprecata l'occasione.

martedì 7 giugno 2016

The Mist (2007)




Regia: Frank Darabont
Anno: 2007
Titolo originale: The Mist
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.2)
Pagina di I Check Movies
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The Mist è una delle tante trasposizioni cinematografiche basate su romanzi o racconti di Stephen King. Ho letto moltissimo di lui, del Re, ma non la raccolta Scheletri di cui fa parte La Nebbia, il racconto che dà i natali alla pellicola. Lo guardai la prima volta a quel che fu il Fondo, e mi lasciò un bel ricordo soprattutto per il finale. E' infatti (vi avverto che probabilmente ci sarà uno spoiler) la parte migliore, ma non l'unica. Siamo di fronte ad un horror che fa presa, non tanto per i mostri presente, ma per quel senso di ignoranza (inteso in tutti i sensi) che aleggia ovunque, al pari della bruma che avvolge tutto quanto. I protagonisti, come lo spettatore, non sanno bene cosa gli sta capitando e la cortina fumogena, invalicabile, presenta di tanto in tanto i vari pericoli sempre più terrificanti. Gli effetti speciali li ricordavo un po' migliori, non siamo con materiale da serie B, ma neanche da primi posti della classifica: alcune volte si notano gli artefatti di computer grafica, specie per i tentacoli, o quando le bestie devono interagire con i corpi umani. Ma va tutto bene, è passibile, il sangue e le scene crude riescono a tappare questi buchi tecnologici, prendendosi tutta l'attenzione. Altro elemento vincente è la presa che la religione, molto malata, fa sulle persone semplici e deboli, quelle che nel film hanno davvero poca personalità. Odiosa la megera, che si meritava una pallottola in fronte fin da subito. Il pezzo forte è però proprio il finale, che non è lieto. O meglio, la sceneggiatura capovolge l'happy end canonica creando un pastrocchio decisionale che rovina il "vissero alcuni felici e contenti". Grandissima scelta, giusto così. Coraggiosa e senza buonismi di sorta. E ricordatevi di avere sempre fiducia nella potenza bellica americana, anche quando tutto sembra andare a in malora. Finalmente si ha nei film horror un finale come si deve.

lunedì 6 giugno 2016

Velluto Blu (1986)




Regia: David Lynch
Anno: 1986
Titolo originale: Blue Velvet
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.8)
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Esasperatamente lento e spigoloso, questo lavoro di Lynch ha al suo interno elementi noir e polizieschi che vengono tessuti in una trama ai limiti dell'irreale. Perchè è attraverso gli occhi del giovane feticcio (Kyle MacLachlan) del regista che veniamo a scoprire un mondo underground fatto di violenze, depravazioni, corruzione e ricatti. Trasporta un genere finora arricchito dal bianco e nero, dalle cortine nebbiose e dalla pioggia delle grandi città, in un piccolo e sperduto centro di periferia, dove però il male risiede nel sottobosco e si comporta esattamente come se vivesse nei quartieri più grandi e malfamati. La cornice luminosa ed accogliente in cui ci sono giardini, donne intente a guardare la tv, pompieri col sorriso stampato sulle labbra, racchiude un quadro buio e meschino che rende la prepotenza dei cattivi ancora più in contrasto con il resto. E che nel sottofondo ci sia qualcosa di malvagio, il regista ce lo mostra subito, con la macro sulle formiche che operose si affaccendano nell'oscurità sotto l'erba intensamente verde. Ed è così che gli elementi noir prendono vita, passo dopo passo, indizio dopo indizio. Dal ritrovamento di quell'orecchio mozzato ed imputridito abbiamo un'escalation di indagini alla vecchia maniera. Con tanto di locali e musica malinconica. Essenziale, tanto che il titolo del film prende ispirazione da una traccia, dal suo ritornello. Una musica che riporta alto ancora il valore cromatico: velluto blu. La trama in sè è ben studiata, allungata in alcune situazioni in modo tale da smorzare la suspense e poter fare affidamento su quella parte investigativa che scopre, ovviamente mai i  maniera repentina, le carte nere e scure del gioco che abbiamo di fronte. Non al pari del più maturo Mulholland Drive, ma un lavoro da tenere sicuramente in considerazione.

domenica 5 giugno 2016

MotoGP 2016: Barcellona (Catalogna)

Triste weekend per il motociclismo che venerdì ci priva di Luis Salom dopo una caduta in Moto2. Ma il bello di questo sport sta anche nel rischio, nel mettersi alla prova, nell'osare fino al raggiungimento dei propri limiti. E nella gara di MotoGP è successo ancora dell'incredibile. Ci tenevo molto a vedermela, nonostante quanto successo due giorni prima. Nonostante la spiaggia. Nonostante il Mugello. Nonostante la partenza dal quinto posto. Nonostante il poco segnale internet che mi ha impedito di godermela con Kodi. Per fortuna l'avevo registrata, perchè è una di quelle gare che fanno la storia. Una vittoria tra le tante? Non proprio, sebbene ognuna sia bellissima a suo modo. Ritrovarsi ottavo dopo la partenza e sentire un boato da parte di quell'onda gialla in territorio straniero ad ogni sorpasso messo a punto, è una goduria. Così come lo sono stati gli ultimi cinque giri, a gomme finite, che hanno visto un duello tra il vecchietto e Marquez. Messo dietro, nonostante tutto. 114 vittorie totali, brividi, pelle che si accappona. Grande Vale!!!

Creed - Nato Per Combattere (2015)




Regia: Ryan Coogler
Anno: 2015
Titolo originale: Creed
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.7)
Pagina di I Check Movies
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Non potendo più fare Rocky VII per ovvie ragioni anagrafiche legate a Stallone, si sono inventati uno spin-off sul figlio segreto di Apollo Creed, che diventa un pugile e le dà di santa ragione agli avversari. Non vedevo l'ora di guardarlo, d'altra parte tutta la saga di Rocky, con i suoi alti e bassi, mi ha sempre colpito, ma soprattutto perchè credevo fosse un vero spin-off, slegato quanto basta, con un soggetto autonomo (non è Stallone ad aver scritto la sceneggiatura) e che prendesse una via totalmente diversa. Invece siamo appunto a Rocky VII: difficile non vedere nell'ex pugile italiano un protagonista pesante in tutta la pellicola. Ed a parte alcune scene di nostalgica memoria, non è proprio un bene. Insomma mi guardo il giovane Creed o mi guardo Sly da vecchio? Che poi anche la trama è un po' forzata: c'è questo ragazzino che viene pescato nel 98 (perchè non prima? Deve farsi un po' di ossa?) nell'ultimo riformatorio a cui ha fatto visita e da lì in poi vive nell'agio e nella ricchezza da bamboccione, ma si allena per il ring. Ed è forte, ci mancherebbe. Ma non è nè Creed senior, nè Rocky Balboa, nè il appena defunto Alì, nè la macchina da guerra Tyson. E' semplicemente uno che vuole dimostrare qualcosa e fa il suo primo incontro battendo Fedez. Manca un valore di fondo: Creed non viene fuori dalla strada, anche se vuol farlo credere. Creed non deve mutare il proprio essere, non deve piegarsi allo sforzo, alla disciplina... La finta litigata con il suo mentore dura neanche un minuto. Si scimmiottano un po' i primi della serie, ed a Philadelphia si può correre per strada anche senza la coreografia composta da moto da cross e quad che impennano... Creed, il personaggio come il film, non è coinvolto e non ti coinvolge. Resta comunque un buon film, colmo di ricordi e di buone scene di pugilato che non aggiungono nulla a quanto già visto. Sul ring due si picchiano e la camera segue i colpi. Sicuramente non ha niente di epico. Magari se dovesse esistere un seguito, si spoglierà dell'ingombrante presenza di Rocky e il campione camminerà sulle proprie gambe.

Mary Poppins (1964)




Regia: Robert Stevenson
Anno: 1964
Titolo originale: Mary Poppins
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.8)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (Special Edition 45° Anniversario)

Non ricordavo. O comunque non credevo che potesse piacermi (ancora?). Il mio feeling con la Disney non è mai stato buono, specie negli anni della mia maturità intellettuale (coff coff). Però già con Saving Mr. Banks mi sono un po' incuriosito su questo progetto di Mary Poppins. Alla fine è sì stucchevole con quelle canzonette smielate e dolci, fa sì venire la pelle accapponata con tutti quei balletti e sì ancora per tante altre cose che mi disgustano. però deh, è fatto bene, non c'è niente da dire. Sia per quanto riguarda la struttura della sceneggiatura rimaneggiata, sia per gli effetti speciali: non solo con i controcazzi, ma anche innovativi. Un mix tra animazione, scenografie curate e attori veri che interagiscono con quelli disegnati... Se quella P. L. Travers aveva qualche dubbio sullo snaturamento della sua opera non posso certo biasimarla, ma il risultato ottenuto è sotto agli occhi di tutti: un successo planetario che ha accompagnato l'immaginario fanciullesco di diverse generazioni. Sicuramente oggi lo si può guardare con un filtro diverso, e la storia per famiglie approfondita in vari modi, ma resta piacevole, e ne sono convinto, anche per i giovanissimi, abituati a tutto ciò che in questi cinquanta anni il cinema ha sfornato. La versione per il 45° Anniversario è rimasterizzata e restaurata. Colori vividi, forse un contrasto a cui non siamo abituati, ma una resa ancora più straordinaria che ne immortala la bellezza.  L'audio inoltre, anche per la lingua italiana (ricordo pure che ogni traccia musicale è tradotta anche in francese) è in Dolby Digital 5.1, cosa non sempre certa per i DVD di opere così datate. Nel cofanetto abbiamo due dischi: il primo contiene il film ed alcuni contenuti speciali, mentre il secondo è totalmente dedicato agli extra. Vado a memoria, ma mi riesce difficile pensare ad un'altra pellicola in DVD così tanto materiale:

Disco 1

  • 8 canzoni con testi da abilitare durante la visione
  • Commento audio interattivo
  • Pop up su curiosità interattivi
Disco 2
  •  Dalla pagina al palco (48 minuti)
  • Tutti insieme (7 minuti)
  • 4 categorie di gallerie di disegni
  • Possibilità di scaricare in formato mp3 la canzone "Step In Time" contenuta nel DVD
  • Making of (51 minuti)
  • La magia cinematografica (51 minuti)
  • Il galà dell'anteprima mondiale (18 minuti)
  • Test di trucco di Dick Van Dyke (1 minuto)
  • 8 pubblicità
  • 11 categorie di galleria d'arte
  • Una magica riunione (17 minuti)
  • Un viaggio musicale (21 minuti)
  • Canzone eliminata: Chimpazoo (2 minuti)
  • Brevi contenuti speciali (9 minuti)

sabato 4 giugno 2016

Anatomia Di Un Omicidio (1959)




Regia: Otto Preminger
Anno: 1959
Titolo originale: Anatomy Of A Murder
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (8.1)
Pagina di I Check Movies
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Gran bel legal thriller che non si limita a svolgersi in aula sebbene racconti, attraverso sorprendenti e piacevoli dialoghi un processo per omicidio, in cui tutto all'apparenza sembra già scritto. Porta al cinema temi caldi, clamorosi e polemici: dal dibattito difesa / accusa, alla violenza carnale, passando per la momentanea infermità mentale. Attraverso i magistrali atti di difesa, ed i controbilanciati attacchi della procura veniamo a conoscere un mondo che non è soltanto bianco o nero (come la pellicola) ma porta con sè numerose (magari non cinquanta) sfumature di grigio. Basta che una donna, nel 1959, sia attraente in maniera straordinaria (e Lee Remick lo è), allegra e di compagnia, affinchè possa essere giudicata meritevole di una violenza? E l'avvocato difensore (James Stewart) nonostante tutte le prove a sfavore del suo cliente (Ben Gazzara) può provare che il raptus omicida sia la conseguenza straordinaria che gli annebbiarono la mente? A differenza del superiore La Parola Ai Giurati di due anni prima, la scene che compongono i film avvengono anche all'esterno, è più dinamico, sfiora quasi il genere giallo. La parte investigativa trova diversi punti ciechi e vediamo come gli avvocati si muovano su percorsi labirintici e colmi di svolte, per giungere al risultato finale. Il legal thriller affascina, non sempre si deve scoprire la verità, non sempre si deve arrivare alla giustizia. E' esattamente come nella vita reale.

giovedì 2 giugno 2016

Kodi: backup e mobile

Dopo aver fatto tanta fatica a settare il vostro Kodi a vostra immagine e somiglianza come potete fare per fare una copia di backup? Volete importare o esportare il vostro Kodi su un altro dispositivo? Siete svogliati e volete utilizzare la copia di backup di altri? Tutto è possibile, poichè la comunità è vasta, preparata e risponde ad ogni esigenza. Se poi volete farvi un favore grande, spulciate di tanto in tanto le guide presenti su Android ABA: in italiano non esiste niente di meglio. Comunque affinchè Kodi potesse essere per me una valida alternativa ad altri servizi (come Netflix, Mediaset Premium o Sky) avrei dovuto usarlo anche su dispositivi mobili. Ovvero sullo smartphone. Utilizzando Android, non c'è praticamente nessun problema, a parte la voglia di dover rifare tutto daccapo. Così arriva in aiuto Ares Wizard (aggiungere la sorgente: http://areswizard.co.uk), un add-on utile non solo per eseguire copie di backup, ma anche per poter creare delle Mod o installare quelle create da altri o ancora per gestire la vostra copia anche ripulendola dei file obsoleti ed inutili. Per farla breve comunque si trova in rete la famigerata Mod 7.0 che porta con sè add-on e tool dedicati. Niente di più semplice ed immediato, tutto già pronto e volutamente completo.

mercoledì 1 giugno 2016

Nvidia Shield TV: aggiungere applicazioni

La Shield TV è una bomba, specie se affiancata a Kodi o come console di gioco. Ma è possibile fare anche qualcosa in più utilizzando le giuste applicazioni, nonostante il Play Store sia decisamente più limitato rispetto ai normali Android e non tutto risulta compatibile. Per poter avere una gamma maggiore di possibilità servono essenzialmente tre cose: Sideload Launcher, ES Gestore File (utile per tantissime operazioni altrimenti incasinate) ed un account Google Drive (o anche un altro servizio di cloud come Dropbox). Il primo serve per poter visualizzare ed utilizzare quelle applicazioni non supportate da Android TV, ma che possono comunque essere installate e lanciate. D’altra parte quelle utilizzabili stanno aumentando ed il leanback Launcher con la sua veste da salotto mostra solo ciò che vuole. Il secondo permette di poter accedere alle cartelle, alle memorie interne ed esterne, agli hard disk in rete e così via. E grazie a lui possiamo installare gli apk che conserviamo o scarichiamo (ad esempio da apkmirror). Ho tirato in causa Google Drive come servizio di cloud soltanto per comodità: accessibile ovunque, facile da avere, immediato. Ovviamente possiamo mettere i file apk anche su una pennina USB o su una cartella condivisa nella rete casalinga. Non cambia niente con ES Gestore File. Ricordatevi piuttosto di abilitare l’installazione da fonti di terze parti. Nel video comunque ci sono i passaggi basilari per eseguire queste operazioni. C’è anche un sistema molto più semplice, ma meno completo: potete ovviamente installare alcune applicazioni dal Play Store via pc selezionando il dispositivo corretto.